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onufrio
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sabato 2 marzo 2013
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il rambo pazzo
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Aaron hallam (B.Del Toro) è un reduce di guerra, al ritorno in patria rivive gli incubi passati che lo hanno fortemente turbato,la follia si manifesta platealmente con il compiere degli efferati omicidi; sulle sue tracce c'è L.T.Bonham (T.L.Jones) il suo ex addestratore, l'uomo che gl'insegnò ad uccidere. Tolte le scene di lotta fra i due, specialmente quella coi coltelli, il film scivola nell'anonimato, presentando un copione già visto e rivisto. Rimane impeccabile comunque la prova dei due attori protagonisti.
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paride86
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lunedì 5 novembre 2012
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deludente
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Storia di un reduce di guerra divenuto, ormai, psicotico.
"The Hunted" ha dei grandissimi debiti con "Rambo", di cui, però, non ha la stessa capacità di coinvolgere lo spettatore. Non si riesce a provare empatia non nessuno dei protagonosti e, come se non bastasse, Friedkin scopiazza la scena dell'inseguimento dal suo "Il braccio violento della legge".
Grigio e deludente.
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Storia di un reduce di guerra divenuto, ormai, psicotico.
"The Hunted" ha dei grandissimi debiti con "Rambo", di cui, però, non ha la stessa capacità di coinvolgere lo spettatore. Non si riesce a provare empatia non nessuno dei protagonosti e, come se non bastasse, Friedkin scopiazza la scena dell'inseguimento dal suo "Il braccio violento della legge".
Grigio e deludente.
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andyflash77
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domenica 29 luglio 2012
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caccia ad un killer reduce dalla guerra in kosovo
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Oregon: Aaron Hallam, già appartenente alle forze speciali, è precipitato in un'ossessione omicida. Rifugiatosi nella foresta, sceglie come vittime i cacciatori assassinandoli preferibilmente con armi bianche. Per braccarlo, l'Fbi si rivolge all'unico che potrebbe fermarlo: L.T. Bonham, suo ex addestratore. Inizialmente L.T. rifiuta l'incarico, ma quando si rende conto che potrebbe trattarsi di uno dei suoi ex allievi si sente in dovere di accettare e decide di affrontare Aaron a viso aperto... Lavorando sulla sceneggiatura firmata dai fratelli inglesi David e Peter Griffiths e da Art Monterastelli, Friedkin muove i due protagonisti con l'abilità che gli è consueta: la caccia all'uomo è sempre stata il cuore del suo cinema.
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Oregon: Aaron Hallam, già appartenente alle forze speciali, è precipitato in un'ossessione omicida. Rifugiatosi nella foresta, sceglie come vittime i cacciatori assassinandoli preferibilmente con armi bianche. Per braccarlo, l'Fbi si rivolge all'unico che potrebbe fermarlo: L.T. Bonham, suo ex addestratore. Inizialmente L.T. rifiuta l'incarico, ma quando si rende conto che potrebbe trattarsi di uno dei suoi ex allievi si sente in dovere di accettare e decide di affrontare Aaron a viso aperto... Lavorando sulla sceneggiatura firmata dai fratelli inglesi David e Peter Griffiths e da Art Monterastelli, Friedkin muove i due protagonisti con l'abilità che gli è consueta: la caccia all'uomo è sempre stata il cuore del suo cinema. Ogni azione è però troncata nel giro di pochi minuti, come se i personaggi avessero fretta di arrivare su quella "Highway 61" dove Abramo sacrificherà Isacco (l'omonima canzone di Dylan è citata in apertura), come se il cinema di oggi non consentisse più i "tempi" di quello degli anni '70. In _The Hunted_ ci sono _Un tranquillo weekend di paura_, _Il cacciatore_ e _Rambo_. Al posto della paranoia, c'è la paura; non l'America che diffida di se stessa, ma quella che si barrica in casa. Il tutto miscelato in un caleidoscopio di grado psicologico e narrativo vicino allo zero. Un film "di pelle", iconograficamente costruito su miti (suggestiva la fotografia di Caleb Deschanel). Prendere o lasciare: le leggende riposano in pace, meglio isolarsi tra i lupi.Una caccia all’uomo “biblica” e non per tutti i gusti, ma con una consapevolezza di contenuti che manca ad altri thriller simili. L. T. Bonham fa il tracker nella British Columbia. Dalla sua casa immersa nella neve, percorre i sentieri dei lupi e li salva dalle trappole di cacciatori stupidi e dissennati. L. T. Bonham calza scarpe di cuoio dalla suola liscia, non lascia tracce, ha l’andatura silenziosa degli animali selvatici, sa mimetizzarsi nel paesaggio. Anche Aaron Hallam sa mascherare la propria presenza tra gli alberi e le felci dei boschi di Silver Falls, porta scarpe uguali a quelle di L. T.
