Ti presento i miei

Film 2003 | Commedia 30 min.

Regia di Mitchell Hurwitz. Una serie con Jason Bateman, Portia De Rossi, Will Arnett, Michael Cera, Alia Shawkat. Cast completo Titolo originale: Arrested Development. Genere Commedia - USA, 2003,

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Ultimo aggiornamento lunedì 3 aprile 2023

Un cult della serialità contemporanea, una delle prime serie comiche in stile mockumentary, format che poi sarebbe stato ripreso da molti prodotti di successo. La serie ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature agli Emmy Awards, 4 candidature a SAG Awards, La serie è stato premiato a AFI Awards,

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO N.D.
La storia di una famiglia ricca che ha perso tutti gli averi.

Il telefilm è tutto incentrato sui Bluth, una famiglia per cui l'aggettivo "particolare" risulta riduttivo. Il capofamiglia, il signor George Senior, è un imprenditore edile poco propenso alla legalità che finisce improvvisamente in prigione e lascia alla famiglia una ditta sull'orlo del fallimento. Il figlio Michael, l'unico "sano di mente" della famiglia, tenta di prendere in mano la situazione, ma anzichè essere aiutato dal resto della famiglia, viene ostacolato dapprima dalla madre Lucille che ha paura di perdere tutti gli agi a cui è abituata da sempre, poi dal fratello "Gob", illusionista squattrinato, che vuole dimostrare al padre di essere in grado di fare qualcosa di buono e che finisce invece per complicare ogni cosa.

Episodi: 18
Regia di Lee Shallat Chemel, Patty Jenkins, Jeff Melman, Peter Lauer, Jason Bateman, Paul Feig, Andrew Fleming, Danny Leiner, Joe Russo, Anthony Russo, Chuck Martin.

Novelli Addams sotto rassicuranti spoglie altoborghesi, i Bluth fanno a pezzi i valori della famiglia contemporanea

Recensione di Marianna Cappi

La storia della "facoltosa famiglia che perse tutto e dell'unico figlio che aveva la possibilità di tenerla ancora unita" - come recita la sigla d'apertura - inaugura la sua seconda stagione nel segno della continuità con la prima. Non solo Michael, nuovamente deluso dal padre che ha finto un infarto per scappare, decide di partire per l'Arizona come succedeva nel debutto della serie, ma anche le immagini di lui e del figlio in auto, sulla via della libertà, sono le stesse e, come la prima volta, l'inversione di marcia è dietro l'angolo.
C'è bisogno di lui, perché in casa Bluth ognuno sta dando il meglio di sé: dopo aver simulato la morte in Messico, anche George Senior fa ritorno fra le mura domestiche e precisamente in soffitta, dove medita sul modo di riprendersi la moglie, corteggiata dal fratello gemello Oscar. Buster, dal canto suo, viene spedito nell'esercito dalla madre per rispondere alla provocazione di un finto Michael Moore incontrato per strada che accusava i Bluth di non essere onesti cittadini americani, ma evita per un soffio la missione in Iraq quando una foca ("licenziata" da suo fratello Gob in quanto inadatta ai giochi di prestigio) gli mangia una mano, costringendolo a portare un'inquietante protesi a uncino. Mentre Thobias scambia un gruppo di artisti per un gruppo di sostegno anti-depressione e va in giro dipinto di blu per tutta la stagione (lasciando tracce di colore sulle scenografie), sua figlia Maybe viene reclutata per errore da uno studio hollywoodiano in qualità di produttrice, mentre suo cugino George Michael si fidanza con la bigotta Anne e picchetta con lei fuori dalle anteprime di pellicole francesi quali Cugini pericolosi o fuori dalla casa del creatore di Desperate Housewives, Marc Cherry (che si affaccia alla finestra).
E non mancano le citazioni dal grande schermo -con Thobias nei panni di una Mrs Featherbottom che ricalca il look e gli intenti di Mrs Doubtfire-, le partecipazioni di guest importanti (Ben Stiller), e i risvolti autoreferenziali: se alla compagnia edilizia dei Bluth un taglio dell'ordinativo impone di costruire non più 22 case ma solo 18, anche la seconda stagione di Arrested Development subisce un ridimensionamento e conta 18 episodi anziché 22.
Novelli Addams, seppure sotto spoglie apparentemente altoborghesi e rassicuranti, i Bluth fanno a fettine i valori della famiglia contemporanea, a cominciare dall'onestà dei rapporti e dalla trasparenza della comunicazione tra consanguinei. Al centro della scena, la figura paterna: assente, truffaldina, doppia (gemellare) e impotente; tutt'attorno, un dialogo fra sordi.
Nel momento storico in cui non manca film o discorso che non ci ricordi quanto sia brutto e pericoloso il mondo là fuori e quanto salvifica e preziosa sia invece la famiglia, Arrested Development dà la sua originale versione dei fatti presentando un nido di vipere, una genìa di nevrotici esperti nel complicarsi i problemi a vicenda, ma affetti da romanticismo acuto, al punto da "coprirsi" volentieri l'un l'altro, specie di fronte alla legge.
Emblema di famiglia, il chiosco di banane: bruciato, rifatto, raso al suolo e recuperato più volte, è il simbolo di una storia di continue delusioni e illusioni, distruzioni e ricostruzioni sentimentali.
Episodi: 22
Regia di Anthony Russo, Joe Russo, Greg Mottola, Jay Chandrasekhar, Lee Shallat Chemel, John Fortenberry, Paul Feig.

