|
|
luca scialò
|
martedì 6 luglio 2010
|
il volto umano dei carnefici
|
|
|
|
Nishi è un ex agente cinico e freddo nei modi, perseguitato dalla Yakuza a causa di un debito; come se ciò non bastasse, è afflitto da un doppio malessere soggiacente: la moglie è afflitta da una lucemia ed è in fase terminale, mentre un ex collega è rimasto paralizzato in seguito ad una sparatoria e lui si sente responsabile per non essere stato lì con lui durante il conflitto a fuoco. Così cerca di allietare, nel limite dei suoi modi bruschi, gli ultimi giorni di vita che restano alla moglie, e decide di portarla fuori in vacaza; per fare ciò organizza una rapina utilizzando la sua vecchia divisa e truccando un auto rubata a mò di volante.
[+]
Nishi è un ex agente cinico e freddo nei modi, perseguitato dalla Yakuza a causa di un debito; come se ciò non bastasse, è afflitto da un doppio malessere soggiacente: la moglie è afflitta da una lucemia ed è in fase terminale, mentre un ex collega è rimasto paralizzato in seguito ad una sparatoria e lui si sente responsabile per non essere stato lì con lui durante il conflitto a fuoco. Così cerca di allietare, nel limite dei suoi modi bruschi, gli ultimi giorni di vita che restano alla moglie, e decide di portarla fuori in vacaza; per fare ciò organizza una rapina utilizzando la sua vecchia divisa e truccando un auto rubata a mò di volante. Ma ciò gli porterà nuovi problemi e nuovi nemici: i suoi ex colleghi...Toccante la scena finale, avente come sfondo un mare costantemente presente nel film.
Film intenso, che lascia "parlare" prevalentemente il suono potente e denso del silenzio. Emozionante la colonna sonora, scritta dallo stesso Takeshi Kitano e Joe Hisaishi.
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a luca scialò »
[ - ] lascia un commento a luca scialò »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paola di giuseppe
|
venerdì 7 maggio 2010
|
una linea tra la vita e la morte
|
|
|
|
Fiori di fuoco sono i fuochi d’artificio nel cielo notturno sul mare, i fiori dei proiettili che esplodono, allargando sui corpi rosse corolle di violenza, i fiori che dissolvono la loro consistenza reale e riappaiono nella stilizzazione di un dipinto, il fiore rosso sangue del colore con cui Horibe cancella l'ideogramma di “suicidio” dipinto su un paesaggio innevato.
Il contrasto è la cifra del film,nasce nel titolo e si irradia nella vicenda che vive di opposizioni,ritratte da un montaggio rigoroso, geniale, che mentre sembra disorientare con i continui salti temporali,sta in realtà indicando chiavi di lettura altre per tradurre la complessità del reale, dando forma all’indicibile.
Vite disperate attraversano la scena quasi in silenzio,il mondo di Kitano è quello in cui la parola perde significato,è il teatro dell’anti-retorica,dove il segno non è più verbale ma cromatico,materico,fortemente contornato,plastico,e il sonoro è quello del mare,del vento,del traffico o del crepitare dei proiettili,un mondo dove lo scherzo stralunato può convivere con tocchi di malinconica poesia.
[+]
Fiori di fuoco sono i fuochi d’artificio nel cielo notturno sul mare, i fiori dei proiettili che esplodono, allargando sui corpi rosse corolle di violenza, i fiori che dissolvono la loro consistenza reale e riappaiono nella stilizzazione di un dipinto, il fiore rosso sangue del colore con cui Horibe cancella l'ideogramma di “suicidio” dipinto su un paesaggio innevato.
Il contrasto è la cifra del film,nasce nel titolo e si irradia nella vicenda che vive di opposizioni,ritratte da un montaggio rigoroso, geniale, che mentre sembra disorientare con i continui salti temporali,sta in realtà indicando chiavi di lettura altre per tradurre la complessità del reale, dando forma all’indicibile.
Vite disperate attraversano la scena quasi in silenzio,il mondo di Kitano è quello in cui la parola perde significato,è il teatro dell’anti-retorica,dove il segno non è più verbale ma cromatico,materico,fortemente contornato,plastico,e il sonoro è quello del mare,del vento,del traffico o del crepitare dei proiettili,un mondo dove lo scherzo stralunato può convivere con tocchi di malinconica poesia.
La musica di Hisaishi alimenta il linguaggio delle immagini in un circuito di forte valenza simbolica,e strade sonore entrano nel silenzio di quei corpi assorti,parlano dove il lessico quotidiano non può più tradurre, è povero.
