Bolivia, Centro di detenzione La Granja. Un folto gruppo di giovani schierati in fila intona un canto sulla vita da detenuto. Sono ex tossici costretti a lavorare per i grandi coltivatori di coca. Chapare parte da questo frammento di realtà per raccontare il legame perverso tra la gestione del territorio e la coltivazione della coca che, foglia sacra destinata a un consumo tradizionale, è diventata il fulcro del narcotraffico. I protagonisti di questa storia sono trafficanti e politici corrotti, ma anche contadini ed ex minatori disoccupati, per i quali il lavoro nelle piantagioni costituisce l'unica possibilità di sopravvivenza, un argine contro un futuro di fame e miseria. L'affresco corale che ne risulta restituisce tutta la complessità del fenomeno, con il macrocontesto delle relazioni tra Nord e Sudamerica sullo sfondo.