Nella mente sconvolta di un ex soldato dei corpi speciali reduce dalla sanguinosa guerra nel Kosovo c'è molto poco spazio per i sentimentalismi: un' inseguimento continuo, una lotta senza tregua tra il maestro e l'allievo...con combattimenti corpo a corpo e coltello-coltello all'ultimo sangue e davvero ben orchestrati ,molto tecnici (visto che molti colpi, compreso il metodo di protezione carotideo che mette in atto Tommy Lee Jones nell'ultimo combattimento, sono applicati davvero nella realtà).
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pedro navaja
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mercoledì 12 gennaio 2011
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perdete tempo e soldi.
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Ecco un altro film da non vedere. Ma se proprio iniziate a vederlo sarete sopraffatti dal sonno. Ottimo psicofarmaco.
Naturalmente non mancheranno quelli per cui “il ritmo elevato” fa di per se la qualità del film. Il resto non conta: il ritmo, l’azione. Ma quale azione?
Il tipo sta in mezzo alla neve salvando lupi (vive in una misera casetta di legno…ma non li pagano negli USA i militari?) e viene trasportato poco più il la dove rifulge l’estate (dell’Oregon). Il candido quasi sessantenne arriba sempre primo, riesce addirittura ad agguantare un tram di corsa, e quindi, lapalissiano come il sorgere del sole, uccide alla fine il suo ex alunno a colpi di pugnale, giusto prima dell’arrivo dei buoni (i quali naturalmente non si preoccupano delle ferite dell’eroe).
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Ecco un altro film da non vedere. Ma se proprio iniziate a vederlo sarete sopraffatti dal sonno. Ottimo psicofarmaco.
Naturalmente non mancheranno quelli per cui “il ritmo elevato” fa di per se la qualità del film. Il resto non conta: il ritmo, l’azione. Ma quale azione?
Il tipo sta in mezzo alla neve salvando lupi (vive in una misera casetta di legno…ma non li pagano negli USA i militari?) e viene trasportato poco più il la dove rifulge l’estate (dell’Oregon). Il candido quasi sessantenne arriba sempre primo, riesce addirittura ad agguantare un tram di corsa, e quindi, lapalissiano come il sorgere del sole, uccide alla fine il suo ex alunno a colpi di pugnale, giusto prima dell’arrivo dei buoni (i quali naturalmente non si preoccupano delle ferite dell’eroe).
Dai: l’azione va bene, ma un minimo di contesto congruente ci vuole, altrimenti l’azione si trasforma in un indigeribile polpettone.
Perdete tempo e soldi.
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andrea s.
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martedì 10 novembre 2009
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e dio disse ad abramo: "sacrificami tuo figlio"
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Potente è il film di William Friedkin. Protagonista un soldato speciale, decorato, reduce della guerra del Kosovo che porta sulla pelle e soprattutto nella mente i segni ed i turbamenti degli orrori vissuti in prima persona. Quest’ultimo, interpretato da un bravo Benicio Del Toro, a causa di tutto ciò perde il controllo ed il contatto con la realtà, ed inizia ad uccidere a sangue freddo i cacciatori che in un bosco sparano ai cervi: “non c’è rispetto per chi uccide con le armi, c’è rispetto per chi uccide con le proprie mani”. Questo senso dell’onore “naturale” sembra essere un omaggio al capolavoro di Michael Cimino “IL Cacciatore”: al cervo si spara un solo colpo, il secondo è disonorevole e scorretto perché l’animale non ha la possibilità di difendersi.
