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eugen
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giovedì 1 dicembre 2022
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savannah crocicchio morale
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UN giornalista-scrittore arriva a Savannah, "ridente"localita' della Georgia, poco lontanaa dal South_Carolina per seguire una festa di Natale, vero"evento"del luogo, orgnaizzata da un parvenu locale. Vi trova materia per un libro, per l'eccentricita'del luogo e della festa ma anche perche'in occasione dlela stessa, il miliardaro in questione uccide un giovane"gigolo"disponibile a raporti a pagamento con entrambi i sessi, Passera' per il"Garden od God and the Evil"(si chiama cos¿, anzi"Midnight in the Garden..." il film firmato da Clint Eastwood, sceneggiato da John Lee Hancock, dal romanzo di John Berendt, 1997), dove, con rito vodoo, si evocano le poitenze ctonie e segnatamentee il ragazzo morto.
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UN giornalista-scrittore arriva a Savannah, "ridente"localita' della Georgia, poco lontanaa dal South_Carolina per seguire una festa di Natale, vero"evento"del luogo, orgnaizzata da un parvenu locale. Vi trova materia per un libro, per l'eccentricita'del luogo e della festa ma anche perche'in occasione dlela stessa, il miliardaro in questione uccide un giovane"gigolo"disponibile a raporti a pagamento con entrambi i sessi, Passera' per il"Garden od God and the Evil"(si chiama cos¿, anzi"Midnight in the Garden..." il film firmato da Clint Eastwood, sceneggiato da John Lee Hancock, dal romanzo di John Berendt, 1997), dove, con rito vodoo, si evocano le poitenze ctonie e segnatamentee il ragazzo morto. Al processo, dove testimoniera' anche una"Drag.queen", la situazione, ingarbugliata in partenza, sara' molto difficile, come poi il verdetto, Ma la"vendetta"dell'ucciso si consuma dopo il processo, quando il colpevole assolto, muore"misteriosamente", ma in realta'. Altro grande film di "Uncle Clint", grandissimo reegista(qui non piu'attore, ma tornera'ad esserlo, come noto, piu'di recente)che trae spounto da un romanzo molto notevole di uno scrittore come Berendt,il cui romanzo citato da cui e'tratto il film risulta un'opera nella quale il tema morale viene discusso e"svisceratO"senza proporre soluzioni , come avviene nel film, dove Eastwood si mantiene"al di sopra delle parti"volutamente, non senza pero'insinuare nello spettatore molti fubbi, quei dubbi che sono in realta'fondamentali per capire quello che definiamo, spesso troppo avventattamente, "realtaa". Eccelsi John Cusack e Kevin SPacey, rispettivamente il cronista.scrittoe e il ricchissimo"parvenu", come The Lady Chablis, drag queen , Jue Law e altri/e interpreti. Un film che interroga e ci interroga sempore, dove anche un confronto con il romanzo potrebbe essere utile alla/o spettatrice.spettatore. El Gato
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eugen
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giovedì 1 dicembre 2022
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savannah crocicchio morale
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UN giornalista-scrittore arriva a Savannah, "ridente"localita' della Georgia, poco lontanaa dal South_Carolina per seguire una festa di Natale, vero"evento"del luogo, orgnaizzata da un parvenu locale. Vi trova materia per un libro, per l'eccentricita'del luogo e della festa ma anche perche'in occasione dlela stessa, il miliardaro in questione uccide un giovane"gigolo"disponibile a raporti a pagamento con entrambi i sessi, Passera' per il"Garden od God and the Evil"(si chiama cos¿, anzi"Midnight in the Garden..." il film firmato da Clint Eastwood, sceneggiato da John Lee Hancock, dal romanzo di John Berendt, 1997), dove, con rito vodoo, si evocano le poitenze ctonie e segnatamentee il ragazzo morto.
