kobayashi
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giovedì 3 luglio 2008
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il duro mondo delle corse, lancio di tom cruise
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Girato dal fratello "sfortunato", anche autore di Top Gun, del grande Regista Ridley Scott, Tony, lanciò la carriera di Tom Cruise, consentendogli la interpretazione di un personaggio sopra le righe. Un pilota di corse della americanissima e ricchissima categoria Nascar, ingaggiato da un venditore di macchine a metà della stagione per pilotare un'auto costruita dal leggendario Herry Hogg (Robert Duvall). Herry, a stagione iniziata, è fuori causa per un brutto incidente dell'anno di corse precedente in cui morì contro un muro il suo pilota. Se n'è andato per evitare l'inchiesta della Nascar e manda avanti la sua azienda agricola in campagna, coltivando la terra e intervallando l'impegno con qualche bevuta con gli amici.
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Girato dal fratello "sfortunato", anche autore di Top Gun, del grande Regista Ridley Scott, Tony, lanciò la carriera di Tom Cruise, consentendogli la interpretazione di un personaggio sopra le righe. Un pilota di corse della americanissima e ricchissima categoria Nascar, ingaggiato da un venditore di macchine a metà della stagione per pilotare un'auto costruita dal leggendario Herry Hogg (Robert Duvall). Herry, a stagione iniziata, è fuori causa per un brutto incidente dell'anno di corse precedente in cui morì contro un muro il suo pilota. Se n'è andato per evitare l'inchiesta della Nascar e manda avanti la sua azienda agricola in campagna, coltivando la terra e intervallando l'impegno con qualche bevuta con gli amici. Tim, lo sponsor, un venditore di auto, fa conoscere Herry e Cole (Tom Cruise) in modo da dare la possibilità al vecchio decano costruttore di auto di valutare il novellino. All'inizio i due non si piacciono, hanno, per così dire, problemi di comunicazione. Cole è veloce sul giro, ma non regge la distanza, distrugge gomme e macchina a ogni corsa e rischia di mandare in crisi l'intero team, ma non riesce a spiegare a Herry come settargli l'auto per correre forte. Da uomini duri e puri e da machi delle corse i due si fronteggiano come tori, fino a che non decidono di comune accordo di deporre le armi per tentare la vittoria e di spiegarsi a vicenda. Nasce un rapporto di fiducia reciproca che, emerge dal film, è elemento fondamentale nella resa di un gruppo di lavoro nel mondo automobilisitico. Cole vince 5 corse su sei gare. Poi, a Daytona, per un errore del suo avversario Rowdy Burn, innesca una paurosa carambola che lo lascia temporaneamente sprovvisto della vista e con presunte lesioni cerebrali. Quindi c'è l'ospedale, l'amore (....) per la sua dottoressa (Nicole Kidman, poi sua moglie nella vita reale). La riabilitazione alle corse. La mancata riammissione nel circuito di Rowdy, che dall'incidente è uscito con un grumo di sangue nel cervello. L'espulsione di Cole dalle corse. La richiesta di Rowdy, sul letto di ospedale, di fare correre la sua vecchia auto per portare a casa i soldi degli sponsor. La paura di tornare a Daytona un anno dopo il terribile incidente, la defaillance dei primi giri di gara poi subito seguita da una escalation di seconda,terza,quarta (le auto nascar hanno 4 marce) fuorigiri, bielle roventi e motori imballati, rumori di scarichi, duelli con avversari tosti e terribili, rotture del cambio, freni bloccati (Rass Willern, alias Cary Elwes) che immancabilmente finiscono con la vittoria del protagonista. L'eroe che bacia la sua bella dottoressa sul podio (ungendola di grasso) e va a rincuorare il suo capo meccanico, Herry, ancora con il fiato sospeso dopo la fine della gara.
Per noi italiani un'americanata. Può piacere a qualsiasi pubblico di ragazzine e di appassionati di corse. Ci si può passare un pomeriggio di relax sdraiati sul divano e, anche se si ha un approccio distaccato, farsi coinvolgere dal colore della immagini e dalla velocità e vivaxità della pellicola. Si dice, per ammissione dello stesso pilota, che questo film abbia motivato la carriera del genio del motociclismo valentino rossi, e che il 46 sulla scocca non sia altro che quello di Cole Trickle sulla City Chevrolet. Credo l'unico scopo alto a cui abbia assurto la pellicola sia proprio questo.
