Titolo originale | Dead Man Walking |
Anno | 1995 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Tim Robbins |
Attori | Susan Sarandon, Sean Penn, Robert Prosky, Raymond J. Barry, R. Lee Ermey, Scott Wilson Eva Amurri Martino, Jack Black, Clancy Brown, Peter Sarsgaard, Margo Martindale, Jon Abrahams, Celia Weston, Lois Smith, Roberta Maxwell, Barton Heyman, Steve Boles, Nesbitt Blaisdell, Ray Aranha, Larry Pine. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,18 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 18 ottobre 2019
Una suora decie di aiutare coraggiosamente un uomo condannato a morte che si proclama innocente. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto un premio ai Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, 3 candidature a Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, Al Box Office Usa Dead Man Walking - Condannato a morte ha incassato 34,2 milioni di dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Matthew Poncelet è nel braccio della morte in attesa dell'esecuzione. Insieme a un complice ha ucciso e violentato un ragazzo e una ragazza. Chiede di essere assistito da una suora, per avere un minimo di conforto, ma soprattutto per un aiuto nelle varie petizioni di grazia. Petizioni che, una dopo l'altra, cadono. Matthew si proclama innocente. La suora, sconvolta ma coraggiosa, aiuta il giovane, parla con la sua famiglia e con le famiglie dei ragazzi uccisi. Alla fine Matthew confessa di essere lui l'assassino. Così potrà morire con dignità, e libero. Anche la suora ha molto sofferto e imparato. La condanna viene eseguita e illustrata in tutti i dettagli, secondo dopo secondo, siringa dopo siringa. Argomento importante, drammatico e coinvolgente per un film che non ha mai impennate, ma che esprime con chiarezza ciò che vuole esprimere. Rispetto alle molte storie proposte su questo tema, il film di Tim Robbins ha il valore aggiunto della verità rispetto al sentimento (il protagonista è proprio cattivo, anche se alla fine si "dispiace"). La tesi è quella, conosciuta, della pena di morte, ingiusta comunque, anche per chi la meriterebbe. Bravi gli attori. Oscar, dopo quattro "nomination", alla Sarandon.
Matthew Poncelet (Sean Penn) è ormai prossimo alla pena di morte, l'esecuzione lo attende, ma chiede aiuto ad una suora (Susan Sarandon) affinchè faccia luce sui fatti realmente accaduti e che portarono l'uomo alla condanna. La donna si ritrova così in una situazione molto complicata da gestire, Matthew chiede di starle accanto nel periodo che porrà fine alla propria [...] Vai alla recensione »
"Dead Man Walking"(Tim Robbins, anche sceneggiatura dall'autobiorgrafia di Sister Helen Prejean, 1996). Il fillm parla, ispirandosi a fatti reali, di un razzista e violento assassino(che però comne tale si professa innocente)che ottiene l'aiuto, insperato, di una suora che vuole comunque procrastinare, almeno, l'esecuzione(siamo in Lousiana, dove la condanna a morte è [...] Vai alla recensione »
Un uomo nel braccio della morte attende l'esecuzione tentando di scagionarsi in qualche modo ma invano, una suora lo aiuterà a confessare e a morire con dignità. Il film diretto dal bravo Tim Robbins è crudo ed essenziale e per questo credibile dando idea palpabile delle situazioni, una storia altamente drammatica interpretata come meglio non si potrebbe da Sean Penn e dalla [...] Vai alla recensione »
Un condannato a morte chiede aiuto a una suora di un ordine molto progressista, perchè il suo caso venga riesaminato, ma non è tutto come può sembrare. Dead Man Walking è un film che sfrutta il tipico filone drammatico dei condannati a morte o comunque dei carcerati innocenti o apparentemente innnocenti, che sia tratto da un romanzo o no.
