oi22814
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domenica 25 febbraio 2018
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il destino di un guerriero
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L' anima maschile e femminile sono ovviamente molto diversi . E' chiaro che spesso ciò che emoziona i maschi infastidisce le femmine e viceversa . Questo è un grande film che dipinge magistralmente una epoca durissima e si addentra in un mondo in cui vigono canoni di lealtà coraggio sofferenza sacrificio che non sono propriamente nelle corde del mondo femminile. Questo realismo è incomprensibile ed insopportabile. Stop .
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sudveracrux
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martedì 13 agosto 2013
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il destino di un eroe...
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...non era l'uomo più onesto ne il più caritatevole del mondo, ma era un valoroso...Diego Alatriste è un guerriero solitario, della Spagna seicentesca che si guadagna da vivere combattendo in difesa delle frontiere del suo paese. La sua vita cambierà in seguito all'incontro di Iñigo, figlio di un suo amico deceduto,che egli dovrà addestrare e seguire. Il ritorno a Madrid corrisponderà per loro alla rivelazione della corruzione di un regno ormai in declino, ombra di se stesso, governato da un re fantoccio dietro cui si nascondono gli intrighi dell'aristocrazia che assolderà i due soldati come mercenari per i lavori sporchi. Il venir meno ad uno di questi incarichi da parte di Diego (egli scoprirà di esser stato imbrogliato) lo porterà ad inimicarsi addirittura il re.
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...non era l'uomo più onesto ne il più caritatevole del mondo, ma era un valoroso...Diego Alatriste è un guerriero solitario, della Spagna seicentesca che si guadagna da vivere combattendo in difesa delle frontiere del suo paese. La sua vita cambierà in seguito all'incontro di Iñigo, figlio di un suo amico deceduto,che egli dovrà addestrare e seguire. Il ritorno a Madrid corrisponderà per loro alla rivelazione della corruzione di un regno ormai in declino, ombra di se stesso, governato da un re fantoccio dietro cui si nascondono gli intrighi dell'aristocrazia che assolderà i due soldati come mercenari per i lavori sporchi. Il venir meno ad uno di questi incarichi da parte di Diego (egli scoprirà di esser stato imbrogliato) lo porterà ad inimicarsi addirittura il re.
Agustín Díaz Yanes, rimaneggiando in chiave filmica il valoroso protagonista della saga letteraria di Arturo Pérez-Reverte, non ci consegna, come tutti ci aspetteremmo, un'eroe. Diego infatti è un'antieroe, un'uomo come tanti, pieno di difetti e pregi che a volte sbaglia e riesce a risalire, nonostante le avversità, il baratro in cui la vita lo getta, dirigendosi imperterrito verso la fine dei suoi giorni.
La regia risulta sublime nei costumi e nella fotografia. Essa illustra un vero e proprio "quadro" completo dell'epoca con scene che riprendono l'impostazione artistica fiamminga di Rembrandt e Vermeer, con luci a spot o dirette che fanno emergere, in parte, i vari attori dall'oscurità circostante, puntando ad esaltare soprattutto i particolari. I duelli ambientati qua e la per le strade di Madrid, non sono di grande elevatura cinematografica, ma risultano molto teatrali, tanto da ricordare in alcuni punti la famosissima trasposizione teatrale della "Cavalleria Rusticana" del maestro Pietro Mascagni.
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muttley72
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martedì 24 luglio 2012
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film senza effetti speciali, ma da "3 stelle meno"
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Ho letto attentamente le recensioni scritte dagli altri utenti e dopo aver visto il film esprimo il mio giudizio. Senz'altro il film in questione non è paragonabile ai famosi film storici di Stanley Kubrik, nè può competere sotto l'aspetto del numero delle comparse impiegate nelle scene di battaglia con quelle scene "in grande stile" e/o con inquadrature panoramiche (a cui ci hanno abituato i film storici di grande budget made in USA come a titolo di esempio "Braveheart" o "Revolution"), che danno (darebbero) maggior "respiro" alle scene sul campo di battaglia. Stesso discorso vale per i numerosi duelli all'arma bianca che hanno come pricipale "location" (così si usa dire ora) le anguste vie della città: in questo film si privilegiano le "penombre" dei vicoli alle inquadrature più "dinamiche".