Michael Bluth ha una sola grande responsabilità: una famiglia di irresponsabili!

Recensione di Marianna Cappi

Creata da Mitchell Hurwitz, con la complicità di Ron Howard e Brian Grazer, la serie televisiva Arrested Development viene normalmente catalogata come sit-com, ma della categoria condivide la durata -mai superiore ai 25 minuti- e ben poco altro. Saltano le regole che vorrebbero confinare la maggior parte delle scene in interni e ritrarle dai medesimi angoli di ripresa: Arrested Development non disdegna frequenti escursioni sotto il sole californiano e ispira la regia a un modello di cinéma-vérité, in cui la macchina a mano regna sovrana e nevrotica. Oggetto d'indagine comico-antropologica è la famiglia Bluth: numerosa, disfunzionale, moderna e umanissima famiglia americana, le cui (dis)avventure vengono introdotte, nell'originale, dalla voce di Ron Howard nei panni del narratore onnisciente.
Il pilota, che apre la prima stagione di 22 episodi, crea la premessa: George Bluth Senior (Jeffrey Tambor), dirigente d'azienda, viene prelevato dalla guardia di finanza e incarcerato per aver fatto un uso personalissimo e disinvolto delle finanze degli azionisti. Lungi dal gettare nella disperazione la moglie Lucille (Jessica Walter) e i figli Gob e Lindsay, la portata della vicenda appare nella sua gravità solo al secondogenito Michael -il protagonista Jason Bateman- mentre il resto della famiglia continua a vivere irresponsabilmente al di sopra delle proprie possibilità, nonostante il sequestro dei beni.
Vedovo e padre premuroso di un goffo adolescente di nome George Michael, il nostro si trova costretto dal senso di responsabilità a rinunciare al trasferimento in Arizona per restare a Orange County, tentare di tenere insieme i pezzi della sua sbrindellata casata e risollevare le sorti della compagnia.
Le relazioni tra i personaggi sono la sostanza stessa del plot, che non ha bisogno di ricorrere a veri e propri "casi di puntata" ma ruota attorno alle conseguenze che le azioni di un personaggio impongono a cascata sul resto del cast. Grazie a un sottile gioco di ripetizioni, collegamenti e anticipazioni, tra gli episodi si stabilisce un tipo originale di continuità, per cui nessun elemento seminato va mai perduto nonostante non esista una rigida sequenzialità.
Sotto il soffitto di casa Bluth, oltre ai citati Micheal, Gob (Will Arnett) e Lindsay (Portia de Rossi), vivono l'ingenuo Buster (Tony Hale), in perenne lotta con se stesso per affrancarsi dall'influenza materna, Tobias Fünke (David Cross), ex psichiatra ora tentato dalla carriera d'attore che Lindsay ha sposato per un atto di ribellione giovanile, e la loro figlia Maybe (un nome un programma), a cui si aggiungono, nel corso della prima stagione, il ragazzino coreano adottato per sbaglio da Lucille e il fratello gemello di George Senior, Oscar. Liza Minnelli interpreta la parte di Lucille Austero, amante di Buster e rivale di sua madre, mentre Henry Winkler è l'avvocato della famiglia Bluth, che cita se stesso pettinandosi come Fonzie nella toilette del tribunale. Tra i guest della prima stagione anche Heather Graham. Tra i registi: Joe e Anthony Russo (Tu, Io e Dupree) e lo stesso Jason Bateman.
Tra manipolazioni psicologiche, conflitti edipici, crisi d'identità, picchi d'orgoglio e fraintendimenti continui, la serie scherza e riflette sull'impossibile autonomia dell'individuo rispetto alla famiglia d'origine. Brillante nella scrittura, rapidissima nel montaggio, intelligente e acuta nel suo umorismo mai facile, Arrested Development, dopo il passaggio su Fox, è stata ripresentata su Italia1 a tarda sera con il titolo Ti presento i miei.
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