luigi chierico
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mercoledì 11 giugno 2014
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da divulgare
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Il film è ispirato ad un fatto vero, direi meglio ad uno dei tanti episodi e fatti di cronaca per abuso, aggressione, stupro e violenza carnale sulle donne, che apprendiamo da giornali e mass media. Di tantissimi altri taciuti e non denunciati per pudore, vergogna, per posizione sociale. La trama è breve come in breve si compie l’atto di una violenza nei confronti della vittima. Se poi pensiamo ad un gruppo di balordi nei confronti di una giovane ragazza inerme, il tempo è un batter di ciglia. Una bella Sarah Tobias si esibisce in una danza dinanzi ad alcuni frequentatori del locale, di qui la provocazione, la violenza e lo stupro. Sotto processo pare sia Sarah perché ha provocato i suoi aggressori, meglio quindi patteggiare!
È stata per tanti anni la conclusione dei processi di questo genere, conclusione che ha contribuito a non far denunciare dalle vittime e parenti il crimine, e dell’ovvia conseguenza di vedere crescere in via esponenziale una serie di delitti sulla donna, per finire allo sfregio permanente con l’uso di ogni tipo di acido od altro.
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Il film è ispirato ad un fatto vero, direi meglio ad uno dei tanti episodi e fatti di cronaca per abuso, aggressione, stupro e violenza carnale sulle donne, che apprendiamo da giornali e mass media. Di tantissimi altri taciuti e non denunciati per pudore, vergogna, per posizione sociale. La trama è breve come in breve si compie l’atto di una violenza nei confronti della vittima. Se poi pensiamo ad un gruppo di balordi nei confronti di una giovane ragazza inerme, il tempo è un batter di ciglia. Una bella Sarah Tobias si esibisce in una danza dinanzi ad alcuni frequentatori del locale, di qui la provocazione, la violenza e lo stupro. Sotto processo pare sia Sarah perché ha provocato i suoi aggressori, meglio quindi patteggiare!
È stata per tanti anni la conclusione dei processi di questo genere, conclusione che ha contribuito a non far denunciare dalle vittime e parenti il crimine, e dell’ovvia conseguenza di vedere crescere in via esponenziale una serie di delitti sulla donna, per finire allo sfregio permanente con l’uso di ogni tipo di acido od altro.
Questo film andrebbe proiettato nelle scuole, in TV con una certa frequenza e non dimenticato. Non è un film divertente è un’ accusa. Un’accusa contro chi commette il fatto, contro chi assiste inerme, contro chi sa e tace, contro chi dovrebbe punire ed assolve.
Jodie Foster è la vittima designata ed ancor più la scena è sconvolgente, i suoi occhi smarriti si perdono nel vuoto, le sue grida soffocate dal pianto. Non è solo il suo corpo a giacere inerme alla mercé dei vili aggressori, è il suo animus, cioè quella parte di noi che custodisce il meglio noi. Non è più una persona, è una donna a soffrire e a chiedere aiuto, è la sua anima, offesa e vilipesa. Le ferite inferte al corpo guariranno, quelle che hanno inciso sullo spirito resteranno insanabili. E se c’è il candore di una rosa calpestata, allora la rosa si è persa per sempre.
Il film è di una crudeltà visiva ottima, ma purtroppo mai sufficiente ad esprimere quel che la persona offesa prova, vivendo ciò che mai avrebbe voluto vivere.
Jodie è superlativa e rende al meglio il suo travaglio tanto d’aver meritato l’Oscar. Il regista Jonathan Kaplan ci ha dato un opera su cui riflettere e l’ha resa benissimo attraverso tutti i mezzi con cui si realizza un film, attori, fotografia, musica, scenografia suspense.
Kelly McGillis interpreta il procuratore Katheryn Murphy a cui è affidato il caso. Sebbene donna, sembra soccombere anche lei alla violenza psicologica di tanta gente. Si sente solitamente dire: “lei ha provocato, col suo modo di vestire, di muoversi, di parlare, di gesticolare, con quelle scarpe, con quei blue-jeans!!! ” sono tutte ragioni che non giustificano, non andrebbe raccolto neanche l’invito di una donna se non fosse fatto in piena libertà e consapevolezza.
A ben pensare nel mondo animale non succede nulla di simile, se è per questo che l’uomo si distingue dalle bestie, allora è “meschino, calunniato,avvilito, calpestato,” come canta Don Basilio. chibar22@libero.it
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filippo catani
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venerdì 16 novembre 2012
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il dramma di uno stupro
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Una ragazza entra in un pub con una amica per cercare di passare una buona serata visto il precedente litigio con il fidanzato. Purtroppo per lei la serata diventerà tragica in quanto verrà violentata a turno fra le grida di incitamento degli astanti. Solo un giovane ragazzo avrà il coraggio di chiamare la polizia e sarà un giovane procuratore distrettuale donna ad occuparsi del caso.
