La tela dell'assassino

Un film colmo di atmosfere cupe e avvolte nella nebbia. Ottimo thriller psicologico con suspense e un finale inatteso.
Jessica indaga una serie di assassini dove ogni morto è stato poco prima a letto con lei. Arriva al punto di dubitare di se stessa e di considerarsi l'artefice di tali assassini, avendo ogni volta bevuto molto e non ricordando nulla di ciò che è successo. Alla fine solo si scoprirà il vero colpevole.
Il film è ben fatto, in stile Hitchicock, ma più psicologico. Le interpretazioni sono eccellenti, sia di Jessica (Ashely Judd) che degli altri presonaggi, come quella di Mike (Andy Garcia).
Non sono affatto d'accordo con i critici, che lo considerano un brutto film, che addirittura produrrebbe noia in chi lo vede! A me non ha annoiato affatto, anzi mi ha appassionato tenendomi attaccato alla poltrona fino alla fine. [+]

Un film colmo di atmosfere cupe e avvolte nella nebbia. Ottimo thriller psicologico con suspense e un finale inatteso.
Jessica indaga una serie di assassini dove ogni morto è stato poco prima a letto con lei. Arriva al punto di dubitare di se stessa e di considerarsi l'artefice di tali assassini, avendo ogni volta bevuto molto e non ricordando nulla di ciò che è successo. Alla fine solo si scoprirà il vero colpevole.
Il film è ben fatto, in stile Hitchicock, ma più psicologico. Le interpretazioni sono eccellenti, sia di Jessica (Ashely Judd) che degli altri presonaggi, come quella di Mike (Andy Garcia).
Non sono affatto d'accordo con i critici, che lo considerano un brutto film, che addirittura produrrebbe noia in chi lo vede! A me non ha annoiato affatto, anzi mi ha appassionato tenendomi attaccato alla poltrona fino alla fine.
Eccellente la regia. [-]

La tela dell’assassino, ossia la tela di un ragno per intrappolare la vittima, ignara della rete, e ucciderla. Come in ogni tessuto che ha una trama,fili ed un ordito,anche in questo film di modesta levatura c’è una trama,c’è chi conduce le fila per ordire delitti e trappole,chi uccide lasciando una firma indelebile. Non è una firma nel senso letterale della parola,ma un segno su una mano: A lasciare una cicatrice sulla mano del cadavere è certamente la mano dell’assassino, ma il serial killer è un uomo, come al solito,o una donna insospettabile? Il mistero si fa sempre più fitto. L’interrogativo, come in tutti i film del genere, “Perché lo fa?”. Gelosia,vendetta,odio,malattia mentale, è uno psicopatico, un pazzo,un criminale? I morti ci sono ma non sono “ Seven”,come l’omonimo film di David Fincher, con Brad Pitt, Morgan Freeman, Anche qui i cadaveri sono di uomini e non di donne come solitamente ci si aspetta. [+]

La tela dell’assassino, ossia la tela di un ragno per intrappolare la vittima, ignara della rete, e ucciderla. Come in ogni tessuto che ha una trama,fili ed un ordito,anche in questo film di modesta levatura c’è una trama,c’è chi conduce le fila per ordire delitti e trappole,chi uccide lasciando una firma indelebile. Non è una firma nel senso letterale della parola,ma un segno su una mano: A lasciare una cicatrice sulla mano del cadavere è certamente la mano dell’assassino, ma il serial killer è un uomo, come al solito,o una donna insospettabile? Il mistero si fa sempre più fitto. L’interrogativo, come in tutti i film del genere, “Perché lo fa?”. Gelosia,vendetta,odio,malattia mentale, è uno psicopatico, un pazzo,un criminale? I morti ci sono ma non sono “ Seven”,come l’omonimo film di David Fincher, con Brad Pitt, Morgan Freeman, Anche qui i cadaveri sono di uomini e non di donne come solitamente ci si aspetta. I resti sono tutti di uomini che sono stati amati ed hanno avuto rapporti con la stessa donna, ma non per questo sono amabili; “Amabili resti” restano quelli della povera innocente Susie del noto film di Peter Jackson, con Rachel Weisz. Il film vede la presenza di tanti attori protagonisti di tutto rilievo: Ashley Judd,nella parte dell’ispettore Jessica Shepard, Samuel L. Jackson,nella parte del commissario John Mills,Andy Garcia,nella parte di Mike Delmarco commissario aggiunto a Jessica. La bella Ashley Judd peraltro non è nuova ad occupare ruoli in film del genere o ad essere oggetto di persecuzione come in “Colpevole d’innocenza”. Non si può quindi sostenere che sia scadente. A prescindere dalla simpatia che i tre godono, vi è la loro capacità interpretativa. Ognuno sta al suo ruolo come la storia prevede, quello che non vale è appunto la storia, una vicenda che lascia tanti vuoti, tanti morti e presenze inutili al contesto. Vi è come in tanti altri film americani del genere la tendenza a screditare i servizi preposti all’ordine pubblico. Politici, sindaci, rappresentanti della FBI, della CIA e poliziotti coinvolti nella malavita o in delitti. Anche questa volta chi ha colpa pagherà: un cadavere che il regista ci poteva risparmiare,oramai si era alla fine del film e non era il caso di far porre fine anche alla vita a qualcuno, risparmiando qualche spettatore deluso.! [-]

"Twisted"(Philp Kaufman, da un soggetto di Sarah Thorp e sceneggiatura di Anne e Arnold Kopelson, 2004), uno dei tanti film sulla tematica del serial-killer, non convince, in quanto la bravura di Samuel L.Jackson, che fa da com,missario capo nel film, nn riesce a supplire alle difficoltà della regia, mal servita da una sceneggiatura debole. Tutto procede, diremo così, per"improvvise intuizioni", per scatti, dove non è neppure l'abduzione(induzione e deduzione insieme, lemma a suo tempo coniato da Umberto Eco), ma l0intuizionismo più spinto a muovere le indagini, di un'ispettrice che non si trova(di più non si può dire, non volendo svelare l'"arcano")nella sua condizione naturale, ma ha la psiche"chimicamente"turbata, non per propria volontà, Ecco allora che Jackson, ANdy Garcia e in posizione defilata David Strathaim, tutti signori attori, insieme alla protagonista Asheley Judd, non riescono a costruire un film che resista in qualche modo alla tentazione di relegare il film quale"prodotto seriale"(quasi un gioco di parole, stavolta però non voluto)in una condizione di inferiorità, di mera risonanza di "idee ricevute", relative a droghe sintetiche, a manipolazioni della mente, che in qualche modo , poi, hanno come fine di creare"trouble"all'interno del mondo della polizia, della detection. [+]

"Twisted"(Philp Kaufman, da un soggetto di Sarah Thorp e sceneggiatura di Anne e Arnold Kopelson, 2004), uno dei tanti film sulla tematica del serial-killer, non convince, in quanto la bravura di Samuel L.Jackson, che fa da com,missario capo nel film, nn riesce a supplire alle difficoltà della regia, mal servita da una sceneggiatura debole. Tutto procede, diremo così, per"improvvise intuizioni", per scatti, dove non è neppure l'abduzione(induzione e deduzione insieme, lemma a suo tempo coniato da Umberto Eco), ma l0intuizionismo più spinto a muovere le indagini, di un'ispettrice che non si trova(di più non si può dire, non volendo svelare l'"arcano")nella sua condizione naturale, ma ha la psiche"chimicamente"turbata, non per propria volontà, Ecco allora che Jackson, ANdy Garcia e in posizione defilata David Strathaim, tutti signori attori, insieme alla protagonista Asheley Judd, non riescono a costruire un film che resista in qualche modo alla tentazione di relegare il film quale"prodotto seriale"(quasi un gioco di parole, stavolta però non voluto)in una condizione di inferiorità, di mera risonanza di "idee ricevute", relative a droghe sintetiche, a manipolazioni della mente, che in qualche modo , poi, hanno come fine di creare"trouble"all'interno del mondo della polizia, della detection. Tutto questo senza che si intraveda una finalità chiara, al di là della vendetta, al di là di sensazioni, in un film tutt'altro che"allucinatorio", "psichedelico"o altro, anzi, complessivamente piatto, sul piano della narrazione, che non propone nulal di"nuovo"o di entusiasmante. D'accordo: un"novum"assoluto, anche in ambito filmico, forse non è più ppossibile, ma ripercorrere(peraltro stancamente)stilemi espressivi fin troppo noti, abusati, non pare il modo migliore per far cinema, oltre a tutto da parte di un Philip Kaufman che comunque ha un"passato dietro di sè", sempre che l'espressione voglia ancora dire qualcosa. ANche le relative provee attoriali appaiono in qualche mod sicalbe, consunte, prive di mordente, quasi che attori e attrici abbiano avuto l'impressione di recitare qualcosa di stantio, di non effiace. QUesta, almeno, l'impresisone che si ricava dalla visione del film, dove naturalmente bisogna tenere in conto il fatto che gli /le interpreti talora si impegnino più di quanto in effetti non appaia nel risultato e dal risultato: Ciò è vero a teatro, ma anche al cinema.Questo, volendo, avrebbe potuto essere un Tv.movie, non esaltante, anche tenendo conto del fatto che negli States non c'è reale separazione tra teatro, cinema e TV, dato che gli/l e interpreti si producono in tutti questi media, praticamente in maniera"indistinta", pur scegliendo, certo, i copioni, almeno quando hanno la possibilità di farlo... il che non à smepre detto. El Gato [-]

Con un cast del genere non si poteva fare qualcosa di meglio? Ma soprattutto i tre protagonisti non poteva fare qualcosa di meglio? Io penso di si, mancano gli elementi fondamentali del buon thriller: suspence e mistero in particolar modo. Non è tutto da buttare, ma quasi. Un vero peccato.