dqitos
|
sabato 13 febbraio 2016
|
rende soddisfazione perchè film di sport.
|
|
|
|
chi non ricorda le storie dei grandi atleti come ce
le raccontano... e come a differenza e in
realtà... possano essere di tanto in tanto, smith,
se i giochi ricordano la sua impresa di quando sul podio
col guanto di colore manifestò ci fa così non ricordare di ben
johnson che, saltando come un razzo dalle grilglie...
fu poi squalificato per il doping, o la fifferenza di mike typhon
che combattè sin quando l'arbitro non
contò... sino a undici, dando una lezione di sport
oltre le combin scommesse ecc, ci fa non ricordare di
qualche ballerino o altre cose, la corsa, lo sport sono
delle dimostrazioni oltre a qualche
frase incorniciabile degli atleti, quando non si tratta del
trap.
[+]
chi non ricorda le storie dei grandi atleti come ce
le raccontano... e come a differenza e in
realtà... possano essere di tanto in tanto, smith,
se i giochi ricordano la sua impresa di quando sul podio
col guanto di colore manifestò ci fa così non ricordare di ben
johnson che, saltando come un razzo dalle grilglie...
fu poi squalificato per il doping, o la fifferenza di mike typhon
che combattè sin quando l'arbitro non
contò... sino a undici, dando una lezione di sport
oltre le combin scommesse ecc, ci fa non ricordare di
qualche ballerino o altre cose, la corsa, lo sport sono
delle dimostrazioni oltre a qualche
frase incorniciabile degli atleti, quando non si tratta del
trap..., da poterne fare un film di emozioni... e perchè no arte,
di stile... come i 100 stile, parlando di olimpiadi, e il migliore
per fino quando non sembra, può sempre piazzarsi da qualche parte.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dqitos »
[ - ] lascia un commento a dqitos »
|
|
d'accordo? |
|
vanessatalanta
|
venerdì 3 ottobre 2014
|
il più bel film sullo sport..
|
|
|
|
Difficile non farsi coinvolgere da questo film. Costumi, ambientazione, fotografia magnifici. Protagonisti perfetti, fino all'ultimo caratterista. Mai enfatico o troppo celebrativo, racconta com'era lo sport prima della tecnologia, del doping, degli allenamenti da mezzi cyber. La fatica, l'insicurezza, i dubbi senza gli psicologi di supporto, la tenacia, il volerci credere sempre. Ahimé forse sono di parte perché mio figlio ha gareggiato in atletica leggera (velocità) a livello nazionale per 10 anni, l'ho portato ad ogni gara, urlando e soffrendo sulle gradinate, gioendo con lui per le vittorie degli amici come per le sue, condividendo il meraviglioso spirito di amicizia che si può creare tra ragazzi sani, che amano le stesse cose e credono in esse.
[+]
Difficile non farsi coinvolgere da questo film. Costumi, ambientazione, fotografia magnifici. Protagonisti perfetti, fino all'ultimo caratterista. Mai enfatico o troppo celebrativo, racconta com'era lo sport prima della tecnologia, del doping, degli allenamenti da mezzi cyber. La fatica, l'insicurezza, i dubbi senza gli psicologi di supporto, la tenacia, il volerci credere sempre. Ahimé forse sono di parte perché mio figlio ha gareggiato in atletica leggera (velocità) a livello nazionale per 10 anni, l'ho portato ad ogni gara, urlando e soffrendo sulle gradinate, gioendo con lui per le vittorie degli amici come per le sue, condividendo il meraviglioso spirito di amicizia che si può creare tra ragazzi sani, che amano le stesse cose e credono in esse. Visto da ragazza all'uscita, lo riguardo con lo stesso piacere ogni volta che qualcosa mi fa dubitare della possibilità degli esseri umani di essere degli eroi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vanessatalanta »
[ - ] lascia un commento a vanessatalanta »
|
|
d'accordo? |
|
mystic
|
mercoledì 2 gennaio 2013
|
tra i migliori trionfi sportivi e cinematografici
|
|
|
|
Rowan Atkinson, alias Mr.Bean, ne ha offerta una spassosa parodia nel bel mezzo della Cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici di Londra sotto la guida di Danny Boyle, il regista premio Oscar per "The Millionaire".