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Ho letto attentamente le recensioni scritte dagli altri utenti e dopo aver visto il film esprimo il mio giudizio. Senz'altro il film in questione non è paragonabile ai famosi film storici di Stanley Kubrik, nè può competere sotto l'aspetto del numero delle comparse impiegate nelle scene di battaglia con quelle scene "in grande stile" e/o con inquadrature panoramiche (a cui ci hanno abituato i film storici di grande budget made in USA come a titolo di esempio "Braveheart" o "Revolution"), che danno (darebbero) maggior "respiro" alle scene sul campo di battaglia. Stesso discorso vale per i numerosi duelli all'arma bianca che hanno come pricipale "location" (così si usa dire ora) le anguste vie della città: in questo film si privilegiano le "penombre" dei vicoli alle inquadrature più "dinamiche". Paragonando le scene d'azione di questo film ad alcune versioni più o meno recenti de "I tre moschettieri", emerge che nel film sul soldato spagnolo non si privilegiano duelli troppo lunghi o laboriosi, che invece vengono più "valorizzati" (e non so se ciò sia sempre un bene dal unto di vista storico) negli altri film hollywoodiani dello stesso genere. Malgrado tutte le considerazioni sin qui fatte, il film non è disprezzabile e l'apparente mancanza di un filo logico nella storia (lamentata in altre recensioni) può essere giustificata pensando al fatto che il film narra vari episodi della vita del protagonista, accomunati dagli intrighi di corte, dalla politica e dalla guerra. Sinceramente non mi pare che il film sia noioso (o privo di scene d'azione) visto che anzi è ricco di episodi non certo accomunati dalla silente meditazione o da dialoghi "impegnati", tali da suscitare nello spettatore il sonno....Con i suoi limiti il film non è disprezzabile ed a mio giudizio merita (sempre per gli amanti del genere) 2 stelle e mezzo (anzi 3 stelle - meno)....Bisognerebbe poi sapere il "budget" del film prima di paragonarlo ad altre pellicole più spettacolari e ricche di effetti speciali....In qesto film i duelli e le scene battaglie non hanno certo grandi effetti speciali o di computer grafica....
Se poi paragoniamo (so già che verrò criticato da tutti per "lesa maestà") il film "Il destino di un guerriero" con "Il mestiere delle armi" del premiatissimo Ermanno Olmi (film quest'ultimo che a mio personale giudizio merita 5 stelle per la fotografia, ma solo 1 stella come sceneggiatura, essendo senz'altro un film veramente soporifero e privo di "azione" e di vere battaglie come invece ci si aspetterebbe per gli argomenti trattati) il film con Mortensen diventa, paradossalmente, un film troppo "adrenalinico" e pieno di effetti speciali... Naturalmente un film può essere godibile anche se i duellanti non si attaccano al lampadario o se non si prodigano in capriole o karate....
Meglio di questo, ma simile nella trama, è il film "I duellanti" con H. Keitel tra i protagonisti.
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fierror
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domenica 4 marzo 2012
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ottimo
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Veramente avvincente e raramente lo dico,costumi e sceneggiature OTTIMI,nonostante la durata del film mai mi sono annoiato.
Le vicende sono complesse piene di intrallazzi e tradimenti,sage guerresche e amorose tutto condito con c'è veramente tutto in questo film lo consiglio vivamente.
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tonisartini
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domenica 27 febbraio 2011
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ottimo film, ben narrato e recitato...
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Un ottimo film,ben narrato e recitato,che racconta in modo credibile, anche se con qualche forzatura,un periodo della Spagna in declino,con ottime ambientazioni e costumi e una quasi sempre splendida fotografia.La parte finale non è ben riuscita. Diversamente da altri più competenti esegeti, non mi sono annoiato affatto.
