Era mio padre |
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Un film di Sam Mendes.
Con Tom Hanks, Tyler Hoechlin, Paul Newman, Jude Law, Daniel Craig.
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Titolo originale Road to Perdition.
Drammatico,
durata 119 min.
- USA 2002.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 13 dicembre 2002.
MYMONETRO
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Roberto Nepoti
La Repubblica
I distributori sono tipi buffi: lasciano il titolo in inglese a qualsiasi film e lo tolgono proprio all'unico in cui l'originale contiene un gioco di parole: Road to Perdition, ovvero il sentiero della perdizione ma anche la strada per la città di Perdition, meta del viaggio che attraversa quasi tutta la vicenda. Il soggetto, tratto da un romanzo a fumetti di Max Allan Collins grondante romanticismo nero, è impostato sul rapporto tra padri e figli. Tom Hanks, figlio adottivo, e Daniel Craig, gelosissimo figlio biologico del boss della malavita irlandese Paul Newman, sono in disperata competizione per conquistare il cuore di papà. Mentre Michael, il rampollo dodicenne di Tom, vive un parallelo conflitto affettivo col fratello minore. Quando il ragazzino assiste a un delitto, candidandosi a vittima dell'organizzazione criminale, la storia ha una svolta. Rispetto al suo debutto aureolato di successo ( American beauty), Sam Mendes ha cambiato completamente rotta: ha diretto un gangster-movie rispettoso delle regole del genere. Ovvio che si tratti di un film largamente metacinematografico, dove abbondano i riferimenti sia ai classici americani dei tempi del Proibizionismo, sia al Coppola del Padrino o al Leone di C'era una volta in America. Il che non significa affatto che Era mio padre sia un film prono alle convenzioni: basta pensare al modo in cui Mendes scarnifica poco a poco la maschera dei personaggi, mostrandone il dolore e l'infelicità, o all'epilogo quasi metafisico per accorgersi che si sta assistendo a una tragedia. Prima della presentazione a Venezia, le anticipazioni ci avevano annunciato un inedito Hanks cattivo. Balle: Tom è buono, un Angelo della Morte che ammazza i cattivi, un Robin Hood in versione gangster che deruba Al Capone per fare opera di giustizia. Cattivissimo, invece, Jude Law, nel geniale personaggio di un killer che fotografa le proprie vittime e rivende le foto ai giornali.
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