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dadowolf
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domenica 12 giugno 2011
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emozionante
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Ottimo film che non vi lascerà mai con lo sbadiglio in bocca, trama intrigante e sempre ricco di adrenalina, un ottimo Tom Cruise.
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dany101
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venerdì 4 gennaio 2013
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adrenalina,vivacità,e tom cruise,icona perfetta
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Tony Scott nel 1990 si lascia coinvolgere da tom Cruise ad imbarcarsi in un film incentrato sulle corse automobilistiche,dove-come nel precedente top Gun-le sequenze di dinamismo dei mezzi sono efficacissime,e intense.oltre che realizzate con perizia.Il film poggia le sue fondamenta sul carisma di Tom Cruise.Egli interpreta un personaggio che-rispetto al Pete Mitchell di Top Gun-guadagna tridimensionalità,e si parteggia per lui dall'inizio del film.Incarna i valori del riscatto del perdente inteso sotto un profilo indubbiamente anacronistico e americano,ma il cui eco può avere tranquillamente risonanza sulle platee più diverse.
Chi parla è chiaramente schierato,ma ha la volontà di difendere un film troppo spesso messo in ridicolo dalla critica intellettuale,poco incline a passare sopra ad uno sviluppo della trama-forse scontato ed elementare-ma costruito con un perfetto meccanismo enfatico,dove la galleria dei personaggi è ricca,dove il brio dell'azione è contagioso,e dove il mestiere dei realizzatori è difficile da mettere in discussione.
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Tony Scott nel 1990 si lascia coinvolgere da tom Cruise ad imbarcarsi in un film incentrato sulle corse automobilistiche,dove-come nel precedente top Gun-le sequenze di dinamismo dei mezzi sono efficacissime,e intense.oltre che realizzate con perizia.Il film poggia le sue fondamenta sul carisma di Tom Cruise.Egli interpreta un personaggio che-rispetto al Pete Mitchell di Top Gun-guadagna tridimensionalità,e si parteggia per lui dall'inizio del film.Incarna i valori del riscatto del perdente inteso sotto un profilo indubbiamente anacronistico e americano,ma il cui eco può avere tranquillamente risonanza sulle platee più diverse.
Chi parla è chiaramente schierato,ma ha la volontà di difendere un film troppo spesso messo in ridicolo dalla critica intellettuale,poco incline a passare sopra ad uno sviluppo della trama-forse scontato ed elementare-ma costruito con un perfetto meccanismo enfatico,dove la galleria dei personaggi è ricca,dove il brio dell'azione è contagioso,e dove il mestiere dei realizzatori è difficile da mettere in discussione.
Si tratta di un figlio legittimo degli anni '90 appena sbocciati,porta in scena una storia ed è capace di trainare con le sue virtù che potranno essere grossolane e non colte,potranno essere caotiche e non riflessive,ma suonano terribilmente sincere.siamo daccordo che il cinema americano si auto-celebra spesso,a volte con spocchia,ma questa pellicola vibra in un modo niente affato antipatico.Il pluripremiato sceneggiatore Robert Towne porta questo"Top Gun su ruote"ad un livello che il suo antesignano non poteva ambire,imbalsamato com'era dalla propria estetica d'aviazione e sfoggio di piloti e occhiali da sole.Da Top gun sembra esser stato preso spunto per mantenere un coefficente estetico/tematico,dal quale però sviluppare un impianto drammaturgico di rispetto che,al film dell'86, mancava.
Ultimo cenno alle musiche dell'allora astro nascente Hans Zimmer,che svolge un lavoro monumentale di sicuro impatto,tutto improntato su un implacabile asse melodia-Ritmo.Jeff Beck chiamato ad eseguire le massicce parti di chitarra,ed un loop travolgente e trascinante.Qui si trovano-peraltro-le note più malinconiche e ispirate del compositore tedesco, a dispetto di un riconoscimento-invece-arrivatogli is seguito alla stanca ripetizione dei propri clichè.
