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Non lasciar perdere, Fabrizio

Bentivoglio carezza il pubblico, coccolando il suo film e i mille ruoli.
di Claudia Resta

Il film

venerdì 30 novembre 2007 - Incontri

Il film
Caserta, 1976. Faustino Ciaramella (Antimo Merolillo) ha diciotto anni e se non trova un lavoro alla fine dell'anno dovrà partire per il servizio militare. Per ora suona la chitarra nell'orchestra locale, ma il destino gli fa incontrare l'impresario Raffaele Niro (Ernesto Mahieux), che ha in serbo per lui la possibilità di lavorare, in estate, con il maestro Riverberi (Fabrizio Bentivoglio), che è già al lavoro con Gerry Como (Peppe Servillo) nella "Piccola Orchestra di Augusto Riverberi". Sarà per Faustino un'estate di cambiamento, cui seguirà un autunno di comprensione: un viaggio dentro la realtà musicale italiana degli anni Settanta e nella mente di un giovane chitarrista.

Una carezza al pubblico
Questo film è una tenera carezza verso il pubblico e la sua memoria", esordisce Bentivoglio. "Mi auguro che lo spettatore esca dal cinema con la faccia con cui Gerry ascolta per la prima volta il pezzo di Riverberi. È una carezza anche alla musica, perché abbiamo scritto avendo già i brani nelle orecchie, cosa che nel cinema succede pochissimo". Indubbiamente ci sono state molte differenze rispetto a un film "normale", se il regista ha sbalordito anche gli sceneggiatori: "Mesolella sostiene che sembra tutto vero, anche le storie inventate, mentre gli sceneggiatori dicono che sembra tutto falso, anche quello che è vero. Questo per me è un equilibrio perfetto".

L'ispirazione di Mesolella
Fausto Mesolella, soprattutto a tavola, la sera, dopo aver bevuto un po' di buon vino, è un narratore formidabile. Mentre ero in giro con gli Avion Travel ho sentito quei racconti decine di volte, ovviamente sempre un po' diversi, magari sfumati dall'alcol. Idealmente li avevamo già raccolti per farne uno spettacolo teatrale, col titolo di "Bacone", ossia "musicista che non si perde mai d'animo", in dialetto napoletano. Per questo il primo titolo provvisorio del film era proprio "L'apprendista bacone". Poi ho scritto il soggetto, il primo era di circa quaranta pagine, e l'ho fatto leggere a Mesolella, e alla fine della lettura mi ha detto solamente "allora ti do questo" e ha tirato fuori un cd di suite chitarristiche meravigliose che erano già, di fatto, la colonna sonora del film.

Regista, attore e cantante
Non ci si deve stupire del ruolo di cantante e musicista che Bentivoglio ha scelto per sé stesso: "Ho sempre fatto canzoni, dai quindici anni in poi. Nella mia formazione è venuto prima De Andrè di Shakespeare. Gli amici lo sapevano, perché spesso ho suonato per loro nei salotti di casa. Con gli Avion Travel sono andato sul palco proprio per il piacere di condividere canzoni insieme. Non so se farò un altro disco, perché non sono un professionista, ma forse uscirà una riedizione di quello vecchio, con qualche inedito aggiunto". Per i più curiosi, il disco sarà prodotto da Fandango, la stessa casa di produzione del film.

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