E' l'ennesima e definitiva prova di quanto "Momenti di gloria" sia diventato un qualcosa di estremamente sentito in Inghilterra indipendentemente dal proprio innegabile valore cinematografico. Si tratta di un'opera orgogliosa e coraggiosa sullo sport, sulla lealtà nella competizione e sui valori di una vita. Racconta di Eric Liddelle, Abrahams e gli altri atleti della rappresentativa britannica che hanno portato gloria e fama al proprio Paese alle Olimpiadi parigine del 1924, con determinazione e sacrificio.
[+]
Rowan Atkinson, alias Mr.Bean, ne ha offerta una spassosa parodia nel bel mezzo della Cerimonia d'apertura dei Giochi Olimpici di Londra sotto la guida di Danny Boyle, il regista premio Oscar per "The Millionaire".
E' l'ennesima e definitiva prova di quanto "Momenti di gloria" sia diventato un qualcosa di estremamente sentito in Inghilterra indipendentemente dal proprio innegabile valore cinematografico. Si tratta di un'opera orgogliosa e coraggiosa sullo sport, sulla lealtà nella competizione e sui valori di una vita. Racconta di Eric Liddelle, Abrahams e gli altri atleti della rappresentativa britannica che hanno portato gloria e fama al proprio Paese alle Olimpiadi parigine del 1924, con determinazione e sacrificio. E fede.
Le interpretazioni di Ben Cross e Ian Charleston sono sentite e la regia è convincente.
Il film è vibrante ed energico fintanto da scaldare il cuore e la colonna sonora di Vangelis (che si assicurò anche il premio Oscar)racconta da sola i "chariots of fire", quei momenti in slow motion che ripercorrono istanti potenti e pulsanti di vittorie indelebili, ed è fondamentalmente inutile citare le corse in spiaggia per darne un esempio concreto. Ma il maggior merito del film è stato forse quello di parlare di fede senza diventare troppo retorico o fondamentalista, e lo fa con una semplicità disarmante, con uno spirito libero ma non irresponsabile.
E', senza voler fare troppi paragoni, uno dei migliori trionfi sportivi e cinematografici della storia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mystic »
[ - ] lascia un commento a mystic »
|
|
d'accordo? |
|
irontato
|
giovedì 10 febbraio 2011
|
buon film sportivo
|
|
|
|
Buon film sportivo che tocca anche altre corde quali quelle della fede religiosa e dell'intolleranza.
|
|
[+] lascia un commento a irontato »
[ - ] lascia un commento a irontato »
|
|
d'accordo? |
|
claudiorec
|
lunedì 13 luglio 2009
|
mi aspettavo meglio
|
|
|
|
Visto gli oscar che ha vinto sinceramente mi aspettavo di più
|
|
[+] lascia un commento a claudiorec »
[ - ] lascia un commento a claudiorec »
|
|
d'accordo? |
|
marta e francesca
|
domenica 30 marzo 2008
|
ke skifo momenti di gloria e ke poca organizzazion
|
|
|
|
Fa skifo e noi vogliamo una vera trama................ci vuole tanto..............!!!!!!!!!!!!!
Siete dei babbi ci vuole tanto a mettere un trama decente su "momenti di gloria"!!!!!! x ki deve fare una relazione non trova un c***o
[+] ???
(di w. wallace)
[ - ] ???
|
|
[+] lascia un commento a marta e francesca »
[ - ] lascia un commento a marta e francesca »
|
|
d'accordo? |
|
gianni
|
giovedì 10 gennaio 2008
|
:
|
|
|
|
fa schifooooooooooooooooooo
|
|
[+] lascia un commento a gianni »
[ - ] lascia un commento a gianni »
|
|
d'accordo? |
|
giobbe
|
domenica 11 novembre 2007
|
indissolubile duplicità
|
|
|
|
Una rivalità tangibiledensa ed umida
inalterabile nella vittria come nella sconfitta.
