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Il quinto elemento, compie 20 anni la scommessa vinta di Luc Besson

Ecco cinque elementi che hanno reso un cult questo film visionario e originale del panorama sci-fi degli anni '90.
di Letizia Rogolino

Il quinto elemento

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Bruce Willis (Walter Bruce Willis) (69 anni) 19 marzo 1955, Idar-Oberstein (Germania) - Pesci. Interpreta Korben Dallas nel film di Luc Besson Il quinto elemento.
martedì 9 maggio 2017 - Focus

"Voi umani agite in modo strano. Quello che create lo usate per distruggere". Le parole di Leelo, il personaggio di Milla Jovovich nel film Il quinto elemento di Luc Besson suonano ancora così attuali venti anni dopo l'uscita di questo film al cinema, che è diventato un cult di riferimento per il genere di fantascienza.

Era il 9 Maggio 1997 quando il regista francese è riuscito a portare nelle sale americane un progetto ambizioso di produzione europea in grado di sfidare il mercato hollywoodiano. Era l'anno di Gattaca, Alien. La Clonazione, Men in Black, Mimic, tutti sci-fi che hanno avuto un discreto successo al box office, mentre ha sorpreso l'effetto dirompente su critica e pubblico della storia futuristica e romantica ambientata nel nuovo mondo fantastico e iper-cromatico di Besson.
Letizia Rogolino

Il regista di Leòn e Nikita ha una carriera di alti e bassi difficile da interpretare, ma Il quinto elemento si può considerare una scommessa vinta, grazie ad una passione sincera che lo ha spinto a scrivere un'avventura spaziale con uno stile anarchico ma efficace.

Per secoli i sacerdoti egizi hanno custodito l'unica arma in grado di combattere il male, chiamata il "quinto elemento", seguendo i consigli degli alieni Mondoshawan. Nel 2259, tuttavia, la Terra viene minacciata nuovamente dal Male Supremo che ha la forma di un oscuro pianeta magmatico in cerca di una collisione letale. Così il quinto elemento si incarna in una ragazza di nome Leelo che viene creata in laboratorio per cercare di eliminare la minaccia e salvare il mondo. Quest'ultima però si spaventa della realtà in cui viene catapultata e trova un alleato in Korben Dallas, un ex membro delle forze speciali che guida un aereo taxi per sopravvivere. Vista la situazione particolarmente grave, egli viene reclutato nuovamente per una missione fondamentale, ovvero recuperare le quattro pietre sacre che possono aiutare Leelo a vincere la battaglia contro il Male.

Per celebrare i venti anni de Il quinto elemento, vi diamo cinque buoni motivi per rivedere questo film visionario e originale nel panorama sci-fi degli anni '90.


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In foto una scena del film Il quinto elemento.
In foto una scena del film Il quinto elemento.
In foto una scena del film Il quinto elemento.
Bruce Willis come il John McClane del futuro

Korben Dallas, malgrado viva in un futuro lontano pieno di automobili volanti e gente vestita in modo strano, detiene un'occupazione poco glamour alla guida di un taxi. Si sveglia ogni mattina in un angusto appartamento high tech, con una sorta di Siri che gli ordina cosa fare e gli ricorda i suoi doveri quotidiani, mentre il suo gatto si rivela l'unica compagnia dopo che la moglie lo ha lasciato.

La canottiera bianca in cui siamo abituati a vedere Bruce Willis nella serie Die Hard e nei numerosi film d'azione di cui è protagonista, qui si è tinta di arancione, mentre i capelli sono di un biondo acceso che, nonostante tutto, gli dona.
Letizia Rogolino

È sempre importante creare un eroe con cui il pubblico possa relazionarsi, e che sia abbastanza distante dalla società contemporanea. Tuttavia Il quinto elemento sottolinea una forma di fantascienza legata alla classe operaia, con un eroe che fa una professione umile ma possiede in realtà poteri straordinari. Dallas è chiaramente l'agente McClane di Die Hard proiettato in un lontano futuro, con la stessa personalità ironica e scanzonata, il fisico atletico e la familiarità con gli scontri a fuoco e le scene di azione acrobatiche e pericolose dalle quali riesce ad uscire sempre illeso. Il valore aggiunto in questo caso è che Dallas è anche un uomo perdutamente innamorato, che rischia tutto per il sogno di una vita insieme all'unica donna che sembra finalmente perfetta per lui.


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Bruce Willis in una scena del film Il quinto elemento.
Bruce Willis in una scena del film Il quinto elemento.
Bruce Willis in una scena del film Il quinto elemento.
Gary Oldman come un Hitler spaziale

L'antagonista principale del film è Jean-Baptiste Zorg, capo della Zorg Corporation e una delle migliori caricature cinematografiche di un capitalista avido. Interpretato dal bravissimo Gary Oldman, Zorg è impegnato a favore del lato oscuro e non mostra alcun ripensamento nel corso del film per agire ai danni della luce.

In grado di rendere la vita di Dallas un inferno, come nel mondo reale, sfrutta la sua posizione in cima alla gerarchia aziendale per creare il caos tra gli appartenenti alle classi sociali minori, senza nemmeno doverli guardare negli occhi.
Letizia Rogolino

Questo conflitto sociale è al centro del film ed inizia quando i suoi licenziamenti spensierati portano anche alla perdita del lavoro di Dallas. Tuttavia la figura del villain in un film ha sempre una notevole importanza e in questo caso Besson è riuscito a creare un'anima corrotta e impietosa, che spaventa e agisce in modo imprevedibile, ma è capace anche di momenti esilaranti ricchi di humour pungente.


