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ghostface99
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venerdì 23 agosto 2013
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il vero amore è per sempre
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Difficile trovare le parole giuste per esprimere le emozioni che questo film ti lascia dentro: tanti detrattori sostengono che la pellicola sia eccessivamente sopravvalutata e che forse se non fosse stato per la morte di brandon non ce lo ricorderemmo neanche. Indubbiamente è innegabile che la tragica fine dell'attore (involontariamente) abbia dato un forte impulso all'opera facendola divenire un cult e rendendo le atmosfere dark ancora più angoscianti. Ma il film non si regge unicamente su un tragico incidente (non addentriamoci nelle varie ipotesi) ma su un'interpretazione sofferta e tormentata di un attore incredibile con un grado di immedesimazione nel personaggio di gran lunga superiore alla norma.
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Difficile trovare le parole giuste per esprimere le emozioni che questo film ti lascia dentro: tanti detrattori sostengono che la pellicola sia eccessivamente sopravvalutata e che forse se non fosse stato per la morte di brandon non ce lo ricorderemmo neanche. Indubbiamente è innegabile che la tragica fine dell'attore (involontariamente) abbia dato un forte impulso all'opera facendola divenire un cult e rendendo le atmosfere dark ancora più angoscianti. Ma il film non si regge unicamente su un tragico incidente (non addentriamoci nelle varie ipotesi) ma su un'interpretazione sofferta e tormentata di un attore incredibile con un grado di immedesimazione nel personaggio di gran lunga superiore alla norma. Ho trovato ogni elemento di questa pellicola encomiabile, ma soprattutto scenografia, colonna sonora sceneggiatura sono incastonate tra loro in modo da offrire un quadro di insieme da film capolavoro. Tutti i sentimenti dell'animo umano sono ben ritratti al suo interno: il desiderio di vendetta interpretabile anche come una sorta di giustizia soprannaturale (il confine è piuttosto sottile), l'amore totalizzante dei due fidanzati, la contraddizione interiore, l'amicizia: il tutto mescolato a violenza, sadismo e assenza di scrupoli degli antagonisti. Al di là della trama coinvolgente, molto incupita dalle immagini notturne di una città in degrado, la vera punta di diamante è rappresentata da una sceneggiatura straordinaria da cui è stata bandita la banalità: ogni battuta trova in sè un significato profondo, non è mai casuale, specialmente per le parti di amara ironia. Indimenticabili i dialoghi di eric con il poliziotto, l'introduzione di sarah, il passaggio del corvo di edgar allan poe, e poi la frase simbolo del film: il mitico non può piovere per sempre. Sceneggiatura resa superlativa dall'appropriato uso dlla colonna sonora, in cui spicca il meraviglioso brano rain forever. Due parole da spendere anche riguardo l'eccezionale doppiaggio italiano in cui luca ward è forse la voce perfetta per rendere la complessità del personaggio di brandon. Purtoppo e sottolineo purtoppo pare proprio che ci sarà un remake a 20 anni di distanza dall'uscita di questo cult: nulla di più errato a mio avviso: il corvo rientra in quella serie di film come il padrino per intenderci, che anche tra 200 anni saranno sempre godibilissimi e inavvicinabili per sequel, prequel reboot spin-off e quant'altro. Già speculando sulla fama del film sono stati realizzati tre sequel uno peggiore dell'altro e per di più è stata realizzata una serie tv inguardabile e che banalizza e vanifica ogni messaggio espresso dal film originale. Qualunque idea innovativa questo remake porterà, sono convinto che l'originale resti irraggiungibile, perché il corvo non è spiderman che ci puoi mettere dietro alla maschera qualsiasi attore, il corvo è Brandon Lee.
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brando fioravanti
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giovedì 12 aprile 2012
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corvo
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Il protagonista rappresenta tutti gli stereopiti giovanili. Un eroe nichilista, vestito in stile dark e che suona musica metal. Girato quasi sempre di notte e ambientato sempre nei bassi fondi. Stiamo lontani da Tim Burton(grande regista di fumetti) , ma il film ha una sua energia.Lo stile non è dei migliori, ma comunque efficace.Buon mix tra grandi sentimenti e sadico piacere per la vendetta. Ruolo azzeccato per il compianto Brandon Lee
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lorenzo romano
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giovedì 1 dicembre 2011
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l'amore è per sempre
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La vita purtroppo no. Lo impara lo sfortunato Eric Draven (Brandon Lee) sulla sua pelle, quando lui e la sua amata Shelly (Sofia Shinas) finiscono vittima di sadici criminali al servizio di Top Dollar. Ma le forze delle Tenebre, impietosite, concedono al defunto rocker una seconda possibilità: la vendetta. Con l'anima imprigionata nel corpo di un corvo, Eric comincia il suo lento ed inesorabile "percorso di sangue", che sfocerà in uno strabiliante combattimento niente popò di meno che con il boss in persona. Arricchito da un'onorevole colonna sonora (The Cure, Pantera, Nine Inch Nails, Stone Temple Pilots,... ), Il Corvo si prospetta un'incalzante susseguirsi di azione, sangue ed acrobazie. Le ambientazioni dark accentuano la decadenza della città in cui si svolge la storia, mantenendo il tutto in una sorta di caos ad opera dell'uomo.