Le diversità motivazionali che conducono allo stesso traguardo, nei volti di Harold Abrahams ( Ebreo arrogante e leale mosso da un'inappagabile desiderio di rivalsa ) e di Eric Lidelle ( scozzese cristiano e predicatore ) disegnano il filo di un'iperbolica tensione fino all'atto conclusivo.
Dieci secondi per giustificare un'esistenza.
Nel silenzio distante della competitività che si annulla nel rispetto delle capacità, la paura di perdere diventa paura di vincere in un film così nostalgicamente antico da fondere in un'anonimo assolo tutti gli interpreti.
Una sceneggiatura accurata sorretta da un'impatto fotografico imponente ( Accademy Awards ) ed da un'inarrivabile colonna sonora ( OScar ).
[+]
Una rivalità tangibiledensa ed umida
inalterabile nella vittria come nella sconfitta.
Le diversità motivazionali che conducono allo stesso traguardo, nei volti di Harold Abrahams ( Ebreo arrogante e leale mosso da un'inappagabile desiderio di rivalsa ) e di Eric Lidelle ( scozzese cristiano e predicatore ) disegnano il filo di un'iperbolica tensione fino all'atto conclusivo.
Dieci secondi per giustificare un'esistenza.
Nel silenzio distante della competitività che si annulla nel rispetto delle capacità, la paura di perdere diventa paura di vincere in un film così nostalgicamente antico da fondere in un'anonimo assolo tutti gli interpreti.
Una sceneggiatura accurata sorretta da un'impatto fotografico imponente ( Accademy Awards ) ed da un'inarrivabile colonna sonora ( OScar ).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giobbe »
[ - ] lascia un commento a giobbe »
|
|
d'accordo? |
|
nicolò
|
sabato 2 giugno 2007
|
bellissimo film sullo sport e la disciplina
|
|
|
|
La storia vera, raccontata in flashback, di due atleti inglesi che si preparano alle Olimpiadi del 1924. Eric Liddell, un devoto missionario scozzese, corre per la gloria di Dio, mentre Harold Abrams, figlio di un ricco ebreo, per superare i pregiudizi contro la sua razza. Film sportivo, fu premiato con 4 Oscar - film, sceneggiatura (Colin Welland), musica (Vangelis) e costumi (Milena Canonero) - e segnò il memorabile esordio dell’ex regista pubblicitario Hugh Hudson. Fra i suoi meriti fornisce un quadro d'insieme della società dell'epoca riuscendo a evitare a ogni inquadratura il ritratto di maniera che fa tanto “cinema sull'Inghilterra del buon tempo andato” (Giancarlo Zappoli). Prodotto da David Puttnam, magnate dell’industria cinematografica britannica, ebbe un grande successo di scala internazionale.
[+]
La storia vera, raccontata in flashback, di due atleti inglesi che si preparano alle Olimpiadi del 1924. Eric Liddell, un devoto missionario scozzese, corre per la gloria di Dio, mentre Harold Abrams, figlio di un ricco ebreo, per superare i pregiudizi contro la sua razza. Film sportivo, fu premiato con 4 Oscar - film, sceneggiatura (Colin Welland), musica (Vangelis) e costumi (Milena Canonero) - e segnò il memorabile esordio dell’ex regista pubblicitario Hugh Hudson. Fra i suoi meriti fornisce un quadro d'insieme della società dell'epoca riuscendo a evitare a ogni inquadratura il ritratto di maniera che fa tanto “cinema sull'Inghilterra del buon tempo andato” (Giancarlo Zappoli). Prodotto da David Puttnam, magnate dell’industria cinematografica britannica, ebbe un grande successo di scala internazionale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nicolò »
[ - ] lascia un commento a nicolò »
|
|
d'accordo? |
|
|