Buffy - L'ammazzavampiri

Film 1997 | Horror

Regia di Joss Whedon, James A. Contner, David Solomon, David Grossman (I), Michael Gershman, Bruce Seth Green, Nick Marck. Una serie con Sarah Michelle Gellar, Nicholas Brendon, Alyson Hannigan, Anthony Head, James Marsters. Cast completo Titolo originale: Buffy - The Vampire Slayer. Genere Horror - USA, 1997, Valutazione: 4 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

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Ultimo aggiornamento lunedì 21 febbraio 2011

L'ammazzavampiri è un mestiere duro. Malgrado l'adolescenza scorra senza grossi intoppi, Buffy dovrà affrontare incubi notturni che nessun coetaneo potrebbe immaginare. La serie ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 1 candidatura a AFI Awards,

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES
CRITICA
PUBBLICO 3,56
CONSIGLIATO N.D.

La serie narra di Buffy Anne Summers (Sarah Michelle Gellar), l'ultima di una serie di giovani ragazze scelte per combattere contro vampiri, demoni e le forze dell'oscurità. Come le precedenti cacciatrici, Buffy è guidata da un supervisore che ha il compito di insegnarle a combattere e seguirla passo passo in quest'avventura che durerà tutta la vita. A differenza delle altre cacciatrici, però, Buffy ha a fianco i suoi fedeli amici, tutti riuniti nella "Scooby gang".

Episodi: 22
Regia di Joss Whedon, James A. Contner, David Solomon, David Grossman (I), Michael Gershman, Douglas Petrie, David Fury, Marita Grabiak.

L'ultimo geniale capitolo dedicato a un'eroina adolescente che deve salvare il mondo

Recensione di Fabio Secchi Frau

Dimenticate la Buffy che avete conosciuto nelle serie precedenti. Non fate caso a tutto quello che ha detto e fatto in passato. La nuova Buffy si è accettata finalmente per ciò che è, vale a dire, una Cacciatrice. La migliore fra le Cacciatrici! Non è più alla disperata ricerca di spazi e identità, si è letteralmente spogliata di tutti suoi dubbi, pagando, a caro prezzo, la sua innocenza, perduta dopo essere stata brutalmente catapultata nell'età adulta. Nessuno si aspetterebbe che questa ragazza dal volto perlaceo abbia passato la sua esistenza abbandonata dagli uomini della sua vita e in ostaggio di mostri di varia natura, costantemente armata di falci e paletti di frassino. Eppure è così. Ma lei lo nasconde bene. Ha dimenticato il passato (almeno in parte), le relazioni sentimentali andate a rotoli e il dolore provato per non aver avuto una vita come le altre. Se n'è fatta una ragione. E continua a vivere a Sunnydale. Una Sunnydale che sembra voler rinascere dopo gli anni di dure lotte contro creature infernali. Come testimonia la Sunnydale High School (il liceo dove lei stessa ha studiato e che lei stessa ha fatto saltare in aria per difendere la cittadina californiana da quello che lei definisce "il vermone" alias l'ex sindaco) che riapre i battenti, tirata a lucido dal suo migliore amico Xander (oggi benestante dirigente di un'impresa edile) e che annovera fra le nuove studentesse persino la sua adorata sorellina, Dawn. Pure il demone della vendetta Anya si è umanizzata! Presto tornerà a casa anche Willow, che invece è in Inghilterra con il Signor Giles, il quale la sta aiutando a controllare la sua magia e a non farle ripetere i vecchi errori una seconda volta. Ed è proprio la strega ad avvertire un nuovo pericolo sulla città. Un pericolo più forte dei precedenti. Legato alla vacuità del mistero e al nulla più puro. Feroce e tumultuoso, egli tesse la sua tela con particolare cura e, con la stessa pazienza di un nero scacchista, si appresta a eliminare tutti coloro che si frappongono al suo doloroso scacco matto. Di lui si sa solo una cosa: "Dal sottosuolo divora...". La frase che viene ripetuta più spesso durante queste puntate.
Chi è questa creatura? Sarà forse il vampiro innamorato di Buffy, Spike, che è tornato dall'Africa in evidente stato confusionale e che vive negli scantinati della nuova scuola, parlando con se stesso (o forse no)? Sarà forse il nuovo preside del liceo, Robin Wood, che assume Buffy in qualità di consulente scolastico e sembra sappia molto di più sulla ragazza di quel che si pensa? O sono i due sopravvissuti della Troika, che sono di ritorno dal Messico, dove si erano rifugiati? Di sicuro è legato alle visioni di Buffy che sogna continuamente giovani ragazze uccise da uomini incappucciati. Il ritorno di Willow in patria, segna l'inizio delle ricerche. Si scopre così che Spike sta solo soffrendo perché, per amore di Buffy, ha riacquistato la sua anima, venendo a patti con una creatura ben più terribile di lui e uno dei componenti della Troika, Jonathan (che entrerà a far parte della Scooby Gang), ha pochissima, se non nessuna, attinenza con l'oscurità che sta calando. E Robin Wood, altri non è che il figlio di una cacciatrice, giunto a Sunnydale per vendicare la morte della madre, uccisa da un vampiro.
