Monster

Terreno minato da insidie quello percorso da Patty Jenkins, che accetta con grande coraggio ma anche con grande consapevolezza e lucidità, di portare sullo schermo le vicende della serial-killer Aileen Wournos. Cadere nel patetico, infatti, è fin troppo facile con storie simili e il pericolo di fare un film moraleggiante che rischiava di essere interpretato come una sorta di "giustificazione" alle gesta di Aileen era sempre in agguato. Ma la Jenkins accetta le sfida, ci si butta a capofitto, torna nei luoghi di Aileen, legge le sue numerose lettere scritte nei 12 anni prima dell'esecuzione, ci lavora sopra e si sforza di ricavarne l'essenza : ne esce un film magnificamente equilibrato e dignitoso, capace di farci sentire veramente per la prima volta le parole del "mostro", tutto quello che ha da dire, ci fa indossare i suoi scomodissimi panni e, vista la vicenda da quest'altra prospettiva nuda e cruda, risulta difficile non essere d'accordo con molti pensieri di Aileen. Certo, chiariamo fin da subito che non si possono giustificare in nessun modo le gesta di un'assassino : l'omicidio non trova mai una giustificazione. Nè tutte le persone traumatizzate diventano poi degli assassini, come fa notare giustamente nel film l'amica di famiglia che si prende cura di Selby. La Jenkins ci vuole solo invitare a vedere la vicenda di Aileen con più obiettività : nella sua vita costellata senza sosta da drammi e sconfitte ( situazione familiare disastrosa, violenze carnali subite fin da piccola, cresciuta letteralmente in mezzo alla strada fra indifferenze glaciali) intravede, un giorno in cui ha deciso di farla finita, uno spiraglio di luce in Selby e ci si butta anima e corpo fino all'epilogo che conosciamo. Ne esce una delle storie d'amore più belle e veritiere della storia del cinema : perchè l'amore è così, ti assale senza pietà, infrange in un attimo tutte le nostre "certezze" e decide da solo quando e se mollare la presa! Una legge universale uguale anche per noi cosiddetti "normali". Figuriamoci che valenza ha potuto assumere per Aileen. Non si giustifica un'assassino ma si rifletta sul fatto che è la stessa società che poi si sgomenta a fomentare la nascita di questi "mostri". Non è capace di prevenirli! Ora Aileen ha pagato, a sua volta uccisa da quell'omicidio legalizzato chiamato pena di morte, inflitta da uomini che in quanto a "marcio" potrebbero averne anche più degli assassini che condannano! Grazie Patty e Charlize per questo film!