Lost in Translation - L'amore tradotto

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Un film di Sofia Coppola. Con Bill Murray, Scarlett Johansson, Giovanni Ribisi, Anna Faris, Fumohiro Hayashi Titolo originale Lost in Translation. Sentimentale, durata 105 min. - USA 2003. MYMONETRO Lost in Translation - L'amore tradotto * * 1/2 - - valutazione media: 2,92 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
stefano franzoni lunedì 12 marzo 2007
persi nel tradurre ciò che vogliamo col cuore Valutazione 4 stelle su cinque
91%
No
9%

Bob è un attore. Ha girato famosi film,pericolose scene d’azione,ma ora per lui sembra arrivato il tempo di fermarsi,sedersi..sorseggiare un buon whiskey accompagnato da un sigaro, come un realizzato padre di famiglia,alla sera,prima di andare a dormire. Bob ha superato la mezza età ed è sposato da 25 anni. E’ un padre di famiglia,ma non è realizzato. Ha un problema con se stesso: Bob si è perso. Charlotte è giovane,sposata da 2 anni con un fotografo che non è innamorato di lei come del proprio lavoro. Charlotte è laureata in filosofia ma non ha un’occupazione. Ha provato con la scrittura e la fotografia ma con scarsi risultati. Vive guardandosi attorno alla ricerca di una risposta ai suoi interrogativi sul futuro, eppure non sa quale sia la sua strada. [+]

[+] ottima recensione, forse troppe le 4 stelle (di malauss�ne)
[+] recensione buona con ottime osservazioni (di alessandrokenpeanut)
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davide martedì 25 maggio 2004
il film più delicato del 2004 Valutazione 4 stelle su cinque
81%
No
19%

Due persone che non riescono a comunicare con i rispettivi partner, che trascorrono la loro vita senza avere uno scopo, che non sono riuscite a ottenere dalla vita ciò che hanno sempre sognato. Da una parte un famoso attore che approfitta di ogni occasione per allontanarsi da una famiglia che lo opprime, un uomo che si è arreso a un esistenza monotona. Dall’altra parte c’è una ragazza che non sa ciò che vuole e che capisce di non aver sposato l’amore della sua vita, che cerca da Tokio una risposta alle sue domande. Il loro incontro darà nuova linfa ai due, non travolgerà le loro vite ma costituire di sicuro una bella esperienza da cui imparare e da ricordare nei momenti difficili, un esperienza importante proprio perché no vissuta pienamente solo un bacio nel traffico della propria vita. [+]

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luciano domenica 27 novembre 2005
ipnotiche atmosfere sospese a mezz’aria Valutazione 5 stelle su cinque
66%
No
34%

Attraverso ipnotiche atmosfere sospese a mezz’aria, rese con un calligrafismo che evita costantemente la strada maestra di un facile e scontato schema narrativo lineare, l’autrice opera in favore di un modo di raccontare restituito tramite aggregazioni d’immagini tese a creare consonanti gradazioni di disincantato minimalismo. La macchina da presa, pilotata con fare apparentemente pigro e disinteressato, si sofferma con estrema discrezione e reiterato pudore a frugare nei momenti d’intimità dei due protagonisti, in una devota e trattenuta commozione, quasi a voler renderci partecipi di due solitudini che procedono per binari paralleli e come per magia finiscono per sfiorarsi, contro ogni regola e fondamento di geometria elementare. [+]

[+] anche al cinema esistono i raccomandati... (di zorro77)
[+] insindacabile la sostanza, ma la forma.. (di amyblue)
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francesco martedì 1 agosto 2006
il sentimento del tempo Valutazione 5 stelle su cinque
79%
No
21%

Contiene spoiler. Il film narra anzitutto lo straniamento di due personaggi in una Tokyo della quale non comprendono la lingua, non conoscono la cultura, ed è normale che, in questa situazione, risaltino i luoghi comuni, la superficie estranea e imprenetrabile. In una Tokyo illuminata dalle mille luci dei videogiochi e delle pubblicità, affollata e festaiola, mesta e solitaria, ritratta da una fotografia superlativa - quasi una città invisibile di Calvino - s'incontrano due anime già in parte vissute. E' la gioia dell'incontro, dell'incontro irripetibile; non dovremo più tornare a Tokyo, dice la protagonista, perchè non sarebbe più divertente come questa volta. E' un acuto sentimento del tempo che domina l'intera pellicola, poichè la vita tutto trascina, divora ogni cosa, rende impossibile fermare l'attimo; è così tutto continua a scorrere, ma non prima che le due anime si siano incontrate, timide, sbagliando non poco, e infine con un abbraccio, un bacio sulle labbra e un pianto commosso. [+]

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beppe baiocchi venerdì 21 febbraio 2014
toccante Valutazione 5 stelle su cinque
90%
No
10%

Come va?
Mah. Tokyo sarà pure interessante, però è anche vero che la lingua non è poi così comprensibile, scambiano la L con la R e devo farmi capire a gesti. I Giapponesi poi... Sono culturalmente così diversi. Neon ovunque, scritte incomprensibili. Al ristorante sembra che i piatti siano tutti uguali.  Ci si mette pure l'insonnia. La famiglia? Non è che vada poi così bene.Per una cosa o per un altra non li vedo praticamente mai. Mi sento strano.
 Mi sento solo. 
Bob Harris (Bill Murray) attore americano in declino è a Tokyo per girare uno spot pubblicitario.
Charlotte (Scarlett Johansson), giovane, neolaureata, da non troppo sposata è a Tokyo con suo marito, fotografo, per il lavoro di lui. [+]