A rivelare ogni cosa è il Signor Giles che chiarisce, una volta per tutte, la vera entità del nemico. Gli uomini incappucciati, sono i Portatori, e il loro capo è il Primo. Il Primo Male (il Diavolo?), una forza primordiale che precedentemente aveva preso di mira anche Angel (il grande amore di Buffy) e che ha come unico compito quello di infrangere la linea delle cacciatrici una volta per tutte, eliminando le potenziali ammazzavampiri sparse per il mondo, i loro osservatori e, soprattutto, le due cacciatrici in vita (la nostra eroina e la sua collega arcinemica Faith) in modo che nessuno lo contrasti nella sua conquista. Si scatenano così le forze più alte del Male: i Portatori, guidati da Padre Caleb, un oscuro prete malefico che ha rinunciato a Cristo per seguire il Primo, e i Turok-Han, feroci e antichissimi vampiri.
Fra addestramenti intensi delle future cacciatrici (Kennedy, Annabelle, Molly) e vendette da compiere, veniamo trascinati in questa visionaria e personalissima contaminazione di horror e umorismo da Joss Whedon, il quale ha finalmente smesso di raccontarci l'infelicità di giovani teenagers in situazioni fuori dalla norma, per dedicarsi alla più scintillante azione che intrappola letteralmente la storia. La presenza irresistibilmente malinconica di Sarah Michelle Gellar per una volta gioca un ruolo basilare all'interno della storia. Sbarazzina, ma allo stesso tempo sontuosa, riemerge dallo stato di perdente per occupare il posto che le era stato assegnato fin dall'inizio della saga, vale a dire, quello di colei che deve necessariamente proteggere il mondo. Organizza attacchi, si scontra con l'intero gruppo e quando anche le sue capacità di leader vengono messe fortemente in dubbio riacquista il suo potere. Non c'è banalità in questa ultima serie, è prosciugato quel sentimento di straniamento che permeava sulle precedenti tre stagioni e gli episodi pullulano di riferimenti alla prima stagione, con un giusto e voluto ritorno alle origini. Si chiarisce una volta per tutte la linea e la mitologia delle cacciatrici, apprendendo che la prima cacciatrice è stata creata dagli Uomini Ombra, sciamani africani di tempi antichissimi che, per combattere i demoni, impiantarono a una ragazza il cuore di una creatura demoniaca.
Menzione a parte merita il personaggio di Robin Wood, il cui nome è volutamente unisex proprio perché Whedon non aveva ancora chiaro in mente il sesso del personaggio, che però poi fu affidato a D.B. Woodside. Durante la registrazione di questa ultima saga, fu poi molto difficile ottenere la disponibilità della protagonista stessa, anche perché la Gellar si sposò proprio nel bel mezzo di questa stagione. Di particolare importanza è l'episodio 7, Conversazioni con l'aldilà: al posto di Cassie, ci doveva essere Tara, ma Amber Benson si era rifiutata di partecipare all'episodio, con la scusa ufficiale di non voler macchiare di un'onta di malvagità il suo personaggio agli occhi dei suoi numerosi fans, ma in realtà avvelenata dal fatto che Whedon l'aveva uccisa nella sesta stagione, così ci fu un repentino cambiamento nella sceneggiatura.
Nella parte del sadico Padre Caleb è invece l'attore Nathan Fillion, grande amico di Joss Whedon che aveva fatto il provino per la parte di Angel. Colpa sua se, in una scena finale di un episodio, Xander perde un occhio, ma del resto Whedon aveva seminato indizi di questo fatto fin dalla terza serie! Come si pensava, si vociferavano molte (false) informazioni sulla fine della saga, fra queste: il ritorno del mitico Eric Balfour nel cast, che nel primo episodio della prima stagione aveva interpretato Jesse, il migliore amico di Xander, poi ucciso dal Maestro e l'apparizione di Marti Noxon (produttrice della serie) nei panni della vegliarda nella caverna.
Chosen è l'ultimo episodio. Nominato agli Emmy in una categoria secondaria (effetti speciali visivi), ma non premiato. A conti fatti, Sarah Michelle Gellar e Alyson Hannigan, sono gli unici membri del cast a essere apparsi in tutti gli episodi della saga. Arriva inaspettata la morte di Anya, dato che Emma Caulfied aveva ripetutamente chiesto a regista e sceneggiatori che il suo personaggio venisse ucciso nell'episodio finale, dal momento che non era disposta a tornare per un'eventuale stagione o per un film. Fra le scene tagliate al montaggio, la divisione di uno spinello fra Giles e Wood.
La Gellar era a conoscenza dei piani del regista dal telefilm da molto tempo. In un'intervista ammette: «Sapevo che sarebbe arrivata Dawn con due anni di anticipo. Willow sarebbe dovuta diventare cattiva un anno prima, ma Joss amava così tanto Willow e Tara che rimandò la cosa di una stagione». Fra le scene più belle, almeno secondo i fans, va annoverata quella dove i quattro membri originali della Scooby Gang (Buffy, Willow, Xander e Giles) sono insieme nei corridoi e si separano con l'ordine inverso con il quali si sono incontrati nel primo episodio della prima stagione, ovverosia, prima Giles, poi Willow e infine Xander. Queste ultime scene vennero scritte, per ammissione, del regista contemporaneamente al primo episodio della stagione. Fin dall'inizio, come aveva giustamente detto la Gellar nella suddetta intervista, lui sapeva non solo come sarebbe finita la settima stagione, ma anche che sarebbe stata l'ultima della serie.
Regia di Joss Whedon, James A. Contner, David Solomon, David Grossman (I), Michael Gershman, Nick Marck, Marti Noxon, Douglas Petrie, Rick Rosenthal.

