Il mio migliore amico |
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Un film di Patrice Leconte.
Con Daniel Auteuil, Dany Boon, Julie Gayet, Julie Durand, Jacques Mathou.
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Titolo originale Mon meilleur ami.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 95 min.
- Francia 2006.
- Lucky Red
uscita mercoledì 6 dicembre 2006.
MYMONETRO
Il mio migliore amico
valutazione media:
3,12
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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un'amicizia indimenticabiledi darkoFeedback: 0 |
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martedì 12 dicembre 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'essenzialità di Leconte è ormai proverbiale. Se ne IL MARITO DELLA PARRUCCHIERA sembrava non succedere nulla dal punto di vista dell'azione, anche quì più o meno è la stessa COSA. Ma i sentimenti che circolano, le battute, i sorrisi, i tic dei due protagonisti sono intensi e di un valore che ripaga totalmente la quasi assenza di azione nel film. E' l'emblema del cinema à la française, e in questo film Leconte conferma la sua bravura nel richiamare un pubblico universale, come risulta poi lo stesso rapporto d'amicizia dipinto nel film. Danny Boom è forse considerato un caratterista, ma con questo film apre i cuori di chiunque. E' impossibile trovare antipatico questo duo. Chi non crede più all'amicizia è solo qualcuno che ha sofferto proprio a causa di essa o della sua assenza. L'amicizia è essenziale, forse più dell'amore... ma in fondo, non sono poi così definiti i confini fra le due cose? L'amicizia ti trova quando meno te l'aspetti e il più delle volte il momento di felicità è così coinvolgente e rapido che sembri non accorgertene - vedete la scena in cui i due amici escono dalla metropolitana, di domenica, per paura di essere menati dai tifosi della squadra di calcio avversaria e corrono come matti, anzi bambini, su per le scale, col fiatone e sorridendo. E basta quello per la tua intera esistenza, potrai dire che quello era il tuo migliore amico, anche se adesso è lontano o se c'è stato un episodio che vi ha divisi. Ne IL MIO MIGLIORE AMICO questo non accade, dopo una burrasca innescata da equivoci da classica commedia della farsa (viene anche citata da un personaggio ad un certo punto) torna il sole e i protagonisti si suppone che tornino ad avere il rapporto perfetto che si era instaurato. A spiegare l'assolutezza del tema che il film tratta è proprio la medesima reazione del pubblico, che non farà altro che sentirsi appagato. Non può non venire in mente, prendendo un esempio di cinema nostrano, il Toni Servillo del film LE CONSEGUENZE DELL'AMORE di Paolo Sorrentino, che ricorda l'amico d'infanzia Dino Giuffrè come il suo unico miglior amico nonostante non si vedano e parlino da più di 30 anni. Prima di morire giustiziato dalla mafia nel finale, egli pensa a lui, e l'amico, che fa l'elettricista per l'Enel in cima ai tralicci in mezzo alle alpi, pensa anch'egli a lui. Sorrentino in quel film non può non aver voluto omaggiare il cinema francese (non solo per questa particolarità, ma anche per i ritmi e le atmosfere) e in particolare al cineasta Leconte, che è da considerare un maestro del genere intimista anche solo per quel capolavoro da far venire i brividi che è L'INSOLITO CASO DI MONSIEUR HIRE, con Michel Blanc e Sandrine Bonnaire, tratto dal meraviglioso romanzo di Georges Simenon. 10/10.
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