Il cielo sopra Berlino |
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Un film di Wim Wenders.
Con Bruno Ganz, Peter Falk, Solveig Dommartin, Otto Sander.
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Titolo originale Der Himmel uber Berlin.
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 130 min.
- Germania 1987.
- Cineteca di Bologna
uscita lunedì 2 ottobre 2023.
MYMONETRO
Il cielo sopra Berlino
valutazione media:
4,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Implicito, poetico, suggestivo, espressionistadi rmarci 05Feedback: 12879 | altri commenti e recensioni di rmarci 05 |
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mercoledì 26 giugno 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Esponente del Nuovo Cinema Tedesco, Wim Wenders realizza un film di stampo profondamente espressionista, in cui non è importante la narrazione della storia in sé, a tratti prolissa, ma conta soprattutto l’abile miscela di suoni, colori, penombre, colonna sonora e voci sovrapposte che, suggestionando lo spettatore e trasmettendogli molte sensazioni più che emozioni vere e proprie, lo immergono nel clima decadente, logoro e svuotato di qualsiasi umanità della Berlino negli anni ‘80, una città segnata nel profondo dalle indelebili cicatrici lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale e dal Muro di Berlino, situazione perfettamente illustrata attraverso il fascino poetico del bianco e nero, la recitazione essenziale ed i dialoghi ridotti all’osso. Per questo hanno una grande importanza le singole storie dei personaggi, donne e uomini afflitti da un costante senso di spaesamento e tragica depressione che pensano spesso di risolvere con il suicidio. Sono osservati dall’alto, quindi da lontano e con sguardo distaccato, dagli angeli custodi, che comunicano con loro senza essere visibili. Quando uno dei due, però, diventerà umano perché innamorato di una donna, non osserverà più la realtà, ma potrà viverla, scoprendo quindi che, sotto il velo di disperazione che avvolgeva la città di Berlino in quel periodo, si nasconde un barlume di vitalità e di speranza riposto proprio nelle persone. Inoltre, c’è anche la “preoccupazione”, da parte del regista, che Dio ci osservi in qualunque momento e possa leggere tutti i nostri pensieri, cogliendo ogni singola emozione. In conclusione, un film metaforico, implicito ma non incomprensibile, ricco di riferimenti alla poesia di Omero, che concilia perfettamente sentimenti opposti come decadenza e vitalità, disperazione e speranza, malinconia e tenerezza. Imperdibile per i cinefili, ma non è un film adatto al grande pubblico. Mi permetto di dare un consiglio a chi lo vorrà vedere: non vi sforzate di capirlo in tutte le sue sfumature, semplicemente lasciatevi trasportare.
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