Horibe condisce di epiteti insultanti le frasi che rivolge all’autista,carica di ruvida dolcezza quelle per la figlioletta che non può portare al luna park (lo aspetta un appuntamento con il fuoco dei proiettili), ma troverà la sua voce vera nella pittura,dopo aver sostato a lungo di fronte al mare,immobile nella sua carrozzella di invalido.
Beat Kitano è Nishi, un poliziotto taciturno,duro,una vita chiusa in una spirale di morte:ha perso la figlioletta e la moglie è malata terminale,il collega Horibe è paralizzato dopo una sparatoria,un altro,Tanaka,è morto in uno scontro a fuoco,lui è preda degli strozzini yakuza e ha dovuto lasciare il lavoro.
Il suo viso è una maschera impassibile,un leggero tic sulla parte destra segnala livelli di guardia prossimi a saltare,gli occhi,coperti spesso da occhiali, fissano un punto di fuoco, mentre impercettibili variazioni preparano l’esplosione fulminea,devastante.
Rapina una banca,il denaro servirà per estinguere i debiti,aiutare la vedova di Tanaka e l'amico Horibe.Poi partirà con la moglie per un ultimo viaggio lungo il Giappone, attraverso tutte le stagioni.
E’ la seconda parte del film e il monte Fuji si staglia due volte brevemente sullo sfondo con la cima innevata,genio tutelare avvolto da dense brume alle pendici.
Scorrono le stagioni e i loro colori, quello che di buono portano i soldi della rapina (mai rapina fu più asettica e condivisa) è detto con rapida efficacia,e il mondo si compone ora di nuovo dei suoi elementi primari (aria, terra, fuoco, acqua), visioni di natura al confine tra reale ed irreale incorniciano la vicenda umana di Nishi e sua moglie che non può che andare verso quell’ unico epilogo.
Il paesaggio è ora presenza costante, in una vocazione naturalistica assecondata dall’indugiare del colore a creare trasparenze,tessere con pennellate dense larghe campiture,creare fitte corrispondenze fra realtà e immagine pittorica,in una vera galleria di dipinti d’autore.
L’arte là dove la vita sembra brancolare nel buio?
Si può, e lo farà Horibe.
O piuttosto usare gli ultimi due proiettili in canna, dopo aver aiutato una bambina a far volare l’aquilone sulla riva del mare.
[-]
[+] ottima
(di rudy56)
[ - ] ottima
|
|
|
[+] lascia un commento a paola di giuseppe »
[ - ] lascia un commento a paola di giuseppe »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paolo-42
|
venerdì 5 marzo 2010
|
"forte"
|
|
|
|
E' un film "forte", un po' noioso a tratti ma non male in fondo.
|
|
|
[+] lascia un commento a paolo-42 »
[ - ] lascia un commento a paolo-42 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
giuseppe th. dreyer
|
martedì 8 dicembre 2009
|
beat takeshi e i fuochi d'artifico.
|
|
|
|
Beat takeshi torna alla regia e lo fa con un film disarmante per la sua belezza. Storia paralelle di 2 poliziotti, costretti a ricostruirsi una vita o reagire al dolore delle persone che li circondano. Hana-bi è un film coinvolgente, sapiente la regia di kitano, il sangue dei corpi martoriati all'inverosimile diventa il colore dei quadri, in una sapiente susseguirsi di immagini evocative e poetiche. Il rapporto tra nishi e la moglie trascende la parola e un intesa a priori basata sul gioco. Film struggente con una bella colonna sonora.
Voto 9.
|
|
|
[+] lascia un commento a giuseppe th. dreyer »
[ - ] lascia un commento a giuseppe th. dreyer »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
americo didonfranc.
|
venerdì 20 novembre 2009
|
la meraviglia di una rtista
|
|
|
|
Takeshi Kitano lo considero un artista eccezionale. Il suo modo di fare cinema è totalmente profondo e poetico che ogni volta che vedo un suo film, so di vedere un gran bel film. Han-Bi è sicuramente la sua più bella opera, il modo in cui tratta il difficile tema della morte e della tristezza è senza dubbio il modo più perfetto possibile, ossia con una tale e completa passione che rende questo film una meravigliosa poesia sulla vita. Eccezionale interpretazione e sublime regia, tutto quanto incorniciato in uno straordinario montaggio (perfetto nei flashback) con il quale Kitano intreccia violenza e amore. Per chi ama il grande cinema non può non amare Hana-Bi.
|
|
|
[+] lascia un commento a americo didonfranc. »
[ - ] lascia un commento a americo didonfranc. »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
paride86
|
venerdì 20 novembre 2009
|
buono
|
|
|
|
Noir violento e sentimentale, in perfetto stile Kitano.