Una splendida Jodie Foster interpreta un ruolo veramente difficile ma che dà al film una grande carica emotiva. Infatti non c'è crimine più spregevole e violenza peggiore di quella che si fa a una donna nel momento in cui viene stuprata. E il crimine ancora più odioso e il solito tentativo di cercare una giustificazione del tipo che era provocante che entrambi erano ubriachi o che lei pareva consenziente o che se la fosse andata a cercare.
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Una ragazza entra in un pub con una amica per cercare di passare una buona serata visto il precedente litigio con il fidanzato. Purtroppo per lei la serata diventerà tragica in quanto verrà violentata a turno fra le grida di incitamento degli astanti. Solo un giovane ragazzo avrà il coraggio di chiamare la polizia e sarà un giovane procuratore distrettuale donna ad occuparsi del caso.
Una splendida Jodie Foster interpreta un ruolo veramente difficile ma che dà al film una grande carica emotiva. Infatti non c'è crimine più spregevole e violenza peggiore di quella che si fa a una donna nel momento in cui viene stuprata. E il crimine ancora più odioso e il solito tentativo di cercare una giustificazione del tipo che era provocante che entrambi erano ubriachi o che lei pareva consenziente o che se la fosse andata a cercare. Il film mette drammaticamente in scena tutto questo e infatti l'iniziale patteggiamento lascia tutti sconvolti davanti ad una violenza evidente. Il bello sta nel fatto che il procuratore si batterà non solo per condannare gli autori della violenza ma anche chi, tifando come se fosse allo stadio, ha istigato a compiere il crimine. Purtroppo questo crimine odioso continua a essere perpetrato e spesso purtroppo nemmeno viene denunciato a causa del senso di vergogna che percorre la povera donna violata nel fisico e nella propria intimità senza contare il lungo periodo che servirà per cercare di metabolizzare un dramma del genere che per intero non avviene mai. Insomma uomini e donne non possono rimanere indifferenti di fronte a una violenza che sembra aumentare ogni giorno di più.
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elgatoloco
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domenica 27 novembre 2016
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dramma di estrema efficacia
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Questo"The Accused"(francamente non interessa, credo, moltissimo, che prenda spunto da un fatto realmente accaduto, anche perché penso che i fatti potrebbero essere vari, diversi, ma in qualche modo"convergenti")è in primis film drammatico, non un"thriller"(importa poco sapere come la cosa, id est il processo, si concluda, importante è invece il fatto che la cosa si ponga, venga esposta), dove la tensione-drammatica e drammaturgica, direi-si espone "a strati", per approssimazione progressiva, dove il climax si raggiunge nell'ultima fase del processo(di"appello", diremmo, se ragioniamo"à l'italienne", ossia secondo le modalità giuridiche vigente in Italia), con la ricostruzione più veritiera di come i fatti si sono effettivamente svolti.
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Questo"The Accused"(francamente non interessa, credo, moltissimo, che prenda spunto da un fatto realmente accaduto, anche perché penso che i fatti potrebbero essere vari, diversi, ma in qualche modo"convergenti")è in primis film drammatico, non un"thriller"(importa poco sapere come la cosa, id est il processo, si concluda, importante è invece il fatto che la cosa si ponga, venga esposta), dove la tensione-drammatica e drammaturgica, direi-si espone "a strati", per approssimazione progressiva, dove il climax si raggiunge nell'ultima fase del processo(di"appello", diremmo, se ragioniamo"à l'italienne", ossia secondo le modalità giuridiche vigente in Italia), con la ricostruzione più veritiera di come i fatti si sono effettivamente svolti. Efficacissimo anche il contrasto anche fisico tra una Jodie Foster molto" mobile"e un po'"sbalestrata"(quasi un eufemismo-Kaplan insiste efficacemente su questo punto), eppure fisicamente mingherlina, piccola, rispetto al"giganteggiare"di Kelly McGillis, in apparenza sicurissima di sé(ma anche dotata delle migliori carte"conoscitivo-pratiche"del suo piano, ma in realtà mai certa del successo della sua azione, "insicura"dietro un velo di "certezze"autopoeiticamente costruite, dove il"legal thriller", appunto, passa decisamente in secondo piano, al di là(mi ripeto)della genesi del soggetto e complessivamente della storia. Ancora: la presenza maschile di questo film-adattissimo da proporre anche nei vari, importanti corsi, su"Femminicidio e violenza di genere", è meramente e volutamente"di supporto", quasi a dimostrazione del fatto che l'insicurezza-"falsa timidezza/improntitudine"maschile si esplica e capovolge in violenza sul corpo(e non solo)femminile. El Gato
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