Basato sull'omonima pièce teatrale di Jordi Galcerán, questo Palabras Encadenadas (perché tradurre il titolo, e soprattutto: perché in questo modo?) mette su pellicola gli stilemi tipici della rappresentazione teatrale, come i lunghi monologhi ed i primi piani, servendosi di due interpreti in buona forma come Darío Grandinetti e Goya Toledo.
Ne viene fuori un lavoro ben realizzato, fatto di una sceneggiatura senza pecche che ribalta più volte lo scenario, disorientando in maniera brillante lo spettatore. Pur in apparenza piuttosto monotematica, con lo scorrere dei minuti la costruzione dei personaggi si fa via via più interessante e particolareggiata, connotandoli di riuscite sfumature all'insegna di un realismo sempre più aderente.
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Basato sull'omonima pièce teatrale di Jordi Galcerán, questo Palabras Encadenadas (perché tradurre il titolo, e soprattutto: perché in questo modo?) mette su pellicola gli stilemi tipici della rappresentazione teatrale, come i lunghi monologhi ed i primi piani, servendosi di due interpreti in buona forma come Darío Grandinetti e Goya Toledo.
Ne viene fuori un lavoro ben realizzato, fatto di una sceneggiatura senza pecche che ribalta più volte lo scenario, disorientando in maniera brillante lo spettatore. Pur in apparenza piuttosto monotematica, con lo scorrere dei minuti la costruzione dei personaggi si fa via via più interessante e particolareggiata, connotandoli di riuscite sfumature all'insegna di un realismo sempre più aderente.
Non vi sono divagazioni, scenografia ridotta al minimo (altro influsso teatrale) e si prova ad indagare il problema focale, senza far perdere tono alla narrazione, già poco lineare a causa del continuo sfasamento temporale provocato dalle necessarie analessi esplicative.
Poco conosciuto, ma certamente merita di essere recuperato.
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