marlasinger
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martedì 7 luglio 2009
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consigliato
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Animazione davvero ben riuscita, soggetto molto interessante. Meritevole.
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giacomo j.k.
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venerdì 1 maggio 2009
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marjane: la nostra storia
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Persepolis è la storia di Marjane, bimba iraniana sotto il regime dello Scià, ragazza emigrata in Europa dopo la rivoluzione di Khomeini e infine donna tornata a visitare il suo Paese natale per l’ultima volta. Persepolis è la storia terribile e comica a un tempo, sicuramente irresistibile, di una persona qualunque raccontata nel cartone animato scritto diretto e interpretato da Marjane Satrapi in collaborazione con Vincent “Winshluss” Paronnaud, noto fumettista che porta sullo schermo le tavole dell’omonima autobiografia della Satrapi. La scelta dell’animazione è quasi obbligata e dovuta alla volontà di ottenere una trasposizione cinematografica del fumetto che mantenga inalterate le sue qualità originali.
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Persepolis è la storia di Marjane, bimba iraniana sotto il regime dello Scià, ragazza emigrata in Europa dopo la rivoluzione di Khomeini e infine donna tornata a visitare il suo Paese natale per l’ultima volta. Persepolis è la storia terribile e comica a un tempo, sicuramente irresistibile, di una persona qualunque raccontata nel cartone animato scritto diretto e interpretato da Marjane Satrapi in collaborazione con Vincent “Winshluss” Paronnaud, noto fumettista che porta sullo schermo le tavole dell’omonima autobiografia della Satrapi. La scelta dell’animazione è quasi obbligata e dovuta alla volontà di ottenere una trasposizione cinematografica del fumetto che mantenga inalterate le sue qualità originali. Il film si apre con Marjane adulta, che ricorda la sua storia nel terminal di un aeroporto. Le vicende sono quindi tutte raccontate in flash-back e, ciò che più conta, in bianco e nero. Un bianco e nero molto contrastato, quasi bidimensionale, ma al contempo ricco di sfumature, che simboleggia la labilità del ricordo ed il rischio reale che esso sbiadisca e venga infine dimenticato. Un bianco e nero che, sul piano tecnico, è sfruttato egregiamente nei giochi e nell’utilizzo di luci e ombre (soprattutto di queste ultime) con potenzialità grafiche irraggiungibili nel cinema tradizionale, ad esempio nella scena dell’inseguimento sui tetti. Il racconto di Marjane parte dalla sua infanzia, e un ruolo centrale è rivestito dai suoi familiari. In particolare la nonna risulta essere la principale educatrice della bambina, destinata a restare, anche in futuro, mentore e guida di Marjane. Dalla nonna Marjane impara valori come l’amicizia, l’amore, ma soprattutto la coerenza, e la frase “resta sempre coerente con te stessa” dal momento in cui viene pronunciata diventa un po’ il Leitmotiv di tutto il film. Soprattutto quando, dopo gli eventi rivoluzionari, durante i quali tra l’altro perde parenti e amici cari, Marjane è costretta a emigrare in Austria. Qui è inizialmente portata a negare la propria origine e a far proprie le idee di altri; in particolare mi riferisco al gruppo dei suoi nuovi amici, nichilisti e bassi estimatori della vita, ai quali Marjane impara a contrapporre il valore della vita che ha appreso dopo le morti dei suoi parenti per le loro idee durante la rivoluzione. O quando, tornata in Iran, accusa di molestie uno sconosciuto per evitare l’arresto. Da questo conflitto interiore Marjane esce davvero solo nel finale, emblematico nella sua concisione e anche estremamente attuale. Inizialmente però il contrasto, fortissimo in Marjane, tra ciò che vede e vive in Austria e le sue esperienze di vita e la dura realtà iraniana, la porta alla depressione e alla perdita della fede, dalle quali decide di riprendersi verso la fine in seguito ad un sogno particolare: interessante in questo frangente l’utilizzo del pezzo Eye of the Tiger, tratto dalla colonna sonora di Rocky, che viene a costituire una vera e propria citazione ironica sia per l’improbabile paragone con il famoso personaggio, sia per il divertentissimo “videoclip” costruito sulle sue note (per non parlare dell’interpretazione da karaoke, a dir poco terribile!). La forte contrapposizione tra elementi comici e tragici è comunque onnipresente. E’ proprio tale contrasto a rendere questo film così interessante, a fare di Persepolis una pellicola indimenticabile che, proprio raccontando la storia di una donna qualunque, riesce a raccontare la storia di tutti noi.
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giulia '90
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sabato 7 marzo 2009
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capolavoro
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Capolavoro assoluto. Le peripezie di Marjane sono raccontate in prima persona con grande leggerezza e ironia, anche le più tragiche. L'autoironia di alcuni passaggi, come ad esempio la crescita delle tette o gli amori, è tutta al femminile e la capiamo solo noi femmine. Un film (in senso positivo) fatto da una donna per un pubblico di donne.
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david il cinemaniaco
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venerdì 20 febbraio 2009
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la nuova rivoluzione femminile
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Il film è animato con semplicità nel disegno ma con un compatto e raffinato stile visivo.
E' un atto di denuncia sulla condizione femminile in Medio Oriente e sulle difficolta interrazziali in Occidente ed è molto riuscito, coraggioso ed educativo,non solo per un pubblico giovane (anzi),visto il linguaggio schietto ed una narrazione senza compromessi.Da vedere.
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iris
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martedì 10 febbraio 2009
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alle donne gistizia
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il film annoia molto anche x' le immagini sono quasi tutte bianche e nere..mi aspettavo a qulcosa di diverso..il film risulta piatto e monotono x' è fatto di non realistiche..
