alice
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lunedì 28 gennaio 2008
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help
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Salve, qualcuno può essere così gentile da scrivermi il dialogo con il soldato francese? Non potevo vederlo al cinema, così ho un formato dvx senza sottotitoli...
Dovrei portare una scena simile a teatro... qualcuno di voi può aiutarmi?
Grazie comunque.
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m
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domenica 27 gennaio 2008
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drammatico
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Non mi piacciono i film drammatici, ma questo mi ha davvero appassionato! La storia commovente, ma comunque non sdolcinata,sa parlare d' amore senza appesantire
e anche se finisce davvero male...è bellissimo!
In oltre è fatto bene e gli attori sono bravi davvero (soprattuto Keira)
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salvatore
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domenica 27 gennaio 2008
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incantevole
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Splendido film che riconferma il talento e l'eleganza formale del regista Wright dopo l'ottima prova offerta con "orgoglio e pregiudizio".Il film appare però stilisticamente diviso in due parti:una prima parte che vede una regia sicura che espone con leggiadria very british gli antefatti della storia cui si antepone una seconda parte più "pesante"che vede lo svolgimento drammatico della vicenda.Tuttavia tale frattura poco toglie all'ncantevole svolgersi di un film godibilissimo sotto tutti gli aspetti.Sublime la fotografia che immerge tutto il film in un'atmosfera da sogno.Ben curata la ricostruzione d'epoca,superbe le locations.Certo no è un film per tutti,ma per chi sa apprezzare ed amare il "vero" cinema è un'occasione da non perdere.
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seanny14
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giovedì 24 gennaio 2008
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delitto ed espiazione
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Gran caldo nell'estate del '35 in Inghilterra: si annuncia tempesta. Nella magnifica villa con annesso lussureggiante e inquietante giardino si scontreranno la tempesta creativa di una tredicenne con vezzi e talento da scrittrice e l'uragano passionale-amoroso di due giovani amanti. Un'infatuazione infantile, una terribile violenza, tradimento, vendetta e bugie: finirà in tragedia. Dice il settimo: non dire falsa testimonianza. Redimersi dai propri peccati non è mai stata cosa da poco. Ian McEwan confeziona una storia che è una vera bomba per il lettore, ma anche una lucida riflessione sul potere dell'artista e dell'arte di salvare o -quantomeno- riscattare la vita. Joe Wright traspone il tutto in un film di gran classe, come se ne vedono pochi in giro, fatto di contenuti importanti e forma accurata, come sempre l'arte dovrebbe essere.
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Gran caldo nell'estate del '35 in Inghilterra: si annuncia tempesta. Nella magnifica villa con annesso lussureggiante e inquietante giardino si scontreranno la tempesta creativa di una tredicenne con vezzi e talento da scrittrice e l'uragano passionale-amoroso di due giovani amanti. Un'infatuazione infantile, una terribile violenza, tradimento, vendetta e bugie: finirà in tragedia. Dice il settimo: non dire falsa testimonianza. Redimersi dai propri peccati non è mai stata cosa da poco. Ian McEwan confeziona una storia che è una vera bomba per il lettore, ma anche una lucida riflessione sul potere dell'artista e dell'arte di salvare o -quantomeno- riscattare la vita. Joe Wright traspone il tutto in un film di gran classe, come se ne vedono pochi in giro, fatto di contenuti importanti e forma accurata, come sempre l'arte dovrebbe essere. La piccola Briony fa arrestare l'amante della sorella Cecilia, Robby, con l'accusa di violenza su una cugina: niente di più falso sotto il sole. Il poveretto finirà sulla spiaggia di Dunquerque mentre gli inglesi tentano di scappare dalla furia nazista, Cecilia diverrà infermiera nell'inferno londinese della battaglia d'Inghilterra, seguita da Briony in disperata ricerca di un'espiazione dalla sua colpa. Ma nulla cancella un peccato del genere; o forse solo tramite il suo talento potrà restituire ai due amanti ciò che ha loro strappato, tramite un libro che racconti la loro storia d'amore, e non solo. Eccola allora la Briony ormai invecchiata e famosa, ospite in un salone televisivo proprio per presentare la sua ultima fatica: sono sette minuti di un'emozionante Vanessa Redgrave con terribile colpo di scena finale. Il regista è veramente abile nel condurre il film durante la prima parte, restituendo l'afoso e soffocante clima di perbenismo e morbosità della villa immersa nel countryside, tra fiori sgargianti, sottovesti trasparenti, quel vestito verde di Kiera Knightly e la scena più hot vista sullo schermo quest'anno a parere di molti. Ma poi, con la guerra, si perde un po': pur riconoscendo la bellezza e l'emozione che anche questa parte del film provoca (onore al merito: il piano sequenza su Dunquerque è da urlo), tutto si allontana dalla storia originaria; va meglio con le vicende di Briony a Londra (toccanti le scene coi feriti), anche se l'episodio con il moribondo francese lascia un po' spiazzati. Per fortuna il film torna sui suoi binari originari alla fine, sul tema dell'espiazione, dell'arte, del dolore.
