Titolo originale | In weiter Ferne, so nah! |
Anno | 1993 |
Genere | Fantastico, |
Produzione | Germania |
Durata | 145 minuti |
Regia di | Wim Wenders |
Attori | Bruno Ganz, Peter Falk, Nastassja Kinski, Horst Buchholz, Solveig Dommartin, Rudiger Vogler Lou Reed, Otto Sander, Willem Dafoe, Heinz Rühmann, Udo Samel. |
Uscita | giovedì 4 agosto 1994 |
Distribuzione | Penta Distribuzione |
MYmonetro | 3,40 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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A Berlino ci sono due angeli, Cassel e Raffaela (Sander e Kinski), pieni di buone intenzioni nei confronti degli umani. Vorrebbero aiutarli, alleviare... Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes,
CONSIGLIATO SÌ
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A Berlino ci sono due angeli, Cassel e Raffaela (Sander e Kinski), pieni di buone intenzioni nei confronti degli umani. Vorrebbero aiutarli, alleviare le loro sofferenze. Gli altri personaggi sono: un pizzaiolo che canta Funiculì Funiculà (Ganz), il vecchio autista di un gerarca nazista, un gangster americano che vende armi e pornografia (Bucholz), due bambine molto sensibili, un gruppo di acrobati, un investigatore privato troppo contorto (Vogler), un altro angelo "nero" e cinico che forse rappresenta il destino (Dafoe), Peter Falk e Lou Reed che fanno se stessi. Cassel compie un'azione anomala e si trova a essere un umano, e da quel momento comincia a non capirsi. Gli piace bere, gli piacciono i soldi, insomma va alla deriva. Certo, gli uomini sono strani e hanno smarrito il senso di tutto, del bene e del male. Il senso generale della vita. Alla fine, grazie a un ultimo eroismo, Cassel ritorna angelo e ha molti elementi in più per fare il custode. È un film ingiudicabile. Se si ama Wenders l'unica scelta è un atto di fede. Per chi è indifferente ai temi del regista valgono certi episodi di straordinaria creatività, emozione e intelligenza. Intelligenza tutta tedesca. Wenders afferma continuamente la sua radice artistica che, non dimentichiamolo, è forse la più profonda, incidente e imponente del Novecento. Non può dunque mancare un richiamo al nazismo, all'espressionismo (suggestiva la citazione dell' Urlo di Munch) e alla comunicazione diretta di una certa letteratura (e inoltre arte figurativa, teatro e cinema) che affrontava i temi per rappresentarli, ma soprattutto per risolverli. Con quell'inconfondibile chiave dolorosa e romantica. È una sorta di antropologico ritorno ingenuo. L'angelo dice: "Non siamo il messaggio, siamo i messaggeri". La morale finale è che occorre essere buoni. Una dichiarazione di sentimento e di semplicità allarmante detta da Wenders, uno che pensa, soffre, e conosce, persino troppo. Una volta accettato il postulato si può anche pensare che sia buona la sua tesi: abbiamo dimenticato tutto, ricominciamo dal primo, naturale comandamento: non fare del male ai nostri simili.
COSÌ LONTANO COSÌ VICINO! disponibile in DVD o BluRay |
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lettura gradita "Voi che noi amiamo, voi che non ci sentite ..che ci credete così lontani...eppure siamo così vicini.noi siamo i messaggeri non il messaggio. Il messaggio è l'amore . Noi non siamo niente voi siete il nostro tutto. Lasciateci vivere nei vosti occhi, guardate il nostro mondo attraverso noi, riconqustatelo attraverso noi, allara saremo vicini a [...] Vai alla recensione »
Così vicino cosi lontano“descrive, con un sentire trasognato ed estetico, il sofferto conflitto fra forma ed energia , fra materia e spirito, fra i diversi piani dell’ essere che si osservano , si compenetrano ,si desiderano , si respingono in fiero tenzone ,poi inevitabilmente si ricompongono essendo solo , per illusione , distinti .
Dopo l'inspiegabile insuccesso di FINO ALLA FINE DEL MONDO,Wim Wenders sfiancato da questa titanica impresa ,torna IN Germania e dirige il seguito del CIELO SOPRA BERLINO,ovvero COSI LONTANO ,COSI VICINO.L'angelo Cassiel vive in mezzo alle persone e sente come sempre i loro pensieri,e ritrova anche l'amico damiel che nello scorso capitolo si era incarnato uomo per amore di una donna.
Wim Wenders, a distanza di sei anni, gira il sequel de "Il cielo sopra Berlino". "Così lontano, così vicino!" è un film sulla falsariga del precedente per profondità, misticismo ed introspezione, anche se forse non necessario. Il risultato è comunque un'opera di grande spessore, soprattutto nella prima parte, in cui Wenders, come al solito, [...] Vai alla recensione »
«Io so ora quel che nessun angelo sa»: con queste parole finiva Il cielo sopra Berlino. Era il 1987. Allora, il mondo era ancora diviso, e però anche paradossalmente rassicurato dalle due reciproche paure imperiali. Berlino era un non-luogo, uno spazio simbolico, dolente e per questo ancora “aperto”, in cui Wim Wenders e Peter Handke (sceneggiatore) potevano raccontare di uomini e di angeli alle prese [...] Vai alla recensione »
Dio è la presenza costante in una nuova visione cristiana di Wenders che al sentimentalismo e alla mite bontà positiva unisce adesso una inedita religiosità predicatoria. I suoi angeli in cappotto nero, la metafora dell’angelo e della città, sono ben noti sin da Il cielo sopra Berlino (1987): i personaggi di quel film ritornano nella storia dell’angelo Sander, compagno dell’angela Nastassja Kinski, [...] Vai alla recensione »
Il cielo sopra Berlino II: dopo il torrenziale Fino alla fine del mondo, Wim Wenders torna a raccontare di angeli che spia no i pensieri degli uomini in Così lontano, così vicino! Sono proprio loro, gli angeli, a essere così lontani, e allo stesso tempo così vicini a noi comuni mortali. Ci crediamo soli, immersi nel turbine della vita quotidiana, e invece nulla sfugge allo sguardo delle creature alate. [...] Vai alla recensione »