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je
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mercoledì 15 ottobre 2008
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perchè aspettarsi una favola?
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Il problema di Ken Loach è sempre lo stesso..didascalico, realista, spoglio di ogni spettacolarità, vero. Un problema per chi si aspetta da un film come questo e da tutta la produzione cinematografica di questo regista più che di qualunque altro, un film che possa incantare con la poesia delle immagini. No, Ken Loach non è un grande regista per questo, ma per il suo modo di rendere i conflitti interiori dell' uomo, slegati da ogni tipo di legame affettivo. E' un grande regista perchè non infarcisce i suoi dialoghi di un lessico forbito di grandi intellettuali che creano la società dall' alto delle loro scrivanie. Ken Loach mette in bocca ai suoi personaggi, e nei loro cuori, quei dissidi interiori che caratterizzano ogni uomo.
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Il problema di Ken Loach è sempre lo stesso..didascalico, realista, spoglio di ogni spettacolarità, vero. Un problema per chi si aspetta da un film come questo e da tutta la produzione cinematografica di questo regista più che di qualunque altro, un film che possa incantare con la poesia delle immagini. No, Ken Loach non è un grande regista per questo, ma per il suo modo di rendere i conflitti interiori dell' uomo, slegati da ogni tipo di legame affettivo. E' un grande regista perchè non infarcisce i suoi dialoghi di un lessico forbito di grandi intellettuali che creano la società dall' alto delle loro scrivanie. Ken Loach mette in bocca ai suoi personaggi, e nei loro cuori, quei dissidi interiori che caratterizzano ogni uomo. E passi che per far questo si debba procedere attraverso la crudeltà di immagini, passi che debba violare i nostri occhi puri e distaccati per calarci in una dimensione che osserviamo ma che non ci appartiene. A distanza di poco più di un decennio dal suo indiscusso capolavoro "Terra e Libertà", e del quale sembra ricalcare alcune scene, Ken Loach ci regala un' altro spettacolo di purezza e questa volta le vittime non sono i comunisti dissidenti, questa volta, vittime e carnefici sono due facce di una stessa medaglia, sono sangue che scorre nelle stesse vene. Sono le idee e gli ideali che finché bruceranno nel cuore di un uomo lo porteranno a scontrarsi con se stesso e con una realtà troppo spesso distante da essi e dalla quale, a volte si vorrebbe fuggire.
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i'm a monkey
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mercoledì 10 settembre 2008
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film egregio
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L'ambientazione e il contesto storico sono ottime! peccato che però mi sono addormentato 2 volte mentre guardavo questo film.....troppo lento e troppo macchinoso.......dopo un pò diventa un mezzo macigno e il finale non è poi proprio un granchè..........sinceramente mi aspettavo un capolavoro anche perchè la storia politica dell'Irlanda è molto bella difficile però da portare sul grande schermo............tre stelle per il contesto e l'ambientazione!
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mary
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mercoledì 9 luglio 2008
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niente di nuovo
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Il solito film di guerra trito e ritrito con le varianti irlandesi. La resa filmica è poco interessante e monotona.Nessun personaggio o storia all'interno della "GRANDE STORIA". KEN LOACH HA SMESSO DI FARE BUONI FILM DA TANTO, TANTO TEMPO...da quando ha cominciato ad annoiare..
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gloria
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giovedì 19 giugno 2008
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per cosa combattiamo?
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questo è sbalorditivo!ken loach si è davvero superato! io ho 14 anni e sono sconvolta... è indescrivibile! è riuscito a far emergere concetti e pensiri che tante persone proprio non capiscono con i loro pensieri di superiorità non aiutano la pace. si è installato un concetto di mini inglesi in loro pauroso... meglio guardarsi il film che dare un occhiata alla realtà là fuori.
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(di gionni47)
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maky
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sabato 26 aprile 2008
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impressionante
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Ken Loach è un regista, un vero regista. I suoi film sono sempre risultati interessanti, discussi e con molti insegnamenti nascosti.
Il suo miglior film è comunque il vento che accarezza l'erba. Impressionante, realista, freddo, senza pietà. Ciò che mi colpisce di più è che Loach ha avuto il coraggio di condannare anche se stesso, essendo anche lui inglese, con questo film su tutti gli orrori che i suoi compaesani fecero subire agli irlandesi.
Cillian Murphy è semplicemente magnifico.
Questo film non ha difetti.
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chiari alessandro
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sabato 29 marzo 2008
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un titolo delicato per un film indigesto.
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- Ho la sensazione (sensazione?) che il cinema unisca molto spesso violenza fisica e psichica non tanto ad una determinata guerra in particolare quanto piuttosto alla guerra in generale (La ciociara, Il cacciatore); questo film non fa eccezione a tale sensazione, anzi, fa di più perché riesce a farci riflettere sulle cause che hanno scatenato una guerra a me abbastanza lontana e, soprattutto, sulle amare conseguenze fratricide che può portare un conflitto. E’ veramente angosciante vedere un giovane tradire i suoi amici perché minacciato, in caso contrario, di ritorsioni nei confronti dei genitori; lo è ancora di più rendersi conto dell’ineluttabilità di essere giustiziato da quegli stessi amici che aveva tradito; e si raggiunge il massimo del pathos nel momento della fucilazione, ovverosia quando muore definitivamente l’assonanza di intenti e di idee che aveva unito due persone accomunate in passato dalla stessa visione politica delle cose (riuscendo, come spettatori, a percepire chiaramente il tentativo di vederci introdurre nei meccanismi mentali che portano ad una divaricazione di idee così traumatica).