Era però indubbiamente difficile gestire un libro e una storia del genere, e Wright se la cava molto bene -molto meglio di quanto avrebbero fatto altri-; aiutato, certo, da attori perfetti come la Redgrave o MacAvoy, la sorprendente Saoirse Ronan, le solide Knightly e Garai, e anche da una fotografia magnifica e dai colori bellissimi -da quelli accessi e lumionosi della prima parte, ai grigi e ai seppia della guerra-, una scenografia curata e sontuosa, bei costumi e una colonna sonora strepitosa, giustamente premiata (geniale la macchina da scrivere che tiene il tempo). Un film bello, emozionante, valido nonostante qualche pecca, che tente di riflettere su un tema importante come quello del rimorso, della colpa, della possibilità di redimersi. Può l'espiazione messa in atto attraverso l'arte da Briony compensare la sua malefatta? A ogni spettatore la risposta. Ma quale che sia la risposta, la sofferenza negli occhi dell'anziana Briony rimane nel cuore. Non c'è espiazione, per certe colpe.
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seghenere
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mercoledì 23 gennaio 2008
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il regista non poteva fare di meglio
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BELLISIMMO questo film, il regista non poteva fare di meglio. Riesce a riempirti d’angoscia, tristezza, malinconia in una maniera tale che alla fine del film difficilmente uno riesce a riprendersi del tutto.
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verdeacqua84
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lunedì 21 gennaio 2008
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bello ma a volte un pò pesante
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ieri ho visto questo film...cosa che faccio ogni volta che so che un film è candidato all'oscar...bello ma mi aspettavo di meglio.la trama è particolare ed è ben girato...l'unica cosa che non mi è piaciuta è stato il prolungarsi di alcune parti..come quello sulla guerra che lo rendeva un pò pesante o ad es.alcuni dialoghi.però in definitiva è un ottimo film..ps:bellissimo il vestito verde indossato da keira...una incanto!
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nicuccia93
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lunedì 14 gennaio 2008
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uno dei + bei film ke m sn mai vista!
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Espiazione. Già x me il titolo dice tutto. Amore,sofferenza,paura..una storia drammatica ben architettata,che t lascia un non so ke d tristezza e malinconia..almeno x me è stato così!
Oscar naturalmente a Keira Knightley!!! baciotti nicoletta93
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skarlet85
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lunedì 14 gennaio 2008
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bella confezione ma c'e' di piu'?
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E' raro guardare un film dopo aver letto il romanzo da cui e'stato tratto ed accorgersi che e' stato ben trasposto,che si e' rispettata la sua struttura ,che gli attori hanno esaltato con la loro bravura i personaggi tanto da sostituirsi all'immagine che ti eri fatta di loro quando eri immersa nel romanzo.Ancora piu' raro è,dopo tutto questo,rimanere perplessa e avvertire un senso di tradimento.La confezione è degna delle migliori opere holliwoodiane:Attori attraenti e capaci,Keira assolutamente indimenticabile col vestito verde e le spalle nude,Mcavory col viso pulito da principe azzurro,erotismo e sensualita' mai esibiti ma emozionanti etcc...Ma alla fine del film,quando esci dalla sala con la sensazione che ti abbiano dato un pugno sullo stomaco per la tragicita' del finale ti chiedi se dietro la bellissima Knightley e la allucinata Briony ci sia qualcosa di piu' profondo.