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weach
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lunedì 3 gennaio 2011
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un xvii° secolo spagnolo dai contorni pittorici
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L'inqusizione spagnola ,secondo molti storici, istituita con il fine di indebolire le opposizioni interne del popolo ebraico, delle lobyes bancarie ebraiche e del mondo islamico"è la rete entro qui si muove la trama del film "Molti interrogativi riguardo ai grandi capovolgimenti della storia trovano inquietante risposta in questa opera cinematografica:le fonti attendibili , i documenti rappresentati , come in un un affresco pittorico, ci danno gli elementi per comprendere la complessa pscologia di un epoca ed i lati oscuri di un mondo che fu .
Le avventure del capitano di ventura Diego Alatriste nascono nella letteratura spagnola grazie alla fervida immaginazionedello scrittore Arturo Pérez Reyert :tale fantasioso scrittore propone scenari di una Spagna del XVII° secolo con i suoi intrighi di palazzo, gli amori, i duelli e le difficoltà di un impero nel difendere i propri confini dai focolai di rivolta come quelle nelle Fiandre .
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L'inqusizione spagnola ,secondo molti storici, istituita con il fine di indebolire le opposizioni interne del popolo ebraico, delle lobyes bancarie ebraiche e del mondo islamico"è la rete entro qui si muove la trama del film "Molti interrogativi riguardo ai grandi capovolgimenti della storia trovano inquietante risposta in questa opera cinematografica:le fonti attendibili , i documenti rappresentati , come in un un affresco pittorico, ci danno gli elementi per comprendere la complessa pscologia di un epoca ed i lati oscuri di un mondo che fu .
Le avventure del capitano di ventura Diego Alatriste nascono nella letteratura spagnola grazie alla fervida immaginazionedello scrittore Arturo Pérez Reyert :tale fantasioso scrittore propone scenari di una Spagna del XVII° secolo con i suoi intrighi di palazzo, gli amori, i duelli e le difficoltà di un impero nel difendere i propri confini dai focolai di rivolta come quelle nelle Fiandre .
Agustin Diaz Yanes,traendo ispirazione dall’opera letteraria citata autore , realizza ”il destino di un guerriero”e si segnala nel mondo della cinematografia per l‘innata sensibilità estetica nelle riprese , una solida base tecnica ed una maniacale capacità nelle ricostruzioni sceniche; dicono d lui che è uomo amato dai suoi amici per la simpatia e con un sogno giovanile da torero .
Noto delle similitudini fra il film “il destino del guerriero” del regista madrileno Agustin Diaz Yanes “dal titolo originari “Alatriste “ con il film capolavoro del 1977 di Ridley Scott. “the duellist”.
Scrissi in occasione della recensione di “the duellist“caro amico, si apre qui un mondo che fu ma che con queste immagini va in risonanza con noi!”
Appunto la sensazione provata durante la visone di “Alatriste”a noi noto con il titolo “Il destino di un guerriero”, è quello di un “rispecchia “con il capolavoro citato di Ridley Scott.
L’intento principe di entrambi i film è quello di ricostruire e dipingere un documento dell'epoca , fedele ,mirabile,credibile.
Entrambi i film sono dipinti di un epoca passata , accurati , sentiti, pittorici,estetici, con un contenuto rappresentativo di un sentimento comune dominante nella psiche di chi è duellante o guerriero; sono un affresco meritevole che non può lasciare indifferenti” introducendoci , con dovizia di particolari nel mondo rappresentato, rendendoci partecipi e presenti nel contesto storico osservato.
Chiaramente Agustin Diaz Yanes non è Ridley Scott ma sarebbe offensivo e poco corretto negare al film la dignità di pellicola Cult di alta qualità .
Se vogliamo sottrarre qualcosa al film “Alatrisete” potremmo a discapito solo dire quanto segue: l’intreccio amoroso è forse un poco ingombrante ed interrompe in qualche misura la fluidità della trama .
Auguro a questo film il destino che toccò a The duellist !!!
" The Duellist" , prima opera splendida di Ridley Scott , del 1977 ,capolavoro indiscusso sulle schermaglie cavalleresche, ebbe un percorso cinematografico brevissimo e solo nel tempo conquistò la dignità di film cult indiscusso.