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UN giornalista-scrittore arriva a Savannah, "ridente"localita' della Georgia, poco lontanaa dal South_Carolina per seguire una festa di Natale, vero"evento"del luogo, orgnaizzata da un parvenu locale. Vi trova materia per un libro, per l'eccentricita'del luogo e della festa ma anche perche'in occasione dlela stessa, il miliardaro in questione uccide un giovane"gigolo"disponibile a raporti a pagamento con entrambi i sessi, Passera' per il"Garden od God and the Evil"(si chiama cos¿, anzi"Midnight in the Garden..." il film firmato da Clint Eastwood, sceneggiato da John Lee Hancock, dal romanzo di John Berendt, 1997), dove, con rito vodoo, si evocano le poitenze ctonie e segnatamentee il ragazzo morto. Al processo, dove testimoniera' anche una"Drag.queen", la situazione, ingarbugliata in partenza, sara' molto difficile, come poi il verdetto, Ma la"vendetta"dell'ucciso si consuma dopo il processo, quando il colpevole assolto, muore"misteriosamente", ma in realta'. Altro grande film di "Uncle Clint", grandissimo reegista(qui non piu'attore, ma tornera'ad esserlo, come noto, piu'di recente)che trae spounto da un romanzo molto notevole di uno scrittore come Berendt,il cui romanzo citato da cui e'tratto il film risulta un'opera nella quale il tema morale viene discusso e"svisceratO"senza proporre soluzioni , come avviene nel film, dove Eastwood si mantiene"al di sopra delle parti"volutamente, non senza pero'insinuare nello spettatore molti fubbi, quei dubbi che sono in realta'fondamentali per capire quello che definiamo, spesso troppo avventattamente, "realtaa". Eccelsi John Cusack e Kevin SPacey, rispettivamente il cronista.scrittoe e il ricchissimo"parvenu", come The Lady Chablis, drag queen , Jue Law e altri/e interpreti. Un film che interroga e ci interroga sempore, dove anche un confronto con il romanzo potrebbe essere utile alla/o spettatrice.spettatore. El Gato
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uomo senza nome
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domenica 28 febbraio 2016
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film un po' sterile
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Un film che, in determinate sequenze, sembra voler perdere il filo della trama. Buone le interpretazioni dei due protagonisti principali.Scadente, a mio giudizio, la parte del trans. Come regista, Clint, a mio parere, ha prodotto di meglio. Stento a trovare un riscontro fra il titolo e la trama.
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kondor17
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giovedì 1 gennaio 2015
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troppo lungo e confuso
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Il film sotto il segno della bilancia, una cui statua occupa la prima e l'ultima inquadratura. Non si capisce però a cosa si riferisca, se al fatto che Tim muoia dopo l'assoluzione, ingiusta, per l'omicidio di jude Law. Se fosse così 155 minuti di noia mortale, con troppi protagosti malati di protagonismo e con troppi generi appena abbozzati, dal mistico, al mistery, al thriller con qualche divagazione musical e romantica. Quanta confusione, Clint. Anche gli attori si perdono lungo andare e il film non decolla mai, sospeso tra il grottesco e il giudiziario in una sorta di danza senza fine. Forse il peggiore che ho visto fatto da lui.
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ralphscott
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sabato 1 giugno 2013
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piacevole intrattenimento di qualità superiore
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Quando Eastwood si concede all'ironia e sconfina in qualche eccesso il risultato ci guadagna. A differenza dei suoi ultimi film,infatti,qui sceneggiatura e dialoghi,le stesse immagini sono meno rigorosi,la narrazione strizza l'occhio alle esigenze di spettacolo,come nelle scene al cimitero,e lo spettatore può appassionarsi con agio. Spacey,sempre bravo,gigioneggia un po',Cusack ci regala la sua personalissima recitazione "a bocca aperta",ma la rivelazione,deliziosa protagonista é Lady Chablis
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paride86
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sabato 15 settembre 2012
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ottimo
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"Mezzanotte nel giardino del bene e del male" è sicuramente uno dei film più originali e interessanti di Clint Eastwood.
Una storia di omosessualità, pregiudizi, magia e vodoo ambientata in una ridente e velenosa città del sud, tra personaggi di ogni tipo e colore.
Ci sono due parti: la prima più glamour e intrigante, la seconda tipicamente americana, da legal thriller.
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"Mezzanotte nel giardino del bene e del male" è sicuramente uno dei film più originali e interessanti di Clint Eastwood.
Una storia di omosessualità, pregiudizi, magia e vodoo ambientata in una ridente e velenosa città del sud, tra personaggi di ogni tipo e colore.
Ci sono due parti: la prima più glamour e intrigante, la seconda tipicamente americana, da legal thriller.
Il mistero non sarà svelato dal finale, ma non è quello che conta: il lungo viaggio che offre questo film è una ricompensa per gli occhi.
Kevin Spacey si conferma l'attore più sibillino degli anni '90.
