Marco Lodoli
Diario
E ancora una volta, più forte che mai, il Titanic è salpato da Southampton verso New York, i ponti carichi di passeggeri che salutano compostamente o sberrettando, le quattro ciminiere superbe contro il cielo azzurro, le eliche a macinare il mare, gli immensi motori che ardono e stantuffano come sogni – e centinaia di migliaia di spettatori che dalle banchine dei cinema guardano incantati, augurandosi che sia la volta buona, che l’iceberg non si metta di traverso come un angelo maligno per inabissare quel fragile monumento all’invulnerabilità! Ogni volta siamo li, pronti a riversarci in massa nel porto di New York per applaudire l’immortalità che arriva a sirene spiegate, e ogni volta, con la pena nel cuore, ci tocca assistere alla ripetizione di quella tragedia annunciata, ascoltare le note dell’orchestra che muore, contare gli affogati. [...]
di Marco Lodoli, articolo completo (4078 caratteri spazi inclusi) su Diario 1999
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