Tratto di una storia vera,è la trasposizione cinematografica di un duello, senza fine ,fra due tenenti dell 'esercito napoleonico che ,per futili motivi ,si scontrano in duello sino al momento cavalleresco principe: chiedere ed ottenere soddisfazione.
I due registi li vedo in un percorso ideale comune , entrambi, ricostruiscono ambienti fra il XVII° e il XVIII° secolo con sapienza ,meticolosità, con ambientazioni di un senso estetico impareggiabile ; rappresentano entrambi efficacemente , nelle campagne di Europa di quei tempi, il pensiero, la vita ,i sogni dell' uomo di sempre ,permanentemente in difficoltà sia per le continue guerre, per i problemi di pestilenze,di povertà diffusa.
Un obiettivo è orientato in una Spagna proiettata nelle Fiandre ; l’altro obiettivo nelle campagne francesi. Prima e dopo Napoleone Bonaparte
E si colgono anche le sfumature di popoli diversi che hanno dominato e nel contempo dovuto sopportare anche l’umiliazione della sconfitta
Rimangono dei due film anche i particolari, si i particolari, magistralmente colti dalla cinepresa attenta ;gli attimi di pausa e di pace profonda di banchetti, i sentimenti, l' amore che ,in una sorta valzer, si alternano ai violenti tenzoni;i volti austeri di questi combattenti strenui, il loro piglio ,il loro buffo sentire,le divise impeccabili, il sangue che sgorga, l'azione del duello , la natura che osserva impotente questo uomo primitivo ,conflittuale ,cultore dell'ego..
Il protagonista assoluto di questi lavori sul dramma della guerra ,sul conflitto permanete fra gli umani è la cinepresa che nulla perde e ci fa riassaporare il sentire di tempi che furono .
weach illuminati
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lunedì 3 gennaio 2011
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un xvii° secolo spagnolo dai contorni pittorici
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Definitivo.
Molti interrogativi riguardo ai grandi capovolgimeneti della storia trovano inquietante risposta in questa opera cinematografica:le fonti i ,documenti rappresentati , come in un un affresco pittorico, ci danno gli elementi per comprendere la complessa pscologia di un epoca ed i lati oscuri di un mondo che fu .
Le avventure del capitano di ventura Diego Alatriste nascono nella letteratura spagnola grazie alla fervida immaginazionedello scrittore Arturo inerrogativi Pérez Reyert :tale fantasioso scrittore propone scenari di una Spagna del XVII° secolo con i suoi intrighi di palazzo, gli amori, i duelli e le difficoltà di un impero nel difendere i propri confini dai focolai di rivolta come quelle nelle Fiandre .
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Definitivo.
Molti interrogativi riguardo ai grandi capovolgimeneti della storia trovano inquietante risposta in questa opera cinematografica:le fonti i ,documenti rappresentati , come in un un affresco pittorico, ci danno gli elementi per comprendere la complessa pscologia di un epoca ed i lati oscuri di un mondo che fu .
Le avventure del capitano di ventura Diego Alatriste nascono nella letteratura spagnola grazie alla fervida immaginazionedello scrittore Arturo inerrogativi Pérez Reyert :tale fantasioso scrittore propone scenari di una Spagna del XVII° secolo con i suoi intrighi di palazzo, gli amori, i duelli e le difficoltà di un impero nel difendere i propri confini dai focolai di rivolta come quelle nelle Fiandre .
Agustin Diaz Yanes,traendo ispirazione dall’opera letteraria citata autore , realizza ”il destino di un guerriero”e si segnala nel mondo della cinematografia per l‘innata sensibilità estetica nelle riprese , una solida base tecnica ed una maniacale capacità nelle ricostruzioni sceniche; dicono d lui che è uomo amato dai suoi amici per la simpatia e con un sogno giovanile da torero .
Noto delle similitudini fra il film “il destino del guerriero” del regista madrileno Agustin Diaz Yanes “dal titolo originari “Alatriste “ con il film capolavoro del 1977 di Ridley Scott. “the duellist”.
