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Glenn Close e i suoi "danni"

Intervista esclusiva alla star della serie giudiziaria Damages.
di Mattia Nicoletti

Sempre più cinica

lunedì 5 maggio 2008 - Incontri

Sempre più cinica
Damages, in inglese letteralmente "Danni". Danni permanenti, danni passeggeri, danni personali, danni legali. Damages è la nuova serie televisiva che ha conquistato l'America in onda su AXN (canale 134 di Sky) ogni mercoledì alle 21. Protagonista delle vicende dello studio legale Hewes & Associates è la bravissima Glenn Close (vincitrice del Golden Globe), nei panni di Patty, impegnata a seguire un intricato caso di manipolazioni di borsa. Con lei la giovane e arrivista avvocatessa Ellen (interpretata da Rose Byrne) e il milionario Tom interpretato da un brillante Ted Danson. Costruita fra flashback e flashforward (il presente non esiste) la serie è come un lunghissimo legal thriller in mano al genio recitativo di Glenn Close, mai cosi cinica. Nell'intervista che segue la stessa attrice si racconta e descrive la sua esperienza.

Patty non ha scrupoli, ma ha anche un lato dolce. Quali sono i punti forti e i punti deboli di Patty?
Il suo punto forte? Patty è incredibilmente intelligente. È acuta nel capire (e nel leggere) le persone. È una leader. È molto brava in quello che fa. Non le piacciono le prese per i fondelli, i bulli e, infatti, diventa avvocato per eliminare queste situazioni 'intimidatorie'. Le sue debolezze? Non è una brava consigliera. Patty è fortemente competitiva; questo potrebbe essere sia il suo punto forte che quello debole. Può intimidire più di chiunque altro. Forse questa è la sua vera debolezza. Però come dice il titolo della serie, "Damages", nella vita tutti siamo 'segnati' e 'danneggiati'.
È una donna complessa. Ha un lavoro importante e vuole sempre vincere, è efficiente e ha costruito un ottimo team, non ha scrupoli. Adora vincere.

Recitare questa parte è stato molto impegnativo? È stata una grande sfida? In quali aspetti del personaggio di Patty ti sei ritrovata?
Patty adora i cani. Ecco tutto. Ah, e i bei vestiti.
Volevo recitare un personaggio che avesse dell'autenticità, essere un avvocato, gestire un ufficio, e giudicando dalla reazione della gente e degli avvocati siamo proprio nella giusta direzione, e questo è molto importane. Lo puoi vedere quando segui la storia. Cercavo un carattere che possa intrattenere la gente e con cui creare una sorta di connessione. È veramente importante ciò che può creare un feeling del genere. La tabella di marcia in televisione è molto impegnativa, ambiziosa, è una sfida. Alla fine della serie abbiamo girato la scena più importante alle 4 del mattino. È molto impegnativo, anche fisicamente, ma vedere che il tuo cervello è ancora funzionante è una bella scoperta.

Per il ruolo di Patty hai preso qualche decisione importante inerente alla sceneggiatura?
È stato tutto un lavoro di collaborazione, gli scrittori hanno lavorato molto velocemente. Ci sono stati molti cambiamenti. Ci sono stati persino fino a nove cambiamenti in una scena prima di poter iniziare a girare quello specifico episodio. Mi piace collaborare con gli sceneggiatori e gli scrittori, anche solo per il cambiamento di una parola. A me piacciono le cose semplici... Mi interessa quello che viene comunicato.
Un'idea l'ho avuta quando mi hanno 'presentato' Patty per la prima volta: lei nel copione era stata sposata con un solo uomo e io ho detto che non ci potevo credere. "Non ci credo! Non una donna come Patty". Così hanno deciso di 'procurarmi' un secondo marito, un uomo che avesse ottenuto molto nella vita, un uomo arrivato, un uomo che 'vive' in un altro mondo. Entrambi adorano il proprio spazio personale, ma la loro è una relazione molto bella.

Tu credi che Patty vinca sempre i suoi casi?
Tutti perdono. Non c'è nessuno che non perda. Si, posso dire senza problemi che perde anche lei.

Trovi interessante il fatto di avere una sola trama che percorre tutta la prima stagione?
È stato stupendo perchè tutto si è potuto sviluppare in maniera carina, si ha avuto modo di essere coinvolti con i personaggi e di vedere come si arriva a una magnifica conclusione. Penso che tutto questo sia molto soddisfacente, è una serie realizzata molto bene, una vera opera d'arte, una narrazione creata magnificamente dai nostri sceneggiatori.

Parlaci di un giorno normale sul set
Un giorno normale??!! (Risata) Se avevamo cinque scene da girare... allora: io arrivavo alle sei del mattino sul set, uscivo di casa alle 5.30 guidando attraverso Brooklyn, che è fantastico... gli studi dove si girava sono a Brooklyn, da là potevi vedere tutto il panorama di Manhattan. Suggestivo!
Poi ci sono i preparativi: un'ora e mezza tra capelli e make up. È tutto molto intenso fino alle otto di sera. E mentre le settimane di lavoro avanzavano si faceva sempre più tardi. Abbiamo girato fino a notte fonda, alcune volte fino alle 4.30 - 5 del mattino.

C'è una fine ben delineata nella stagione 1 di Damages? Cosa succede a Patty nella seconda stagione?
Credo che ci sia una soddisfacente conclusione per gran parte delle storie principali ma allo stesso tempo lascia un finale aperto. Per alcuni aspetti soprattutto, per esempio la relazione tra Patty e Ellen diventa molto intrigante.
Non posso prevedere nulla della seconda stagione. Cosa accadrà a Patty dipenderà solo dagli scrittori. Io sono pronta a tutto!

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