alex62
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martedì 8 maggio 2012
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un film che parla di dio
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L'angelo caduto (letteralmente caduto dall'alto...) e l'angelo realizzato. Cosa possiamo realizzare di buono nella nostra breve, grigia e a volte scadente esistenza? C'è un sottile discrimine fra una vita gettata via o semplicemente non vissuta e una vita realizzata. Un gesto totalmente gratuito, sì di questo possiamo essere tutti capaci, anche solo un piccolo gesto gratuito può cambiare il destino di una giovane donna che si arrangia per sopravvivere in un mondo spietato, che la costringe ai margini. Lei non è capace nemmeno di un'autentico atto di ribellione contro una società priva di umanità, mentre la sua amica, all'apparenza un'autentica ribelle violenta, in realtà è molto più fragile di lei e di fronte a un innamoramento che somiglia a un'ossessione, sceglie di lasciarsi morire.
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L'angelo caduto (letteralmente caduto dall'alto...) e l'angelo realizzato. Cosa possiamo realizzare di buono nella nostra breve, grigia e a volte scadente esistenza? C'è un sottile discrimine fra una vita gettata via o semplicemente non vissuta e una vita realizzata. Un gesto totalmente gratuito, sì di questo possiamo essere tutti capaci, anche solo un piccolo gesto gratuito può cambiare il destino di una giovane donna che si arrangia per sopravvivere in un mondo spietato, che la costringe ai margini. Lei non è capace nemmeno di un'autentico atto di ribellione contro una società priva di umanità, mentre la sua amica, all'apparenza un'autentica ribelle violenta, in realtà è molto più fragile di lei e di fronte a un innamoramento che somiglia a un'ossessione, sceglie di lasciarsi morire.
La nostra eroina invece dedica il suo tempo, le sue energie, la sua creatività a una ragazza in come profondo, che non può nemmeno dirle “grazie”. Il nodo drammatico della nostra storia coincide con la scena in cui la brunetta si reca in ospedale, carica di fiori, per raccogliere l'applauso della ragazza risvegliata, dei parenti, dell'intera corsia. Ma si ferma con la mano sulla maniglia della porta. Intuisce che varcare quella soglia potrebbe distruggere quell'atomo di BENE che è riuscita a creare. Intuisce, in un inatteso raggio di luce, che Dio in fondo è fragile, è piccolo e indifeso e per farlo vivere c'è un solo modo: donarsi. E, miracolosamente, lei accetta di non raccogliere nessun applauso. Si allontana, ma non per compiere gesti altisonanti o estremi, ma semplicemente per entrare in una realtà banale, ma autentica. Trova un lavoro da operaia, comincia a prendersi la responsabilità della sua vita, perché finalmente ha capito che essa (come tute le altre) ha un valore inestimabile...
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pabor
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mercoledì 20 maggio 2015
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un'inno alla vita randagia
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Giunta a Lille con il suo zaino, Isa bussa alla porta di un amico che la potrebbe ospitare, ma scopre che è in Belgio. Trova un lavoretto, a cucire orli, ma le macchine da cucire per lei sono più complicate dei computer. Al laboratorio conosce Marie: diventano amiche e dividono un appartamento da custodire perché, in seguito a un incidente, la proprietaria è morta e la figlia quindicenne, Sandrine, è in coma.
Le loro giornate vagabonde prendono direzioni diverse. Isa, dopo aver trovato in un cassetto il diario di Sandrine, va a trovarla in ospedale e ogni giorno scrive al suo posto nuove pagine piene di speranza.
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Giunta a Lille con il suo zaino, Isa bussa alla porta di un amico che la potrebbe ospitare, ma scopre che è in Belgio. Trova un lavoretto, a cucire orli, ma le macchine da cucire per lei sono più complicate dei computer. Al laboratorio conosce Marie: diventano amiche e dividono un appartamento da custodire perché, in seguito a un incidente, la proprietaria è morta e la figlia quindicenne, Sandrine, è in coma.
Le loro giornate vagabonde prendono direzioni diverse. Isa, dopo aver trovato in un cassetto il diario di Sandrine, va a trovarla in ospedale e ogni giorno scrive al suo posto nuove pagine piene di speranza. Marie si innamora di Chriss, un giovane cinico e figlio di papà che la tratta a suo comodo, e sfoga la sua delusione chiudendosi in se stessa, fino a perdersi in una solitudine estrema. Dopo il distacco, Isa si butterà nella realtà e in un nuovo lavoro e, pur di non perdersi, china proprio sui fili di astrusi computer.
Il film è stato ispirato da una delle attrici Elodie Bouchez: anche lei, come la Isa che interpreta, è arrivata ai provini con un sacco a pelo come casa.
Un inno alla vita che si mantiene randagia, libera e senza vincoli, aperta agli eventi e agli incontri, ma solo se riesce a non perdere serenità e la fiducia nella vita.
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