Free Willy è l’ennesima favola per bambini con intenerimento tramite animali, da salvaguardare solo nei confini del politicamente corretto: l’orca va messa in libertà, infatti, a causa della meschinità di chi la sfrutta e non per il semplice fatto che sia ingiusto ingabbiarla. Il merito della riuscita dell’opera va all’australiano Simon Wincer, artigiano che sa unire la compattezza drammaturgica nella levità alla misura dei sentimenti coinvolti. Se la prerogativa di film con animali e ragazzini è il connubio fra buonismo, candore e manicheismo, Wincer non indulge troppo in stucchevoli melasse e sottolineature, riuscendo a commuovere senza ricatti palesi e creando un interessante parallelo fra due “ribelli” in cerca di famiglia (un ingrediente che riequilibra i motti edificanti in campo).
[+]
Free Willy è l’ennesima favola per bambini con intenerimento tramite animali, da salvaguardare solo nei confini del politicamente corretto: l’orca va messa in libertà, infatti, a causa della meschinità di chi la sfrutta e non per il semplice fatto che sia ingiusto ingabbiarla. Il merito della riuscita dell’opera va all’australiano Simon Wincer, artigiano che sa unire la compattezza drammaturgica nella levità alla misura dei sentimenti coinvolti. Se la prerogativa di film con animali e ragazzini è il connubio fra buonismo, candore e manicheismo, Wincer non indulge troppo in stucchevoli melasse e sottolineature, riuscendo a commuovere senza ricatti palesi e creando un interessante parallelo fra due “ribelli” in cerca di famiglia (un ingrediente che riequilibra i motti edificanti in campo). Anche il condimento “magico” con leggende indiane aiuta ad uscire da certi stereotipi. Da citare la scena con “autolavaggio” della balena e la sequenza del salto degli scogli.
[-]
|
|