La storia infinita

Il regista Petersen tratta le tematiche del libro in maniera diversa nel film, decide di modificare alcune caratterizzazioni, l'aspetto dei personaggi e omette alcune situazioni che sono fondamentali nel libro. Salvando l'essenziale Wolfgang ci regala una visione personale dell'opera di Ende mostrando inquadrature sognanti ed atmosfere epiche aiutate da una colonna sonora che segue passo per passo le ambientazioni del film. Opta soprattutto per una trasposizione decisamente fantastica ed emozionante vista con la leggerezza degli occhi di un Bastian molto più ingenuo, il quale nel libro invece si sofferma molte volte a penare sulla sua condizione a scuola e sul rapporto con il padre. La storia nel racconto originale è molto più complicata e l'intento dello scrittore nel complesso è quello di criticare l'indifferenza di fronte alla fantasia del mondo d'oggi. Un altro contrasto evidente è il tempo, nel libro la storia sembra realmente infinita mentre il lungometraggio corre velocemente nel descrivere essa risultando per certi versi una furbata del regista, il risultato è veramente affascinante e molto godibile. Forse un film da criticare? da contestare per la sua sentita diversità dal libro? è comunque un lungometraggio che ha lasciato il segno negli anni ottanta, la storia infinita di Wolfgang Petersen è adattata alle esigenze del pubblico ed è anch'essa una finestra aperto nel mondo dei sogni la quale rafigura le speranze e l'immaginazone di ogni bambino.