Scrissi in occasione della recensione di “the duellist“caro amico, si apre qui un mondo che fu ma che con queste immagini va in risonanza con noi!”
Appunto la sensazione provata durante la visone di “Alatriste”a noi noto con il titolo “Il destino di un guerriero”, è quello di un “rispecchia “con il capolavoro citato di Ridley Scott.
L’intento principe di entrambi i film è quello di ricostruire e dipingere un documento dell'epoca , fedele ,mirabile,credibile.
Entrambi i film sono dipinti di un epoca passata , accurati , sentiti, pittorici,estetici, con un contenuto rappresentativo di un sentimento comune dominante nella psiche di chi è duellante o guerriero; sono un affresco meritevole che non può lasciare indifferenti” introducendoci , con dovizia di particolari nel mondo rappresentato, rendendoci partecipi e presenti nel contesto storico osservato.
Chiaramente Agustin Diaz Yanes non è Ridley Scott ma sarebbe offensivo e poco corretto negare al film la dignità di pellicola Cult di alta qualità .
Se vogliamo sottrarre qualcosa al film “Alatrisete” potremmo a discapito solo dire quanto segue: l’intreccio amoroso è forse un poco ingombrante ed interrompe in qualche misura la fluidità della trama .
Auguro a questo film il destino che toccò a The duellist !!!
" The Duellist" , prima opera splendida di Ridley Scott , del 1977 ,capolavoro indiscusso sulle schermaglie cavalleresche, ebbe un percorso cinematografico brevissimo e solo nel tempo conquistò la dignità di film cult indiscusso.
Tratto di una storia vera,è la trasposizione cinematografica di un duello, senza fine ,fra due tenenti dell 'esercito napoleonico che ,per futili motivi ,si scontrano in duello sino al momento cavalleresco principe: chiedere ed ottenere soddisfazione.
I due registi li vedo in un percorso ideale comune , entrambi, ricostruiscono ambienti fra il XVII° e il XVIII° secolo con sapienza ,meticolosità, con ambientazioni di un senso estetico impareggiabile ; rappresentano entrambi efficacemente , nelle campagne di Europa di quei tempi, il pensiero, la vita ,i sogni dell' uomo di sempre ,permanentemente in difficoltà sia per le continue guerre, per i problemi di pestilenze,di povertà diffusa.
Un obiettivo è orientato in una Spagna proiettata nelle Fiandre ; l’altro obiettivo nelle campagne francesi. Prima e dopo Napoleone Bonaparte
E si colgono anche le sfumature di popoli diversi che hanno dominato e nel contempo dovuto sopportare anche l’umiliazione della sconfitta
Rimangono dei due film anche i particolari, si i particolari, magistralmente colti dalla cinepresa attenta ;gli attimi di pausa e di pace profonda di banchetti, i sentimenti, l' amore che ,in una sorta valzer, si alternano ai violenti tenzoni;i volti austeri di questi combattenti strenui, il loro piglio ,il loro buffo sentire,le divise impeccabili, il sangue che sgorga, l'azione del duello , la natura che osserva impotente questo uomo primitivo ,conflittuale ,cultore dell'ego..
Il protagonista assoluto di questi lavori sul dramma della guerra ,sul conflitto permanete fra gli umani è la cinepresa che nulla perde e ci fa riassaporare il sentire di tempi che furono .
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giovedì 30 dicembre 2010
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sentimenti che altrimenti non potremmo capire
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lettura gradita
Agustin Diaz Yanes è regista di scuola cinematografica spagnola , amato dai suoi amici per la l’innata simpatia, aveva come sogno da ragazzino quello di fare il torero ,ma il suo destino è stato ,a quanto pare ,quello di regista cinematografico.
Si distingue dai suoi colleghi per un innata sensibilità per l’estetica della ripresa ed per il piglio tecnico e meticoloso …. e questo si vede chiaramente!!!!