Joss Whedon gioca con sapienza sui significati solitamente espliciti della parola mostro, ma il risultato non convince

Recensione di Fabio Secchi Frau

Il martirio di Buffy ha colpito tutti quanti. Ora che non c'è più, ora che è morta, spetta alla Scooby Gang tenere sotto controllo la cittadina di Sunnydale. La piccola Dawn, sorella minore della defunta cacciatrice, vive a casa Summers con le streghe lesbiche Willow & Tara e... il Buffy-bot: un robot che (nella precedente stagione) era stato costruito per volere del vampiro Spike, il quale non potendo amare la vera Buffy in carne e ossa, si accontentava di stare con una sua copia in circuiti e metallo. A lui, inoltre, è affidata la tutela della più piccola e monella di casa Summers che ultimamente sembra davvero combinarle grosse e una dietro l'altra. Il Signor Giles, prima di partire per l'Inghilterra, ha disposto ogni cosa: nessuno vampiro, nessun mostro o demone deve sapere che la vera Cacciatrice è morta. Tutti devono credere che il Buffy-bot sia effettivamente la vera Buffy. Ma nessuno si vuole accontentare di una copia quando, con qualche mezzo un po' oscuro, si può avere l'originale. E lo sa bene Willow che spinge tutta la Scooby Gang a tentare un ultimo incantesimo per far resuscitare la loro amica dall'oltretomba. Quando sembra tutto perduto, ecco che, invece, la vera Buffy risorge e si unisce ancora una volta agli amici per aiutarli nelle difficoltà.
Ma c'è qualcosa che non va. Buffy non è più la stessa e non sa più spiegare cosa le succede, anche perché non ne è a conoscenza neanche lei. Sa solo che soffre. Soffre in una maniera atroce e quasi invisibile agli occhi di chi le sta intorno, i quali pensano che sia ancora disorientata dal passaggio regno dei morti/regno dei vivi. Ma non è così, la nostra eroina pensa al suicidio, riflette sulla vita terrena e sulla sua crudeltà e vorrebbe semplicemente dormire fino a spegnersi... ancora una volta. Non ha più una ragione di vita... E questo perché? Perché come erroneamente pensavano gli altri, Buffy non era in una dimensione demoniaca a soffrire le pene dell'Inferno, ma era in Paradiso, dove finalmente l'aspettava la giusta pace per una ragazza che ha sempre fatto della sua vita una lotta contro le potenze del Male. Ecco, perché questo dolore: perché da quel bellissimo luogo è stata portata via. Strappata alla prima e unica serenità totale che avesse mai conosciuto, per ritornare a una realtà notturna ancora sanguinolenta e crudele.
Non le facilitano le cose i continui litigi e battibecchi fra Tara e Willow per gli abusi di potere (magico) della seconda, e soprattutto i problemi quotidiani e il difficile ruolo di padrona di casa (quasi una matriarca ormai) che deve affrontare dopo la morte della madre. Chiede prestiti per salvarsi dai problemi economici, lascia per sempre l'università, prova a lavorare nel cantiere edilizio dell'amico Xander, poi come commessa al Magic-Box (il negozio di Anja e del Signor Giles) e accetta invece il lavoro in un fast food: il Doublement Palace. Oltre a questo, i nuovi cattivi della stagione, tre nerds che costituiscono la Troika (un trio di giovani apprendisti stregoni) hanno giurato di farla fuori. Andrew, Warren e Jonathan saranno però solo buoni a darle noie, perché la vera cattiveria, almeno in questa stagione, si nasconde in chi meno te lo aspetti...
Storie fantastiche che si mischiano a un'agra realtà che non piace assolutamente, né ai personaggi, né tantomeno agli spettatori che sono rimasti un po' delusi da questo nuovo sviluppo della storia. La vita reale con i suoi problemi è ancora più inquietante e crea più ansia della sua parallela fantastica! La nuova Buffy, quella ritornata dall'aldilà, si fa più misteriosa e senza alcun dubbio più ombrosa, tutta impegnata nella ricerca della propria verità e del proprio destino. Il telefilm, che era cominciato come un horror morale e oscuro, labirintico, complesso e metaforico, si trasforma in qualcosa di psicanalitico e cervellotico, dove non mancano certo i momenti di azione ma, sono messi da parte e in numero minore rispetto alle scene riflessive. Paradossalmente però, questa sesta stagione è, sotto alcuni punti di vista, la più orribile e la più violenta: le atroci e sanguinose torture diventano esecuzioni quasi sommarie e si impastano con scelte dolorose e del tutto umane. L'elemento horror, insomma, non è inquietante, ma crudo, vi è il trionfo del dramma e di una magia tutt'altro che rassicurante. Il risultato però è pessimo.
Gli autori e gli sceneggiatori giocano sapientemente con le emozioni e con lo sguardo dello spettatore, invitandolo a non farsi complice dei veri mostri che non sono quelli che minacciano di morderti sul collo, di notte, ma tutti coloro che, sentendosi superiori agli altri, calpestano la loro natura e si fanno aguzzini senza pietà, "mostri" carichi di vendetta. Willow, il suo amore e il parallelo magia-droga della quale è protagonista (ci spiace quasi scoprirlo) sarà il vero perno di questa sesta stagione. Dopo aver raggiunto nuovi livelli di potere, diventa addirittura inquietante e si lascia andare a bravate "magiche" con altre amiche streghe, mettendo in pericolo tutti i personaggi della storia. L'episodio con la scena dello scuoiamento, della quale è interprete, fu censurata in moltissimi paesi, anche se rappresenta un vero coup de théâtre, il più indimenticabile di tutta la storia del telefilm! Grande delusione per chi si aspettava che la Troika fosse il vero nemico da sconfiggere (ma anche un sospiro di sollievo in fondo in fondo!). Niente di più sbagliato. I personaggi che la compongono (infantili, inetti e confusionari, ma soprattutto antipaticamente ciarlieri) e che erano stati già introdotti nel telefilm nelle stagioni precedenti (a ognuno di loro Buffy aveva salvato più di una volta la vita, li aveva aiutati a uscire da alcune situazioni pericolose o li aveva già sconfitti) sono solo un pretesto: una causa scatenante di un male ben peggiore, anche se sono parte integrante di esso. Del resto, come diceva la filosofa ebrea Hannah Arendt, il male viene dalla banalità! E chi più banale di tre omuncoli con il latte di mamma ancora fra le labbra?
Per precisa volontà dell'attore Anthony Stewart Head, il personaggio del Signor Giles sarà uno di quelli che più latiterà il serial, dato che aveva espresso agli autori il forte desiderio di trascorrere più tempo con la sua famiglia in Inghilterra. A tal proposito, Alyson Hannigan prende il suo posto in chiusura della sigla. Scioccò il pubblico l'episodio 7 La vita è un musical, tanto voluto da Whedon e tanto atteso dai fans, dove un demone con la passione per le note trasforma in un musical la vita dei protagonisti (sob!). Ci fu a chi piacque, mentre altri storsero il naso. L'episodio dura 8 minuti in più del normale e fu trasmesso in versione integrale solo al primo passaggio televisivo e solo in America. In tutti gli altri paesi, Italia compresa, vennero tagliate: la scena muta iniziale in casa Summers, parte della canzone di Spike, la battuta di Dawn sullo pterodattilo, le motivazioni per cui Xander non va a lavoro, il balletto di Dawn e gran parte del finale. Se si fa attenzione, inoltre, potete riconoscere due degli sceneggiatori di Buffy: David Fury è l'uomo che canta per una smacchiatura della sua maglia e Marti Noxon è la donna che si lamenta per una multa (!!!)
Anche l'amore in questo episodio è destinato a finire male. Anzi malissimo. Buffy e Spike, che intrecciano una relazione torbida, dove non mancano scene di violenza che mal si alternano ai baci passionali, finiscono con il separarsi (Spike tornerà nella stagione successiva e con qualcosa in più: l'anima). Il fallimento delle coppie Anja/Xander e Willow/Tara confermano ancora una volta quello che è un sacrosanto fondamento della serie: nulla è duraturo, nemmeno l'amore. A tal proposito, grande shock per la morte di Tara, che scatenò non poche polemiche. I fans si infuriarono (e non poco, si dice) contro Whedon per aver ucciso uno dei personaggi più interessanti della serie, nonché aver messo fine a una delle pochissime coppie gay del tubo catodico. La cosa si gonfiò a tal modo che qualcuno accusò gli autori di omofobia, disgraziatamente (e pochi lo sanno) la morte di Tara era in cantiere già da tempo, rientrando in un preciso disegno che doveva infondere al personaggio di Willow un arco narrativo diverso da quello che tutti si aspettavano. Amber Benson, l'attrice che la impersonava, era poco entusiasta della scelta e infatti si inimicò con Whedon, arrivando a rifiutare un suo ritorno in un episodio della settima stagione.
Episodi: 22
Regia di Joss Whedon, James A. Contner, David Solomon, David Grossman (I), Michael Gershman, Nick Marck, Daniel Attias, Marti Noxon.

