jacopo b98
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domenica 15 dicembre 2013
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un capolavoro assoluto!
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Nella Terra di Mezzo, Frodo (Wood), un hobbit, creature basse e grassottelle dal carattere gioviale e sempre intente a mangiare e bere, è costretto dallo stregone Gandalf (McKellen) a partire per la terra di Mordor, per distruggere l’Anello del Potere, creato dall’Oscuro Sire Sauron allo scopo di controllare tutte le creature viventi: “un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”. Con alle spalle sette anni di lavoro preparatorio e trecento milioni di dollari di budget, il neozelandese Jackson, all’epoca sconosciuto nel mondo, ha realizzato il primo film (ne era stata realizzata una versione animata) di uno dei più importanti casi cinematografici della storia del cinema: l’adattamento del capolavoro di J.
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Nella Terra di Mezzo, Frodo (Wood), un hobbit, creature basse e grassottelle dal carattere gioviale e sempre intente a mangiare e bere, è costretto dallo stregone Gandalf (McKellen) a partire per la terra di Mordor, per distruggere l’Anello del Potere, creato dall’Oscuro Sire Sauron allo scopo di controllare tutte le creature viventi: “un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”. Con alle spalle sette anni di lavoro preparatorio e trecento milioni di dollari di budget, il neozelandese Jackson, all’epoca sconosciuto nel mondo, ha realizzato il primo film (ne era stata realizzata una versione animata) di uno dei più importanti casi cinematografici della storia del cinema: l’adattamento del capolavoro di J.R.R. Tolkien. Il risultato è impressionante: è il primo film commerciale di qualità, la più grande rivoluzione cinematografica dell’ultimo decennio: per prima cosa conia un nuovo modo di fare cinema d’azione, si possono trattare temi importanti, la vita, la morte, il destino, senza per forza cadere nel banale; si può far iniziare un film indirizzato anche ad un pubblico giovane e non eccessivamente impegnato, con quaranta minuti di illustrazione della del modo di vivere (anche molto divertente nel caso degli hobbit) di un popolo; si può essere fedeli ad un’opera letteraria senza tagliare le parti più “noiose”, si possono girare sequenze d’azione senza per forza ispirarsi a Bruce Willis e Silvester Stallone e, di conseguenza, sfasciare tutto. Il film è avventuroso, appassionante, a tratti divertente, a tratti più amaro perciò non ci si deve stupire se le tre ore (più venti minuti di scene aggiunte nella versione estesa) scorrono via fluide come un bicchiere d’acqua e tutti, dal critico allo spettatore di consumo se ne vanno a casa contenti. Ottimi attori, tra cui spicca l’inglese McKellen. Contributi tecnici e regia impeccabili. Musica capolavoro di Howard Shore, tra le più belle colonne sonore di tutti i tempi. Trionfo mondiale con un incasso da brivido e la bellezza di tredici nomination ai premi Oscar, quattro statuette: fotografia (Andrew Lesnie), trucco, effetti speciali, colonna sonora.
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cress95
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mercoledì 26 agosto 2015
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jackson riscrive il modo di fare fantasy
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E nel farlo si avvale nientemeno che dell'immortale capolavoro del maestro inglese J.R.R. Tolkien. Brillante trasposizione cinematografica dell'omonimo testo, "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello" inaugura una delle trilogie più fortunate della storia del cinema, forte di un budget elevatissimo, di un cast tanto ampio quanto d'eccezione e, ovviamente, di paesaggi mozzafiato (tutti i tre episodi, infatti, furono girati insieme -avvenimento unico nella storia del cinema- nei suggestivi scenari della Nuova Zelanda, assai familiari al regista).
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E nel farlo si avvale nientemeno che dell'immortale capolavoro del maestro inglese J.R.R. Tolkien. Brillante trasposizione cinematografica dell'omonimo testo, "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello" inaugura una delle trilogie più fortunate della storia del cinema, forte di un budget elevatissimo, di un cast tanto ampio quanto d'eccezione e, ovviamente, di paesaggi mozzafiato (tutti i tre episodi, infatti, furono girati insieme -avvenimento unico nella storia del cinema- nei suggestivi scenari della Nuova Zelanda, assai familiari al regista).
Destinato tanto a chi ebbe già il piacere di tuffarsi a capofitto nel mondo di Arda, mediante la lettura dei testi del Maestro, quanto a tutti coloro i quali non sapevano neanche che cosa fosse uno hobbit, "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello" coniuga brillantemente la componente fantastico-avventurosa con un'anima squisitamente "action", rendendo lo spettatore partecipe in prima persona delle avventure di Frodo e compagnia. Compagnia, quella di Frodo (brillantemente interpretato da Elijah Wood), che vanta nomi del calibro di Ian McKellen (il saggio stregone Gandalf), Viggo Mortensen (l'audace ramingo Aragorn), Orlando Bloom (l'infallibile elfo Legolas), Sean Astin (il fedele hobbit Sam), John Rhys-Davies (il burbero nano Gimli), questi solo per citarne alcuni. Già, perché il cast de "Il signore degli anelli: la compagnia dell'anello" è veramente smisurato, proprio come un firmamento nel quale brillano stelle sempre più luminose.
La colonna sonora, impostasi di prepotenza nell'olimpo delle migliori della storia del cinema, porta il nome del grande Howard Shore (peraltro Oscar alla migliore colonna sonora nel 2002 proprio grazie alla fatica del Jackson).
Insomma, non c'è davvero null'altro da aggiungere se non che l'intera trilogia de "Il signore degli anelli" si conferma a pieno titolo la migliore produzione firmata Peter Jackson (assai migliore della successiva e a tratti scadente trilogia de "Lo Hobbit", con la quale il noto regista neozelandese diede troppo l'idea di voler emulare, alquanto frettolosamente a mio avviso, il passato successo, non riuscendo neppure lontanamente nell'agognata, e assai difficile, impresa).
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great steven
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lunedì 21 maggio 2012
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tolkien arriva sul grande schermo!
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IL SIGNORE DEGLI ANELLI – LA COMPAGNIA DELL'ANELLO (USA/NZ, 2001). Diretto da PETER JACKSON e interpretato da ELIJAH WOOD – IAN MCKELLEN – VIGGO MORTENSEN – SEAN ASTIN – SEAN BEAN – ORLANDO BLOOM – JOHN RHYS DAVIES – LIV TYLER – CATE BLANCHETT – HUGO WEAVING – DOMINIC MONAGHAN – BILLY BOYD – CHRISTOPHER LEE – IAN HOLM § L'Hobbit Bilbo Baggins compie 111 anni grazie a un misterioso anello con un'incisione di fuoco, che decide di lasciare al nipote Frodo in quanto è intenzionato ad abbandonare per sempre la natia Hobbiville. Frodo scopre in seguito alle ricerche svolte dallo stregone Gandalf il Grigio, amico suo e dello zio, che quello è l'Anello Sovrano, forgiato dal Signore del Male Sauron 3.
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IL SIGNORE DEGLI ANELLI – LA COMPAGNIA DELL'ANELLO (USA/NZ, 2001). Diretto da PETER JACKSON e interpretato da ELIJAH WOOD – IAN MCKELLEN – VIGGO MORTENSEN – SEAN ASTIN – SEAN BEAN – ORLANDO BLOOM – JOHN RHYS DAVIES – LIV TYLER – CATE BLANCHETT – HUGO WEAVING – DOMINIC MONAGHAN – BILLY BOYD – CHRISTOPHER LEE – IAN HOLM § L'Hobbit Bilbo Baggins compie 111 anni grazie a un misterioso anello con un'incisione di fuoco, che decide di lasciare al nipote Frodo in quanto è intenzionato ad abbandonare per sempre la natia Hobbiville. Frodo scopre in seguito alle ricerche svolte dallo stregone Gandalf il Grigio, amico suo e dello zio, che quello è l'Anello Sovrano, forgiato dal Signore del Male Sauron 3.000 anni prima per dominare indiscriminatamente tutte le razze della Terra di Mezzo; e ciò potrebbe accadere solo se l'Anello ritornasse in suo possesso. Gandalf consiglia a Frodo di mettersi in cammino e raggiungere Brea, e il giovane accetta: là incontra il ramingo Aragorn, che con la sua saggezza ed esperienza riesce a condurre Frodo – accompagnato dal giardiniere Samvise, dal cugino Peregrino e dall'amico Meriadoc – a Gran Burrone, principato degli Elfi. Qui il re Elrond indice un Consiglio a cui prendono parte gli ambasciatori delle razze libere della Terra di Mezzo: si decide che l'Anello dev'essere distrutto fra le fiamme di Monte Fato. Frodo si offre per portarcelo, ed Elrond gli affianca una compagnia composta da Gandalf, Sam, Pipino, Merry e Aragorn più il re degli elfi silvani Legolas, il vicario di Gondor Boromir (che come Aragorn è del popolo degli Uomini) e il sovrano dei nani Gimli. I nove, messisi in cammino verso Mordor, dovranno affrontare pericoli incredibili, soprattutto a causa degli enormi ostacoli posti da Saruman, un vecchio alleato di Gandalf che è passato dalla parte del nemico perché ossessionato dal potere dell'Anello. Immaginate la fatica nel dover realizzare un lungometraggio tratto dalla sola prima parte di quello ch’è considerato un capolavoro della letteratura fantasy, quasi quattro anni di pre-produzione e un anno di post-produzione, con tanto di ricostruzione di Hobbiville nell'isola di Matamata (Nuova Zelanda), musiche originali curate da Howard Shore, mole elevata di effetti speciali per riprodurre con cronometrica precisione le fattezze dei Cavalieri Neri, dell'Osservatore del Lago e del Balrog e un cast internazionale di attori anglosassoni (per fortuna tutti con buone esperienze lavorative alle spalle, anche i più giovani). A questo punto la soddisfazione determinata dall'ottima riuscita dell’opera (ragazzi, 4 Oscar e 4 premi BAFTA si commentano da soli!) non può che far gongolare il regista/sceneggiatore/produttore della stessa, insignito nel 2010 al titolo di Cavaliere della Repubblica in Nuova Zelanda. Tralasciando le opportune ellissi per sfoltire la trama (necessarie ogni volta che si deve trasporre al cinema un romanzo), brillano notevolmente i temi di Tolkien anche fuori dalle pagine del libro: la nostalgia, il titanismo, la natura semplice e volenterosa contrapposta alla tecnologia malvagia, il viaggio, la collaborazione, con quel sottofondo cristiano fortunatamente privo di misticismo che trapela anche nel libro. Comunque non sono gli effetti speciali la cosa che soddisfano e impressionano di più, bensì la recitazione degli attori principali e secondari che crea un ambiente capace di passare con grande disinvoltura dal comico al tragico più feroce, dal tema bucolico/agreste al mito delle città antiche perdute, con dialoghi abbastanza fedeli a quelli originali che coinvolgono parecchio gli spettatori. Struggente il dialogo finale tra Aragorn e Boromir. Successo mondiale: 847.000.000 dollari d'incasso.
Fantastico; giudizio personale: ottimo (9)
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marzaghetti
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venerdì 4 gennaio 2013
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splendido,visionario affresco della terra di mezzo
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Alla saga di Tolkien darei dodici stelle, tutto perfetto, fine della recensione... Ma siccome è del film di Jackson che si scrive, ci sono molti pregi e qualche difetto. Partiamo dai secondi: fino alle miniere è piuttosto noioso, montato male e, se vogliamo dirla tutta, Frodo e Legolas sono interpretati da due cani. Per quel che riguarda i pregi: Jackson crea un affresco definitivo, visionario e splendido, della Terra di Mezzo. Mai nessuno si immaginerà Gandalf, Galàdriel o Isengard diversi da quelli di questo film; i due Ian (McKellen-Gandalf e Holm-Bilbo) sono magnifici e alcune sequenze (Bilbo che rivuole l'Anello, tutta la parte di Moria, la morte di Boromir) sono veramente da pelle d'oca.
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Alla saga di Tolkien darei dodici stelle, tutto perfetto, fine della recensione... Ma siccome è del film di Jackson che si scrive, ci sono molti pregi e qualche difetto. Partiamo dai secondi: fino alle miniere è piuttosto noioso, montato male e, se vogliamo dirla tutta, Frodo e Legolas sono interpretati da due cani. Per quel che riguarda i pregi: Jackson crea un affresco definitivo, visionario e splendido, della Terra di Mezzo. Mai nessuno si immaginerà Gandalf, Galàdriel o Isengard diversi da quelli di questo film; i due Ian (McKellen-Gandalf e Holm-Bilbo) sono magnifici e alcune sequenze (Bilbo che rivuole l'Anello, tutta la parte di Moria, la morte di Boromir) sono veramente da pelle d'oca... Valutazione: 3,75.
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shiningeyes
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mercoledì 13 marzo 2013
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e' capace di farti avvicinare al fantasy.
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Non sono mai stato un patito del fantasy, anzi, posso dire di essermene quasi sempre tenuto alla larga.
Oggi, grazie alle visioni dei bellissimi film di Peter Jackson, posso dire di essermi avvicinato un poco a questa cultura così misteriosa ed affascinante; tutto a partire dal primo film della trilogia del Signore degli anelli.
Il primo film è un bellissimo preludio sull'andamento di questa trilogia. E' dotato di quella magia attrattiva che ti trasporta nelle vicende della terra di mezzo e che ti introduce nella selvaggia natura delle meravigliose scenografie neozelandesi.
Irresistibile agli spettatori è la composizione della compagnia dell'anello, così variegata, coraggiosa e forte, dove diverse razze, anche in conflitto tra loro, si alleano per lo scopo comune di abbattere il male, rappresentato dal megalomane Sauron; che nonostante si sia ridotto alla sola forma di un occhio infuocato, ancora incute timore tra gli abitanti della terra di mezzo, e disposto ad usare ogni vile mezzo per riappropriarsi dell'anello, fonte del suo potere.
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Non sono mai stato un patito del fantasy, anzi, posso dire di essermene quasi sempre tenuto alla larga.
Oggi, grazie alle visioni dei bellissimi film di Peter Jackson, posso dire di essermi avvicinato un poco a questa cultura così misteriosa ed affascinante; tutto a partire dal primo film della trilogia del Signore degli anelli.
Il primo film è un bellissimo preludio sull'andamento di questa trilogia. E' dotato di quella magia attrattiva che ti trasporta nelle vicende della terra di mezzo e che ti introduce nella selvaggia natura delle meravigliose scenografie neozelandesi.
Irresistibile agli spettatori è la composizione della compagnia dell'anello, così variegata, coraggiosa e forte, dove diverse razze, anche in conflitto tra loro, si alleano per lo scopo comune di abbattere il male, rappresentato dal megalomane Sauron; che nonostante si sia ridotto alla sola forma di un occhio infuocato, ancora incute timore tra gli abitanti della terra di mezzo, e disposto ad usare ogni vile mezzo per riappropriarsi dell'anello, fonte del suo potere.
Hobbit, Stregoni,Nani, Elfi, Orchi, Trolls sono la maggior attrattiva del film, dove le loro peculiarità e stranezza ci divertono ed emozionano, e dove le perfide e orribili creature ci provocano sgomento; e poi il triste e reale volto dell'umanità mostrata nell'opera di Tolkien, la quale è vista come una mentalità corrotta ed inaffidabile(molto veritiera a quella reale), e noi, che facciamo il tifo per Aragorn, unico esponente di una vera e propria umanità, fatta di lealtà e coraggio.
Gli altri importanti personaggi sono dotati di grande spessore e simpatia, come ad esempio, il nano Gmili e lo stregone Gandalf; ma sono da apprezzare i fugaci e corruttibili come Boromir ed i freddi e precisi elfi come Legolas, ma sulla risoluzione del problema, dobbiamo affidarci ai piccoli, ma furbi Hobbit.
Storia e personaggi a parte, la bellezza del film sta anche in abile impiego degli effetti speciali innovativi e dei panorami mozzafiato che gli fanno da collaboratore, oltre che, una dinamicità e staticità della sceneggiatura ben bilanciate.
Il grosso arriverà con i prossimi due film. Ma state certi che se volete ben introdurvi nel magico mondo di Tolkien, il primo film è quello giusto.
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_oldboy_
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sabato 21 settembre 2013
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l'inizio della più grande saga fantasy di sempre
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Pochi, pochissimi film nel decennio passato sono riusciti ad entrare nella storia del cinema. Tra quelli c'è la saga del signore degli anelli. Peter Jackson è riuscito nella missione impossibile di trasporre per il cinema uno dei più importanti romanzi del secolo passato, e il risultato renderebbe fiero Tolkien. Il regista riesce a estrapolare gli elementi che Tolkien ha usato per costruire il suo racconto epico (su tutti, il profondo scavo psicologico nei personaggi e la costruzione di un mondo fantasy credibile nei minimi dettagli) e li porta intatti sul grande schermo, complice una sceneggiatura indescrivibilmente perfetta. Il comparto tecnico, poi, è entrato nel mito: La tecnologia che ci ha portato gollum era impensabile prima di questi film, le scenografie sono semplicemente opere d'arte, così come gli effetti speciali.
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Pochi, pochissimi film nel decennio passato sono riusciti ad entrare nella storia del cinema. Tra quelli c'è la saga del signore degli anelli. Peter Jackson è riuscito nella missione impossibile di trasporre per il cinema uno dei più importanti romanzi del secolo passato, e il risultato renderebbe fiero Tolkien. Il regista riesce a estrapolare gli elementi che Tolkien ha usato per costruire il suo racconto epico (su tutti, il profondo scavo psicologico nei personaggi e la costruzione di un mondo fantasy credibile nei minimi dettagli) e li porta intatti sul grande schermo, complice una sceneggiatura indescrivibilmente perfetta. Il comparto tecnico, poi, è entrato nel mito: La tecnologia che ci ha portato gollum era impensabile prima di questi film, le scenografie sono semplicemente opere d'arte, così come gli effetti speciali. Fotografia sublime, e la colonna sonora è una delle migliori della storia del cinema. Ottima la scelta de cast, che ha contribuito non poco alla riuscita del film (su tutti Viggo Mortensen, Andy Serkis e Ian McKellen).Lavoro registico titanico.Opera titanica. E titanica l'impronta che ha lasciato nel mondo del cinema.
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fedecap
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domenica 9 agosto 2015
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unico come l'anello
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Trasposizione cinematografica del celebre romanzo di J.R.R. Tolkien (il Signore degli Anelli), questa trilogia è, come la sua omonima cartacea, qualcosa d'eccezione, al di fuori del tempo: sembra, infatti, di stare a guardare un misto tra un kolossal hollywoodiano vecchio stampo e un poema cavalleresco, qualcosa che in effetti non appartiene alla cinematografia del ventunesimo secolo. Eppure, proprio grazie a questa estraneità temporale, unita a una semplicità visiva e ad una chiarezza narrativa, i tre film riescono, in primo luogo, a ricreare le atmosfere epiche del romanzo, ed in secondo luogo ad attrarre un vasto pubblico.
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Trasposizione cinematografica del celebre romanzo di J.R.R. Tolkien (il Signore degli Anelli), questa trilogia è, come la sua omonima cartacea, qualcosa d'eccezione, al di fuori del tempo: sembra, infatti, di stare a guardare un misto tra un kolossal hollywoodiano vecchio stampo e un poema cavalleresco, qualcosa che in effetti non appartiene alla cinematografia del ventunesimo secolo. Eppure, proprio grazie a questa estraneità temporale, unita a una semplicità visiva e ad una chiarezza narrativa, i tre film riescono, in primo luogo, a ricreare le atmosfere epiche del romanzo, ed in secondo luogo ad attrarre un vasto pubblico.
Il nostro film (La compagnia dell’Anello) incomincia nella Contea, una regione della Terra di mezzo, abitata dagli Hobbit, creature bizzarre che hanno una forma umana ma che non superano l’altezza di un bambino. Uno di questi, Frodo Baggins (Elijah wood), riceve in eredità dallo zio Bilbo (Ian Holm) un anello, trovato durante un viaggio anni fa. Frodo scopre, suo malgrado, grazie allo stregone Gandalf (Ian McKellen), che l’anello di cui è diventato ‘proprietario’ non è altro che l’Unico, l’anello di Sauron, signore di Mordor, il reame più malvagio della Terra di Mezzo. Frodo partirà dunque, poiché Sauron ha iniziato una caccia spietata e la Contea non è più un luogo sicuro, accompagnato dai suoi amici hobbit. Durante il viaggio Frodo scoprirà che per distruggere l’Unico e Sauron stesso, l’anello dovrà essere gettato nelle fiamme del monte Fato, un vulcano di Mordor. In questa avventura non è solo e verrà accompagnato, oltre che da gandalf e gli amici hobbit, anche da Aragorn (Viggo Mortensen), ramingo dal passato misterioso, legolas (Orlando Bloom), principe elfico di Bosco Atro, Gimli (John Rhys-Davies), nano della Montagna Solitaria, e Boromir (Sean Bean), condottiero del reame di Gondor. Attraverso oscure miniere e boschi incantati, impervie montagne e terre selvagge, Frodo arriverà a capire il peso della sua responsabilità e a prendere una decisione importante che cambierà il destino dei popoli della Terra di Mezzo.
Già nel primo capitolo si nota la cura per i dettagli che Peter Jackson (il regista) ha per ogni aspetto del film, dai costumi al trucco fino alla scenografia, cercando di essere il più fedele possibile al libro. Il tocco originale del film è soprattutto la colonna sonora che riesce a creare l’atmosfera giusta per ogni ambientazione (ad esempio nella foresta di Lorien, per dare più risalto all’alone di mistero e incanto che circonda gli elfi). Il livello della recitazione è buono, come d’altronde ci si aspetterebbe da film di questo calibro, ma comunque niente di eccezionale. I grossi tagli apportati per il passaggio dalla carta allo schermo sono stati compensati dall’eccellente montaggio di John Gilbert, che rende il film fluido e quindi godibile. Un film perfetto? Quasi. Se fossimo fans sfegatati di Tolkien qualche difetto a livello di soggetto (ovviamente) lo troviamo. Ciò nonostante il film, nel suo complesso, è ottimo e rimarrà una pietra miliare tra i film fantasy del suo tempo.
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jacopo b98
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giovedì 2 maggio 2013
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la rivoluzione del fantasy inizia da qui!
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Nella Terra di Mezzo, Frodo (Wood), un hobbit, creature basse e grassottelle dal carattere gioviale e sempre intente a mangiare e bere, è costretto dallo stregone Gandalf (McKellen) a partire per la terra di Mordor, per distruggere l’Anello del Potere, creato dall’Oscuro Sire Sauron allo scopo di controllare tutte le creature viventi: “un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”. Con alle spalle sette anni di lavoro preparatorio e trecento milioni di dollari di budget, il neozelandese Jackson, all’epoca sconosciuto nel mondo, ha realizzato il primo film (ne era stata realizzata una versione animata) di uno dei più importanti casi cinematografici della storia del cinema: l’adattamento del capolavoro di J.
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Nella Terra di Mezzo, Frodo (Wood), un hobbit, creature basse e grassottelle dal carattere gioviale e sempre intente a mangiare e bere, è costretto dallo stregone Gandalf (McKellen) a partire per la terra di Mordor, per distruggere l’Anello del Potere, creato dall’Oscuro Sire Sauron allo scopo di controllare tutte le creature viventi: “un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nell’oscurità incatenarli”. Con alle spalle sette anni di lavoro preparatorio e trecento milioni di dollari di budget, il neozelandese Jackson, all’epoca sconosciuto nel mondo, ha realizzato il primo film (ne era stata realizzata una versione animata) di uno dei più importanti casi cinematografici della storia del cinema: l’adattamento del capolavoro di J.R.R. Tolkien. Il risultato è impressionante: è il primo film commerciale di qualità, la più grande rivoluzione cinematografica dell’ultimo decennio: per prima cosa conia un nuovo modo di fare cinema d’azione, si possono trattare temi importanti, la vita, la morte, il destino, senza per forza cadere nel banale; si può far iniziare un film indirizzato anche ad un pubblico giovane e non eccessivamente impegnato, con quaranta minuti di illustrazione della del modo di vivere (anche molto divertente nel caso degli hobbit) di un popolo; si può essere fedeli ad un’opera letteraria senza tagliare le parti più “noiose”, si possono girare sequenze d’azione senza per forza ispirarsi a Bruce Willis e Silvester Stallone e, di conseguenza, sfasciare tutto. Il film è avventuroso, appassionante, a tratti divertente, a tratti più amaro perciò non ci si deve stupire se le tre ore (più venti minuti di scene aggiunte nella versione estesa) scorrono via fluide come un bicchiere d’acqua e tutti, dal critico allo spettatore di consumo se ne vanno a casa contenti. Ottimi attori, tra cui spicca l’inglese McKellen. Contributi tecnici e regia impeccabili. Musica capolavoro di Howard Shore, tra le più belle colonne sonore di tutti i tempi. Trionfo mondiale con un incasso da brivido e la bellezza di tredici nomination ai premi Oscar, quattro statuette: fotografia (Andrew Lesnie), trucco, effetti speciali, colonna sonora
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no_data
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martedì 21 luglio 2015
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6 stelle
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Il piu' bel film fantasy mai realizzato. Non ho letto il libro e mi limito al giudizio della pellicola che e' spettacolare (compresi i seguiti) .Tutti i personaggi ,sia quelli buoni che i cattivi riescono a riscuotere consensi. Le battaglie sono epiche e ambientazioni e costumi di gran pregio. La trama e' eccellente ,il ritmo incalzante e non c'e' mai un solo minuto di noia. La bonta' e il coraggio di frodo e sam sono il "sale" del film,piu' forti di qualsiasi spada o magia ,i due hobbit sono i veri eroi di questa favola moderna.Da vedere assolutamente.
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luca scialo
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domenica 3 maggio 2020
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capolavoro fantasy
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Il nuovo Millennio si è aperto nel modo più rassicurante e promettente possibile. I Kolossal possono ancora essere fatti, sebbene di genere Fantasy. Trasporre un romanzo del medesimo genere non è mai facile. Occorre mixare nel migliore dei modi una trama non banale, effetti speciali imponenti e personaggi in grado di reggere al gioco. Orbene, Peter Jackson ci è riuscito in pieno trasponendo l'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. Condensando in poco più di 3 ore una pellicola che molti registi avrebbero probabilmente amputato in più parti per starci dentro o avrebbero diviso in più film. Il primo episodio - La compagnia dell'anello - apre nel migliore dei modi una trilogia ben fatta.
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Il nuovo Millennio si è aperto nel modo più rassicurante e promettente possibile. I Kolossal possono ancora essere fatti, sebbene di genere Fantasy. Trasporre un romanzo del medesimo genere non è mai facile. Occorre mixare nel migliore dei modi una trama non banale, effetti speciali imponenti e personaggi in grado di reggere al gioco. Orbene, Peter Jackson ci è riuscito in pieno trasponendo l'omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien. Condensando in poco più di 3 ore una pellicola che molti registi avrebbero probabilmente amputato in più parti per starci dentro o avrebbero diviso in più film. Il primo episodio - La compagnia dell'anello - apre nel migliore dei modi una trilogia ben fatta. Il regista sigla il suo capolavoro epico adattando la trama con il tocco femminile della moglie Fran Walsh e di Philippa Boyens. Per riuscirvi, si avvale di un ottimo cast, della scenografia naturale offerta dalla Nuova Zelanda, di effetti speciali che ben si collimano con i primi e non sono solo fuochi d'artificio buttati negli occhi degli spettatori e delle musiche di Howard Shore. Il film parte dalle origini della Seconda Era, della suddivisione del Mondo in zone diverse e di come il crudele Sauron, Signore di Mordor, abbia elargito degli anelli alle varie creature della Terra col solo scopo di controllarle. Tuttavia, esso perse il suo anello in battaglia e con esso, la possibilità di esercitare la sua supremazia. Ma gli esseri umani anziché distruggerlo per porre fine alla sua tirannia, decidono di tenerlo per avarizia. E l'anello così finisce prima nelle mani di una creatura che vive ai margini, Gollum, ma poi dopo ben 5 secoli, gli sfugge e finisce nelle mani di uno Hobbit: Bilbo Baggins. Il quale lo conserva con premura sentendo la stessa attrazione provata dai suoi precedenti proprietari. Tuttavia, anche consigliato dallo stregone Gandalf il grigio, decide di lasciarlo in eredità al nipote che ha cresciuto: Frodo. Tuttavia, dopo che Gandalf ha fatto delle ricerche scoprendone la pericolosità, consiglia al giovane ragazzo di disfarsene. Ma l'unico modo è quello di distruggerlo dove è nato: a Mordor. Inizierà così una difficilissima avventura, durante la quale sarà però aiutato da eroici amici: ciascuno appartenente proprio alle creature viventi sulla Terra: Gimli per i Nani, Legolas per gli Elfi, Boromir per gli Uomini, Granpasso per i Raminghi e i 3 amici di Frodo. Nello stesso anno uscirà un altro cult del genere Fantasy: Harry Potter e la pietra filosofale. Che aprirà un'altra fortunata serie.
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