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Gary Oldman in una scena del film Il quinto elemento.
Gary Oldman in una scena del film Il quinto elemento.
Gary Oldman in una scena del film Il quinto elemento.
Milla Jovovich, una favolosa eroina action

Leelo rappresenta la luce in grado di eliminare le tenebre con il coraggio, la fede e l'amore. Il personaggio di Milla Jovovich in questo film ha qualcosa di etereo e indefinito che sembra costruito per lei. Nessun ruolo si è rivelato più adatto nel corso della sua carriera, anche se oggi siamo abituati a vederla nei panni della determinata e sanguinaria Alice di Resident Evil.

Quell'aria ingenua e dolce di Leelo, che si esprime con una lingua antica e poco nota, e si muove temendo le conseguenze delle sue azioni nel mondo che la circonda, ha lasciato il segno tirando fuori il meglio del talento recitativo della Jovovich.
Letizia Rogolino

Leelo è un'eroina action agile e potente, che tuttavia non rifiuta l'aiuto di un compagno di avventura leale e umile come Korben Dallas. E, in fondo, prima di affrontare questo ruolo Milla Jovovich era soprattutto una modella che ancora non aveva avuto modo di dimostrare il suo talento come attrice. Con Leelo comincia la sua avventura sul grande schermo, di cui quindi deve ringraziare Luc Besson. Si è allenata quattro mesi per il ruolo facendo karate e lezioni di ballo, ma il regista l'ha mandata persino allo zoo per studiare i movimenti degli uccelli e dei leoni. Il linguaggio divino che lei parla nel film è composto da 400 parole che Besson ha inventato e insegnato a lei personalmente. Uno sforzo che è stato ampiamente ripagato con un personaggio femminile iconico che rende il film ancora più speciale. Una sintesi tra la Nikita, Giovanna D'Arco a Angel-A, donne a cui il regista è affezionato.


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Milla Jovovich in una scena del film Il quinto elemento.
Milla Jovovich in una scena del film Il quinto elemento.
Milla Jovovich in una scena del film Il quinto elemento.
Ruby Rhod e un futuro sensuale e romantico

Il quinto elemento è un film posseduto da una libido in aumento. L'atmosfera fredda, ipertecnologica e sterile che si vede di solito nello sci-fi futuristico classico è sostituita da una fantasia pulsante e ricca di allusioni sessuali. A partire dal costume minimal di Leelo che copre con poche fasce di tessuto le zone principali del corpo femminile, il film lascia molto spazio alla nudità. Tuttavia il personaggio che più rappresenta questo aspetto de Il quinto elemento è Ruby Rhod, l'eccentrico showman intergalattico interpretato da Chris Tucker, molto lontano dagli ideali conservatori di castità.

Sembra che nel futuro immaginato da Besson si sia evoluta anche la peculiarità dell'orientamento sessuale, poiché gli abiti e la gestualità estremamente femminili di Ruby non ostacolano in alcun modo le sue innumerevoli conquiste di donne sole e affascinanti. È come se Besson estrapolasse una mistica sessuale per una società futura senza più barriere e limiti.
Letizia Rogolino

Dall'altra parte viene descritto anche un futuro romantico con la storia d'amore tenera e platonica tra Leelo e Korben. Il loro rapporto sembra tratto da una commedia romantica americana degli anni '90, con giochi di sguardi che devono sopperire l'incomprensione linguistica. Nonostante la loro natura diversa, l'amore si fa strada per resistere alla distruzione nella lotta tra il bene e il male tutt'altro che semplice. Anche Il quinto elemento in qualità di essere supremo non disdegna la protezione delle spalle possenti di Bruce Willis quando si presenta l'occasione.


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Chris Tucker in una scena del film Il quinto elemento.
Chris Tucker in una scena del film Il quinto elemento.
Chris Tucker in una scena del film Il quinto elemento.
La visione del futuro di Besson è uno spettacolo estetico unico

Questo film ci trasporta in posti mai visti, invitandoci ad un'esplorazione effettiva dello spazio. Fortunatamente Besson è un maestro dell'estetica e Il quinto elemento ci porta in un universo completamente alieno, anche quando pensiamo di essere sul nostro pianeta. Gli effetti speciali da soli sono costati circa 80 milioni di dollari, un record per le produzioni europee di quegli anni. Infatti Il quinto elemento è stato all'epoca il film più costoso prodotto fuori da Hollywood. Besson ha sfruttato questi fondi per creare una visione unica del futuro, che incorpora elementi di design ultra moderno dell'architettura europea e asiatica con dettagli distintivi degli anni '90.

Le sequenze d'azione sono un altro investimento saggio del film, con inseguimenti, scontri corpo a corpo, sparatorie, esplosioni, che donano ritmo e coinvolgono lo spettatore dall'inizio alla fine.
Letizia Rogolino

La fuga di Korben e Leelo a bordo dell'aereo taxi in una New York sviluppata in altezza, mentre sotto tutto è avvolto nella nebbia e nello smog, è una delle sequenze da ricordare. Come lo scontro tra Leelo e gli alieni che servono Zorg mentre la diva Plavalaguna canta una suggestiva e avvolgente opera lirica. La scenografia creata e disegnata da Moebius (Jean Giraud) e Jean Claude Mezieres offre una visione di delirio cromatico che ricorda anche Blade Runner o il recente Ghost in the Shell: i toni di arancio, giallo, azzurro e verde regnano negli ambient e nei costumi dei personaggi disegnati da Jean Paul Gaultier. Un immaginario fantastico e colorato che sembra contaminato dal mondo dei videogiochi per un insieme visivamente ipnotico. Il tutto accompagnato da una colonna sonora composta da Eric Serra, che riunisce toni industriali e techno con melodie giamaicane che ricordano le canzoni di Bob Marley.


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