ultimoboyscout
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mercoledì 1 dicembre 2010
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davvero bello!
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Che bello! Quanto mi è piaciuto, una piccola perla che se non fosse stata riproposta molto probabilmente mi sarei perso. Animazione e colori meravigliosi, una storia godibile e un personaggio, Porco appunto, davvero sopra le righe e d'altri tempi. Dico una cosa sola: bisognava far passare 18 anni prima di farlo uscire in sala?
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ferragosto
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mercoledì 24 novembre 2010
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che bel film...magico
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molto dettagliata...........
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porco rosso
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lunedì 22 novembre 2010
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il miglior miyazaki val bene diciott'anni
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Molte cose belle del cinema trovano una lieve, insolita armonia in questo film.
È la perfezione del semplice racconto che supera in volo la banalità delle idee di un cinema sopravvalutato e fintamente innovativo, fatto di rivelazioni pseudo-filosofiche e di artificiosi stravolgimenti narrativi (si pensi alla moda dei film basati sul "finale a sorpresa"). E incredibile è l'eleganza con cui questa pellicola è stata girata... e non importa se, trattandosidi disegni animati, la cinepresa sia soltanto immaginaria: questo film contiene delle scene che oserei definire magistrali. Le scene d'azione hanno ritmi serrati, ben scanditi; il punto d'osservazione è sempre ideale, e sono perfettamente leggibili anche le carrellate più veloci e complesse.
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Molte cose belle del cinema trovano una lieve, insolita armonia in questo film.
È la perfezione del semplice racconto che supera in volo la banalità delle idee di un cinema sopravvalutato e fintamente innovativo, fatto di rivelazioni pseudo-filosofiche e di artificiosi stravolgimenti narrativi (si pensi alla moda dei film basati sul "finale a sorpresa"). E incredibile è l'eleganza con cui questa pellicola è stata girata... e non importa se, trattandosidi disegni animati, la cinepresa sia soltanto immaginaria: questo film contiene delle scene che oserei definire magistrali. Le scene d'azione hanno ritmi serrati, ben scanditi; il punto d'osservazione è sempre ideale, e sono perfettamente leggibili anche le carrellate più veloci e complesse. Non è peraltro affatto facile inventare delle sequenze che rappresentino in modo non banale un aereo che compie delle evoluzioni in cielo: è alto il rischio di ricalcare il linguaggio di un piatto documentario così come quello di scadere in un opposto eccesso di nevrotiche zoommate. In Porco Rosso le scene di volo sono invece fantasiose e poetiche, avvincenti, mai confusionarie.
La storia è permeata da un umorismo lieve, riuscitissimo, che si alterna senza forzature a scene drammatiche e profonde. Lo sfondo storico è sfumato, ma non per questo neutro (Marco-Porco è sostanzialmente un anarchico che non perde l’occasione per farsi beffe dei fascisti!). La narrazione è asciutta, lineare, senza fronzoli. La descrizione dei personaggi è resa bene con pochi tratti... per Porco vale un discorso a parte, perché la prima cosa che lascia colpiti non è ciò che sappiamo o vediamo di lui, ma l'esatto opposto: il suo passato, la sua metamorfosi, il suo volto umano. Ed è un aspetto fantastico, che aggiunge forza e mistero alla storia.
Tutta la grandezza di Hayao Miyazakisi manifesta in quest'opera meravigliosa ed intelligente.Porco Rossoè una delizia per gli occhi, scorrevole e colorato, leggero come l'aria e denso come la scia d'un aeroplano. È romantico e comico, agro e dolce, allegro e nostalgico. È una coda luminosa nel cielo, una nuvola bianca e cremisi; è una falena gaia e leggiadra, che disegna curve rosse di poesia.È un pensiero a motore che si libra nel cielo e brilla per un istante, come un raggio di sole nello specchio danzante:il tremolìo luccicante, affilato ed intenso, che non ferisce e non acceca, ma scalda ed incanta.
Anziché la solita storia vera che pare una favola, questa è una favola bella com una storia vera.
Evviva Porco Rosso.
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renato volpone
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venerdì 19 novembre 2010
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che bel racconto
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Ambientato in italia alla fine della seconda guerra mondiale, questo cartone animato ci propone la storia di un pilota di idrovolante sopravvissuto ad un massacro e trasformarto in un essere antropomorfo con il viso di maiale.