Vedo delle similitudini fra il film “il destino del guerriero di Del regista madrileno Agustin Diaz Yanes “dal titolo originari “Alatriste “ con il film capolavoro del 1977 di Ridley Scott.
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lettura gradita
Agustin Diaz Yanes è regista di scuola cinematografica spagnola , amato dai suoi amici per la l’innata simpatia, aveva come sogno da ragazzino quello di fare il torero ,ma il suo destino è stato ,a quanto pare ,quello di regista cinematografico.
Si distingue dai suoi colleghi per un innata sensibilità per l’estetica della ripresa ed per il piglio tecnico e meticoloso …. e questo si vede chiaramente!!!!
Vedo delle similitudini fra il film “il destino del guerriero di Del regista madrileno Agustin Diaz Yanes “dal titolo originari “Alatriste “ con il film capolavoro del 1977 di Ridley Scott. “the duellist” Scrissi in occasione della recensione e di “the duellist“Caro amico, si apre qui un mondo che fu ma che con queste immagini va in risonanza con noi!”
Appunto la sensazione provata durante la visone di “Alatriste”a noi noto con il titolo “Il destino di un guerriero”, è quellodi un “rispecchia “con il capolavoro citato di Ridley Scott.
L’intento principe di entrambi i film è quello di ricostruire e dipingere un documento dell'epoca , fedele ,mirabile,credibile.
Entrambi i film sono dipinti di un epoca passata , accurati , sentiti, pittorici,estetici, con un contenuto rappresentativo di un sentimento comune dominante nella psiche di chi è duellante o guerriero; sono un affresco meritevole che non può lasciare indifferenti” introducendoci , con dovizia di particolari nel mondo rappresentato, rendendoci partecipi e presenti nel contesto storico osservato.
Chiaramente Agustin Diaz Yanes non è Ridley Scott ma sarebbe offensivo e poco corretto negare al film la dignità di pellicola Cult di alta qualità .
Se vogliamo sottrarre qualcosa al film “Alatrisete” potremmo a discapito solo dire quanto segue: l’intreccio amoroso è forse un poco ingombrante ed interrompe in qualche misura la fluidità della trama .
Auguro a questo film il destino che toccò a The duellist !!!
" The Duellist" , prima opera splendida di Ridley Scott , del 1977 ,capolavoro indiscusso sulle schermaglie cavalleresche, ebbe un percorso cinematografico brevissimo e solo nel tempo conquistò la dignità di film cult indiscusso.
Tratto di una storia vera,è la trasposizione cinematografica di un duello, senza fine ,fra due tenenti dell 'esercito napoleonico che ,per futili motivi ,si scontrano in duello sino al momento cavalleresco principe: chiedere ed ottenere soddisfazione.
I due registi li vedo in un percorso ideale comune , entrambi, ricostruiscono ambienti fra il XVII° e il XVIII° secolo con sapienza ,meticolosità, con ambientazioni di un senso estetico impareggiabile ; rappresentano entrambi efficacemente , nelle campagne di Europa di quei tempi, il pensiero, la vita ,i sogni dell' uomo di sempre ,permanentemente in difficoltà sia per le continue guerre, per i problemi di pestilenze,di povertà diffusa.
Un obiettivo è orientato in una Spagna proiettata nelle Fiandre ; l’altro obiettivo nelle campagne francesi. Prima e dopo Napoleone Bonaparte
E si colgono anche le sfumature di popoli diversi che hanno dominato e nel contempo dovuto sopportare anche l’umiliazione della sconfitta
Rimangono dei due film anche i particolari, si i particolari, magistralmente colti dalla cinepresa attenta ;gli attimi di pausa e di pace profonda di banchetti, i sentimenti, l' amore che ,in una sorta valzer, si alternano ai violenti tenzoni;i volti austeri di questi combattenti strenui, il loro piglio ,il loro buffo sentire,le divise impeccabili, il sangue che sgorga, l'azione del duello , la natura che osserva impotente questo uomo primitivo ,conflittuale ,cultore dell'ego..