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La vita purtroppo no. Lo impara lo sfortunato Eric Draven (Brandon Lee) sulla sua pelle, quando lui e la sua amata Shelly (Sofia Shinas) finiscono vittima di sadici criminali al servizio di Top Dollar. Ma le forze delle Tenebre, impietosite, concedono al defunto rocker una seconda possibilità: la vendetta. Con l'anima imprigionata nel corpo di un corvo, Eric comincia il suo lento ed inesorabile "percorso di sangue", che sfocerà in uno strabiliante combattimento niente popò di meno che con il boss in persona. Arricchito da un'onorevole colonna sonora (The Cure, Pantera, Nine Inch Nails, Stone Temple Pilots,... ), Il Corvo si prospetta un'incalzante susseguirsi di azione, sangue ed acrobazie. Le ambientazioni dark accentuano la decadenza della città in cui si svolge la storia, mantenendo il tutto in una sorta di caos ad opera dell'uomo. Un film più che dignitoso, che ha contribuito alla prima (ed ultima) interpretazione di Brandon Lee, il cui nome è oramai scolpito nel grande "mito" del cinema. Degno di nota è soprattutto il macabro cerone del protagonista. Il caro zio Joker (Heath Ledger) ne sarebbe andato fiero.
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wicker-man
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lunedì 31 ottobre 2011
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eric the raven
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Uno dei miei film preferiti. Ambientazione dark, storia fantastica, musiche stupende e un grande Brandon Lee. Da vedere e rivedere
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peppe97
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venerdì 5 agosto 2011
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una pellicola "tanto emotiva quanto spietata"
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Che dire. Un film che contrappone in sè per sè due aspetti: la compassione e il dolore che si avverte con il fatto principale (l'uccisione del protagonista e della sua ragazza), e la cattiveria provata dal protagonista nel vendicarsi; egli lo fa in un modo quasi inumano, aspetto che non andrebbe utilizzato per il grande schermo. Per il resto tutto va bene tranne che dall'altra parte del set; una morte accidentale quanto originale per un attore: morire durante le riprese è il colmo.
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ultimoboyscout
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mercoledì 11 maggio 2011
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non può piovere per sempre...
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Film maledetto in ogni senso, maledetto e dannato come il personaggio del protagonista Eric Draven (il cognome è chiarissimo...): appena uscito sembrava destinato ad essere un cult, avvolto nell'aura del mito che gli si era creata attorno e per i notissimi, tragici fatti accaduti durante le riprese. Mito che piano piano è andato affievolendosi, soprattutto per il valore reale del film che è piuttosto basso, dal gusto esageratamente trash e kitsch, dalla storia poco originale e dalle interpretazioni mai convincenti. Nemmeno l'angelo vendicatore draven che torna dal regno dei morti piace, con tutte quelle citazioni mistiche e quel buonismo ad ogni costo. Molto belle e indovinate le musiche, le atmosfere incredibilmente gothic-punk da wester metropolitano nero e la fotografia livida, buia, perfetta per una pellicola girata completamente di notte e con la pioggia.
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Film maledetto in ogni senso, maledetto e dannato come il personaggio del protagonista Eric Draven (il cognome è chiarissimo...): appena uscito sembrava destinato ad essere un cult, avvolto nell'aura del mito che gli si era creata attorno e per i notissimi, tragici fatti accaduti durante le riprese. Mito che piano piano è andato affievolendosi, soprattutto per il valore reale del film che è piuttosto basso, dal gusto esageratamente trash e kitsch, dalla storia poco originale e dalle interpretazioni mai convincenti. Nemmeno l'angelo vendicatore draven che torna dal regno dei morti piace, con tutte quelle citazioni mistiche e quel buonismo ad ogni costo. Molto belle e indovinate le musiche, le atmosfere incredibilmente gothic-punk da wester metropolitano nero e la fotografia livida, buia, perfetta per una pellicola girata completamente di notte e con la pioggia. Volgarmente stereotipato e infarcito di luoghi comuni, la regia convince solo in parte. Forti, forti sentimenti si respirano.