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(di lino)
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giacomo
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lunedì 19 gennaio 2009
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io, "marjane" italiano e con la barba
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Persepolis è la storia di Marjane, bimba iraniana sotto il regime dello Scià, ragazza emigrata in Europa dopo la rivoluzione di Khomeini e infine donna tornata a visitare il suo Paese natale per l’ultima volta.
Persepolis è la storia terribile e comica a un tempo, sicuramente irresistibile, di una persona qualunque raccontata nel cartone animato scritto diretto e interpretato da Marjane Satrapi in collaborazione con Vincent “Winshluss” Paronnaud, noto fumettista che porta sullo schermo le tavole dell’omonima autobiografia della Satrapi. La scelta dell’animazione è quasi obbligata e dovuta alla volontà di ottenere una trasposizione cinematografica del fumetto che mantenga inalterate le sue qualità originali.
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Persepolis è la storia di Marjane, bimba iraniana sotto il regime dello Scià, ragazza emigrata in Europa dopo la rivoluzione di Khomeini e infine donna tornata a visitare il suo Paese natale per l’ultima volta.
Persepolis è la storia terribile e comica a un tempo, sicuramente irresistibile, di una persona qualunque raccontata nel cartone animato scritto diretto e interpretato da Marjane Satrapi in collaborazione con Vincent “Winshluss” Paronnaud, noto fumettista che porta sullo schermo le tavole dell’omonima autobiografia della Satrapi. La scelta dell’animazione è quasi obbligata e dovuta alla volontà di ottenere una trasposizione cinematografica del fumetto che mantenga inalterate le sue qualità originali.
Il film si apre con Marjane adulta, che ricorda la sua storia nel terminal di un aeroporto. Le vicende sono quindi tutte raccontate in flash-back e, ciò che più conta, in bianco e nero. Un bianco e nero molto contrastato, quasi bidimensionale, ma al contempo ricco di sfumature, che simboleggia la labilità del ricordo ed il rischio reale che esso sbiadisca e venga infine dimenticato. Un bianco e nero che, sul piano tecnico, è sfruttato egregiamente nei giochi e nell’utilizzo di luci e ombre (soprattutto di queste ultime) con potenzialità grafiche irraggiungibili nel cinema tradizionale, ad esempio nella scena dell’inseguimento sui tetti.
Il racconto di Marjane parte dalla sua infanzia, e un ruolo centrale è rivestito dai suoi familiari. In particolare la nonna risulta essere la principale educatrice della bambina, destinata a restare, anche in futuro, mentore e guida di Marjane. Dalla nonna Marjane impara valori come l’amicizia, l’amore, ma soprattutto la coerenza, e la frase “resta sempre coerente con te stessa” dal momento in cui viene pronunciata diventa un po’ il Leitmotiv di tutto il film. Soprattutto quando, dopo gli eventi rivoluzionari, durante i quali tra l’altro perde parenti e amici cari, Marjane è costretta a emigrare in Austria. Qui è inizialmente portata a negare la propria origine e a far proprie le idee di altri; in particolare mi riferisco al gruppo dei suoi nuovi amici, nichilisti e bassi estimatori della vita, ai quali Marjane impara a contrapporre il valore della vita che ha appreso dopo le morti dei suoi parenti per le loro idee durante la rivoluzione. O quando, tornata in Iran, accusa di molestie uno sconosciuto per evitare l’arresto. Da questo conflitto interiore Marjane esce davvero solo nel finale, emblematico nella sua concisione e anche estremamente attuale.
Inizialmente però il contrasto, fortissimo in Marjane, tra ciò che vede e vive in Austria e le sue esperienze di vita e la dura realtà iraniana, la porta alla depressione e alla perdita della fede, dalle quali decide di riprendersi verso la fine in seguito ad un sogno particolare: interessante in questo frangente l’utilizzo del pezzo Eye of the Tiger, tratto dalla colonna sonora di Rocky, che viene a costituire una vera e propria citazione ironica sia per l’improbabile paragone con il famoso personaggio, sia per il divertentissimo “videoclip” costruito sulle sue note (per non parlare dell’interpretazione da karaoke, a dir poco terribile!).
La forte contrapposizione tra elementi comici e tragici è comunque onnipresente. E’ proprio tale contrasto a rendere questo film così interessante, a fare di Persepolis una pellicola indimenticabile che, proprio raccontando la storia di una donna qualunque, riesce a raccontare la storia di tutti noi.
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paride86
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sabato 17 gennaio 2009
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bello e interessante
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Il film racconta la storia di Marjane, iraniana alle prese coi cambiamenti radicali del suo paese e - conseguentemente - della sua vita.
Il film è interessantissimo, si perde un po' quando si concentra più sulla vita personale della protagonista che sugli sconvolgimenti sociali dell'Iran, però merita di essere visto perché si distingue sia per i contenuti che per la grafica accattivante.
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dony 64
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sabato 15 novembre 2008
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si poteva farne un film
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Film animazione che fa riflettere molto e traccia la vita che conducono gli abitanti di Teeran.Cruda verita'ed esorbitante realta' Voto 7
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nena
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mercoledì 6 agosto 2008
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finalmente qualcosa di diverso ma...reale
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ero scettica prima di andare a vederlo proprio per il genere fumetto. non amo molto i film fumetto in 3d. poi appena entrata mi ha rapito sia il genere che la storia. Penso che la forza di questo film stia nel connubio tra storia- immagini a 2d semplicissime- bianco nero - giochi di chiaroscuro e la colonna sonora. per non parlare del doppiaggio. e' una rivelazione. divertente al punto giusto e magicamente reale. ho deciso di acquistare il libro. grande nella sua semplicita'.
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mrgt
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lunedì 21 luglio 2008
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ottimo
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ottimo film, trasposizione ben riuscita e ottima fluidità
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