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paolo assandri
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sabato 11 febbraio 2012
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tra master e realtà
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Seguendo la linea tracciata con Un mondo perfetto (la sceneggiatura è firmata dallo stesso Hancock) Eastwood riafferma immerso in un’atmosfera ancor più indecifrabile quanto sia infantile cercare risposte. “Le risposte non esistono” sostiene Minerva, “la verità, come l’arte, è nell’occhio di chi guarda” le fa eco Williams. In tutta la parte iniziale si direbbe che sia Savannah (Georgia) la protagonista, con la sua galleria di abitanti allucinanti e allucinati, da Antologia di Spoon River. Edgar Lee Master sembra reclamare una parentela con il racconto anche e soprattutto per l’atmosfera cimiteriale che lo puntella. È un mondo in cui i morti non lasciano stare i vivi (Minerva cerca d’ingraziarsi il defunto Billy a colpi di soldi e whiskey lasciati sulla tomba) e in cui i vivi sembrano fantasmi.
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Seguendo la linea tracciata con Un mondo perfetto (la sceneggiatura è firmata dallo stesso Hancock) Eastwood riafferma immerso in un’atmosfera ancor più indecifrabile quanto sia infantile cercare risposte. “Le risposte non esistono” sostiene Minerva, “la verità, come l’arte, è nell’occhio di chi guarda” le fa eco Williams. In tutta la parte iniziale si direbbe che sia Savannah (Georgia) la protagonista, con la sua galleria di abitanti allucinanti e allucinati, da Antologia di Spoon River. Edgar Lee Master sembra reclamare una parentela con il racconto anche e soprattutto per l’atmosfera cimiteriale che lo puntella. È un mondo in cui i morti non lasciano stare i vivi (Minerva cerca d’ingraziarsi il defunto Billy a colpi di soldi e whiskey lasciati sulla tomba) e in cui i vivi sembrano fantasmi. Il grottesco è la cifra stilistica con cui vengono presentati due personaggi marginali, ma indimenticabili come Lady Chablis e Goffrey Lewis (Il Matto Frank Drummer di Spoon River) il quale vive con cinque mosche perennemente legate tramite sottili guinzagli al suo corpo e che minaccia di avvelenare il paese con un’innocua boccetta di falso veleno. E al quale secondo un tipico rovesciamento antifrastico, è affidato il ruolo di portavoce di giuria nel processo per l’omicidio di Billy.
La lingua non poteva dire che cosa
Si agitava dentro di me
E il paese mi credeva un folle.
Eppure all’inizio la visione era chiara.
(Edagr Lee Master, Spoon River, pag.75, Frank Drummer)
Non è improbabile che la poetessa Minerva Jones di Spoon River abbia ispirato la Minerva del libro (e del film). Anche se il racconto trae origine da una storia vera. C’è un concepimento della realtà via via più circense, più fantasmagorica, in cui il protagonista (che stona, e non a caso è un inserimento del film), il giornalista investigatore Kelso (che viene dal Nord) non sa come adattarsi. Inizialmente rifiuta quel mondo di travestiti, matti che portano da anni a spasso guinzagli senza cani e artisti che occupano case e guidano calessi con cavalli bianchi, poi poco a poco, grazie all’incontro – infatuazione con la più normale del paese, Mandy (Alison Eastwood) ne rimane incuriosito, e rapito. Fino alla decisione di stabilirsi lì, una volta trovata la stabilità affettiva che, secondo Minerva, era tutto ciò di cui aveva bisogno. La regia non si fa notare, se non nel finale, quando, ad accentuazione della dimensione fantastica, Eastwood decide di riprendere dall’alto il malore che coglie Williams nella stanza del misfatto, e il suo fantasma allucinatorio, Billy, che sdraiato dall’altra parte della stanza, con due proiettili in corpo gli sorride, ora che finalmente è riuscito a vendicarsi. Come sia andata in quella stanza nessuno lo sa (Eastwood mostra sia l’istanza colpevolista che quella innocentista). Il processo non chiarisce nulla. Dà una semplice interpretazione della realtà. D’altronde “le risposte non esistono”, Williams è dichiarato innocente da un uomo che da anni va dicendo in giro che avvelenerà il paese attraverso l’acquedotto comunale: la verità è una questione d’opinioni. Nulla più.
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hollyver07
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giovedì 28 aprile 2011
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il regno dell'ambiguità...
