dandy
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venerdì 11 settembre 2020
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perso nell''orrore.
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Ispirato a un fatto di cronaca del '66(ma reso pubblico solo 3 anni dopo,e diventato un libro),un altro film sulle atrocità nel Vietnam dopo "Platoon",che DePalma è riuscito a realizzare dopo anni solo grazie a quest'ultimo,e con cui ha diverse cose in comune.Come per il film di Stone abbiamo un novellino che maturerà sulla propria pelle le brutalità della guerra,la follia dei singoli fanatici che dilaga contagiando chi li circonda,l'impotenza di fronte all'orrore e la presa di coscienza di dover fare giustizia.De Palma tratta la violenza con pudore,ma risulta più incisivo e meno "edulcorato" di Stone:tutta la parte relativa alla ragazza è durissima,e la magistrale sequenza sulle rotaie una delle più strazianti di sempre.
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Ispirato a un fatto di cronaca del '66(ma reso pubblico solo 3 anni dopo,e diventato un libro),un altro film sulle atrocità nel Vietnam dopo "Platoon",che DePalma è riuscito a realizzare dopo anni solo grazie a quest'ultimo,e con cui ha diverse cose in comune.Come per il film di Stone abbiamo un novellino che maturerà sulla propria pelle le brutalità della guerra,la follia dei singoli fanatici che dilaga contagiando chi li circonda,l'impotenza di fronte all'orrore e la presa di coscienza di dover fare giustizia.De Palma tratta la violenza con pudore,ma risulta più incisivo e meno "edulcorato" di Stone:tutta la parte relativa alla ragazza è durissima,e la magistrale sequenza sulle rotaie una delle più strazianti di sempre.E anche se prevale la visione degli americani come mostri psicotici o ebeti manipolati non viene trascurato il rovescio della medaglia(l'episodio della morte del povero Brownie,lasciata fuori scena dopo un illusorio salvataggio).Ma rispetto a "Platoon" qui il cast è meno in parte:Fox reduce da "Ritorno al futuro" non è del tutto convincente nel ruolo serio,e Penn è eccessivamente sopra le righe.Veramente bravissima invece l'esordiente Thuy Thu Lee.Troppo sbrigativa la parte relativa alla denuncia e incriminazione dopo il tentato omicidio del protagonista.Musiche di Ennio Morricone,lasciate perlopiù in sordina.Riusciti inizio e finale,nel '74,col protagonista tormentato dai ricordi sull'autobus(anche se il regista poteva evitare di far interpretare la passeggera vietnamita sempre alla Lee).Come il film di Stone,ci sono pregi e difetti,ma entrambi sono un giusto e indubbiamente sincero servizio reso alle ingiustizie della "sporca guerra".Debutto per John C.Reilly,e secondo film per John Leguizamo e Ving Rhames.L'extended cut dura 121'.
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nigatto
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venerdì 30 giugno 2017
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la guerra di brian...
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Lo stridio dei freni di un tram che si ferma, una donna che sale a bordo, un uomo che si appisola e subito dopo l’inferno del Vietnam. Così inizia il film che racconta un episodio realmente accaduto durante la “sporca guerra”.
Scene brutali dove solo i flauti di Morricone riescono a smorzare la drammaticità degli eventi. Il film viene girato interamente nella giungla Thailandese mettendo a dura prova tutta la troupe.
Interpretazione brillante di J. Fox, per la prima volta in un ruolo impegnativo, come pure il regista Brian De Palma per la prima volta alle prese con un film di guerra.
Stupore per l’interpretazione di Thuy Lee, (la donna vietnamita) per la prima volta su un set cinematografico.
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Lo stridio dei freni di un tram che si ferma, una donna che sale a bordo, un uomo che si appisola e subito dopo l’inferno del Vietnam. Così inizia il film che racconta un episodio realmente accaduto durante la “sporca guerra”.
Scene brutali dove solo i flauti di Morricone riescono a smorzare la drammaticità degli eventi. Il film viene girato interamente nella giungla Thailandese mettendo a dura prova tutta la troupe.
Interpretazione brillante di J. Fox, per la prima volta in un ruolo impegnativo, come pure il regista Brian De Palma per la prima volta alle prese con un film di guerra.
Stupore per l’interpretazione di Thuy Lee, (la donna vietnamita) per la prima volta su un set cinematografico.
Da premiare la colonna sonora
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antonello chichiricco
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mercoledì 24 giugno 2015
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la guerra è un'atroce criminale idiozia
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Bel film contro la guerra, efficaci le scene, ottima la fotografia, energica la recitazione, lodevole l'ìimpegno del regista Brian De Palma. E' la storia di una pattuglia di soldati americani che rapiscono, stuprano e uccidono una ragazza vietnamita. Dei cinque l'unico a prendere le distanze dallol stupro e assassinio è una giovane recluta che non riesce però a salvare la ragazza dalla morte. Raccapricciante, sì, ma all'acqua di rose rispetto a ciò che davvero di orrendo è avvenuto in Vietnam; come il massacro di My-Lay del 16 marzo 1968 dove centinaia di civili inermi (vecchi, donne, bambini, neonati) furono stuprati, torturati e uccisi selvaggiamente da parte delle forze regolari dell'esercito americano.