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Potente è il film di William Friedkin. Protagonista un soldato speciale, decorato, reduce della guerra del Kosovo che porta sulla pelle e soprattutto nella mente i segni ed i turbamenti degli orrori vissuti in prima persona. Quest’ultimo, interpretato da un bravo Benicio Del Toro, a causa di tutto ciò perde il controllo ed il contatto con la realtà, ed inizia ad uccidere a sangue freddo i cacciatori che in un bosco sparano ai cervi: “non c’è rispetto per chi uccide con le armi, c’è rispetto per chi uccide con le proprie mani”. Questo senso dell’onore “naturale” sembra essere un omaggio al capolavoro di Michael Cimino “IL Cacciatore”: al cervo si spara un solo colpo, il secondo è disonorevole e scorretto perché l’animale non ha la possibilità di difendersi. Comunque il soldato da predatore diventa preda, alle sue costole l’FBI che chiama in aiuto il suo vecchio istruttore L.T., sordo negli anni alle richieste di aiuto del suo ragazzo: “L.T. per me lei è stato come un padre”. La caccia è lunga e piena di tensione. Il soldato, catturato, viene preso in consegna dai servizi militari che hanno il compito di farlo sparire (“non è mai esistito”), ma lui riesce a scappare e sulle sue tracce ancora L.T. che ricomincia l’inseguimento ricordando con dolore, e forse senso di colpa, i tempi dell’addestramento (L.T. non è un militare, ma un civile che addestrava i soldati ad uccidere in modo rapido e spietato: “imparare ad uccidere è facile, difficile è capire quando fermarsi”). Grande Tommy Lee Jones nei panni di questo vecchio istruttore, i suoi sguardi malinconici e i suoi silenzi riescono a dire più di mille parole. Alla fine la caccia si conclude con lo scontro tra i due protagonisti, una scena di combattimento girata in maniera magistrale, dura, violenta ed incalzante, uno scontro tra un maestro ed un allievo fino all’ultima goccia di sangue, due uomini allo stato di natura in cui l’imperativo è sopravvivere. Splendida l’ultima sequenza dai toni biblici, e significativa l’inquadratura sulla sterminata radura innevata, a simboleggiare un solipsismo esistenziale proprio di tutti coloro che hanno vissuto tragedie irreversibili.
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comsubin
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mercoledì 26 novembre 2008
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.....bello
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Ottime scene di combattimento con lame....metodologie realistice e attuali
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noisemaker_85
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venerdì 17 marzo 2006
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per una bella serata
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Il film è molto bello e anche se sembra una fotocopia del primo rambo, non è cosi. Tommy Lee Jones e Benicio Del Toro sono molto bravi, (soprattutto l'ultimo) e il film scorre bene e non annoia mai.
Non un filmone ma vale la pena guardarlo
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sargente zip
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lunedì 15 novembre 2004
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deve essere bello!
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deve essere assolutamente bello, perchè me lo voglio noleggiare stasera..e se butto via di nuovo 3 euro per aver noleggiato una cagata di film...come spesso capita, è la volta buona che prendo il lettore dvd e lo dò in pasto ai cani!
[+] ??? almeno guardalo prima di giudicare!!!
(di nomind)
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g.
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venerdì 21 novembre 2003
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e rambo?
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Io il film ancora non l´ho visto... pero´ credo che non si possa menzionare il classico "Rambo", che ha una trama simile al limite del plagio... non si puo´ fare critica cinematografica senza fare riferimento alla cultura filmica esistente! Se no saremmo tutti critici, no? Ciao.
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