Da Sunnydale, le nuove avventure di Buffy, fra amori, il richiamo del sangue, crisi d'identità e new entry

Recensione di Fabio Secchi Frau

Con la stagione precedente e quella successiva, questa nuova serie di avventure della Cacciatrice è quella meno riuscita. Neanche l'improvvisa new entry che porta il volto limpido e pulito di Dawn (interpretata da Michelle Trachtenberg), sorella minore di Buffy, riesce a riscattare la qualità delle puntate. Infatti, proprio agli inizi della nuova stagione, eccola palesarsi in spirito, carne, ossa e battute. Sembra ci sia sempre stata Dawn. C'è sempre stata e noi non ce ne siamo mai accorti (!!!). Ha sofferto con Buffy a cominciare dal suo (loro) arrivo a Sunnydale e conosce il segreto della sua vera identità e della sua missione. Ha una cotta per il sempre più massiccio carpentiere Xander e poi per il vampiro biondo Spike (che però è innamorato segretamente, ma mica poi tanto, della sorella), è una buona amica della coppia di streghe lesbiche Willow & Tara, non sopporta l'ex demone della vendetta Anja e, come per la sorella, sente un forte legame con il signor Giles, ex Osservatore. Non è elettrizzata all'idea di essere la sorella della Cacciatrice, la seconda arrivata e forse il personaggio più scomodo della Scooby Gang, ma la segue comunque nelle sue avventure, nelle sue solite ronde notturne e le è accanto durante le sue crisi d'identità, che si faranno sempre più forti e frequenti (l'apice lo si raggiungerà solo nella stagione successiva).
È Dawn la "chiave" di questi nuovi 22 episodi che si dislocheranno non tanto fra le lotte contro i cattivi di turno, ma con lo sbrogliamento di una matassa di relazioni sociali, unioni e separazioni che conferiranno a questa stagione una facciata molto più "sociale" delle precedenti. Fra fidanzati che tradiscono facendosi cogliere in flagrante fra le braccia di belle vampire succhiasangue e incantesimi e stregonerie sfuggiti a ogni controllo, si fanno largo anche divinità di altre dimensioni che hanno bisogno di pura energia per diventare più dominanti e che cominciano una miriade di sanguinose manovre alla ricerca di una vera fonte di Potere.
Ma chi è Dawn? Da dove viene? Perché non abbiamo tracce del suo passaggio nelle precedenti storie? Non lo sappiamo, ma lo scopriremo presto. Quel che ci colpisce è che per un nuovo personaggio arrivato, un altro va via: un grave lutto colpisce, infatti, le sorelle Summers e tutti coloro che ruotano intorno a loro. Muore Joyce, madre di Buffy e Dawn, per un aneurisma celebrale. È la botta definitiva per Buffy. Più terribile di ogni altra perdita, persino più disumano e spietata di tutti gli addii con il suo grande amore Angel. Nessuno può sostituire una madre, nemmeno lei quando decide di lasciare gli studi universitari per tornare a casa e prendersi cura della sorella.
Paradossalmente è la morte della donna, e non tanto la nuova arrivata, il vero passaggio cruciale del telefilm. Da quel momento in poi il personaggio di Buffy muta, fa un passo che mai avrebbe voluto fare: crescere. Si lascia alle spalle il mondo dell'adolescenza, fra schermaglie amorose e screzi con gli amici, per responsabilizzarsi. Un'operazione assolutamente in linea con le serie precedenti, che si incastra perfettamente, grazie a un team di sceneggiatori DOC, nella grande evoluzione del personaggio, ma che lascia però qua e là qualche falla, come un singhiozzo. L'arrivo di Dawn, ottimamente interpretata dalla giovane Michelle Trachtenberg, così come è stato concepito e mostrato, è un escamotage bizzarro e inusuale nel mondo dei telefilm, che spinge l'horror da parte (con tutte le sue foghe e tutti i suoi estremismi), andando a sondare il territorio del Mistero. Mistero che sta tutto nella vera identità di Dawn. L'ingresso della Trachtenberg, all'epoca della prima tv Usa, lasciò i fans e gli spettatori stupefatti e increduli dal momento che non era mai stata menzionata in ben quattro stagioni del telefilm, anche se i più attenti, sapevano già che la sua comparsa era stata profetizzata in un episodio della serie precedente da Faith (Eliza Dushku), l'altra Cacciatrice. La spiegazione della sua apparizione non tarderà ad arrivare, anche se va detto che il pubblico (soprattutto quello europeo) non fu entusiasta del nuovo personaggio, che sarà apprezzato solo nelle stagioni successive per bontà e dedizione assoluta alla causa del Bene.
Assume maggior importanza Spike (James Marsters) che si investe della carica di nuovo amore della Cacciatrice o meglio del nuovo amore non corrisposto dato che i suoi sentimenti per la protagonista non saranno mai ricambiati. Per la prima volta assistiamo alla narrazione del suo background, alla storia che lo ha riguardato prima del suo arrivo a Sunnydale, così come della sua relazione con alcune delle cacciatrici precedenti a Buffy e con altri personaggi secondari del telefilm: la vampira pazza Drusilla (Juliet Landau) e il protagonista della serie omonima Angel (David Boreanaz). Stesso discorso per Emma Caulfield che nel ruolo di Anja si guadagnerà l'entrata a regular della serie, spronata e fortemente voluta dai fans dato che risulta essere uno dei personaggi preferiti della saga per la sagace ironia.
Per concludere, questa quinta serie si adatta a molte chiavi di lettura personalizzate. Qualcuno ha visto ancora una volta una sottolineatura di quella che è l'altalena della vita che un giorno dà e un giorno toglie. Qualcun altro vede una metafora delle relazioni d'amore perché, come dimostrato dall'uscita di Marc Blucas (Riley) dal cast, l'amore a Sunnydale raramente si corona in qualcosa di duraturo. Anche se, parola di una delle autrici del telefilm, il vero motivo di tale sortita improvvisa stava tutto nel poco spessore del personaggio di Riley: troppo buono e costante, tanto da risultare noioso e esiguamente proficuo per la trama. Ma forse, la spiegazione che più si avvicina al reale significato di questo quinto passaggio è il confronto con la morte e con la perdita che sono affrontati, invece, in maniera toccante. Lo scontro con il dolore, il difficile cammino verso l'accettazione, il rifiuto e il tentativo di far rivivere ancora una volta chi si è perduto, psicologicamente o in questo caso con l'aiuto delle forze oscure, sono la vera colonna di questa trama.
Particolarmente importante il 20° episodio Spirale di violenza, quello a più alto budget nella storia di Buffy, l'ammazzavampiri, ma è da sottolineare la difficoltà tecnica nella direzione di alcuni episodi, dato che la carriera dell'ottima Gellar cominciava a farsi più movimentata (era nel contempo sul set australiano di Scooby Doo). Maledettissimo è stato l'episodio finale, il numero 100, Il dono, che avrebbe dovuto essere il più commovente ed emozionante dell'intera saga, scritto e diretto da Joss Whedon, che però è stato lacerato da veri e falsi spoiler in circolazione in internet e da un intero articolo "Buffy muore", apparso in Inghilterra su un quotidiano nazionale, che aveva spifferato tutta la trama dell'episodio.
L'ultima lode va alla protagonista, Sarah Michelle Gellar che ancora una volta ammalia con la sua bellezza e per l'intensità del ruolo, lasciando storicamente il segno con una fine che più cristiana non si può. Su tutti gli altri attori incombe uno stato di grazia quasi angelico.
Episodi: 22
Regia di Joss Whedon, James A. Contner, David Solomon, David Grossman (I), Michael Gershman, Nick Marck.

