Anno | 1989 |
Genere | Comico |
Produzione | Italia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Maurizio Nichetti |
Attori | Maurizio Nichetti, Renato Scarpa, Lella Costa, Ernesto Calindri, Caterina Sylos Labini Heidi Komarek, Heidi Hansen, Luigi Rosatelli, Luis Molteni, Carlina Torta, Clara Droetto, Federico Rizzo (II). |
Tag | Da vedere 1989 |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,95 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 31 dicembre 2013
Due film in uno. Una famiglia tipo assiste in tv a un film in bianco e nero tipo Ladri di biciclette. Il film è interrotto spesso dagli spot pu... Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento,
CONSIGLIATO SÌ
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Due film in uno. Una famiglia tipo assiste in tv a un film in bianco e nero tipo Ladri di biciclette. Il film è interrotto spesso dagli spot pubblicitari. A un tratto i personaggi degli spot emigrano nel film. E viceversa. Un convincente pamphlet contro la pubblicità tv, ottimamente esposto da un Nichetti tornato alla gran forma degli esordi ( Ratataplan).
Continui passaggi, in questo"Omaggio"di Maurizio Nichetti nel film"Ladri di sapinette"(1989)al più famoso film di Vittorio De Sica"Ladri di biciclette".. E', in realtà, una continua contaminatio e un intreccio tra:A(bianco e nero e colori; B)film"tipo bianco e nero-neorealista"-film a colori"moderno"e pubblicità(con il répecha [...] Vai alla recensione »
La pelicula en blanco y negro, la publicidad "colorada", pero cuando el director de pelucla no pone cuidado o, mejor dicho, cuando la historia se va"por otro lado", todo se vuelve diferente y el director de pelicula no puede mas hacer su pensada pelicula como la del neorealismo italico de"Ladri di bibiclette"de De Sica, escenario del escritor Cesare Zavattini .
Simpatico e significativo, ma un po' noioso.
Bel film surrealista, parodia della vita moderna, in cui realtà e fantasia si intrecciano sempre più sotto l'influsso della pubblicità che invade ogni ambito. Come nel film non si sa più distinguerle: la pubblicità, induttrice di sogni si intruffola nella vita reale e vi porta consumismo, banalizzazione della sessualità, sogni, banali canzonette, zapping, [...] Vai alla recensione »
Non si pensi ad un parodia di Ladri di biciclette. Anche se il protagonista si chiama Antonio e sua moglie Maria e uno dei suoi figli Bruno, come nel celebre film di De Sica. La citazione, scoperta, serve a Maurizio Nichetti per una rivisitazione, solo in parte allegra, non tanto del cinema come lo si realizzava ai tempi del Neorealismo, ma dei modi, più raccolti e partecipi, con cui gli spettatori [...] Vai alla recensione »
Sarà curioso vedere "Ladri di saponette" in televisione: si verrà certo a creare un gioco inedito tra la storia del film, inframezzata di falsi spot, e le interruzioni pubblicitarie (sempre che, nel frattempo, non si arrivi a una loro draconiana regolamentazione). Maurizio Nichetti ha infatti scelto per la sua ultima opera una formula davvero originale: immagina che una tipica famigliola formato Auditel [...] Vai alla recensione »
È un film "urbano", Ladri di saponette, lo è nonostante l’omaggio tributato a un grande film "ex contadino" come Ladri di biciclette (Vittorio De Sica, 1948). E questo è un motivo in più per apprezzare l’ottimo ritorno di Maurizio Nichetti. Sono pochi i nostri autori urbani, quelli la cui visione del mondo sia la grande città e la cui cultura e i cui valori siano metropolitani.
Così, mentre gli altri parlano, Nichetti ha affrontato il problema alla sua maniera, con quel sogghigno un poco rassegnato e malinconico, stralunato alla milanese, che gli è proprio. A qualcuno potrà sembrare magari un'ironia preventivamente arresa, ma, pensate, Nichetti l'indulgente ha coinvolto nella produzione di un film contro gli spot proprio la Reteitalia di Berlusconi.