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lunedì 27 dicembre 2010
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Vedo delle similitudini fra il film “il destino di un guerriero" del regista madrileno Agustin Diaz Yanes “dal titolo originari “Alatriste “ ed il film capolavoro del 1977 di Ridley Scott. “the duellist” Scrissi in occasione della recensione e di “the duellist“Caro amico, si apre qui un mondo che fu ma che con queste immagini va in risonanza con noi!”
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Appunto la sensazione provata durante la visone di “Alatriste”a noi noto con il titolo “Il destino di un guerriero”si “rispecchia “con il capolavoro citato di Ridley Scott.
L’intento principe di entrambi i film è quello di ricostruire e dipingere un documento dell'epoca , fedele ,mirabile,credibile.
Entrambi i film sono dipinti di un epoca passata , accurati , sentiti, pittorici,estetici, con un contenuto rappresentativo di un sentimento comune dominante nella psiche di chi è duellante o guerriero; sono un affresco meritevole che non può lasciare indifferenti” introducendoci , con dovizia di particolari nel mondo rappresentato, rendendoci partecipi e presenti nel contesto storico osservato.
Chiaramente Agustin Diaz Yanes non è Ridley Scott ma sarebbe offensivo e poco corretto negare al film la dignità di pellicola Cult di alta qualità .
Se vogliamo sottrarre qualcosa al film “Alatrisete” potremmo a discapito solo dire quanto segue: l’intreccio amoroso è forse un poco ingombrante ed interrompe in qualche misura la fluidità della trama .
Auguro a questo film il destino che toccò a The duellist !!!
" The Duellist" , prima opera splendida di Ridley Scott , del 1977 ,capolavoro indiscusso sulle schermaglie cavalleresche, ebbe un percorso cinematografico brevissimo e solo nel tempo conquistò la dignità di film cult indiscusso.
Tratto di una storia vera,è la trasposizione cinematografica di un duello, senza fine ,fra due tenenti dell 'esercito napoleonico che ,per futili motivi ,si scontrano in duello sino al momento cavalleresco principe: chiedere ed ottenere soddisfazione.
I due registi li vedo in un percorso ideale comune , entrambi, ricostruiscono ambienti fra il XVII° e il XVIII° secolo con sapienza ,meticolosità, con ambientazioni di un senso estetico impareggiabile ; rappresentano entrambi efficacemente , nelle campagne di Europa di quei tempi, il pensiero, la vita ,i sogni dell' uomo di sempre ,permanentemente in difficoltà sia per le continue guerre, per i problemi di pestilenze,di povertà diffusa.
Un obiettivo è orientato in una Spagna proiettata nelle Fiandre ; l’altro obiettivo nelle campagne francesi prima e dopo Napoleone Bonaparte
E si colgono anche le sfumature di popoli diversi che hanno dominato e nel contempo dovuto sopportare anche l’umiliazione della sconfitta.
Rimangono dei due film anche i particolari, si i particolari, magistralmente colti dalla cinepresa attenta ;gli attimi di pausa e di pace profonda di banchetti, i sentimenti, l' amore che ,in una sorta valzer, si alternano ai violenti tenzoni;i volti austeri di questi combattenti strenui, il loro piglio ,il loro buffo sentire,le divise impeccabili, il sangue che sgorga, l'azione del duello , la natura che osserva impotente questo uomo primitivo ,conflittuale ,cultore dell'ego..
Il protagonista assoluto di questi lavori sul dramma della guerra ,sul conflitto permanete fra gli umani è la cinepresa che nulla perde e ci fa riassaporare il sentire di tempi che furono .
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lucido71
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mercoledì 17 marzo 2010
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il destino di un flop madornale :(
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Film incredibilmente brutto! Già ero titubante dalla produzione spagnola (che mi aveva fregato con REC), poi questa mattonata pesantissima... film con sbalzi temporali dove il regista non aiuta x niente a far seguire facilmente il film; dialoghi mediocri; trama da dimenticare.. e soprattutto, x aver la pretesa di esser un film cappa & spada, la cosa che veramente delude di +, restano i duelli fra spadaccini, veramente pietosi. SCONSIGLIATO decisamente.
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