| Anno | 2006 |
| Genere | Documentario |
| Produzione | Italia |
| Durata | 98 minuti |
| Regia di | Mario Canale, Annarosa Morri |
| Tag | Da vedere 2006 |
| MYmonetro | 3,55 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
|
Un documentario sulla vita, le passioni, le manie, i film, le idee di uno dei più grandi attori italiani nel mondo: il nostro, e solo nostro, Marcello Mastroianni.
|
CONSIGLIATO SÌ
|
Nel 1962, il settimanale americano Time lo definì il divo straniero più popolare negli Stati Uniti. Oltre a questo fu anche l'attore italiano più premiato al mondo. Difficile scordarsi di lui. Difficile dimenticarlo nella scena dello spogliarello di Sophia Loren sotto la canzone "Abat-jour" di Bruno Martino in Ieri, oggi e domani (1963) di Vittorio De Sica, quasi impossibile non sentirsi impotenti, come lui, di fronte al dramma di un uomo conosciuto come Il Bell'Antonio (1960) di Bolognini o non ridere alle sue battute nello scandaloso La grande abbuffata (1973) di Ferreri. E c'è chi, come la sua migliore amica, l'avvocatessa Giovanna Cau, se lo ricorda ancora per le sue telefonate e per quella voglia di libertà che lo pervadeva tutto e che ben si sottolineava in una fotografia che conserva sulla scrivania del suo ufficio, tratta dal film di Faenza Sostiene Pereira (1996).
Il documentario di Mario Canale e Annarosa Morri, presentato al Festival di Cannes 2006 (prodotto dalla Surf Film, Orme e ACAB), rende omaggio proprio a lui. Al più autoironico e suadente fra tutti gli attori italiani, al più indolente e seduttivo di tutti i latin lover che latin lover, in fin dei conti, non sono. Un solo nome: Marcello Mastroianni. Accompagnato dalle musiche di Armando Trovajoli e con la voce narrante di Sergio Castellitto, fra spezzoni dei suoi migliori film (Una giornata particolare, Matrimonio all'italiana, Casanova '70, La decima vittima, Todo Modo, Non toccare la donna bianca) e immagini di un documentario del 1965 di Antonello Branca e filmati di archivio, abbiamo un ritratto sincero e fortemente intimo di uno dei vanti del cinema italiano. Marcello è raccontato dai registi e dagli scenografi che lo hanno diretto o conosciuto, dal suo migliore amico Fellini alla Wertmuller, dal tradizionale Visconti alla rivoluzionaria Cavani, dalle colleghe (Claudia Cardinale e Sophia Loren) e dalle figlie (Barbara e Chiara), dalle mogli e dalle compagne di vita, dallo stesso Castellitto, dal fratello montatore (Ruggero Mastroianni) e perfino dalla sua costumista. E parla perfino lui, Marcello, che racconta se stesso, le sue manie, la finta pigrizia, l'ossessione per il telefono, la passione per il lavoro («Non lavorare porta a riflettere... e questo non porta a nulla di buono»), il suo mito, esplorando la figura di attore, marito, padre e amante. Da non perdere assolutamente. Bellissimo, profondo e carnale... Esattamente come Marcello.