Syriana |
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Un film di Stephen Gaghan.
Con George Clooney, Matt Damon, Jeffrey Wright, Chris Cooper, William Hurt.
continua»
Thriller,
durata 126 min.
- USA 2006.
uscita venerdì 24 febbraio 2006.
MYMONETRO
Syriana
valutazione media:
3,12
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Le intricate vie del petroliodi Antonello VillaniFeedback: 0 |
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mercoledì 1 marzo 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Difficile stare al passo con agenti segreti, doppiogiochisti, governi fantocci ma questo film presentato fuori concorso all’ultima berlinale è complicato anche per chi è avvezzo ai complotti da fantapolitica. Tratto dal libro dell’ex agente Cia Robert Bear, “Syriana” è un guazzabuglio dove s’intrecciano le vite di analisti finanziari e principi arabi, agenti undercover e ricchi petrolieri il cui unico scopo è il profitto a tutti i costi. Gli affari sono affari e così alcune compagnie di petrolio sono spalleggiate dai servizi segreti pur di accaparrarsi i pozzi petroliferi del Golfo Persico, spuntano gli uomini del Presidente e la corruzione diventa l’unica arma per mantenere l’ordine stabilito. Bob Barnes lavora per la Cia e può vantare un discreto numero di missioni, ma il traffico d’armi spinge Langley a sacrificarlo pur di salvare la faccia, mentre un analista finanziario con ufficio a Ginevra diventa il consigliere del principe illuminato che vuole introdurre il voto per le donne, una magistratura indipendente e vendere al migliore offerente. Cina compresa. Inizia così una serie di doppi e tripli giochi per eliminare il traditore, il governo appoggia il secondogenito dell’emiro in cambio di favori e le compagnie petrolifere possono dormire sonni tranquilli. Sceneggiatura sovraccaricata dai dialoghi in lingua araba, ritmo lento e trama fin troppo farraginosa fanno perdere l’orientamento già dopo i primi minuti, eppure “Syriana” è il classico complotto internazionale che vuole fare luce sugli intrecci politici che sarebbero alla base della preziosa fonte energetica. Il regista Stephen Gaghan si lascia prendere la mano e ci porta per mezzo mondo pur di spiegare le vie del petrolio: Spagna, Marocco, Libano, Iran, Stati Uniti alla fine si perde il bandolo della matassa finendo per complicare cose già complicate. Una parata di stelle –da George Clooney a Matt Damon, da Christopher Plummer a William Hurt- che poco aggiunge al film, un intreccio nebuloso che riusciamo a comprendere solo in parte nel finale. E poi bambini che giocano in piscina, pakistani licenziati per fusioni di società, avvocati che indagano sul pasticcio creato da qualche ambizioso uomo d’affari, sembrano buttati a casaccio solo per riempire due ore di pasticci. Per Gaghan le vie del petrolio sono quasi incomprensibili, ma interpretare il suo film è davvero un’impresa. Antonello Villani (Salerno)
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