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gaara domenica 6 giugno 2010
controcorrente Valutazione 2 stelle su cinque
68%
No
33%

Film centrato sulla solitudine, quella con la s minuscola mi verrebbe da dire dal momento che la regista, Sofia Coppola, in maniera poco brillante, ha avuto l'intuizione di riportare sullo schermo gli inevitabili vuoti che riempiono la vita dei comuni mortali, conseguentemente la vicenda si trascina avvinghiandosi alle spalle di due attori, meritevoli malgrado la pochezza del film, Bill Murray nei panni Bob Harris e Scarlett Johansson in quelli di Charlotte. Bob è un un attore americano oramai celebre per il suo passato e pertanto costretto a fare il testimonial di una marca di Whisky a Tokyo, Charlotte invece è una brillante laureata in lettere che essendosi sposata prematuramente si trova a dover seguire, nella capitale orientale, il marito, fotografo, nel suo lavoro. [+]

[+] finalmente (di miniapple)
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maximus venerdì 19 febbraio 2010
non c'è né amore, né traduzione Valutazione 4 stelle su cinque
87%
No
13%

"Lost in tralation" è un film delicato e ben diretto da Sofia Coppola, dove in una Tokio più simile ad una vetrina che ad una città si incontrano Bob (Bill Murray), attore in declino giunto in Giappone per girare degli spot, e Charlotte (Scarlett Johansson), moglie-turista al seguito di un marito fotografo perennemente impegnato col suo lavoro. Appare dalle prime scene che i due personaggi si trovano in un mondo non loro, nel quale trovano difficile esprimersi e comunicare, oltre il semplice ed evidente impedimento della barriera linguistica: Bob sembra fuori posto in ascensore e sulla scena, Charlotte è visibilmente non a suo agio nel percorrere un luogo che non le appartiene. Anche quando i due si incontreranno e stringeranno un legame (che non sarà mai amoroso), saranno sempre impacciati. [+]

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giovanni (gvnn) martedì 9 settembre 2008
l'arte del silenzio Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
38%

Un uomo e una donna americani si incontrano in Giappone mentre stanno attraversando un periodo molto confuso della loro vita. Lui è un maturo attore nella fase calante della carriera arrivato in Giappone per girare alcuni spot pubblicitari; lei una neo-sposina che si sta chiedendo se ha fatto davvero la scelta giusta. Nella vita di una persona a volte capita di entrare in crisi, di non riconoscersi in quello che si è diventati e nel trovarsi immersi in una grande solitudine. Nel film di Sofia Coppola ciò è rappresentato con estrema cura e precisione, soprattutto grazie ad una straordinaria interpretazione dei due attori protagonisti Bill Murray (nomination all’Oscar) e Scarlett Johannson (ricordate la tenera bambina di “L’uomo che sussurrava ai cavalli?”). [+]

[+] ehhh (di roberto)
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ottilia domenica 26 settembre 2010
l'impossibilità di una traduzione. Valutazione 4 stelle su cinque
64%
No
36%

La vera protagonista di questo film ,insolito ed originale nel suo svolgersi,è Tokyo,bellissima citta' che , se riesce a spersonalizzare i propri abitanti in un isolamento fatto di videogiochi, drugsparties e lapdances,crea insormontabili ostacoli ai due personaggi comprimari(lui,un attore ingaggiato per girare lo spot di una marca di whisky;lei,una giovane donna appena sposata e già delusa dal proprio marito che la trascura per il suo lavoro di fotografo), per la difficoltà linguistica che impedisce loro di poter comunicare con chiunque.Un isolamento personale calato in un isolamento generale.I due che soffrono di insonnia ,si incontrano spesso al bar dell'Hotel dove si scambiano poche e scarne battute da cui emergono brandelli della loro vita privata(lui riceve in continuazione telefonate della moglie che gli rimprovera acidamente le sue frequenti assenze;lei trascorre il suo tempo sempre in solitudine chiusa nella camera dell'hotel, oppure girando nei dintorni-splendida la sequenza del matrimonio a Kyoto dove gli sposi ed i loro familiari,vestiti tradizionalmente,si recano con gioia verso un tempio dietro al quale lei si nasconde per osservare la scena, soffrendo per il fallimento del suo matrimonio- ),da cui si comprende la loro solitudine familiare:sembra un gioco di scatole cinesi,Tokyo li isola quando già loro vivono in un isolamento privato. [+]

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theophilus lunedì 2 dicembre 2013
di che cosa si tratta? Valutazione 2 stelle su cinque
75%
No
25%

LOST IN TRANSLATION
 
 
Per valutare questo film abbiamo proceduto per sottrazione. Ci siamo posti, in pratica, nell’ottica di che cosa Lost in translation non è, ovvero di quali caratteristiche non possiede.
Nonostante l’azzeccata disposizione alle gags di Bill Murray – senza dubbio felici i suoi atteggiarsi alla maniera di mentre posa in uno studio per le foto pubblicitarie di un nuovo whisky – la storia non può definirsi comica o brillante. Il suo stupore dinanzi alla petulanza e alla dispersione della lingua giapponese, infatti, è coerente con le sue differenti radici ed è tutt’al più messo in risalto dallo sfasamento di fuso orario, ma non ci rende comunque inclini al facile sorriso. [+]

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