Anche i telefilm hanno una pessima annata e Buffy non sfugge alla regola

Recensione di Fabio Secchi Frau

La quarta stagione di Buffy, l'ammazzavampiri si apre di fronte alla nuova vita nel campus universitario. Dopo l'esplosione del liceo di Sunnydale (non prima di aver diplomato tutti i sopravvissuti alla catastrofe), la protagonista e con lei l'intera Scooby Gang si immergono nel frizzante mondo degli studi accademici: dall'entusiasta strega Willow felicemente fidanzata con il lupo mannaro Oz, al meno portato per gli studi Xander che preferisce cercarsi un lavoro, piuttosto che passare il resto della sua vita fra i banchi di scuola, mentre il signor Giles sembra quasi sollevato dal non avere più obblighi verso Buffy, dato che è stato sciolto dal compito di suo Osservatore.
Sembra affiliarsi al gruppo perfino il biondo vampiro Spike che, con una seppur breve nuova fiamma al suo fianco (la vampira svampita Harmony), vorrebbe (ma non riesce) prendersi una bella vendetta sulla Cacciatrice. Sarà proprio lui il motore di questa nuova storia: la sua cattura e quella di Oz da parte di un segreto gruppo di commando metterà Buffy nientemeno che contro una pericolosa associazione militare e scientifica adibita al trattamento e allo studio di esseri come vampiri, demoni, licantropi e varie entità infernali e maligne, nota come l'"Organizzazione". Ma non solo questo nel serial che come sempre si connota anche di tutti i problemi sociali del mondo degli adolescenti: la rottura definitiva di Willow con il suo boyfriend (scoperto nudo con un'altra licantropa) e la rivelazione della sua omosessualità nell'amore per la strega Tara, l'affiatamento che l'ex demone Anja ha per la Scooby gang e in particolar modo per Xander, l'amore misterioso che lega Buffy al misterioso studente modello Riley e la forte inimicizia fra lei e la gelida professoressa Walsh saranno connaturati nello sviluppo degli episodi, assieme a un applauditissimo ritorno, quello della Cacciatrice Faith che si sveglia dal coma nel quale Buffy l'aveva spedita.
Questa quarta stagione costruita, come le precedenti e le successive, da 22 episodi della durata di 44 minuti l'uno, tradisce lo spirito delle precedenti serie. Buffy si trasforma da eroina a vittima della società, apparendo anche fin troppo lamentosa per i gusti di chi è abituato a vedere il suo personaggio come "una che non molla mai". Entra in crisi pensando di essere un crudele assassino senza sentimenti e comincia a nascere dentro di lei la paura della solitudine. Per di più la sceneggiatura offre pochi appigli all'identificazione dello spettatore e le regie degli episodi, anche se ben dirette, richiamano, anzi quasi riproducono, il look da videoclip. Funziona ancora la metafora dell'orrore come passaggio fra adolescenza-età adulta? Ahinoi, qui fa cilecca! Infatti, questa quarta serie è forse la peggiore fra tutte quelle create da Joss Whedon.
Dal punto di vista del cast, appare e scompare Marc Blucas, qui interprete di Riley, quasi un sostituto del ben più graffiante David Boreanaz (che era invece il vampiro Angel, primo vero grande e indimenticabile amore di Buffy). Mentre si apprezza la presenza di James Marsters nel ruolo di Spike, che alla prima tv americana neanche apparve nei titoli di testa, per non rovinare la sorpresa del suo ritorno agli spettatori. Importante la new entry della strega Tara, interpretata dall'attrice e regista Amber Benson, che aveva già lavorato con l'attrice Eliza Dushku (Faith) in Bye bye love (1995) e che curiosamente scatenò le ire dei fans del serial per il fatto che Willow avesse preferito lei al lupo mannaro Oz. Sommersa da lettere che la criticavano (anche pesantemente e facendo stupide allusioni alla sua stazza), la Benson rimase contrariata e ferita e il 4 maggio 2000 lasciò un messaggio on line alla community del serial sotto forma di una lunghissima lettera dove difendeva a spada tratta il suo personaggio e se stessa, spiegando che omosessualità e corporatura pesante non significavano necessariamente "non essere normali" e concludendo la lettera con queste sagge parole: «È decisamente più importante in questa vita amarsi l'un l'altro al di là delle nostre imperfezioni». Da quel momento, non ci furono più critiche o commenti.
Si trova in questa stagione il peggior episodio di Buffy mai girato: il famigerato numero 5, intitolato Birra stregata che, paradossalmente, è stato candidato agli Emmy nella categoria "Miglior hairstyle per una serie tv" (sob!). Mentre particolarissimo e degno di lode è l'episodio 10 L'urlo che uccide, dove non si parla per buona parte della puntata e che guadagnò, a merito, la nomination agli Emmy per il "Miglior episodio per una serie drammatica".
La censura ci andò pesante durante questa annata. In Inghilterra Buffy venne censurato nella sua versione pomeridiana e trasmesso in forma integrale di notte. In particolare vennero tagliate le scene in cui Buffy e Riley facevano sesso, mentre nella bigottissima e ultracattolica Italia rimane inedito l'episodio 19 Luna nuova dove si mostra chiaramente il legame lesbico fra Tara e Willow. L'episodio venne tolto dalla prima serata, suscitando non poche polemiche alle quali si rispose sostenendo che la colpa di tutto andava a dei problemi con l'audio originale. Strano, dato che Luna nuova, contenuto nella sua versione dvd, non sembra avere il minimo problema acustico! Rimane comunque una pietra miliare nella storia delle televisione americana acclamato a gran voce dalla critica televisiva.
Episodi: 22
Regia di Joss Whedon, James A. Contner, David Solomon, David Grossman (I), Michael Gershman, Nick Marck, Michael Lange, James Whitmore Jr..