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- Ho la sensazione (sensazione?) che il cinema unisca molto spesso violenza fisica e psichica non tanto ad una determinata guerra in particolare quanto piuttosto alla guerra in generale (La ciociara, Il cacciatore); questo film non fa eccezione a tale sensazione, anzi, fa di più perché riesce a farci riflettere sulle cause che hanno scatenato una guerra a me abbastanza lontana e, soprattutto, sulle amare conseguenze fratricide che può portare un conflitto. E’ veramente angosciante vedere un giovane tradire i suoi amici perché minacciato, in caso contrario, di ritorsioni nei confronti dei genitori; lo è ancora di più rendersi conto dell’ineluttabilità di essere giustiziato da quegli stessi amici che aveva tradito; e si raggiunge il massimo del pathos nel momento della fucilazione, ovverosia quando muore definitivamente l’assonanza di intenti e di idee che aveva unito due persone accomunate in passato dalla stessa visione politica delle cose (riuscendo, come spettatori, a percepire chiaramente il tentativo di vederci introdurre nei meccanismi mentali che portano ad una divaricazione di idee così traumatica). Onore, coraggio, lealtà, sentimento, impegno sociale e politico (tutto portato a livelli parossistici); parole difficili da inserire in un film di guerra e oggi forse poco praticate ma che conservano comunque intatta la loro forza evocativa. Forse spetta proprio ad ognuno di noi riscoprirle poco a poco.
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honestabe
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sabato 22 settembre 2007
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loach grande e tendenzioso
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Come per "Terra e liberta'", a mio parere bisogna distinguere: una cosa e' il film (bellissimo), un'altra il messaggio che propone (tendenzioso e discutibile). Se si vuole conoscere la storia dell'indipendenza irlandese esiste una bibliografia sterminata e bisogna avere la pazienza di leggere qualcosa: non e' Loach il manuale.
Il film segue con simpatia la lotta per l'indipendenza degli irlandesi, persino con un eccesso di disprezzo per gli inglesi, che compaiono soltanto nella veste di brutali occupanti. E una volta ottenuta l'indipendenza il cuore di Loach batte visibilmente per l'IRA e per Damien, il fratello che prosegue la lotta. E qui Loach dimentica di dire che l'accettazione del trattato di pace (un compromesso: ma vogliamo tutto e' uno slogan da bambini, e in quelle circostanze gli indipendentisti non potevano ottenere di piu') fu approvata dai due terzi degli elettori irlandesi e la guerra civile fu attizzata dagli estremisti, i quali ovviamente la persero perche' la maggioranza degli irlandesi voleva finalmente la pace e la potentissima chiesa cattolica era contro di loro.
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Come per "Terra e liberta'", a mio parere bisogna distinguere: una cosa e' il film (bellissimo), un'altra il messaggio che propone (tendenzioso e discutibile). Se si vuole conoscere la storia dell'indipendenza irlandese esiste una bibliografia sterminata e bisogna avere la pazienza di leggere qualcosa: non e' Loach il manuale.
Il film segue con simpatia la lotta per l'indipendenza degli irlandesi, persino con un eccesso di disprezzo per gli inglesi, che compaiono soltanto nella veste di brutali occupanti. E una volta ottenuta l'indipendenza il cuore di Loach batte visibilmente per l'IRA e per Damien, il fratello che prosegue la lotta. E qui Loach dimentica di dire che l'accettazione del trattato di pace (un compromesso: ma vogliamo tutto e' uno slogan da bambini, e in quelle circostanze gli indipendentisti non potevano ottenere di piu') fu approvata dai due terzi degli elettori irlandesi e la guerra civile fu attizzata dagli estremisti, i quali ovviamente la persero perche' la maggioranza degli irlandesi voleva finalmente la pace e la potentissima chiesa cattolica era contro di loro. Tra parentesi, nella guerra civile tra esercito dello stato libero e IRA furono ammazzati e imprigionati piu' irlandesi che nella guerra di indipendenza contro gli inglesi.
Quindi: godiamoci il film. E poi per sapere come andarono davvero le cose facciamo lo sforzo di recarci in biblioteca.
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bobby28959
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venerdì 14 settembre 2007
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non dimenticare mai che il cinema è arte
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NO assolutamete ...nessuna palma d'oro,...forse qualche premio più bassino..ken Loach è un buon regista ma può sicuramente fare di meglio (crisi di idee...)perchè oggi sembra che si debbe per forza mostrare quello che facevano..(..e..fanno)durante una guerra ((passatempo preferito dell'uomo..))...troppe scene crude\fotocopia che abbiamo sempre visto..inutili..(devo confessare di aver visto cos' tanti film violenti..che in questo mi veniva da sorridere)...(buone per il botteghino) è un buon film ma il premio è fortemente manipolato..(chi legge..SA..CHE IO SO)il cinema è un'arte molto difficile...quindi non basta documentarsi occorre gusto cinematografico...o cultura neorealistica.
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NO assolutamete ...nessuna palma d'oro,...forse qualche premio più bassino..ken Loach è un buon regista ma può sicuramente fare di meglio (crisi di idee...)perchè oggi sembra che si debbe per forza mostrare quello che facevano..(..e..fanno)durante una guerra ((passatempo preferito dell'uomo..))...troppe scene crude\fotocopia che abbiamo sempre visto..inutili..(devo confessare di aver visto cos' tanti film violenti..che in questo mi veniva da sorridere)...(buone per il botteghino) è un buon film ma il premio è fortemente manipolato..(chi legge..SA..CHE IO SO)il cinema è un'arte molto difficile...quindi non basta documentarsi occorre gusto cinematografico...o cultura neorealistica...questo è un film che si vede come un bollettino di violenza..purtroppo molto ...ovvia...quando un regista cerca un pò troppo denaro già è meglio che cambi mestiere
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