Il nemico alle porte |
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Un film di Jean-Jacques Annaud.
Con Jude Law, Ed Harris, Rachel Weisz, Joseph Fiennes, Bob Hoskins.
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Titolo originale Enemy at the Gates.
Guerra,
durata 129 min.
- Germania, Gran Bretagna, Irlanda 2000.
MYMONETRO
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L'uomo sarà sempre l'uomo, non esiste l'uomo nuovo
di RosembergFeedback: 619 | altri commenti e recensioni di Rosemberg |
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lunedì 2 dicembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Stalingrado,1942. La guerra mondiale-economica di Hitler spinge quest'ultimo all'atto supremo,l'atto che,ed è la Storia con la s maiuscola che ce lo insegna,porta chiunque alla rovina,allo sfacelo,all'assoluto decadimento. Invadere il suolo russo,dominare la Russa (terra che,così come il suo popolo,è sempre stata praticamente inconquistabile) per questioni certamente tattiche,ma soprattutto morali. Al di la della Russia,non c'è più niente. Questo leggerissimo film di guerra ha come sfondo un contesto storico che meritava sicuramente maggiore attenzione,se non altro per l'importanza che ha avuto nello sviluppo della guerra più sanguinosa del pianeta che ha portato la società umana ad essere quello che è oggi (e pensare che si sta escludendo un "piccolo" evento come l'Olocausto dalla questione...). La storia è quella di due soldati,cecchini per la precisione,l'eroico Vassili Zaitsev (un Jude Law che,come sempre,è solo in grando di essere se stesso in ogni parte che interpreta) dalla parte dall'armata rossa e il freddo,metodico e spietato maggiore Erwin Koning,mandato a Stalingrado da Berlino giustappunto per l'"evento" (un Ed Harris a mio avviso perfetto nella parte dello stiloso soldato tedesco). A dare maggiore rilievo alla trama v'è una molle storia di amicizia tra Vassili e lo zampolit (commissario politico russo) Danilov,interpretato da un piacevole Joseph Fiennes(non quello di Voldemort,quello si chiama Ralph Fiennes) e una semi-storia d'amore tra l'eroe nazionale e una giovane donna dai principi morali molto solidi (Rachel Weisz). Aggiungete a tutto ciò la gelosia del buon Danilov nei confronti di tale storia e il plot è praticamente finito. Certo,le scene di sparatorie non sono male,il dialogo finale di Danilov in cui esprime,finalmente cosciente del fatto,le sue perplessità sul sistema comunista e sull'impossibilità di applicarlo all'animale denominato uomo è sicuramente fonte di riflessione e,tutto sommato,per una tenue domenica sera non è assolutamente da scartare. Ma se l'attesa e l'aspettativa sono quelle di vedere un VERO film di guerra (La Sottile Linea Rossa vi dice qualcosa?),bé,andate a cercarvelo da un'altra parte.
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