Ken Park |
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Un film di Larry Clark.
Con Adam Chubbuck, James Bullard, Seth Gray, Eddie Daniels.
continua»
Drammatico,
durata 96 min.
- USA, Paesi Bassi, Francia 2002.
MYMONETRO
Ken Park
valutazione media:
3,02
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Roberto Nepoti
La Repubblica
Madamine e cavalieri, il catalogo è questo: papà torna a casa ubriaco e cerca di fare sesso orale col figlio adolescente; mentre il marito è al lavoro, la casalinga bionda si fa fare il cunnilinctus dal fidanzatino della figlia (confrontare i manifesto del film); un altro babbo inscena un matrimonio privato con la sua rampolla, di cui è gelosissimo; quando non vanno in skateboard e non si suicidano, i ragazzi di Visalia, California, massacrano i nonni, fanno ammucchiate, praticano il sadomasochismo. Ce n'è anche di più, come se Ken Park si fosse dato la missione di diventare il repertorio, l'epitome e il catalogo di tutte le situazioni-shock rappresentabili su uno schermo.
A questo punto, però, sorge un dubbio: quando lo scandalo è un criterio, non finisce fatalmente col perdere il suo potere di provocazione? Larry Clark sta lavorando alacremente a scandalizzarci fino dal 1995, allorchè i teenager perversi e stupratori del suo Kids riempirono le cronache dal festival di Cannes.
Stessa musica nei film successivi, visti alla Mostra di Venezia - dove è passato anche questo, nella sezione Controcorrente - ma mai usciti in Italia. Ora Dirty Larry torna, assieme al suo sceneggiatore di fiducia, Harmony Korine, e aggiunge alla ditta il co-regista Ed Lachman, già premiato direttore della fotografia di Lontano dal Paradiso (là l'immagine era elegante e rifinita; qui, invece, è sporca e sgranata come in un filmino amatoriale, per creare l'effetto cinema-verità). Eppure, per quanto i tre compari si sforzino di mostrarci la provincia americana come la filiale di Sodoma e Gomorra e la vita famigliare come la fabbrica dell'odio e dell'incesto, l'effetto traumatico non scatta.
Certo, Ken Park non è il tipo di film da andare a vedere con la vecchia mamma; tuttavia, fatta salva la "modernizzazione" (mostrare un'eiaculazione in diretta, tanto per intenderci), sembra l'edizione riveduta e aggiornata dei Peccati di Peyton Place che scandalizzarono l'ingenuo pubblico anni '50. Con ogni probabilità i due cineasti non se ne sono resi conto, ma quella che hanno messo in scena è una soap-opera porno; una versione hard di Dawson Creek vietata ai minori di diciotto anni. Per scoperchiare i sepolcri imbiancati della sonnacchiosa provincia americana ci vuol altro. Lo aveva saputo fare molto meglio il David Lynch di Twin Peaks di quanto ci siano riusciti Clark e Lachman con tutte le loro perversioni usa-e-getta, messe lì per stupire un pubblico ormai largamente vaccinato contro gli scandali al cinema.
Da La Repubblica, 05 luglio 2003
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