jewelaura
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sabato 5 gennaio 2008
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un gran bel film, nonostante le critiche
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Quando il film è stato premiato a Venezia le recensioni non erano delle migliori. In genere non mi fido mai delle critiche - sebbene provenienti da autorevoli firme - e preferisco leggere le interviste agli attori o ai registi per sapere che genere di film sto andando a vedere. Se mi fossi fidata di Natalia Aspesi avrei perso un gran bel film. Da più parti si è parlato delle scene di sesso: violento, troppo esplicito, "all'orientale". In realtà, secondo me, le scene non sono mai volgari e si collocano perfettamente nel contesto, e comunque i tre amplessi non superano complessivamente la durata di dieci minuti (sinceramente non ho cronometrato),in un film di 156. Sinceramente trovo più volgari alcuni programmi televisivi.
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Quando il film è stato premiato a Venezia le recensioni non erano delle migliori. In genere non mi fido mai delle critiche - sebbene provenienti da autorevoli firme - e preferisco leggere le interviste agli attori o ai registi per sapere che genere di film sto andando a vedere. Se mi fossi fidata di Natalia Aspesi avrei perso un gran bel film. Da più parti si è parlato delle scene di sesso: violento, troppo esplicito, "all'orientale". In realtà, secondo me, le scene non sono mai volgari e si collocano perfettamente nel contesto, e comunque i tre amplessi non superano complessivamente la durata di dieci minuti (sinceramente non ho cronometrato),in un film di 156. Sinceramente trovo più volgari alcuni programmi televisivi. Il film è forse un po' lento ma mai noioso, si segue benissimo nonostante gli sbalzi temporali, è recitato magistralmente, gli ambienti sono riprodotti benissimo, la fotografia è splendida (hanno premiato anche quella) e anche la musica è perfetta. La storia, se vogliamo, è anche banale: quante spie si sono innamorate nella storia del cinema? Eppure, il film è unico e originale, e seondo me meritava in pieno il premio che ha vinto.
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(di paleutta)
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andreacrash
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sabato 5 gennaio 2008
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li an dirige un buon film
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all inizio mi sembrava un tantino edulcorato,ma poi il tono della novella cambia,lo stile e rigorosamente secco,la capacita narrativa e come quella di un buon coppola,le scene di sesso sono tutte ben dirette,li an sa come evitare le trappole narrative,e dirige un film a scapito del mio scetticismo iniziale si rivela convincente.
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paco&paco
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sabato 5 gennaio 2008
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non solo erotismo e lussuria
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Film notevole ma non solo per le scene fra le più erotiche che si siano viste al cinema. Vorrei infatti sottolineare la grande interpretazione dei due protagonisti durante il loro primo incontro al ristorante vuoto. Scena nella quale mi sono sentito coinvolto in maniera incredibile dalle emozioni espresse in maniera fantastica dai due grandi attori. Qualcuno condivide questa mia impressione?
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(di milena)
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claudio salvati
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lunedì 10 dicembre 2007
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sensuale & sessuale: lust, caution
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LUST, CAUTION, di Ang Lee, con Tang Wei, Tony Leung.
Maestoso melò sin dai primi movimenti di macchina, che sensuale gira attorno ai pettegolezzi di quattro agiate donne, nella penombra di una stanza, Lust, Caution è il mezzo attraverso cui Ang Lee torna a Venezia, due anni dopo il planetario successo de I segreti di Brokeback Mountain, che qui vinse il Leone d’oro e si impose nella sua corsa verso gli Oscar.
L’autore de La tigre e il dragone, narra con rigore e raffinatezza una storia di amore e morte, sullo sfondo di una Shanghai che, negli anni Quaranta, viveva l’occupazione giapponese con malcelata intolleranza.
Qui la giovane e timida Wong Chia Chi, unitasi ad una compagnia teatrale, accetta di far parte di un piano per assassinare il Signor Yee, importante e feroce collaborazionista del nemico nipponico.
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LUST, CAUTION, di Ang Lee, con Tang Wei, Tony Leung.
Maestoso melò sin dai primi movimenti di macchina, che sensuale gira attorno ai pettegolezzi di quattro agiate donne, nella penombra di una stanza, Lust, Caution è il mezzo attraverso cui Ang Lee torna a Venezia, due anni dopo il planetario successo de I segreti di Brokeback Mountain, che qui vinse il Leone d’oro e si impose nella sua corsa verso gli Oscar.
L’autore de La tigre e il dragone, narra con rigore e raffinatezza una storia di amore e morte, sullo sfondo di una Shanghai che, negli anni Quaranta, viveva l’occupazione giapponese con malcelata intolleranza.
Qui la giovane e timida Wong Chia Chi, unitasi ad una compagnia teatrale, accetta di far parte di un piano per assassinare il Signor Yee, importante e feroce collaborazionista del nemico nipponico.
La giovane attrice diventa così la Signora Mak, che prima conquisterà la fiducia di Yee, diventando confidente della moglie, poi intreccerà con lui una relazione assai carnale.
Tra fughe, umiliazioni, e anni di miseria, la giovane Wong subirà un profondo travaglio interiore, fino ad abbandonarsi all’amore per quell’uomo, chiuso nella solitudine coatta del suo stesso potere, e che li porterà a vivere con una pienezza asfissiante il tormento e l’estasi dell’impulso delle passioni.
Tratto da un racconto della celebre scrittrice cinese Zhang Ailing, Lust, Caution è una storia sfrontata e a tratti manierata, che il regista maneggia in modo assai inusuale, lontana dai simboli riconoscibili del suo stesso cinema.
Ennesimo tassello del suo variegato talento, il film vanta una confezione lussuosa e spregiudicata (le scene di sesso sono quanto mai abbondanti ed esplicite, perfette nella loro elegante brutalità, primitive nel cogliere il climax dell’amplesso), accompagnato da una ricostruzione storica puntigliosa e suggestiva, molto malinconia nel rievocare un epoca che il regista deve aver ben studiato.
Protagonista è la bellissima esordiente Tang Wei, che ha gli occhi intrisi di antica rassegnazione e selvaggio romanticismo, mentre la sua spalla maschile è l’attore-feticcio di Wong Kar-Wai, Tony Leung, in un ruolo davvero inusuale, brutale e delicato al tempo stesso.
A lui Ang Lee concede la chiusa del film, bellissima, silenziosa, sfumata come una luce che inesorabilmente si consuma.
Certo, ci sono vuoti di sceneggiatura e salti temporali arditi, ma la materia è così calda, che si rimane scottati comunque.
CLAUDIO SALVATI
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elisachan
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martedì 17 luglio 2007
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aspettando un capolavoro
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Dal regista premio oscar Ang Lee, un nuovo e appassionante film, già acclamato al festival di Venezia.
Tratto da un racconto di Eileen Chang, questa spy story mescola sapientemente storia, amore, passione e suspence.
Già dal trailer si vede la mano del pluripremiato regista della “Tigre e il dragone”, dosare abilmente ogni ingrediente senza eccedere.
La pellicola si prospetta come un capolavoro che catturerà gli spettatori alla fine del mese di settembre.
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(di anonimo343460)
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