Advertisement
Le 13 rose: Il fiore della resistenza femminile

All'alba del regime franchista, l'atroce episodio di tredici giovani donne innocenti.
di Edoardo Becattini

Le spine della storia
Gabriella Pession - Scorpione. Interpreta Adelina nel film di Emilio Martínez Lázaro Le 13 rose.

mercoledì 8 luglio 2009 - Incontri

Le spine della storia
Ogni rosa ha la sua spina così come ogni storia ha le sue pieghe oscure che il cinema cerca di mettere letteralmente in luce. Dopo la Rosa Bianca dei fratelli Scholl vista con gli occhi della giovane Sophia e la Rosenstrasse di tutte le donne che protestarono contro la deportazione dei propri mariti, ancora una volta il cinema che incontra una storia di resistenza femminile non si contenta di mostrare la dissidenza al totalitarismo ma vuole "anche le rose". Le 13 rose racconta così di altrettante giovanissime donne ispaniche che, all'indomani della Guerra civile, divennero le prime vittime innocenti di un neo-regime totalitario bisognoso di urlare la propria forza attraverso braccia alzate, canti d'orgoglio nazionalista, processi farseschi e punizioni eccellenti. Attraverso un'alleanza fra forze e capitali sia spagnoli che italiani, Le 13 rose utilizza un'appassionata ricostruzione di una delle infinite ingiustizie della Storia lavorando sulla componente dialettica; così che oltre alla naturale distinzione ideologica fra collaborazionisti e dissidenti, vi oppone anche una visione di "gender" che vede da una parte un gruppo di uomini capaci solo di fuggire, tradire e torturare, e dall'altra le vite di tredici giovani "senza spine" che pagarono con la vita il loro amore per l'arte, la libertà e l'umanità.

Per non dimenticare
Barbara Di Girolamo (sceneggiatrice): È un film fatto per riportare alla memoria una storia poco conosciuta dalle cronache storiografiche, un episodio che riguarda tredici giovanissime ragazze condannate ingiustamente a morte. Non volevamo tanto realizzare un film su un periodo storico come il franchismo, quanto poter raccontare le vite di queste tredici vittime innocenti.

Gabriella Pession: È una storia importante soprattutto perché riporta in superficie quel tipo di episodi storici che la memoria collettiva tende a voler insabbiare. D'altronde si fanno film di questo tipo anche per dovere di ricordare. Sul set ho avuto modo di leggere anche il libro che il giornalista Carlos Fonseca ha dedicato a questa tragica vicenda: un testo che racconta in modo fedele e realistico le vite di queste tredici ragazze e che mi ha aiutato molto a comprendere e trasmettere quegli stessi ideali di purezza e di umanità che animavano un personaggio come il mio.

La genesi del film
Barbara Di Girolamo: Il lavoro sul film è partito dalla testimonianza diretta dell'unica donna sopravvissuta fra le "tredici rose", ovvero Carmen, una delle più giovani ragazze arrestate per sospetti di attività sovversiva. Da questo incontro il regista Emilio Martínez-Lázaro è poi riuscito a ricostruire per immagini gli ideali e lo spirito comunitario di queste ragazze, anche grazie a quei brevi momenti di gioia e allegria che caratterizzano la dura esperienza del carcere.

Roberto Di Girolamo: Quando abbiamo letto il libro di Fonseca io e il co-produttore ci siamo da subito molto interessati alla possibilità di raccontare questa storia. Quando poi abbiamo letto la prima stesura ne siamo rimasti entusiasti. Sulla carta si trattava di un film molto difficile da realizzare, non solo dal punto di vista finanziario (il costo complessivo è stato di quasi 8 milioni di euro), ma anche dal punto di vista produttivo perché si confrontava con una storia difficile da raccontare e da mostrare. Inizialmente eravamo riusciti a coinvolgere anche una major internazionale, la Sony. Poi questa ha deciso di tirarsi indietro per timore che il pubblico potesse reagire in modo negativo a certi aspetti del suo recente passato che non desiderava riesumare. Alla fine abbiamo lavorato con una più piccola realtà produttiva locale, ma abbiamo avuto ragione a perseguire visto che il film ha ottenuto un'ottima media per sala.

Come si concepisce l'idea di una resistenza al femminile?
Barbara Di Girolamo: Il periodo che segue la Guerra civile spagnola è quello in cui il potere di Franco doveva mostrare maggiore forza repressiva e punizioni più severe per i dissidenti. Queste donne erano innocenti, animate da un interesse umanitario più che da un sincero ideale politico e furono condannate a morte in un processo farsa voluto da una corte che mirava solo a mostrare il proprio pugno di ferro. Le "tredici rose" sono d'altronde un esempio di donne schiacciate dal peso di una società fortemente maschilista e conservatrice che non accettava alcuna indole alla ribellione soprattutto se proveniente dalla forza femminile.

Come avete lavorato sui vostri personaggi?
Adriano Giannini: Per costruire il mio personaggio non mi sono basato tanto su una specifica documentazione storica, quanto su un lavoro di caratterizzazione stabilito assieme al regista. Il mio personaggio (uno spietato ufficiale addetto a interrogatori e torture) è una figura che rischiava di risultare molto stilizzata, perfino macchiettistica. Era perciò importante fare un lavoro di sottrazione e creare un personaggio più ambiguo, che nella sua crudeltà conservasse sempre un ché di umanità e di bontà negli occhi.

Gabriella Pession: Il caso vuole che io sia stata scelta non sulla base di un provino vero e proprio ma grazie alla mia interpretazione in una commedia come L'uomo perfetto di Luca Lucini. Emilio è infatti un regista che viene dalla commedia e per quanto stavolta si misurasse con una tragedia, voleva che il mio personaggio, la crocerossina Adelina, mantenesse sempre un'anima intimamente solare e sorridente. Adelina è un cuore puro, che riesce a mantenere la sua purezza anche in situazioni molto dure come la detenzione in carcere.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati