guidobaldo maria riccardelli
|
lunedì 2 maggio 2016
|
rabbia d'oltremanica
|
|
|
|
Intriso di un crudo e spietato realismo, mette in scena l'efferato senso di rivalsa covato da un fratello oramai lucidamente e follemente determinato nel suo intento.
Tutto pare abbastanza grossolano in questo "Dead Man's Shoes": dalla narrazione, oltremodo lineare, inframezzata da analessi caratterizzate da un posticcio bianco e nero, passando per la stesura dei dialoghi, eccessivamente parodistici, arrivando alla scelta dell'epilogo, sempre ad un passo, e forse oltre, dall'ingenuo patetismo.
Non dispiace invece, tutto sommato, la fotografia, imperniata sul contrasto, tra dentro e fuori in primis, tra una città plumbea e depressa ed una campagna florida ed aperta.
Questo aspetto, unito ad un comunque passato messaggio, pur con strumenti grezzi, ne rende ad ogni buon conto fattibile la visione, benché fondamentalmente fine a se stessa e non fertile di implicazioni ulteriori.
|
|
[+] lascia un commento a guidobaldo maria riccardelli »
[ - ] lascia un commento a guidobaldo maria riccardelli »
|
|
d'accordo? |
|
davoz
|
mercoledì 27 giugno 2012
|
il cinema inglese contemporaneo al suo meglio
|
|
|
|
Ci sono pochi film che trattano la vendetta in modo così brutale, ma coinvolgente come Dead Man's Shoes. Il primo che mi viene in mente è Old Boy e stiamo parlando di un vero e proprio capolavoro del cinema coreano. Al contrario dell'opera di Park Chan-wool però, la bellezza di questo film sta nella semplicità della narrazione. Non ci sono particolari intrecci, la storia scorre via velocemente ed è tutta incentrata su un singolo personaggio che incarna così straordinariamente un sentimento, un'emozione che viene placata solo nel momento in cui Richard porta a termine la sua missione. L'atmosfera, i luoghi, le musiche raccontano più degli stessi dialoghi, relegati alla bassezza dei personaggi che li interpretano.
[+]
Ci sono pochi film che trattano la vendetta in modo così brutale, ma coinvolgente come Dead Man's Shoes. Il primo che mi viene in mente è Old Boy e stiamo parlando di un vero e proprio capolavoro del cinema coreano. Al contrario dell'opera di Park Chan-wool però, la bellezza di questo film sta nella semplicità della narrazione. Non ci sono particolari intrecci, la storia scorre via velocemente ed è tutta incentrata su un singolo personaggio che incarna così straordinariamente un sentimento, un'emozione che viene placata solo nel momento in cui Richard porta a termine la sua missione. L'atmosfera, i luoghi, le musiche raccontano più degli stessi dialoghi, relegati alla bassezza dei personaggi che li interpretano. Non c'è alcun insegnamento da trarre da un film simile, una senzazione di empatia sorge però spontanea col protagonista. Meadows non solo racconta l'Inghilterra senza filtri ed edulcorazioni, ma anche la crudeltà della natura umana, che non lascia scampo nè a vinti nè a vincitori.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a davoz »
[ - ] lascia un commento a davoz »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
martedì 26 giugno 2012
|
anche gli inglesi uccidono
|
|
|
|
Ritornato al suo paesello nel Derbyshire dopo anni passati nell'esercito, Richard vendica la morte del fratello minorato causata da un gruppo di balordi spacciatori. Sarà un implacabile massacro ed una spietata resa dei conti con le sue responsabilità personali. Storia di morte e di vendetta per un dramma 'sociale' sullo sfondo della provincia rurale inglese, un pò incerto tra l'azione violenta e la grossolana riflessione etica. Stilisticamente sbilanciato si basa su una struttura narrativa ellittica le cui digressioni (filmate in un bianco e nero artatamente sgranato) tenderebbero a giustificare una scansione temporale della vicenda che però stenta a raggiungere un climax di credibile tensione drammatica.
[+]
Ritornato al suo paesello nel Derbyshire dopo anni passati nell'esercito, Richard vendica la morte del fratello minorato causata da un gruppo di balordi spacciatori. Sarà un implacabile massacro ed una spietata resa dei conti con le sue responsabilità personali. Storia di morte e di vendetta per un dramma 'sociale' sullo sfondo della provincia rurale inglese, un pò incerto tra l'azione violenta e la grossolana riflessione etica. Stilisticamente sbilanciato si basa su una struttura narrativa ellittica le cui digressioni (filmate in un bianco e nero artatamente sgranato) tenderebbero a giustificare una scansione temporale della vicenda che però stenta a raggiungere un climax di credibile tensione drammatica. Altrettanto lacunoso appare l'escamotage di un banale simbolismo che vede nel tempo attuale la presenza del fratello morto accanto al bellicoso reduce di guerra. Ne risulta un effetto di incomprensibile straniamento nella esplosione di una violenza omicida dal gusto pulp ma dal dinamismo sciattamente televisivo e dove spesso si cade nel ridicolo involontario (la scena grottesca di un reo ucciso e raggomitolato con inspiegabile contorsionismo in una valigia, come un inanimato fantoccio di pezza). Ben fotografato in esterni tra i muretti a secco e le verdeggianti contrade del Derbyshire. Interessante ma irrisolto lo spunto di una 'Nemesi' che si abbatte indiscriminatamente su tutti i responsabili (compreso il milite vendicatore) a vario titolo coinvolti nel delitto contro una esistenza pura e innocente, richiamando una dimensione classica della vicenda tragica. Più credibile come progetto televisivo di qualità che come accettabile risultato di una malintesa operazione cinematografica. Debole.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
|