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Ciao. A mio avviso si tratta di un film "cameo" sull'Ambiguità (scritto con la A molto maiuscola, quasi cubitale). La considero una eccellente prova registica, estremamente difficile da far attecchire a vari palati. In fondo... è quasi naturale che sia così... da un film (io credo) volutamente ambiguo cosa è lecito attendersi in termini di gradimento? Non lo descriverò, non è necessario, si può quasi definire un vecchio film (perlomeno nel 2011) eppure, come sovente accade nelle storie senza tempo, resta una pellicola da riguardare con piacere, provando ad intuire, o ipotizzare, quale pensiero Clint Eastwood intendesse manifestare.
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Ciao. A mio avviso si tratta di un film "cameo" sull'Ambiguità (scritto con la A molto maiuscola, quasi cubitale). La considero una eccellente prova registica, estremamente difficile da far attecchire a vari palati. In fondo... è quasi naturale che sia così... da un film (io credo) volutamente ambiguo cosa è lecito attendersi in termini di gradimento? Non lo descriverò, non è necessario, si può quasi definire un vecchio film (perlomeno nel 2011) eppure, come sovente accade nelle storie senza tempo, resta una pellicola da riguardare con piacere, provando ad intuire, o ipotizzare, quale pensiero Clint Eastwood intendesse manifestare. In questo caso, come ho affermato nella frase di lancio, presumo che, o se preferite ipotizzo, il Nostro intendesse rappresentare una sorta di mondo, o regno dell'ambiguità. Se fate attenzione, io credo che potrete aver constatato che tutti i personaggi del film siano, chi più evidentemente e chi meno, fortemente caratterizzati dall'ambiguità. In un simile ambito recitativo, attori come Kevin Spacey, Jude Law e la Drag queen Lady Chabliss, sono davvero ciliegine sulla torta. Inoltre, come morale di riferimento della trama, c'è la giustiza; formalmente impostata sull'etica dell'equità, in realtà frequentemente soggetta a prestarsi ad ambigue interpretazioni. Al contesto dei personaggi ed a quello ambientale, si deve inoltre aggiungere il sovrannaturale, ivi rappresentato (ma estremamente soft come proposizione) da una donna sciamano, il suo vodoo e le contestuali scene nei cimiteri (di bianchi e di neri). Come definire e comprendere un film che dell'ambiguità, a qualsiasi livello, ne ostenta ogni singola immagine, rispresa e dialogo? Risposta... forse, in qualsiasi maniera si voglia? E' mia opinione che qualsiasi giudizio possa esser valido, credo che sia proprio il punto di forza del film. Saluti a tutti
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luca scialò
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domenica 9 gennaio 2011
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i ricchi e la giustizia
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John Kelso è un giornalista inviato per scrivere un pezzo su una cena sontuosa organizzata da un ricco antiquario di Savannah, Jim Williams. Accidentalmente, assisterà anche all'omicidio di quest'ultimo, il quale uccide il giovane amante e mantenuto Billy Hanson. Di qui, tra strani personaggi che ruotano intorno ai due personaggi e la falsità dei ricchi che aleggia nell'aria, la storia scorre in attesa del processo...
Clint Eastwood come sempre si limita a proporre storie, senza dirci il suo parere sugli avvenimenti. In questo caso non condanna né appoggia i ricchi e i loro vizi, nè tanto meno la conclusione del processo stesso.
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John Kelso è un giornalista inviato per scrivere un pezzo su una cena sontuosa organizzata da un ricco antiquario di Savannah, Jim Williams. Accidentalmente, assisterà anche all'omicidio di quest'ultimo, il quale uccide il giovane amante e mantenuto Billy Hanson. Di qui, tra strani personaggi che ruotano intorno ai due personaggi e la falsità dei ricchi che aleggia nell'aria, la storia scorre in attesa del processo...
Clint Eastwood come sempre si limita a proporre storie, senza dirci il suo parere sugli avvenimenti. In questo caso non condanna né appoggia i ricchi e i loro vizi, nè tanto meno la conclusione del processo stesso.
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taniamarina
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sabato 9 agosto 2008
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l'incompreso di eastwood...
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Mi sembra, a mio modesto avviso, si tratti di uno di quei film che nascono con la scomoda condanna di non essere davvero compresi sia da critica che da pubblico. I dialoghi sono pazzeschi, i personaggi dipinti di una splendida atmosfera sognante e tutto, dico tutto il lungometraggio gioca con le pericolose "leggi del contrario", ossia classici protagonisti che, adesso, fanno il contrario di quello che la cinematografia ha imposto come mera mitologia. Eastwood ci riesce benissimo, raccontando una storia che dice poco ma che (come mi sembra di aver letto da qualche parte) ma lo dice benissimo. Film stupendo.
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