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alex41
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martedì 10 febbraio 2015
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cruise passa dai razzi nel cielo alle corse
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"Top Gun" già dopo la visione mi ha fatto ribollire da quanto era americano e scontato come film, e il copianto Tony Scott tira fuori un film copia-incolla (a parte che non muore nessuno stavolta) di "Top Gun", in cui stavolta si vede Tom Cruise nel ruolo del solito belloccio che sta sul cazzo a mezzo mondo, ma fa anche bagnare milioni di ragazzine (eh soldi soldi soldi), stavolta alle prese con le corse. Nicole Kidman fa la parte della solita ragazza sexy seria che non si sa come si innamora di Cruise (sarà perché nei film i bellocci vincono sempre, classica americanata da quattro soldi), se lo porta a letto con in sottofondo la classica ballata pop sdolcinata da mp3, e come se non bastasse…il cattivo, dopo tutte le volte che si sono quasi scannati a vicenda, a un certo punto gli chiede addirittura di guidare la sua auto???? Ok che il cinema è fantasia ma nemmeno "Rocky IV" era così spudoratamente scontato/stupido in queste sequenze.
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"Top Gun" già dopo la visione mi ha fatto ribollire da quanto era americano e scontato come film, e il copianto Tony Scott tira fuori un film copia-incolla (a parte che non muore nessuno stavolta) di "Top Gun", in cui stavolta si vede Tom Cruise nel ruolo del solito belloccio che sta sul cazzo a mezzo mondo, ma fa anche bagnare milioni di ragazzine (eh soldi soldi soldi), stavolta alle prese con le corse. Nicole Kidman fa la parte della solita ragazza sexy seria che non si sa come si innamora di Cruise (sarà perché nei film i bellocci vincono sempre, classica americanata da quattro soldi), se lo porta a letto con in sottofondo la classica ballata pop sdolcinata da mp3, e come se non bastasse…il cattivo, dopo tutte le volte che si sono quasi scannati a vicenda, a un certo punto gli chiede addirittura di guidare la sua auto???? Ok che il cinema è fantasia ma nemmeno "Rocky IV" era così spudoratamente scontato/stupido in queste sequenze. E indovinate un po' il finale? Cruise vincerà portandosi a casa il culo della Kidman? Nella realtà l'ha fatto, prima che il buon Kubrick li abbia divisi con "Eyes Wide Shut" (che Dio lo benedica in eterno). Le scene d'azione per l'epoca erano buone, e io preferisco mille volte le riprese di "Giorni Di Tuono" a cazzate tipo "Fast & Furious Tokyo Drift", perciò sull'azione vale un punto. Il secondo punto va a Robert Duvall che, non è un attore che amo alla follia ma i suoi personaggi riescono sempre; il suo ruolo, nonostante sia studiato nei minimi dettagli per risultare simpatico, a volte anche forzatamente, agli occhi dello spettatore, è l'unico personaggio ad avere spessore nel film. Tom Cruise non mi è mai piaciuto in questi filmetti, pare Edward Cullen sulla moto; Nicole Kidman, poverina stava nascendo, l'era di "The Others" l'ha cambiata per fortuna; il cattivo Michael Rooker pare uscito da un film di Schwarzenegger, Randy Quaid non te lo ricordi nemmeno, per non parlare poi di Cary Elwes (vi ricorda niente "Saw?"), in un ruolo messo solo per creare una partita competitiva degna di nota, ma il suo personaggio non buca lo schermo e risulta più piatto del plasma. A parte questo il montaggio è sempre costante, ottimo il sound e l'azione, sarebbe stato anche un buon prodotto se avessero messo da parte le solite americanate in cui il protagonista è bello e invidiato, il cattivo sembra un villain della Disney e a un certo punto diventa buono e la ragazza si deve innamorare per forza di lui. Consiglio la visione anche di "Pearl Harbor" , nonostante quest'ultimo sia mille volte peggio in queste caratteristiche. Tony Scott per me sarà sempre il regista di quella mina di "Una Vita Al Massimo", e a parte qualche buon filmetto….R.I.P.
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