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Bel film contro la guerra, efficaci le scene, ottima la fotografia, energica la recitazione, lodevole l'ìimpegno del regista Brian De Palma. E' la storia di una pattuglia di soldati americani che rapiscono, stuprano e uccidono una ragazza vietnamita. Dei cinque l'unico a prendere le distanze dallol stupro e assassinio è una giovane recluta che non riesce però a salvare la ragazza dalla morte. Raccapricciante, sì, ma all'acqua di rose rispetto a ciò che davvero di orrendo è avvenuto in Vietnam; come il massacro di My-Lay del 16 marzo 1968 dove centinaia di civili inermi (vecchi, donne, bambini, neonati) furono stuprati, torturati e uccisi selvaggiamente da parte delle forze regolari dell'esercito americano. Seicentocinquantamila soldati armati fino ai denti con bombe a grappolo, agente arancio (agenti chimici cancerogeni), Napalm, massicci bombardamenti (superiori di quelli subiti da Germania, Italia e Giappone messi insieme) non riuscirono a piegare la resistenza del popolo vietnamita, reo di volersi liberare da un invasione voluta dal grande presidente J.F.Kennedy per mostrare al mondo dopo, lo smacco di Cuba, di cosa era capace l'America. Oltre 5 milioni di morti a stragrande maggioranza civili contro i "soli 38mila degli USA. Migliaia di ragazzi americani plagiati, ingannati, "andati a difendere l'America libera dal pericolo comunista" ridotti a zombies, psicolesi, persi per sempre (fra cui due miei cugini) molti dei quali si persero per il mondo rifiutandosi di tornare a casa. Un costo economico di 165 miliardi di dollari. Un abominio totale, dopo solo pochi anni da quello coreano e a due decenni dalla catastrofe della seconda guerra mondiale. E poi parliamo di "giornate della memoria"... a che servono?
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toty bottalla
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venerdì 17 aprile 2015
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una storia vera uscita dall'inferno!
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Durante una missione in vietnam 5 soldati americani rapiscono una ragazza da un villaggio che poi violentano e uccidono, uno di loro si oppone...un fatto realmente accaduto, oltre alla buona fotografia soprattutto nelle scene iniziali, de palma si avvale del grande sean penn per dar ritmo e credibilità alla storia che, forse, avrebbe avuto bisogno di interpreti di personalità superiore per una choral acting più incisiva, emerge comunque la serietà e l'impegno di un lavoro notevole e apprezzabile. Saluti.
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shiningeyes
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martedì 2 aprile 2013
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bravo de palma nel dirigere il genere guerra
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Brian de Palma si cimenta sul genere bellico (o meglio, anti-bellico) con “Vittime di guerra”, il cui evocativo titolo dà già la sua idea di film denuncia contro il malato meccanismo della guerra che, rende tutti i soldati esseri disumani e assetati di sangue, riempiendogli il cervello di odio e farli sentire giustificati per tutte le violenze che commettono ai civili, con la sola scusa che sentono che potrebbero morire tra un'istante all'altro per mano nemica.
La storia del film è tratta dal romanzo di Daniel Lang, che racconta di un fattaccio avvenuto nella guerra del Viet nam, nel quale quattro marines si macchiarono di stupro ed omicidio di una indifesa ragazza vietnamita sequestrata dal suo villaggio, presa principalmente per soddisfare i desideri sessuali del gruppo.
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Brian de Palma si cimenta sul genere bellico (o meglio, anti-bellico) con “Vittime di guerra”, il cui evocativo titolo dà già la sua idea di film denuncia contro il malato meccanismo della guerra che, rende tutti i soldati esseri disumani e assetati di sangue, riempiendogli il cervello di odio e farli sentire giustificati per tutte le violenze che commettono ai civili, con la sola scusa che sentono che potrebbero morire tra un'istante all'altro per mano nemica.
La storia del film è tratta dal romanzo di Daniel Lang, che racconta di un fattaccio avvenuto nella guerra del Viet nam, nel quale quattro marines si macchiarono di stupro ed omicidio di una indifesa ragazza vietnamita sequestrata dal suo villaggio, presa principalmente per soddisfare i desideri sessuali del gruppo.
Il film è abile nel denotare i tratti psicologici dei sadici e violenti marines che abusano ripetutamente della ragazza: essi ormai sono solo delle bestie governate dalla violenza e dalla voglia di uccidere, pronti a piegarsi agli ordini del psicopatico sergente Meserve.
Sven Eriksson, giovane soldato “pivellino”, è l'unico a non voler cadere nella trappola della guerra, conservando i suoi valori morali e la sua umanità, tentando di salvare la ragazza senza interventi efficaci, anche perché mettersi apertamente contro i suoi odiosi compagni d'armi, sarebbe come mettersi contro la sua nazione, cosa che non farebbe mai.
