The Acid House

Si apre con un tipo sciatto che non si impegna abbastanza; ritrovatosi senza lavoro, ragazza e posto in squadra al calcetto, incontra Dio in un bar. Questi, tutt’ altro che misericordioso, si presenta come un rude alcolista deluso dal suo atteggiamento: “Avevi il potere di curarti di lei, di sceglierti un lavoro migliore...”;  “.

The acid House, diretto da Paul McGuigan, tratto da un romanzo di Irvine Welsh ha lasciato preusupporre,anche a causa della temporeggiata distribuzione in Italia,che fosse il sequel di Trainspotting. La presenza di Ewan Bremner e Kevin McKidd, attori anche di Trainspotting, di certo non smentiva il pensiero. Come la regia: Paul McGuigan ricalca Danny Boyle.

Ho visto questo film e lo considero decisamente il peggiore che abbia mai visto. Le scene fanno riferimento alle situazioni più orribili e relative allo schifo e alla desolazione più totale che possano esistere nella vita, perlopiù interpretati male.  Non lo consiglio assolutamente , semmai a chi piace assistere a scene orribili e prive di insegnamento.

grottesco e visionario, a tratti geniale (Dio in persona nelle vesti di uno scafato bevitore di birra), scomposto in tre episodi che convergeranno nel finale, è una narrazione sboccata e sarcastica su un manipolo di giovanotti scoppiati. da ri-vedere.

Oltranza, desolazione sottoproletaria, trasgressione violenta: in The Acid House, film a episodi tratto dal libro di racconti (editore Guanda) di Irvine Welsh di Trainspotting, diretto da Paul McGuigan, domina un mix di orrore e grottesco. Dio è un barbuto bevitore di birra, scontento d'un ragazzo sfortunatissimo (cacciato dalla squadra di calcio, dai genitori, dalla ragazza, dal padrone): lo rimprovera [...] Vai alla recensione »