La storia, molto delicata, ci racconta di onestà, di rapporti di amicizia, di altruismo, di amore e di libertà.
I personaggi, anche i carttivi pirati dell'aria, hanno sempre qualcosa di buono da dare....è un'esaltazione dei valori, queli veri, quelli buoni. Un bellissimo racconto con splendide animazioni e bei paesaggi nel mare adriatico.
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reservoir dogs
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mercoledì 17 novembre 2010
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la bella e la bestia nipponica
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Anni 20', Marco Pagot è un aviatore di un idrocaccia rosso, vive volando e vola per vivere perchè "un porco senza ali è solo un porco", si perchè il protagonista è diventato un maiale, le motivazioni non le conosciamo ma ci piace pensare che sia stato per una scelta morale: il non combattere durante la prima grande guerra in quell'Italia che lo stesso Marco ama e che pultroppo si stà lentamente avviando verso il secondo conflitto mondiale... "Meglio porco che fascista".
Porco rosso è costretto a tornare a Milano per riparare l'aereo dopo uno scontro con Donald Curtis, un aviatore assunto dai "pirati del cielo" che ammorbano l'Adriatico.
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Anni 20', Marco Pagot è un aviatore di un idrocaccia rosso, vive volando e vola per vivere perchè "un porco senza ali è solo un porco", si perchè il protagonista è diventato un maiale, le motivazioni non le conosciamo ma ci piace pensare che sia stato per una scelta morale: il non combattere durante la prima grande guerra in quell'Italia che lo stesso Marco ama e che pultroppo si stà lentamente avviando verso il secondo conflitto mondiale... "Meglio porco che fascista".
Porco rosso è costretto a tornare a Milano per riparare l'aereo dopo uno scontro con Donald Curtis, un aviatore assunto dai "pirati del cielo" che ammorbano l'Adriatico.
Sui Navigli Marco grazie a Fio, esperta seppur giovane meccanica di aerei ed a tre generazioni di donne, le uniche scappate alla chiamata alle armi, riescono a ridar vita all'idrocaccia.
La ragazzina che segue il maiale per sondare le capacità del suo aereo crea così "La bella e la bestia nipponica".
Nello scontro finale con Curtis il porco dopo aver visto molte morti di compagni, mostrerà il suo valore per la vita altrui sconfiggendo l'avversario "psicologicamente": a cazzotti.
Il bacio di una "principessa" dai capelli rossi ridarà a Marco il suo normale aspetto.
E' il Miyazaki più politicamente impegnato che lascia intendere talvolta sibillinamente talvolta direttamente il suo disgusto per lo scontro"armato" e per la guerra.
Marco ricorda molto il Bogart di "Casablanca": non ha avuto un buon rapporto con le autorità, ha una donna che lo ama e che lo aspetta a sua insaputa e nasconde un passato a noi sconosciuto.
Per Miyazaki gli aviatori sono come gli elefanti, in punto di morte si ritrovano tutti in un luogo (sopra le nuvole), dando vita ad una "Via Lattea degli aviatori", perchè anche dopo la morte continuino a fare ciò che amavano fare in vita...volare.
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lepido
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venerdì 12 novembre 2010
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sotto 'l velame de li versi strani...
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Non lasciatevi forviare dalla storia apparentemente leggera, dai personaggi allegri e "fuori di testa" che giocano a fare i bambini o dagli animali parlanti e antropomorfi. Non fate questo errore perché siamo in presenza di uno dei film più difficili del Maestro, il più drammatico e struggente. Marco Pagot è l'unico superstite della sua squadriglia di biplani, abbattuta dagli aerei nemici sul finire della prima guerra mondiale. Da quel momento perde sé stesso e la capacità di rapportarsi con il prossimo, e si trasforma in un maiale, cioè in un essere immondo, colpevole di essere sopravvissuto a tutti i suoi amici.