Nonostante i superiori che vogliono insabbiare la faccenda ed il pericolo di essere assassinato dai suoi colleghi per paura delle sue testimonianze, Eriksson andrà in fondo alla faccenda, facendo condannare per svariati anni di galera i marines colpevoli della violenza.
In fin dei conti, De Palma si dimostra bravo nel dirigere quest'opera di denuncia, e le buone scenografie, seguite da un'ottima fotografia, gli facilitano il compito.
L'unica pecca da trovare in questo film, è Michael J.Fox: indubbiamente si tratta di un gran interprete, e l'impegno mostrato nella pellicola, è visibile. Peccato che, il territorio del dramma non sia per lui, e anche se fisicamente ci prende bene con il personaggio descritto, non riesce a convincere appieno, per me, e in più, usa una espressività al quanto limitata.
Discorso diverso per Sean Penn, in cui si veste perfettamente nei panni dell'odioso sergente, rivestendogli pure parecchi tratti caratteriali di notevole curiosità.
Per il resto, anche se è inferiore a film inerenti come “Platoon”, “Full Metal Jacket” e “Nato il quattro luglio”, “Vittime di guerra” è un altro capitolo interessante del cinema che va in guerra, la cui visione può risultare istruttiva.
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brando fioravanti
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martedì 29 maggio 2012
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umanità in guerra
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Un soldato durante la guerra del Vietnam assiste ad uno stupro e assassinio di una ragazza da parte dei suoi colleghi. Nonostante molte avversioni da parte dell'istituzione militare riuscirà a denunciare il fatto. In guerra si perdono tutti i principi al quale si è abituati. Ma un soldato non ha perso l'umanità e rifiuta di vivere certi orrori. Storia toccante e ben recitata. Non capisco perchè molti critici non condividano l'importanza di questa storia tra l'altro vera.
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nerazzurro
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martedì 21 settembre 2010
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la guerra e il vero carnefice
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Questo e uno dei film più belli che abbia mai visto e quasi tutte le recensioni non danno gloria ad uno dei più bei film di de palma.
M.j.Fox ha dato una delle sue migliori interpretazioni, e nonostante non abbia un fisico da militare ha saputo dare ugualmente il carattere che serviva al suo personaggio per un semplice motivo : E un formidabile attore!
S.
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Questo e uno dei film più belli che abbia mai visto e quasi tutte le recensioni non danno gloria ad uno dei più bei film di de palma.
M.j.Fox ha dato una delle sue migliori interpretazioni, e nonostante non abbia un fisico da militare ha saputo dare ugualmente il carattere che serviva al suo personaggio per un semplice motivo : E un formidabile attore!
S.Penn qui giovanissimo riesce facilmente ad essere un uomo privo di umanità e diabolico in questo film, che alla fine fa capire che il motivo di tanto orrore non sta tutto nell'atto vile che hanno compiuto quei commilitoni, ma sta nella guerra.
Ho letto anche che qualcuno ha scritto che ha un brutto finale:
Ericksson in una fermata in metrò nota una ragazza che le ricorda una vietnamita trucidata durante la guerra in vietnam e si addormenta sognando i tragici eventi che gli sono capitati dall'inizio della follia alla condanna dei carnefici. quando si risveglia dai tremendi ricordi nota che la ragazza scendendo alla sua fermata perde un foular ed Erickssonn corre a consegnarlo alla ragazza e la saluta in lingua vietnamita. La trama e qst il finale e per me perfetto.
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ggmymovies
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martedì 7 luglio 2009
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fin troppo realismo
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La dura realtà di quella guerra che non viene troppo raccontata per paura di far sapere cosa sia realmente la guerra. Probabilmente De Palma mette in questa pellicola ciò che pensava circa 20 anni prima a proposito della guerra in Vietnam, anche se 20 anni non gli sono bastati per "raffreddare" le tematiche, o forse è solo De Palma-style.
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robyner
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sabato 24 gennaio 2009
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bello e basta
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Il film e' bello non e' certamente un capolavoro anche perche' le interpretazioni non sono certamente delle migliori, pero' devo dire che il giudizio di Morandini e' da uno che non ci capisce nulla di cinema oppure, il che e' quasi peggio, di uno prevenuto. Il critico deve dare un giudizio asettico se ha dei preconcetti faccia il politico. Il regista ha voluto lasciare un messaggio importante e cioe' che di fronte a momenti terribili come possono essere quelli vissuti in una guerra non bisogna trasformarsi in bestie, ma ritrovare l'amore per gli altri. Del resto e' proprio quello che lascia intendere il protagonista dopo la morte di un commilitone.
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lalli
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giovedì 9 ottobre 2008
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da vedere
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bel film per dire NO ALLA GUERRA nel passato, nel presente, nel futuro. Non ci sono parole x descrivere lo schifo di quei quattro mostri. Grande Penn, non mi è piaciuta invece la recitazione di Fox.
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