Alla fine Suor Helen Prejean ce l’ha fatta nel suo intento,così come Susan Sarandon a conquistare l’ambita statuetta, l’Oscar per la migliore protagonista;nulla da eccepire,ma ha fatto di meglio in predenti candidature. In questo film il suo compagno di lavoro è un detenuto per violenza sessuale ed omicidio,Matthew Pancelet che poco,anzi nulla può offrire al di là delle sbarre;tra l’altro la parte [...] Vai alla recensione »
Ho in parte apprezzato la maniera diretta, semplice e senza colpi di scena con cui viene trattato questo film e la tematica della pena di morte, della redenzione, del dolore che è universale che non ha parti, del pentimento di un uomo- il formidabile Sean Penn- che messo alle strette dal conto alla rovescia del braccio della morte sembra fare finalmente i conti con la realtà in un percorso di crescita, [...] Vai alla recensione »
Robbins,qui alla sua seconda regia,si ispira all'autobiografia della vera Prejean e gira un film di impegno civile su un tema che in America(e non solo)non cesserà mai di essere scomodo.Per quanto sincero e abile nel suscitare compassione e disprezzo nei momenti giusti(vedi le scene in cui Helen visita i genitori delle vittime),il risultato è un pò troppo tendente al political correct.
penn da oscar un grade attore memorabbile la regia di robbins la sarandon meravigliosa bel film sulla pena di morte ti fa riflettere. come al solito questo capolavoro in italia non esiste a dvd italiani datevi una sveglia ormai non ci considera piu nessuno
Un film staordinario, senza fronzoli, tutto sostanza: non da risposte, solo domande, le risposte le lascia allo spettatore, stimolato a riflettere su temi impegnativi. Tutto il contrario del cinema di oggi, tutto effetti speciali, privo di idee e sceneggiature.
sean penn fa una bellissima interpretazione...anche se a partire dalla seconda parte del film..forse per qst nn ha preso l'oscar..cmq grnd interpretazione...Bravissima la Sarandon...oscar meritatissimo..cm film..le tre stelline vanno bn...è il giusto giudizio...buon film..nn di certo un capolavore..ma cmq piu che guardabile
Un film da ...stasera non c’è nulla...scegliamo il meno peggio... trama banale, forse da un copione “nato li per li” l’attrice protagonista è abbastanza espressiva mentre l’attore sempre protagonista principale è stato indifferente ovvero forse entrambe i soggetti sono stati reduci del copione, che li ha comunque banalizzati.
Dead Man Walking (il titolo significa “morto che cammina”, come viene annunciato nelle prigioni il passaggio del condannato verso la cella dell’esecuzione) appartiene alla categoria dei film importanti - quelli che toccano un tema scottante, sollecitano una discussione, provocano, forse, dei mutamenti - più che alla categoria del grande cinema. Sotto la bella, plumbea confezione che gli ha dato Tim [...] Vai alla recensione »
Ai bambini, in campagna, non si permetteva di assistere all’uccisione del maiale. Le urla della bestia davanti al suo aguzzino - ammonivano i vecchi - assomigliavano troppo a quelle di un “cristiano”. Da grandi, invece, si può guardare tutto, anche l’agonia di un “cristiano” vero. E quello che ci capita precipitando nell’inferno evocato da Dead Mac Walking - Condannato a morte, del regista americano [...] Vai alla recensione »
Dead Man Walking (Morto che cammina) è il grido con cui nella prigione statale della Louisiana i secondini avvertono che sta passando nei corridoi un condannato a morte portato all'esecuzione, marciando sulle proprie gambe e quindi sano come si deve: la legge esige che il morituro sia in salute e ben vivo, prima di ucciderlo. Dead Man Walking è anche il titolo del libro da cui il film è tratto, pubblicato [...] Vai alla recensione »
«Uomo morto in marcia», grida uno dei carnefici che, in Dead Man Walking, portano Matthew a morire. Da dove viene il cinismo di parole che informano della sua stessa morte un uomo ancor vivo, che la anticipano ai suoi stessi orecchi, come se fosse già avvenuta? Da dove viene la loro volgarità promossa a rito? Tim Robbins non dà risposta a queste domande, e neppure le formula esplicitamente.