Joss Whedon più un ottimo cast, Gellar su tutti. La terza eccezionale stagione

Recensione di Fabio Secchi Frau

Un nome falso, quello di Anne. È così che Buffy si fa chiamare a Los Angeles, dopo essere scappata da Sunnydale per via della morte del suo più grande amore, il vampiro Angel, che lei stessa ha ucciso. Ora, è solo e semplicemente Anne, la cameriera bionda. Ma, ovviamente, quando sei la Cacciatrice, non ti puoi nascondere per sempre. È il Male stesso a cercarti, perché sei l'unico ostacolo alla realizzazione del suo disegno di dominazione. E così devi tornare a casa... Ma il ritorno è più ostico che mai. Buffy deve affrontare la distanza e la freddezza di tutti i suoi amici, la Scoody Gang, che durante la sua assenza hanno tenuto a bada le creature della notte al suo posto.
Lo studente sfigato Xander (abilissimo nei lavori di carpenteria), la sua fidanzata Cordelia (ragazza che ha abbandonato i vezzi chic e snob per amore), la secchiona Willow (appassionata di stregoneria) e il suo ragazzo-lupo mannaro Oz (rockettaro filosofico) non sembrano perdonarle la sua fuga improvvisa; il preside Snyder continua a darle filo da torcere, vedendo nella "signorina Summers" l'elemento più nocivo di tutto il liceo, mentre si deteriorano ulteriormente i rapporti con la madre Joyce che vorrebbe un futuro diverso, più normale, per la sua unica figlia. Ma a turbare le quotidiane e paesane acque di questa ridente-oscura cittadina della California, ci sono nuovi arrivi e inaspettati ritorni. Prima di tutto la nuova cacciatrice, attivata dalla morte di Kendra nella seconda stagione, la bruna e subdola Faith che ingaggerà una rivalità-complicità con Buffy. L'elezione di un Sindaco dagli inquietanti poteri demoniaci che vuole accrescere il suo dominio sulla terra grazie al rito dell'Ascensione, che i buoni dovranno assolutamente fermare; nonché il rientro del non-morto Spike, ormai separato dalla sua compagna vampira Drusilla.
Ma non è solo il soprannaturale a dare del filo da torcere ai protagonisti, a far sanguinare l'anima ci pensa il "naturale" e, in particolar modo, la sincera attrazione che Willow prova per Xander e che metterà fine ai rispettivi fidanzamenti. Fra demoni della vendetta che esaudiscono desideri di donne rabbiose, la riapparizione oltretombale di Angel grazie a un incantesimo e il licenziamento in tronco del Signor Giles da parte del Consiglio degli Osservatori, con il conseguente arrivo di un nuovo Osservatore, il buffo Wesley, si delineano una ragnatela di storie intense che lasceranno senza fiato lo spettatore.
Qualitativamente è una delle stagioni migliori del serial, con personaggi variegati e molteplici che crescono e si muovono in un genere che indubbiamente attrae l'attenzione di chi sta di fronte al piccolo schermo (teenagers in particolare) e che, innegabilmente, obbedisce alla regola sempreverde di Whedon: "nulla è come sembra". Come per le due serie precedenti, anche questo terzo appuntamento trasgredisce a ogni banale lieto finale che ci si aspetterebbe nell'epilogo della serie e ogni puntata (22 episodi in tutto) lascia, sulle labbra di chi segue il telefilm, quell'amaro sapore di non vittoria totale. Non solo. Oseremo dire che si propone come horror socio-sentimentale molto comics, dove il gruppo, e quindi anche il sentimento dell'amicizia, sono il vero baluardo della vita di un adolescente: come a confermare che l'amore viene e va, ma gli amici veri restano. Più forti appaiono le prime avvisaglie di vita sessuale e i primi rifiuti di responsabilità della Scooby Gang, mentre si fa più stretto quel prominente senso di morte che avvolge tutti i personaggi. Ed è proprio questo sentore funereo che spinge ogni membro di questa storia a lottare con tutte le sue forze contro il male, nella paura che qualcuno di loro manchi disgraziatamente all'appello nella prossima vicissitudine da affrontare. Nessuno, nemmeno i personaggi secondari o di contorno sono allo stallo, Whedon li fa evolvere sempre di più, con uno stile che si affina e si conferma come unico: il mondo di Buffy è, insomma, in continuo movimento.
Sceneggiatura e regia brillanti, ironia e distacco da toni zuccherosi, e poi sempre lei, la Gellar come immancabile protagonista di questa saga, protagonista e vittima in ogni situazione, che emerge con una recitazione in stato di grazia, infatti vince meritatamente il Saturn Award per la miglior interpretazione televisiva.
Importantissime le new entry in questa stagione: nei titoli di testa appare Seth Green (Oz), promosso a "regular" del cast; poi la presenza di Eliza Dushku (True Lies, 1994) nel ruolo della pecora nera del gruppo, l'ambigua e quantomeno traditrice Cacciatrice Faith; senza contare Emma Caulfield, originariamente non scelta per interpretare il ruolo del demone della vendetta Anyanka e non certo pensata come personaggio ricorrente, ma al quale gli autori daranno più spazio data bravura e simpatia; e, dulcis in fundo, Alexis Denisof, l'Osservatore Wesley, ruolo che verrà trasportato nel telefilm Angel. Denisof conobbe proprio in questo set la sua futura moglie, Alyson Hannigan (Willow), che poi sposò nel 2003. Per le femminucce, si comunica il nudo di David Boreanaz, primo membro del cast a mostrarsi come mamma l'ha fatto.
In America, alcuni episodi vennero mandati in onda dopo la data di trasmissione preventivata (luglio invece che maggio), in seguito ai sanguinosi eventi del liceo Colombine, per rispetto delle persone coinvolte nel massacro. La terza stagione è ricordata anche come la stagione degli addii: Charisma Carpenter (Cordelia), lascia il cast di Buffy per entrare in quello di Angel come "regular" - il suo personaggio si trasferirà a Los Angeles per tentare la fortuna come attrice, per non tornare mai più a Sunnydale -; stessa sorte ad Alexis Denisof e David Boreanaz che diventerà protagonista dello spin-off Angel - anche se il suo personaggio tornerà a Sunnydale in qualche occasione. Ottimo il doppiaggio, ma si segnala che la voce di Jenny Calendar, inizialmente doppiata da Giuppy Izzo nelle prime due stagioni, venne affidata a Claudia Catani (doppiatrice storica di Dana Scully di X-Files), perché alla Izzo era stato affidato anche il doppiaggio di Faith. Escamotage per non confondere il pubblico con due voci uguali, data la presenza di entrambi i personaggi in un episodio.
Episodi: 22
Regia di Joss Whedon, David Solomon, James A. Contner, Michael Gershman, James Whitmore Jr., Michael Lange.