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E' raro guardare un film dopo aver letto il romanzo da cui e'stato tratto ed accorgersi che e' stato ben trasposto,che si e' rispettata la sua struttura ,che gli attori hanno esaltato con la loro bravura i personaggi tanto da sostituirsi all'immagine che ti eri fatta di loro quando eri immersa nel romanzo.Ancora piu' raro è,dopo tutto questo,rimanere perplessa e avvertire un senso di tradimento.La confezione è degna delle migliori opere holliwoodiane:Attori attraenti e capaci,Keira assolutamente indimenticabile col vestito verde e le spalle nude,Mcavory col viso pulito da principe azzurro,erotismo e sensualita' mai esibiti ma emozionanti etcc...Ma alla fine del film,quando esci dalla sala con la sensazione che ti abbiano dato un pugno sullo stomaco per la tragicita' del finale ti chiedi se dietro la bellissima Knightley e la allucinata Briony ci sia qualcosa di piu' profondo....Beh,io personalmente non l'ho trovato.Non basta qualche scena di guerra per ricreare la tragicita' della guerra,non basta l'illusione dell'amore per parlare d'amore e soprattutto non basta mostrare qualche scena in ospedale tra gravi ferite per ricreare il sentimento di colpa e di cercato castigo di Briony.Nè la Redgrave nel finale per giungere all'espiazione.Alla fine il pugno allo stomaco lo avverto per la sensazione di aver visto l'ennessimo film potenzialmente bello finire nelle maglie del businness.
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lestat94
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domenica 13 gennaio 2008
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bello ma un po'moscio
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Il film è davvero bello, la storia è fantastica gli interpreti ottimi e le ambientazioni perfette, ma...non riesco a capire perchè si vogliano dare tenti premi alla Knightley ,che sì è una brava attrice capace di trasmettere forti emozioni, che in fondo recita per trenta minuti di film in tutto e ha un ruolo fortemente passivo (è la ragazza amata, l'infermiera spasimante e poi più niente) la sua interpretazione sarà anche perfetta ma si trova imbrigliata in un personaggio primario ma (n un certo senso) secondario. Cecilia infatti è una macchietta importante sì, ma una macchietta. La Knightley è una brava attrice imprgionata in un brutto ruolo che (forse) le farà conquistare l'academyanche se io penso che Cate Blanchett si accaparrerà con Elizabeth.
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Il film è davvero bello, la storia è fantastica gli interpreti ottimi e le ambientazioni perfette, ma...non riesco a capire perchè si vogliano dare tenti premi alla Knightley ,che sì è una brava attrice capace di trasmettere forti emozioni, che in fondo recita per trenta minuti di film in tutto e ha un ruolo fortemente passivo (è la ragazza amata, l'infermiera spasimante e poi più niente) la sua interpretazione sarà anche perfetta ma si trova imbrigliata in un personaggio primario ma (n un certo senso) secondario. Cecilia infatti è una macchietta importante sì, ma una macchietta. La Knightley è una brava attrice imprgionata in un brutto ruolo che (forse) le farà conquistare l'academyanche se io penso che Cate Blanchett si accaparrerà con Elizabeth. Da vedere e da pensare.
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piernelweb
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sabato 12 gennaio 2008
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espiazione mancata
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Dal romanzo di Ian McEwan, un dramma sul pentimento e sull'impossibilità di redenzione per una colpa, commessa dall'allora tredicenne Bryoni Tallis, che segnò per sempre l'espletarsi dell'amore fra la sorella Cecilia e il figlio della governante Robbie, mentre l'Inghilterra era oramai a ridosso della seconda guerra mondiale. Gli ingredienti c'erano tutti, a partire dal talento alla regia di Joe Wright ad arrivare alla ricca sceneggiatura di Christopher Hampton, senza dimenticare l'abilità dei due promettenti interpreti, ma "Espiazione" è nel complesso un gran film mancato. Wright non riesce a cadenzare adeguatamente i toni della narrazione, indebolendo alcuni passaggi potenzialmente importanti e soffocando la vitalità dei personaggi che quasi mai riescono a catturare e coinvolgere lo spettatore.
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Dal romanzo di Ian McEwan, un dramma sul pentimento e sull'impossibilità di redenzione per una colpa, commessa dall'allora tredicenne Bryoni Tallis, che segnò per sempre l'espletarsi dell'amore fra la sorella Cecilia e il figlio della governante Robbie, mentre l'Inghilterra era oramai a ridosso della seconda guerra mondiale. Gli ingredienti c'erano tutti, a partire dal talento alla regia di Joe Wright ad arrivare alla ricca sceneggiatura di Christopher Hampton, senza dimenticare l'abilità dei due promettenti interpreti, ma "Espiazione" è nel complesso un gran film mancato. Wright non riesce a cadenzare adeguatamente i toni della narrazione, indebolendo alcuni passaggi potenzialmente importanti e soffocando la vitalità dei personaggi che quasi mai riescono a catturare e coinvolgere lo spettatore. La riflessione storica, focalizzata sulla battaglia di Dunquerke, appare avulsa dal racconto e non compiuta. Peccato perchè tecnicamente il lungo piano sequenza attorno all'accampamento dei militari è da capogiro. Va riconosciuta la forza visiva della prima mezzora e l'intensità drammatica nel doloroso finale.
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