Advertisement
Gone Baby Gone: bambini nel tempo

Esce in 11 copie il thriller tragico di Ben Affleck, che affronta l'incessante dialettica tra adulto e bambino.
di Marzia Gandolfi

Ladri di bambini

giovedì 3 aprile 2008 - Incontri

Ladri di bambini
Ben Affleck, dopo l'interpretazione amara e crepuscolare del Superman di Hollywoodland, affronta la regia con un thriller tragico, che cerca il proprio equilibrio tra gli stati d'animo dei personaggi, abilmente diretti e interpretati con generosità da Casey Affleck, Michelle Monaghan, Ed Harris e Morgan Freeman. Gone Baby Gone è un apologo convincente sul degrado della città e della nazione del giovane autore, è un film robusto e coerente che racconta con freddezza e rispetto le drammatiche vicende dei suoi personaggi, evitando di concedere allo spettatore indizi semplificatori per la risoluzione del mistero. Una bambina scompare da Dorchester, un difficile quartiere di Boston, due investigatori e due poliziotti indagano. Ispirato dalle pagine nere del bostoniano Dennis Lehane, Gone Baby Gone approfondisce il discorso sulla solitudine dell'americano (bambino e adulto), analizzando gli intrighi psicologici con un uso sorvegliato e rigoroso della macchina da presa, che segue le spoglie del genere, le cadenze del cinema tradizionale e le sinuosità della detection poliziesca classica, per avvicinarsi alla radice più profonda del problema. L'immersione di Ben Affleck nel genere verifica l'impossibilità di arrivare davvero fino al fondo della verità. Perchè l'indagine troppe volte deve scontrarsi con l'amara realtà per cui nessuno dei personaggi è davvero innocente, nessuno "sopravviverà" ai retaggi della colpa e alla tragedia della menzogna. Un film di identità distrutte e di rivelazioni che non vogliono venire allo scoperto, mirabilmente sospeso sulle contraddizioni e sul marcio del sistema di giustizia americano e di una classe medio-bassa che non riesce a comunicare con la propria coscienza individuale e sociale. In una "casa buia" restano i bambini, quelli rapiti e mai restituiti. Oltre a narrare di loro e dell'incessante dialettica fra l'adulto e il bambino, Affleck vuole "farci sentire". Ci riesce fino a immergere lo spettatore in un malessere fisico crescente davanti al rivelarsi dell'infelicità di Amanda McCready, quattro anni, rapita dalla sua cameretta un sabato sera d'autunno e atrocemente sola dentro un'attesa disattesa.

La magnifica ossessione
Ero ossessionato dal romanzo di Dennis Lehane, dopo averlo letto considerai subito l'ipotesi di adattare il libro ma non lo avevo mai fatto prima e non sapevo se sarei stato in grado di realizzare un simile progetto. Alla fine chiamai il mio amico di lunga data Aaron Stockard, con il quale avevo frequentato il liceo a Boston, e lo invitai alla lettura. Fu così che cominciammo a scrivere la sceneggiatura. Questo libro ci affascinava perché raccontava una storia tipica di Boston e noi eravamo cresciuti insieme in questa città. Le domande che il libro si pone hanno dato vita a lunghe ed estenuanti conversazioni sull'essere padre e comprendere cosa significhi realmente avere una persona al mondo per cui saresti disposto anche a morire. Noi volevamo concentrarci su una storia che ti mette alla prova riguardo a quello che è giusto e quello che è sbagliato. A volte anche fare la cosa giusta può portare a delle conseguenze spiacevoli.

Fratelli di sangue e di set
Una cosa è certa, per interpretare il detective privato, Patrick Kenzie, volevo un attore che potesse capire la vita reale dei quartieri di Boston. Questo è almeno uno dei motivi per cui ho scelto Casey, mio fratello. Casey conosce l'accento, i comportamenti tipici, il modo in cui le persone si relazionano tra loro, tutto materiale, che se avessi scelto un attore esterno, avrei impiegato molto tempo a trasferire. Dopo il successo e la candidatura che aveva ottenuto interpretando l'assassino di Jesse James di Andrew Dominik, sapevo di poter stimolare Casey a livelli che forse nessun altro poteva raggiungere. Lo conosco molto bene, conosco ogni tic che ha e capisco quando è falso e quando è sincero. Così per me era eccitante l'idea di poter mostrare allo spettatore un aspetto di Casey più intimo e mai visto prima.

Una mamma d'America
Helene, la madre della bambina scomparsa, è una di quelle donne veramente familiari per chi vive in questo Paese, cresciuta con problemi economici e di istruzione. Helene è una madre single che cerca di ottenere il massimo e di crescere la figlia, una di quelle persone che è apparentemente facile etichettare come una madre terribile e sconsiderata. Ma l'ottima interpretazione di Amy Ryan mi ha permesso di assicurarmi che le persone si ponessero delle domande più importanti su di lei: perché si trova in questa situazione, come mai non riesce a superarla e per quale ragione è bloccata in questa fase?

Boston e i bostoniani
Dennis Lehane esprime un senso autentico di Boston nei suoi libri e io volevo essere sicuro che questo non andasse perso nell'adattamento. Il film si svolge in quartieri della città come Dorchester, Roxbury, Chelsea ed Everett, che non vediamo spesso al cinema e in televisione. Zone che possono essere dure ma che girando abbiamo scoperto abitate da un forte senso di comunità e di orgoglio. Anche nei posti più desolati e squallidi, il mio direttore della fotografia ha saputo trovare la bellezza, che si trattasse di un'auto danneggiata o dell'angolo incolore di un bar. Tutto è stato illuminato in modo da rivelare il suo significato ed esaltare la sua essenza.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati