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valetag
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martedì 12 agosto 2014
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a christmas mess
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Jack Cambell è il re di Wall Street: conclude affari a 10 zeri, viaggia con la sua ferrari, cambia donna ogni notte. Apparentemente possiede tutto quello che un uomo potrebbe desiderare.
La vigilia di Natale, mentre sta comprando del latte in un mini market, riesce a tranquillizzare un ladro psicopatico che minaccia di sparare ai clienti.
Questo, però, si rivela essere un angelo, che tenendo conto delle sue buone azioni, lo spedisce in una realtà parallela, permettendogli di dare una sbirciatina a come sarebbe stata la sua vita se 13 anni prima non avesse abbandonato Kate, la sua ragazza del college.
Jack all'inizio sente la mancanza di tutti gli agi, ma poi, piano piano, scopre di non avere mai smesso di amare Kate, e guardando quei figli che sarebbero potuti essere suoi, capisce che alla sua ricca vita mancano tanti elementi per essere veramente felice.
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Jack Cambell è il re di Wall Street: conclude affari a 10 zeri, viaggia con la sua ferrari, cambia donna ogni notte. Apparentemente possiede tutto quello che un uomo potrebbe desiderare.
La vigilia di Natale, mentre sta comprando del latte in un mini market, riesce a tranquillizzare un ladro psicopatico che minaccia di sparare ai clienti.
Questo, però, si rivela essere un angelo, che tenendo conto delle sue buone azioni, lo spedisce in una realtà parallela, permettendogli di dare una sbirciatina a come sarebbe stata la sua vita se 13 anni prima non avesse abbandonato Kate, la sua ragazza del college.
Jack all'inizio sente la mancanza di tutti gli agi, ma poi, piano piano, scopre di non avere mai smesso di amare Kate, e guardando quei figli che sarebbero potuti essere suoi, capisce che alla sua ricca vita mancano tanti elementi per essere veramente felice.
L'aspetto positivo più evidente di questo film di Brett Ratner è la scelta di mostrare vantaggi e svantaggi di entrambi i modi di vivere, in maniera equa: se da una parte abbiamo successo e denaro, dall'altra abbiamo amore; se da una parte manca l'affetto, dall'altra mancano la serenità e la soddisfazione.
Tra gli aspetti negativi, invece, troviamo la diabetica imposizione del "prendere la strada giusta", la piattissima performance di Nicholas Cage e certe battute da copione così squallide da essere quasi imbarazzanti .
Il tentativo di lanciare come morale che sposarsi e creare una famiglia è più importante di realizzarsi in carriera è un po ridicolo: se hai successo ma non hai una famiglia sei comunque povero, ma se hai una famiglia sei ricco uguale.
Tra le scene più simpatiche, quella in cui la piccola Annie crede che suo padre sia stato rapito e rimpiazzato da un alieno.
Commedia debole, dominata da un sentimentalismo banale e carica di cliché.
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beppe baiocchi
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mercoledì 24 aprile 2013
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a natale puoi...
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Jack Cambell è un ricco manager di New York, vive in un lussuosissimo appartamento, la sua cabina armadio è piena di abiti di alta sartoria, guida una Ferrari. Jack Cambell ha tutto.
Jack Cambell è un uomo solo, vive esclusivamente per il suo lavoro, non ha una compagna, non ha il calore di una famiglia. Jack Cambell non ha niente.
E' la vigilia di Natale Jack per un "caso particolare" ha la possibilità di vivere in una realtà alternativa dove non è più il ricco e solitario manager New Yorkese ma un uomo modesto ma con una bella famiglia.
La storia è semplice, un "A Christmast Carol" moderna che ha sicuramente dei bei contenuti morali, che purtroppo vengono serviti in una salsa mielosa fin troppo dolce.
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Jack Cambell è un ricco manager di New York, vive in un lussuosissimo appartamento, la sua cabina armadio è piena di abiti di alta sartoria, guida una Ferrari. Jack Cambell ha tutto.
Jack Cambell è un uomo solo, vive esclusivamente per il suo lavoro, non ha una compagna, non ha il calore di una famiglia. Jack Cambell non ha niente.
E' la vigilia di Natale Jack per un "caso particolare" ha la possibilità di vivere in una realtà alternativa dove non è più il ricco e solitario manager New Yorkese ma un uomo modesto ma con una bella famiglia.
La storia è semplice, un "A Christmast Carol" moderna che ha sicuramente dei bei contenuti morali, che purtroppo vengono serviti in una salsa mielosa fin troppo dolce.
Star indiscussa del film è il modestissimo Nicholas Cage, fresco dell'aver compreso che la faccia allibita si ottiene aprendo la bocca, che esegue il suo compitino, secondo me non aggiungendo alcuno spessore al suo personaggio e di conseguenza al film. La regia di Brett Ratner è gradevole, senza picchi, ma che fa il suo lavoro.
Il film in se per se risulta gradevole, anche con battute simpatiche e un buon ritmo ma che viene notevolmente ridimensionato dall'eccessivo "buonismo" della sceneggiatura, dalla troppa morale (cosa che non è sbagliata ,sia chiaro) perché guardandolo si ha la sensazione che tutto quello che si sussegue in questa pellicola non possa che accadere in un film. Ma il messaggio scorre forte e chiaro, ed è un messaggio importante di amore verso la famiglia. Consigliato, ma solo se siete pronti ad iniettarvi una dose di zucchero in endovena
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pao.la
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sabato 16 febbraio 2013
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profondo
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A prima vista sembra un film semplice e di poca rilevanza...invece più volte lo vedi e più cogli piccoli particolare che ti fanno dire questo film è davvero profondo e speciale....Bello davvero,consiglio la visione,ne vale la pena...Bravissimo Nicolas Cage nell'interpretare la mancanza reale di ossigeno quando ti trovi a dover vivere una vita che non è tua...straordinario,in pochi film mi è piaciuto come attore a dir la verità, ma in questo è stato davvero speciale!
Le frasi che amo di più e che mi sono rimaste nella mente sono due:
"In tutto questo tempo non ho mai smesso di amarti"
"Io scelgo noi"
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giovanni tosin
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lunedì 13 agosto 2012
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il più bel film di nicholas cage
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Un film che non ti stanchi di rivedere, Cage ha fatto un interpretazione perfetta (non che sia il mio attore preferito).Poi l'ambietazione a New York e con la neve è il massimo.
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katherine.k.
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domenica 1 aprile 2012
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la favola di natale che non invecchia mai
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Cos’è davvero importante, nella vita? I soldi, la ricchezza, la fama, possono comprare la felicità? E che momento migliore di Natale per rispondere a questa domanda? Jack Campbell è un uomo, letteralmente, sulla vetta del mondo, il presidente di un’importante azienda di Wall Street che pensa di possedere il mondo intero ma, in realtà, completamente solo. La vigilia di Natale, un “angelo” gli offre l’opportunità di dare un’occhiata a come sarebbe stata la sua vita se non avesse lasciato la sua fidanzata dell’Università, Kate, nel partire per Londra. All’inizio completamente spaesato, Jack comincia pian piano ad apprezzare ciò che nella vita non aveva mai avuto modo di conoscere: la bellezza di addormentarsi in una casa fuori città, con una moglie al proprio fianco; l’avere due bambini chiassosi e un cane continuamente desideroso di attenzioni; il potersi permettere a malapena di arrivare a fine mese con uno stipendio da americano medio.
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Cos’è davvero importante, nella vita? I soldi, la ricchezza, la fama, possono comprare la felicità? E che momento migliore di Natale per rispondere a questa domanda? Jack Campbell è un uomo, letteralmente, sulla vetta del mondo, il presidente di un’importante azienda di Wall Street che pensa di possedere il mondo intero ma, in realtà, completamente solo. La vigilia di Natale, un “angelo” gli offre l’opportunità di dare un’occhiata a come sarebbe stata la sua vita se non avesse lasciato la sua fidanzata dell’Università, Kate, nel partire per Londra. All’inizio completamente spaesato, Jack comincia pian piano ad apprezzare ciò che nella vita non aveva mai avuto modo di conoscere: la bellezza di addormentarsi in una casa fuori città, con una moglie al proprio fianco; l’avere due bambini chiassosi e un cane continuamente desideroso di attenzioni; il potersi permettere a malapena di arrivare a fine mese con uno stipendio da americano medio. Jack si rende conto che non c’è nulla di più meraviglioso dell’amore e della famiglia e, invece di rigettare questa realtà, si attacca quasi disperatamente a questo mondo fantastico e utopistico, da cui non vuole più separarsi. Ma, come molti miracoli di Natale, svanisce molto prima che arrivi la mezzanotte e lui si ritrova di nuovo catapultato nella sua vita miliardaria e piena di solitudine. Ma, questa volta, sa cosa si sta perdendo e ha i mezzi per riuscire a rimediare all’errore di tanti anni prima.
Non sono un tipo molto sentimentale, difficilmente piango, eppure dopo più di 10 anni, non c’è nessun film natalizio che riesca a commuovermi più di Family Man. “Io scelgo noi”, si ripetono a vicenda i due protagonisti, e non c’è dichiarazione d’amore più bella quando la si dice lasciandosi alle spalle lavoro e carriera e denaro, non c’è più pura realtà di quella che ci appare tanto evidente quando l’abbiamo sempre avuta proprio davanti ai nostri occhi. Perché è di questo che si tratta, in fondo, di un mondo talmente bello e talmente pieno di concretezza da essere sottovalutato. Lo stesso Jack, all’inizio, non riesce a rendersi conto di come dei vestiti scadenti, una macchina a pezzi e perfino un cane bavoso possano essere il fulcro di una vita perfetta finchè, scavando, riesce a vedere ciò che in superficie è velato da una vetrata opaca: la bellezza di amare ed essere amati, il fascino dell’avere ciò che altri possono soltanto sognare, il coraggio di non avere quando si ha già tutto il resto.
Una storia ben strutturata, con diversi spunti che di certo raccontano situazioni e realtà già viste e già lette, ma che riescono ad appassionare lo spettatore con un mix perfetto di ironia, leggerezza, sentimento e teatralità, perché no, senza nulla togliere alla magnifica interpretazione di Nicholas Cage e Tea Leoni, entrambi epici sullo schermo con un feeling invidiabile.
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davide chiappetta
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sabato 3 dicembre 2011
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occhiatina extra
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Alcuni critici che contano hanno detto che il film ha troppi buchi di sceneggiatura, come ad esempio che fine hanno fatto i marmocchi. Ora prima di tutto il film non è male, è ben girato anche senza guizzi particolari, in alcune scene alcuni personaggi sono proprio irritanti (volutamente) nel loro pensare piccolo borghese, ma Cage e la Leone se la cavano egregiamente. Per quel che riguarda i buchi di sceneggiatura non ha una sbavatura, infatti l'angelo, come dirà a Cage poco prima che tornerà nella vita 'reale', ha regalato 'un'occhiatina' a questi, un miliardario cinico, facendogli vivere una vita alternativa con il suo amore di gioventù se questi non avesse preso un biglietto aereo che gli avrebbe subito divisi.
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Alcuni critici che contano hanno detto che il film ha troppi buchi di sceneggiatura, come ad esempio che fine hanno fatto i marmocchi. Ora prima di tutto il film non è male, è ben girato anche senza guizzi particolari, in alcune scene alcuni personaggi sono proprio irritanti (volutamente) nel loro pensare piccolo borghese, ma Cage e la Leone se la cavano egregiamente. Per quel che riguarda i buchi di sceneggiatura non ha una sbavatura, infatti l'angelo, come dirà a Cage poco prima che tornerà nella vita 'reale', ha regalato 'un'occhiatina' a questi, un miliardario cinico, facendogli vivere una vita alternativa con il suo amore di gioventù se questi non avesse preso un biglietto aereo che gli avrebbe subito divisi. Quando l'angelo si ripresenta verso la fine del film, Cage si ritrova di nuovo nel suo albergo di lusso come se nulla fosse accaduto, (e questo rimanda in 'la vita è meravigliosa' e 'ricomincio da capo' ma in modo originale), ora è scontato che i marmocchietti della coppia non ci siano più, e non interessa se fosse stato un sogno o un miracolo dell'angelo come nel film di Capra, l'importante è che tutto torna; il protagonista interpretato da Cage in passato ha preso il biglietto e ha lasciato la ragazza, ora stavolta nel presente si ripresenta a lei una simile situazione, deve partire per Parigi per realizzare un suo sogno ma a differenza di Cage lei rimane (si vede nel finale) con lui, e questo è credibile visto che nel 'sogno' la ragazza aveva detto al protagonista che per il forte amore che provava per lui lo avrebbe seguito dappertutto, e questo fa pensare che da li a poco avrebbe avuto i stessi figli come nel 'sogno' solo che i genitori avrebbero avuto un pò più di anni di quelli avuti ipoteticamente, da notare prima di tutto come sia la ragazza che fa i sacrifici per amore, e questo sia nel 'sogno' che poi nella realtà (per alcuni è un difetto di mancanza di simmetria, ma rende la narrazione meno meccanica e più umana), e da notare anche come in questo 'sogno' la figlia più grande fà da tramite all'angelo di colore, indirizzando il protagonista nelle scelte giuste, e verso il finale lo scampanellio della bici della figlia fa capire che per il ricco è arrivato il tempo di tornare alla sua vita, e ricorda molto lo scampanellio e i petali di Zuzù del film di Capra, oltre a ciò i protagonisti di questo 'sogno' hanno le stesse caratteristiche di quelli della vita reale ma deformate visto che la storia del protagonista ha preso una strada diversa, anche se questo non aggiunge niente all'unica domanda che ci facciamo, cioè se sia un sogno o un incantesimo dell'angelo, visto che i sogni sono i nostri e siamo noi che nella nostra mente creiamo le stesse persone di tutti i giorni con le identiche caratteristiche della vita reale; il film lascia in sospeso volutamente questa domanda. L'unica pecca a mio parere di questo film, di per sè molto godibile, (anche per merito della fotografia di Spinotti e musica di Elfman), e che molti personaggi del sogno e della realtà vengono trascurati una volta che Cage torna a rivestire i suoi panni: che fine fà l'amico di Cage e la sua stessa amante? se la saprà cavare con alcuni clienti importanti il suo pavido segretario che nel 'sogno' era abbastanza intrprendente? e l'appuntamento importantissimo con i clienti, appuntamento saltato di proposito per incontrare il suo amore di gioventù all'aereoporto, pregiudicherà gli affari del protagonista? Film da vedere verso Natale con tutta la famiglia.
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gordongekko
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lunedì 23 maggio 2011
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tanto tanto capra per un nuovo capolavoro
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concordo con gli elogi di molti per un lavoro eccelso da tutti i punti di vista, prima per qualità e incisività del messaggio, secondo per elaborato, elegante, sapiente intrattenimento anche spassoso, terzo per alcune ottime performances recitative, specie per alcuni comprimari.....
come al solito di fronte a questi capolavori oggettivamente impossibili da criticare per chi ha un animo e una mete a posto nella propria vita, c'è sempre qualche sfortunato capace di criticare non sa lui neanche cosa, e per di più si nota, come già visto in altri casi assurdi, che fa apposta a marcare in negativo tutti i commenti positivi ma solo della prima pagina, sicuramente è qualche sfigato che si diverte a giocare e rompere le uova nel paniere agli altri.
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concordo con gli elogi di molti per un lavoro eccelso da tutti i punti di vista, prima per qualità e incisività del messaggio, secondo per elaborato, elegante, sapiente intrattenimento anche spassoso, terzo per alcune ottime performances recitative, specie per alcuni comprimari.....
come al solito di fronte a questi capolavori oggettivamente impossibili da criticare per chi ha un animo e una mete a posto nella propria vita, c'è sempre qualche sfortunato capace di criticare non sa lui neanche cosa, e per di più si nota, come già visto in altri casi assurdi, che fa apposta a marcare in negativo tutti i commenti positivi ma solo della prima pagina, sicuramente è qualche sfigato che si diverte a giocare e rompere le uova nel paniere agli altri....
in ogni caso basta un po' di qualità allo stile di quella proposta dal film per vivere bene al di sopra di questa realistica ignoranza....
w il capra e tutti i suoi allievi....
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bastet68
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martedì 4 gennaio 2011
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non esageriamo...
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I film natalizi hanno il difetto di dover spingere per forza sul pedale del buonismo e del sentimento, detto questo possono anche essere belli, se visti in quel periodo dell'anno.
The family man però è una delusione, l'ho rivisto a distanza di anni ed è peggiorato: si chiama in causa Frank Capra, d'accordo "La vita è meravigliosa" è un film datato con alcune cose ormai superate (chi l'ha detto che le zitelle devono essere tutte aride e infelici?) ma è anni luce sopra a questa onesta commediola anche abbastanza mal recitata (Tea Leoni è una delle peggiori attrici di sempre).
Anche qui: ma chi l'ha detto che l'alternativa sia solo tra l'essere soli ed aridi e infelici, ed essere in famiglia e felici? Anche reazionario come messaggio, e tanto.
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I film natalizi hanno il difetto di dover spingere per forza sul pedale del buonismo e del sentimento, detto questo possono anche essere belli, se visti in quel periodo dell'anno.
The family man però è una delusione, l'ho rivisto a distanza di anni ed è peggiorato: si chiama in causa Frank Capra, d'accordo "La vita è meravigliosa" è un film datato con alcune cose ormai superate (chi l'ha detto che le zitelle devono essere tutte aride e infelici?) ma è anni luce sopra a questa onesta commediola anche abbastanza mal recitata (Tea Leoni è una delle peggiori attrici di sempre).
Anche qui: ma chi l'ha detto che l'alternativa sia solo tra l'essere soli ed aridi e infelici, ed essere in famiglia e felici? Anche reazionario come messaggio, e tanto.
Ci sono tante vie di mezzo tra l'essere i re di Wall Street e dei borghesucci di un quartiere residenziale, tante altre vie di mezzo, molto più interessanti e intriganti. Molto meglio come film natalizio "Tornando a casa per Natale".
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(di renatoc.)
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paolomiki
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sabato 7 agosto 2010
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ralta americana
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Crescere i propri figli fuori dal centro caotico delle grandi metropoli è il sogno di molti americani.Anche cantare e non solo per la propria moglie è uno dei sogni americani.Finalmente un film che mette in risalto tutte le vere aspirazioni di un popolo condannato a dare l'esempio al mondo.La voglia e forse il bisogno di statalità si percepisce in questo film quasi subito per raggiungere l'apice nella scena del vestito firmato (rigorosamente italiano). In quella scena si capisce immediatamente che nicolas Cage non desidera l'abito ma una vita più tranquilla per i propri figli e magari con un sistema sanitario come quello italiano senza dover fare i salti mortali per mettere da parte soldi per pagarsi un'assicurazione per la vita.
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Crescere i propri figli fuori dal centro caotico delle grandi metropoli è il sogno di molti americani.Anche cantare e non solo per la propria moglie è uno dei sogni americani.Finalmente un film che mette in risalto tutte le vere aspirazioni di un popolo condannato a dare l'esempio al mondo.La voglia e forse il bisogno di statalità si percepisce in questo film quasi subito per raggiungere l'apice nella scena del vestito firmato (rigorosamente italiano). In quella scena si capisce immediatamente che nicolas Cage non desidera l'abito ma una vita più tranquilla per i propri figli e magari con un sistema sanitario come quello italiano senza dover fare i salti mortali per mettere da parte soldi per pagarsi un'assicurazione per la vita.Al di la di ogni interpretazione soggettiva questo è un film bellissimo soprattutto per l'interpretazione dei due protagonisti che dimostrano di saper fare bene il loro mestiere cosa che purtroppo non accade in italia dove ci sarà un sistema sanitario invidiabile ma dove non esiste la meritocrazia e vanno avanti i cialtroni e i raccomandati.Per quanto riguarda il film nel suo complesso se vogliamo essere giusti non merita più di tre stelle . Un film da consigliare sicuramente!
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paolomiki
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lunedì 28 dicembre 2009
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realtà americana
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Crescere i propri figli fuori dal centro caotico delle grandi metropoli è il sogno di molti americani.Anche cantare e non solo per la propria moglie è uno dei sogni americani.Finalmente un film che mette in risalto tutte le vere aspirazioni di un popolo condannato a dare l'esempio al mondo.La voglia e forse il bisogno di statalità si percepisce in questo film quasi subito per raggiungere l'apice nella scena del vestito firmato (rigorosamente italiano). In quella scena si capisce immediatamente che nicolas Cage non desidera l'abito ma una vita più tranquilla per i propri figli e magari con un sistema sanitario come quello italiano senza dover fare i salti mortali per mettere da parte soldi per pagarsi un'assicurazione per la vita.
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Crescere i propri figli fuori dal centro caotico delle grandi metropoli è il sogno di molti americani.Anche cantare e non solo per la propria moglie è uno dei sogni americani.Finalmente un film che mette in risalto tutte le vere aspirazioni di un popolo condannato a dare l'esempio al mondo.La voglia e forse il bisogno di statalità si percepisce in questo film quasi subito per raggiungere l'apice nella scena del vestito firmato (rigorosamente italiano). In quella scena si capisce immediatamente che nicolas Cage non desidera l'abito ma una vita più tranquilla per i propri figli e magari con un sistema sanitario come quello italiano senza dover fare i salti mortali per mettere da parte soldi per pagarsi un'assicurazione per la vita.Al di la di ogni interpretazione soggettiva questo è un film bellissimo soprattutto per l'interpretazione dei due protagonisti che dimostrano di saper fare bene il loro mestiere cosa che purtroppo non accade in italia dove ci sarà un sistema sanitario invidiabile ma dove non esiste la meritocrazia e vanno avanti i cialtroni e i raccomandati.Per quanto riguarda il film nel suo complesso se vogliamo essere giusti non merita più di tre stelle . Un film da consigliare sicuramente!
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(di renatoc.)
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