Be Cool

Cesare Balbo

Negli Stati Uniti sta per uscire, in Italia lo vedremo in primavera, ma i gadget stanno già andando a ruba: la black comedy Be cool, che riunisce la coppia Uma Thurman-John Travolta ha già messo, con successo, sul mercato le magliette col titolo e le locandine del film, che riproducono un disco in vinile. Perché è proprio la musica ad essere al centro di questa pellicola, sequel di Get Shorty ambientato invece (era il '95) nel mondo del cinema.
Diretto da F. Gary Gray ("The Italian job) Be cool, tratto dall'omonimo libro di Elmore Leonard, rappresenta con sarcasmo l'altra faccia "nota" di Hollywood, quella di capitale musicale. "Che noia la Hollywood da decalcomania. Da oggi mi dedico alla musica e cercherò talenti da lanciare" dice in una scena iniziale il protagonista, il boss di Miami Chili Palmer (Travolta), spiegando così come sia diventato produttore musicale, dopo aver abbandonato un più scontato mondo cinematografico, e impresario di Edie Athens, un'aspirante hip-hopper.
Nei panni della bella faccendiera perseguita dalla mafia russa troviamo Uma Thurman, ancora nel ruolo di una vedova dopo la sposa di Kill Bill, pronta a vendicare il marito( James Woods), un produttore musicale eliminato da una gang musicale avversaria e opporsi al boss dei rapper Raji (Vince Vaughn) e al producer rivale Nicky Carr (Harvey Keitel).
Travolta e Thurman tornano dunque insieme, undici anni dopo il celebre twist di Pulp Fiction e ballano ancora. Questa volta sulle note di un ritmo salsa, con Travolta non più angelo custode della Thurman, ma che dovrà guardarsi sulla pista da ballo dagli intrighi di "Sin" Russell (Cedric the Entertainer).
Nel seguito di quello che è considerato il migliore adattamento cinematografico (Get Shorty) dei 38 romanzi di Elmor Leonard è stato coinvolto anche Steven Tyler, il leader degli Aerosmith, la faccia più cinematografica del rock, per interpretare se stesso come alleato di Chili Palmer contro le gang del rap e la nuova mafia discografica russa. Al centro di Be cool c'è l'effettiva corruzione discografica e i multietnici scontri di potere tra mogul discografici latini russi e afro che dilaniano una Los Angeles controllata da gang che dalle sale di incisione dettano legge e stabiliscono ciò che cool nelle strade. La sceneggiatura firmata da Scott Frank, è aderente al dialogo originale del libro di Leonard, scrittore fra i più amati da Hollywood che ha realizzato ben diciotto film dai suoi libri. Ma la vera protagonista del film in stile "night and the city" sarà ancora una volta Los Angeles, la più cool delle metropoli nel lanciare e imporre nuove tendenze.
Da L'Espresso, 26 febbraio 2005


di Cesare Balbo, 26 febbraio 2005