The New World |
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Un film di Terrence Malick.
Con Christian Bale, Jason Aaron Baca, Colin Farrell, Ben Mendelsohn, David Thewlis, Q'Orianka Kilcher.
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Avventura,
Ratings: Kids+13,
durata 150 min.
- USA 2006.
uscita giovedì 12 gennaio 2006.
MYMONETRO
The New World
valutazione media:
3,31
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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grandioso Malickdi KINOFeedback: 0 |
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mercoledì 8 febbraio 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo i noti cartoni della Walt Disney ecco (finalmente) giungere, nelle sale cinematografiche di tutto il mondo, la storia (più o meno romanzata) della principessa indiana “Pocahontas" che, all’inizio del 1600, accolse i primi coloni inglesi nel Nuovo Mondo. Ha curato la regia il bravissimo Terrene Malick, assicurando così al film non solo una sostanzioso spessore ma anche (ne sono particolarmente convinto) un ottimo successo di pubblico e di critica. La vicenda ha il suo avvio nel 1607 quando alcune navi inglesi giungono sulle coste della Virginia. A bordo il capitano John Smith, con l'incarico di esplorare la regione per consentire all’ambizioso Monarca inglese Giacomo I di allargare sul “nuovo mondo” le proprie mire espansionistiche. Smith durante una perlustrazione, resa difficile a causa della natura particolarmente incontaminata, viene fatto prigioniero dalla tribù Powhatan. Pochahontas, figlia del Re indiano si adopera per risparmiargli la vita e (fatalmente) se ne innamora. Successivamente Smith torna in patria, la principessa viene adottata dalla comunità inglese, è battezzata (col nome di Rebecca) e sposa un bravissimo colono John Rolfe dal quale ha un erede. Condotta in Inghilterra viene ricevuta a corte con tutti gli onori… dopo aver incontrato il suo amore e aver capito che oltre la passione bisogna vivere nella fedeltà al marito e al figlio muore (a ventidue anni) durante il viaggio di ritorno in America. Malick mi pare sia riuscito a confezionare un film grandioso dove i dialoghi sono essenziali e abbastanza rari, la fotografia è eccezionale, ma soprattutto i silenzi lunghi, intensi profondi primeggiano in tutto il film. In “The new world” a parlare non sono le parole ma i sentimenti, le sensibilità, la purezza della natura incontaminata, l’altissima statura morale dei cosiddetti selvaggi, l’amore grandioso e al contempo semplice della principessa e del suo popolo. Un eloquentissimo silenzio d’oro pervade ogni cosa come la “Sottile linea rossa” dell’altro insuperato capolavoro firmato Malick. Questo film ha il potere di incantarmi: l'erba alta ora sfiorata ora battuta con violenza dal vento, i mari dello stesso colore del cielo e i fiumi dello stesso colore del mare; i saettanti passaggi di stormi d’anatre fra le bianche nuvole, la bellezza primordiale e il linguaggio degli indiani e… la voce fuori campo perenne (quasi un sussurro d’anima) che fa da coro (come nelle tragedie greche), pensiero, poesia, sentimento, emozione e coscienza. Malick è un genio nell’uso della telecamera: mai approssimativo o veloce, ti prende per mano, d’improvviso si ferma, quasi volesse adagiarsi… riflette prima di parlare… peccato solo che il film sia (forse) un po’ lungo. Eppure l'opera vale, ha spessore, ti scava dentro, ti chiama verso i segreti dell’anima. Non una parola volgare, una scena oseè.. un film pulito nonostante la storia (la violenza dei coloni inglesi, il loro disprezzo per i “selvaggi”); un film che sa tratteggiare la dolcezza dei sentimenti, la profonda cultura antropologica degli indiani a tentare di far muro contro gli inglesi veramente incivili. Ma è Lei, la principessa che più affascina: mi pare tanto una metafora straordinaria del vero progresso: capisce tutto, è umana e pulita, cambia le regole senza arrivare agli estremi, si integra con le nuove quando è arrivato il momento. In Inghilterra ritrova il grande amore, il tormentato Smith, il cuore sarebbe dalla sua parte, ma lei rimane da questa parte, dove c'è un marito affidabile e innamorato, dove c'è un figlio. KINO
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