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taniamarina
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lunedì 18 aprile 2011
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aspettative deluse del tutto
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Il film si basa su di uno stereotipo: la gente del sud vive ancora sugli alberi. Concetto realmente vissuto da alcune città del nord Italia, e descritto in modo efficace nella prima parte della pellicola. Ma si avverte netta l'impressione che il regista abbia attinto fin troppo dal film francese mutilando parte della sua personalità registica. alcune trovate sono gradevoli, ma il film procede a stento con attori laccati e situazioni improbabili, ricordo di una cinematografia che si sperava fosse finita. La provincia di Napoli appare ridicola e viene quasi voglia di stigmatizzarla tanto che è finta. A parte la notevole prova attoriale di Bisio e Siani, è un film che a stento si vede fino alla fine.
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Il film si basa su di uno stereotipo: la gente del sud vive ancora sugli alberi. Concetto realmente vissuto da alcune città del nord Italia, e descritto in modo efficace nella prima parte della pellicola. Ma si avverte netta l'impressione che il regista abbia attinto fin troppo dal film francese mutilando parte della sua personalità registica. alcune trovate sono gradevoli, ma il film procede a stento con attori laccati e situazioni improbabili, ricordo di una cinematografia che si sperava fosse finita. La provincia di Napoli appare ridicola e viene quasi voglia di stigmatizzarla tanto che è finta. A parte la notevole prova attoriale di Bisio e Siani, è un film che a stento si vede fino alla fine. Deludente
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alex41
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sabato 26 febbraio 2011
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il miglior film di brandon lee
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Il figlio di Bruce Lee interpreta Eric, una rockstar che dopo essere stato ucciso insieme alla fidanzata, viene riportato in vita dal regno dei morti da un corvo per portare a termine la sua vendetta, ovvero eliminare chi lo ha ucciso. Questa è la sintesi della trama, ora passiamo al sodo: io trovo il film veramente molto bello anche perchè ha quel fascino da film dark e cupo che ne fanno un film veramente affascinante: le scenografie sono fantastiche e lo stesso vale per l'atmosfera che si respira: personaggi in nero e luoghi oscuri, musiche eccellenti dei Joy Division e i Cure e anche la splendida regia di Proyas e anche gli attori se la sono cavata molto bene, sia Brandon Lee (pace all'anima sua) che anche Michael Wincott e Ernie Hudson.
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Il figlio di Bruce Lee interpreta Eric, una rockstar che dopo essere stato ucciso insieme alla fidanzata, viene riportato in vita dal regno dei morti da un corvo per portare a termine la sua vendetta, ovvero eliminare chi lo ha ucciso. Questa è la sintesi della trama, ora passiamo al sodo: io trovo il film veramente molto bello anche perchè ha quel fascino da film dark e cupo che ne fanno un film veramente affascinante: le scenografie sono fantastiche e lo stesso vale per l'atmosfera che si respira: personaggi in nero e luoghi oscuri, musiche eccellenti dei Joy Division e i Cure e anche la splendida regia di Proyas e anche gli attori se la sono cavata molto bene, sia Brandon Lee (pace all'anima sua) che anche Michael Wincott e Ernie Hudson. Sembra quasi un fumetto dark con una ottima fotografia stile Dylan Dog e Tim Burton e una pellicola violenta quanto basta senza esagerare troppo sugli effetti del sangue. Questo film mi ha veramente entusiasmato, e dire che non conoscevo neanche il fumetto originale, ma i fan di sicuro lo adoreranno. Buona visione!
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pjmix
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sabato 12 febbraio 2011
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idea banale ma..
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L'idea? Niente di che. Un uomo viene ucciso e lui torna in vita per farsi vendetta; banalissimo direte voi. E invece no; non è tanto la banalità della storia che colpisce quanto l'incredibile interpretazione di Brandon Lee (purtroppo assassinato veramente sul set)in un film che non finisce mai di stupire. Alcuni riferimenti alla letteratura inglese (Paradise Lost e Edgar Allan Poe) rendono il film intrigante, coinvolgente e lascia lo spettatore attento. Come finirà? Chi vincerà? In una città dilaniata dalla malavita "non può piovere per sempre". Commovente e drammatico, è un film che lascia il segno.
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theironmaiden
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sabato 4 dicembre 2010
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occasione ottima... gettata nel cesso!
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Mi aspettavo di vedere un film romantico,commovente, pieno di disperazione e dolore e invece...
ho visto un film violento,pesante,splatter,sadico,noioso, pieno di violenza gratuita e di sangue!!
PS: Come si fa a reputare capolavoro un film del genere?
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