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Non lasciatevi forviare dalla storia apparentemente leggera, dai personaggi allegri e "fuori di testa" che giocano a fare i bambini o dagli animali parlanti e antropomorfi. Non fate questo errore perché siamo in presenza di uno dei film più difficili del Maestro, il più drammatico e struggente. Marco Pagot è l'unico superstite della sua squadriglia di biplani, abbattuta dagli aerei nemici sul finire della prima guerra mondiale. Da quel momento perde sé stesso e la capacità di rapportarsi con il prossimo, e si trasforma in un maiale, cioè in un essere immondo, colpevole di essere sopravvissuto a tutti i suoi amici. Si rifugia quindi in un mondo fantastico e avulso dalla realtà, popolato dai "pirati dell'adriatico" con cui ingaggiare epiche battaglie nelle quali, come per i giochi dei bambini, nessuno però si fa mai veramente del male. Solo la piccola Fio, con il suo amore incondizionato e senza speranza, lo risveglierà da questa sua seconda infanzia e lo riconsegnerà al mondo reale e alla vita.
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wicca87
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giovedì 11 novembre 2010
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finalmente anche da noi
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Finalmente anche da noi arriva Porco Rosso uno dei più bei film di Miyazaki... l'ho già visto in lingua originale ed ho pure il dvd ma troverò il tempo per andare al cinema per vedere un ottimo prodotto d'animazione che vale tutto il prezzo del biglietto.
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steven mercury
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mercoledì 10 novembre 2010
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...hayao miyazaki... *****
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...come a ogni film che ho visto finora di miyazaki (forse a parte Totoro) dò un 5 stelle... ho visto la versione cinese (o jap) sottolineata e nonostante la lingua estranea a me il film mi è piaciuto molto... MERITA!!!
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filobus
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mercoledì 20 ottobre 2010
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ottimo, peccato per la pessima situazione dei dist
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Ottimo, peccato per la pessima situazione dei distributori italiani, accozzaglia di ignoranti.
davvero bel film, spensierato e divertente. Purtroppo in Italia la distribuzione sia nelle sale che in dvd delle opere di M. è semplicemente scandalosa, oltretutto l'italiota medio capisce solo Disney, me lo sono visto in inglese...
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g. romagna
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martedì 2 febbraio 2010
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porco rosso
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In questo film il regista Miyazaki mescola per la prima volta, in una vicenda ricca di fascino, realtà storica ed elemento magico. La rappresentazione geografica e della temperie socio-culturale italiana ai tempi del fascismo sono di grande accuratezza, con immagini del suolo italico -riprese dagli aerei- di bellezza sorprendente. Il notevole dinamismo delle battaglie volanti e l'impegno nella ricostruzione storico-sociale di un paese in un dato periodo storico si scontrano con una vicenda che si evolve, nei suoi snodi cruciali, secondo canoni di assoluta spensieratezza che sfociano spesso nel nonsense (la battaglia aerea decisiva tra i due protagonisti si conclude, tanto per fare un esempio, come incontro di pugilato).
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In questo film il regista Miyazaki mescola per la prima volta, in una vicenda ricca di fascino, realtà storica ed elemento magico. La rappresentazione geografica e della temperie socio-culturale italiana ai tempi del fascismo sono di grande accuratezza, con immagini del suolo italico -riprese dagli aerei- di bellezza sorprendente. Il notevole dinamismo delle battaglie volanti e l'impegno nella ricostruzione storico-sociale di un paese in un dato periodo storico si scontrano con una vicenda che si evolve, nei suoi snodi cruciali, secondo canoni di assoluta spensieratezza che sfociano spesso nel nonsense (la battaglia aerea decisiva tra i due protagonisti si conclude, tanto per fare un esempio, come incontro di pugilato). Tale scelta ardita trova comunque il suo giusto equilibrio senza far scemare il valore del prodotto, caricando la pellicola di quella giusta dose di ironia e leggerezza che un film di animazione -specialmente quando affronta tematiche storiche di siffatta levatura- assai più di altre categorie cinematografiche può permettersi. Nel complesso Porco Rosso si rivela un buon lavoro di Miyazaki, capace di seguire gli stilemi tipici dello stile del regista, seppur calati in una dimensione del tutto diversa. Certo, non ci troviamo al cospetto di uno dei suoi capolavori, ma di un prodotto godibilissimo e senza dubbio assai degno di essere visto. Il fatto che non lo si riesca a trovare in edizione italiana si commenta da solo, per cui tanto vale non spenderci parole ulteriormente.
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