Un serial horror torvo e melodrammatico. Joss Whedon torna con Buffy

Recensione di Fabio Secchi Frau

Il ritorno di Buffy Summers a Sunnydale non sembra partire con il piede giusto. Miracolosamente scampata alla morte (o forse è deceduta ed è ritornata alla vita?) dallo scontro con il Maestro, dopo aver trascorso le vacanze estive in compagnia del padre, a Los Angeles, apparentemente felice di passare quest'anno scolastico in compagnia del sempre meno imbranato Xander, della sempre meno timida Willow e della sempre meno snob Cordelia (coloro che insomma formeranno la più mitica "Scooby Gang"), deve ritornare di fronte alla realtà. Si rinnovano gli scontri-incontri con la sua vera figura paterna di riferimento, il bibliotecario e suo Osservatore, il signor Giles, che le ricorda costantemente gli obblighi di Cacciatrice, senza contare il suo status di studentessa, le punizioni del nuovo preside e una caterva di mostri da affrontare come: Frankenstein liceali, mummie innamorate, confraternite universitarie affiliate ad antichi culti, piccole creature demoniache e lupi mannari con più peli del dovuto rispetto a quelli della pubertà!Ma non sono gli unici orrori attirati dalla Bocca dell'Inferno. Nel frattempo, arriva in città una coppia di vampiri, Spike e Drusilla, decisi a fare fuori anche questa leggendaria cacciatrice che dicono essere imbattibile. A suon di attacchi all'amato (il vampiro Angel), incantesimi per aprire portali infernali e creature risvegliate da chissà quale buio, la via più efficace per sconfiggerla sarà proprio quella di far sprigionare l'anima diabolica di colui che per Buffy confonde il suo nome con quello di Amore. L'orrore più grande di questa serie sta tutta in una domanda: si può uccidere l'amore per il quale tu stesso daresti la vita?
È sufficiente questo incipit per capire la strategia di Joss Whedon: non rappresentare, come abbiamo già detto prima, la crescita in modo normale (fra brufoli, ormoni e prime cotte), ma estremizzare ogni passaggio serie per serie, puntata per puntata, sposando il tutto con i peggiori incubi che potremo facilmente ritrovare nei comics statunitensi, ma anche con quelli insiti nel nostro presente, come la paura dell'abbandono, il dolore per un amore non corrisposto, la solitudine e la sensazione di essere "diversi". Il conformismo, una riflessione su se stessi e sul proprio ruolo che si fa onnipresente e incontrollata, un arroccamento nei propri pensieri e nei propri deserti in difesa della propria normalità che favorisce comunque un buon delineamento e sviluppo dei personaggi del serial, sono i punti cardine della stagione. La massa di mostri che incontrano i protagonisti è poca roba rispetto ai patemi d'amore che rappresentano i veri pericoli, senza dimenticare che sull'atteggiamento nei confronti delle creature demoniache si stende un velo di umana tolleranza. Anche loro, sembrano voler dire gli sceneggiatori, come gli umani, sono stipati in gabbie sociali come bestie. Più corale e più analitico rispetto alla precedente stagione, questi nuovi 22 episodi si concentrano comunque sull'eroina-antieroina Buffy che attraversa questo nero presente in prossimità di un ancor più tetro futuro, senza neanche la protezione del più grande amore della sua vita. La sceneggiatura non sempre sa evitare le trappole del prevedibile e dell'evidenza del messaggio, ma la regia collettiva conferma la buona qualità delle immagini. Si da infatti il meglio nelle scene di massa e d'azione.
Ritroviamo una Sarah Michelle Gellar in forma e con i capelli più corti (li ha dovuti tagliare sul set di Scream 2 di Wes Craven), ma anche dei nuovi personaggi come quello della professoressa di informatica Jenny Calendar (Robia LaMorte), il cui personaggio avrebbe dovuto in realtà essere chiamato Nikki. Nome poi scartato per evitare confusione sul set con Nicholas "Nicky" Brendon (Xander Harris). Si profilano anche Spike e Drusilla, personaggi che cambieranno profondamente il serial. Lui è James Marsters che si è ossigenato i capelli apposta per il ruolo (con conseguenti problemi di cuoio capelluto), lei è Juliet Landau, figlia del noto attore Martin Landau (premio Oscar per l'interpretazione di Bela Lugosi in Ed Wood di Tim Burton). In particolare, Spike doveva essere ucciso dopo pochi episodi, ma il suo personaggio divenne talmente popolare da essere promosso come "regular" e poi come membro del cast dello spin-off Angel (è proprio durante questa serie che si profila l'ideazione di questa costola televisiva). Da non trascurare Bianca Lawson che qui interpreta Kendra, la cacciatrice attivata dopo l'apparente morte di Buffy, inizialmente presentatasi per il ruolo di Cordelia e poi scartata. Vincitore dell'Emmy per il trucco, questa seconda stagione di Buffy è un'operazione intelligente che "avvicina" l'adolescenza al genere che maggiormente amano i teenagers (l'horror), aumentando l'immedesimazione fra spettatore e personaggi e creando un bel numero di rapporti simbolici. Ottima la recitazione degli attori, non c'è lentezza nelle inquadrature, la macchina da presa pedina e incalza l'azione che si snoda non nel conflitto Bene e Male, ma si sposta nel campo Amore e Odio. Da un lato si proclama il vecchio detto "ciò che non mi uccide mi fortifica", dall'altro si fa di tutto per esorcizzare il momento in cui quel detto sarà vero.
Episodi: 12
Regia di Joss Whedon, David Solomon, Bruce Seth Green, David Greenwalt, David Semel, John T. Kretchmer, Ellen S. Pressman.

