The Village |
|||||||||||||
Un film di M. Night Shyamalan.
Con Joaquin Phoenix, Adrien Brody, Bryce Dallas Howard, William Hurt, Sigourney Weaver.
continua»
Titolo originale The Village.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
- USA 2004.
uscita venerdì 29 ottobre 2004.
MYMONETRO
The Village ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Roberto Nepoti
La Repubblica
A pensarci, sembra strano: oggi è un regista nato a Madras il migliore erede della tradizione del "gotico" americano. Non solo; l'ultimo film del trentaquattrenne cineasta indiano rappresenta forse l'allegoria più riuscita, esatta ed efficace sulla tragedia dell'11 settembre. Eppure, M.Night Shyamalan ambienta The Village alla fine dell'800, in una piccola comunità rurale americana isolata dal resto del mondo. Le regole dei padri fondatori vietano di oltrepassarne i confini, inoltrandosi nei boschi circostanti popolati da pericolosissime "creature che non si possono nominare". Finché Lucius Hunt, giovane introverso e disadattato, non osa violare il tabù; incoraggiato da Ivy Walker, la fanciulla cieca di cui è innamorato, e che lo ama.
Conoscevamo l'abilità di Shyamalan (The Sixth Sense, Signs) nel distillare la suspense goccia dopo goccia, dilatando i tempi per installare una situazione oppressiva prima di ribaltare tutto con un colpo di scena finale. Ne ammiravamo l'uso sapiente del vocabolario delle immagini; l'attenzione nel posizionare i personaggi in rapporto alla macchina da presa; la cura nella scelta del colore e dei suoni.
I suoi film precedenti ci erano parsi ineccepibili, insomma: ma anche un po’meccanici. Nell'ultimo, nessun artificio o espediente effettistico viene a sminuire il valore di quella che è una grande fiaba per adulti. Il tipo di racconto fiabesco in cui il "perturbante" (che c'è, e molto) non rappresenta più un fine a se stesso, ma un apologo su cose importanti della vita reale.
Più che un film "di paura", The Village è un film sulla paura: la paura che assedia l'America dopo gli attentati alle Twin Towers; la paura che ne ha fatto un Paese protetto fino all'autoreclusione; la paura che i governanti usano come strumento di potere e di controllo sulla vita degli altri. Lì accanto, la nostalgia di un mondo innocente e aurorale, da cui l'America è stata definitivamente risvegliata all'inizio del millennio.
The Village è anche un film (non d'amore ma) sull'amore. L'amore si presenta come l'altra faccia della paura, che consente di non farsi annientare ma di crescere, di superarsi anche attraverso prove dolorose. Distinguendo in modo netto tra superstizione (alimentata dagli anziani del villaggio) e fede (che infonde forza ai due giovani innamorati), il film tocca il livello alto della parabola, mille leghe avanti alla gran parte dei thriller orrorifici in circolazione. E tutto ciò senza togliere un'unghia di paura, né del piacere di spaventarsi davanti a uno schermo.
Da La Repubblica, 29 ottobre 2004
|
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
Pubblico (per gradimento)
1° | peer gynt 2° | enoc 3° | alessio75 4° | gianpaolo 5° | jayan 6° | _melindo__ 7° | antonio the rock 8° | warningsign 9° | elgatoloco 10° | nick simon 11° | stefanocapasso 12° | tony montana 13° | domenico rizzi 14° | alberto 86 15° | nick gordon 16° | taniamarina 17° | jacopo b98 |
|