I dialoghi sono limitati allo stretto necessario, le immagini sono forti e il sangue scorre a fiotti. Il finale è intuibile, ma d'altronde era forse inevitabile.
Molti lo considerano un capolavoro, eppure non mi ha conquistato.
Musiche stupende.
|
|
|
[+] lascia un commento a paride86 »
[ - ] lascia un commento a paride86 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
enzo fucchio
|
giovedì 19 novembre 2009
|
la meraviglia di un artista
|
|
|
|
Takeshi Kitano lo considero un artista eccezionale. Il suo modo di fare cinema è totalmente profondo e poetico che ogni volta che vedo un suo film, so di vedere un gran bel film. Han-Bi è sicuramente la sua più bella opera, il modo in cui tratta il difficile tema della morte e della tristezza è senza dubbio il modo più perfetto possibile, ossia con una tale e completa passione che rende questo film una meravigliosa poesia sulla vita. Eccezionale interpretazione e sublime regia, tutto quanto incorniciato in uno straordinario montaggio (perfetto nei flashback) con il quale Kitano intreccia violenza e amore. Per chi ama il grande cinema non può non amare Hana-Bi.
|
|
|
[+] lascia un commento a enzo fucchio »
[ - ] lascia un commento a enzo fucchio »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
ingloriusbastard
|
domenica 27 settembre 2009
|
l'auto-violenza di kitano
|
|
|
|
Che di sangue e pallottole se ne vedano un bel po' in questo film è un dato di fatto ineluttabile. Tuttavia, Kitano, evidenzia più una forma di autolesionismo nella creazione dei personaggi di Hana-Bi, costringendo lo spettatore a provare compassione per esseri umani rassegnati ai loro crudeli destini, piuttosto che la violenza verso i delinquenti di turno, quasi a dover alleviare con le pistole il dolore che la vita stessa ha inferto a gente senza colpa. Kitano spezza i ritmi, li taglia con l'accetta e sfoga l'ira di un uomo (placido come uno stagno) verso un epilogo già scritto, in un bagno di sangue che alla fine importa meno di un aquilone strappato.
|
|
|
[+] lascia un commento a ingloriusbastard »
[ - ] lascia un commento a ingloriusbastard »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
elvis shot jfk
|
lunedì 22 giugno 2009
|
3 stelle
|
|
|
|
molto bella la prima parte........con il passare delle scene diventa un pò soporifero...3 STELLE....mi aspettavo di meglio visto l'ottima prima parte......
|
|
|
[+] lascia un commento a elvis shot jfk »
[ - ] lascia un commento a elvis shot jfk »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
federico88
|
domenica 8 giugno 2008
|
quel simpaticone di kitano..
|
|
|
|
Leone d'oro a venezia forse il film di kitano piu apprezzato.Un film tra poliziesco,noir e commedia.Il protagonista afflitto dai sensi di colpa per l'uccisione di un suo collega e la paralisi di un altro prima rapinerà una banca(con cui aiuterà finanziaramente la vedova del poliziotto ed il suo amico ormai rimasto solo) infine farà un ultimo viaggio quando ormai braccato dalla polizia e dalla yakuza si suciderà insieme alla moglie malata terminale. Come sempre kitano affianca un inaudita violenza ad una comicità spiazzante. Il protagonista si fa portatore di una filosofia nichilistica e nel suo ultimo viaggio si avvicina alla morte in modo ironico e piuttosto buffo,come se una delle vie di accettazione della morte sia proprio il riderci sopra.
[+]
Leone d'oro a venezia forse il film di kitano piu apprezzato.Un film tra poliziesco,noir e commedia.Il protagonista afflitto dai sensi di colpa per l'uccisione di un suo collega e la paralisi di un altro prima rapinerà una banca(con cui aiuterà finanziaramente la vedova del poliziotto ed il suo amico ormai rimasto solo) infine farà un ultimo viaggio quando ormai braccato dalla polizia e dalla yakuza si suciderà insieme alla moglie malata terminale. Come sempre kitano affianca un inaudita violenza ad una comicità spiazzante. Il protagonista si fa portatore di una filosofia nichilistica e nel suo ultimo viaggio si avvicina alla morte in modo ironico e piuttosto buffo,come se una delle vie di accettazione della morte sia proprio il riderci sopra.Insomma il cinema di kitano che puoi adorare o non capire..
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a federico88 »
[ - ] lascia un commento a federico88 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|