In ogni generazione, c'è una prescelta

Recensione di Fabio Secchi Frau

Vampire Slayer, cioè uccisore di vampiri. Una giovane ragazza, di solito conosciuta anche con il termine di "cacciatrice", che, dotata di una forza micidiale e di alcuni poteri mistici, si erge contro le forze del Male per abbatterle. Buffy Anne Summers, liceale apparentemente svampita di una qualunque e solare scuola statunitense, è proprio questo.
Figlia di due genitori divorziati, Buffy si trasferisce, assieme alla madre - la gallerista d'arte Joyce - da Los Angeles a Sunnydale, ridente cittadina californiana dove spera di ricominciare una vita tranquilla, dopo l'espulsione dalla precedente scuola per aver appiccato un incendio (non tanto per vandalismo, ma perché fu l'unico modo di proteggere i suoi ex compagni di studi da un massiccio attacco di non-morti affamati!).
Amareggiata dalle conseguenze che il suo ruolo soprannaturale (dettato dal destino) le impone, stavolta ce la mette veramente tutta per far filare tutto per il verso giusto: nuove amicizie - quelle giuste però, con la capo cheerleader snob Cordelia -, nuovi studi, nuova casa, nuovo stile di vita. Basta aglio, niente più paletti di frassino, nessuna ronda al cimitero a mezzanotte. Sì alla musica, ai ragazzi e ai party. È intenzionata, insomma, a lasciarsi tutto alle spalle. Ma ovviamente il Male non ha mai pace. E quando si è la "cacciatrice" si deve cacciare! Soprattutto quando Sunnydale in realtà è un luogo maledetto persino da Dio: un concentrato di forze oscure soprannominato "la bocca dell'Inferno". La profezia che la vede come protagonista, del resto, ha sempre parlato chiaro: in ogni generazione c'è una Prescelta. Lei sola combatterà contro i vampiri, i demoni e le forse del Male. Lei è la Cacciatrice. Così quando streghe che vogliono rivivere una seconda giovinezza, mantidi religiose giganti desiderose di accoppiarsi, spiriti selvaggi che infestano animali dello zoo, demoni tecnologici, ragazze invisibili, ma soprattutto uno dei più antichi vampiri che abbiano mai camminato sulla terra (talmente antico da essere conosciuto con il nome di Maestro) pullulano il paesino minacciandolo, a lei non rimane altro da fare che combattere. Ma di lottare da sola non se ne parla. Accanto a lei è già stato predisposto un Osservatore, qualcuno che la guidi in questi difficili scontri: il bibliotecario inglese della sua scuola, il signor Giles. E al loro fianco, più volte debitori della loro vita, ci sono i due sfigati del liceo: l'imbranato Xander e la secchiona Willow. E poi la misteriosa presenza di Angel... un misterioso ragazzo che si palesa nei momenti più difficili e che le ruberà il cuore.
Il serial altro non è che un grande e lungo momento di passaggio. Quel passaggio che noi tutti abbiamo intrapreso e che ci porta dall'adolescenza a una maturità adulta, il tutto ovviamente rivisitato in chiave horror. La bellezza e l'interesse per questi dodici episodi della prima stagione sta tutto nel ribaltamento dei ruoli. La stessa protagonista, bionda, carina, sbadata e sciocca, rappresenta fisicamente la tipologia di personaggio che viene ucciso per primo nei film dell'orrore. I veri eroi sono quindi i personaggi che nella società statunitense (in particolare quella scolastica) sono considerati reietti e marginali: professori noiosi, cervelloni e nerds. Mentre i "mostri" sono sì nemici, ma anche guida nel tormentato viaggio di questa ragazza alla ricerca di se stessa e del mondo che la circonda.
Il serial viaggia verso la conoscenza di mondi fantastici, popolati da creature mitiche, streghe, vampiri, lupi mannari, demoni e leggende antichissime, per i quali Buffy sente di provare non solo un'ovvia repulsione, ma anche un'attrazione irresistibile (come testimoniato dal legame che si instaura con l'enigmatico Angel) che diventerà una vera e propria passione fisica. In sé, il telefilm ha molte qualità (la precisazione dei caratteri dei personaggi, l'uso suggestivo e bizzarro di un perfetto universo creato dalla mente di Whedon, la scelta di un punto di vista forte come quello di un'adolescente), ma presenta anche qualche caduta nel kitsch e nel ridicolo. Squilibri che però hanno portato ugualmente a un cult di dimensioni mondiali. Il telefilm prende ispirazione dal pasticciato film Buffy - L'ammazza vampiri (1992) di Fran Rubel Kuzui, con la sceneggiatura di Whedon e che aveva come protagonisti Kristy Swanson (Buffy), Donald Sutherland, Luke Perry, Hilary Swank e Rutger Hauer. Il serial, infatti, dovrebbe essere il seguito del film. Il primo episodio di questa serie si rifà a un pilot (mai trasmesso) e girato qualche tempo prima da Whedon per mostrare il suo prodotto ai network: nel pilot in questione la parte della studentessa secchiona Willow, era affidata a Riff Regan, poi scartata dallo stesso regista e sostituita dalla Hannigan, più appropriata nel ruolo della migliore amica della cacciatrice.
In occasione della prima messa in onda americana, Whedon fece precedere la visione del telefilm da un piccolo trailer che spiegava il ruolo delle cacciatrici. Purtroppo in Italia il trailer non è mai stato trasmesso. Gli esterni sono gli stessi di un altro telefilm cult per ragazzi: "Beverly Hills 90210". Sarah Michelle Gellar era stata provinata per il ruolo di Cordelia, invece venne scelta poi per quello di Buffy. Mentre Charisma Carpenter aveva partecipato al provino per il ruolo della protagonista (assieme a Katie Holmes e Selma Blair), ma poi fu scelta per il personaggio di Cordelia. La prima stagione è il primo mattone di una vera e propria mitologia televisiva che ha appassionato critica e pubblico, nessuno escluso.

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Buffy Summers (Sarah Michelle Gellar)
dalla serie Buffy - L'ammazzavampiri - a cura di Lorenzo
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