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hakos
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domenica 7 settembre 2008
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bello.
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Davvero un bel film, ben girato, recitato e trasposto allo schermo.
George Clooney fa un debutto sorprendente come regista, Sam Rockwell ce la mette tutta e ci regala un protagonista davvero apprezzabile, Drew Barrymore tiene in alto il suo nome e Julia Roberts in questo ruolo non è degna degli Oscar che porta.
Forse alla fine il film diventa un po' strano e troppo visionario per essere seguito, ma rimane un gran bel film.
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george
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domenica 31 agosto 2008
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stupendo
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confessioni - confessa.it
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sabato 2 agosto 2008
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confessioni - confessa.it
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giovedì 26 giugno 2008
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rompipalle
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lunedì 4 febbraio 2008
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bleahhh
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ke skifo povera drew barrymore k ha dovuto recitare in codesto film
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oh yeah
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lunedì 4 febbraio 2008
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ok
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brava yayaaaaaaaaaaaaaaaaa
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manu
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lunedì 12 novembre 2007
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pessimo
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non sono riuscita ad arrivare al primo tempo, noioso e trama poco chiara
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maury
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venerdì 20 aprile 2007
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tv mangia tv
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Va bene. Il regista non è uno dei "soliti" cinesi, koreani, o cos'altro che si aggiudicano statuette a iosa nei principali (noiosissimi)spazi ad essi dedicati eppur c'è chi lo ha apprezzato dando premi agli attori e riconoscimenti al regista. George Clooney dimostra che talvolta bastano le idee(e qualche amico che lavori gratis o quasi) e si può fare. Si-può-fare. Che Chuk Barris o il suo alter ego o la sua invenzione o la sua verità, sia un soggetto interessante lo si può capire. Vi immaginate Jerry Scotti che di notte va in giro ad ammazzare la gente per conto del governo?! francamente...ma il film non solo sfrutta un libro scritto per diventare già film ma lo fa con una gran bella prova degli attori e qualche ideuzza mica male di un Clooney per certi versi sorprendente che gioca sì un pò sui flasch back che tanto van di moda negli ultimi anni-un pò alla maniera di quel Forrest Gump: - metà-inizio-metà-fine, che tengono attaccati lo spettatore, e un pò con giochi visivi e visionari cercando e riuscendo a far entrare lo spettatore nella mente del protagonista che si perde pian piano.
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Va bene. Il regista non è uno dei "soliti" cinesi, koreani, o cos'altro che si aggiudicano statuette a iosa nei principali (noiosissimi)spazi ad essi dedicati eppur c'è chi lo ha apprezzato dando premi agli attori e riconoscimenti al regista. George Clooney dimostra che talvolta bastano le idee(e qualche amico che lavori gratis o quasi) e si può fare. Si-può-fare. Che Chuk Barris o il suo alter ego o la sua invenzione o la sua verità, sia un soggetto interessante lo si può capire. Vi immaginate Jerry Scotti che di notte va in giro ad ammazzare la gente per conto del governo?! francamente...ma il film non solo sfrutta un libro scritto per diventare già film ma lo fa con una gran bella prova degli attori e qualche ideuzza mica male di un Clooney per certi versi sorprendente che gioca sì un pò sui flasch back che tanto van di moda negli ultimi anni-un pò alla maniera di quel Forrest Gump: - metà-inizio-metà-fine, che tengono attaccati lo spettatore, e un pò con giochi visivi e visionari cercando e riuscendo a far entrare lo spettatore nella mente del protagonista che si perde pian piano. In più, c'è il tocco realistico delle interviste che da un taglio sottilissimamente giornalistico al tutto. Visto comodamente seduti sul divano (ad es. su sky) ha il pregio di far mantenere ben lontani bisogni primari quali andare al bagno o farsi uno spuntino e regge alla grande il confronto con tutto il resto che sia in trasmissione in quel momento. Eccellenti i costumi, strepitosa la colonna sonora con gli Who appena appena messi sul giradischi ma presenti, molto presenti. Per tutto il film un'eccezionale ritorno al passato tra luci, colori e vestiti (e capigliature!) che scivolano via piacevoli e in cui alla fin fine, non è nemmeno tanto Chuk Barris a far la parte del leone quanto la tv, l'origine della tv, la tv che mangia la tv e tutti i suoi annessi e connessi(e anche sconnessi)di un'epoca lontana eppur in fondo simile a questa. Bravissimo Clooney a rimanere nelle retrovie senza smanie di protagonismo nel ruolo dell'agente CIA, strepitose alcune scene(l'uscita dall'accademia dei nuovi agenti tutti "in divisa" grigio standard tipo uomini grigi del romanzo Momo). Una specie di road movie della mente sulla falsa riga di "Natural born killers" o "paura e delirio a Las Vegas"o ancora "Blow". Un film insomma bello, ben riuscito su una vita che paradossalmente acquista valore proprio per le smentite della CIA sui fatti narrati...e se lo dicono loro ci credon tutti...
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saruzza
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lunedì 25 dicembre 2006
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graffiante come un orsetto di stoffaaa!
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bene, io non lo trovo affatto leggero e come scrive escobar, al contrario lo ritengo inconsistente e noioso. i dialoghi sono del tutto privi di realismo, senza contare la totale banalità che li caratterizza. i personaggi sono delle caricature senza un briciolo di senso compiuto, a tratti possono divertire, ma mai abbastanza da compensare il senso di inutilità che pervade l'intero film. se a questo sommiamo il fatto che sicuramente la pellicola ha delle pretese intellettualistiche, direi che il regista ha fatto un PESSIMO lavoro. orribili e terribilmente banali le immagini "iconoclaste" che appaiono quà e là, come ad esempio lui imparanoiato che piange sul palco, intorno a lui applausi e lustrini.
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bene, io non lo trovo affatto leggero e come scrive escobar, al contrario lo ritengo inconsistente e noioso. i dialoghi sono del tutto privi di realismo, senza contare la totale banalità che li caratterizza. i personaggi sono delle caricature senza un briciolo di senso compiuto, a tratti possono divertire, ma mai abbastanza da compensare il senso di inutilità che pervade l'intero film. se a questo sommiamo il fatto che sicuramente la pellicola ha delle pretese intellettualistiche, direi che il regista ha fatto un PESSIMO lavoro. orribili e terribilmente banali le immagini "iconoclaste" che appaiono quà e là, come ad esempio lui imparanoiato che piange sul palco, intorno a lui applausi e lustrini. ecco, questo tipo di scene che qualcuno trova "graffianti", non sono altro che icone preconfezionate e pronte ad essere usate da chi, non avendo idee nuove e brillanti, e volendo comunque passare per il sarcastico di turno, sforna scenette del genere sapendo che ci son frotte di coglioni pronti a dargli del genio per delle tali stronzate. è un film pieno di trucchetti per attirare l'attenzione di un pubblico sicuramente poco colto e a digiuno di veri film.
la trama, che dire, per quanto la storia possa sembrare affascinante (se vista da molto lontano), nei fatti si traduce nello squallido racconto di un personaggio che poteva essere reso molto più intrigante e che ci appare, invece, un pupazzo. tutto per tornare al discorso di prima sui personaggi che mancano completamente di compiutezza, di umanità. troppi stereotipi insomma, sia nelle immagini che nei dialoghi.
troppo facile la critica alla tv spazzatura, non è un motivo convincente per un film, lo è tanto meno una storia di spionaggio (trita e ritrita). inoltre, in questo film che potrebbe (e probabilmente vorrebbe)per il soggetto, mischiare la suspance di un thriller alla spensieratezza di una commedia, finisce per non fare bene nè l'una nè l'altra cosa. per questo il risultato è un film noioso e incompleto, mal riuscito. su una cosa concordo con escobar: tante idee, troppe e tutte poco incisive.
l'unica lancia che spezzo in favore di questo film è un'apprezzamento alla fotografia e alla scelta del tipo di pellicola, visivamente molto gradevole, le inquadrature niente di eccezionale, tranne alcune (tipo il primo piano di loro quando si sposano),bene questo. tuttavia, in un film del genere avrei optato ancora una volta per una resa più realistica, quindi meno patinata anche per quanto riguarda le immagini.
per questo: per la pellicola e le "icone precotte" che citavo prima direi che più che un film sembra un lungo, noioso e stupido video dei greenday.
nessun dialogo significativo da riportare per quanto mi riguarda, un susseguirsi di punti morti uniti da una trama inesistente.
un film questo, al quale non trovo nessuna ragione di esistere, senza contare che con i mezzi a loro disposizione mia nonna avrebbe saputo fare di meglio sicuramente.
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ulysses everett
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venerdì 17 novembre 2006
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coinvolgente
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Dalla prima scena all'ultima, una spirale di immagini e ritmi dalle tinte fosche e incerte. Anche i colori sono giocati tutti sull'esasperazione della realtà sfiorando il confine della mitomania di Barry. Ottimo il finale.
Clooney, la stella più splendente di questo oscuro inizio di millennio cinematografico.
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