La pelle |
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Un film di Liliana Cavani.
Con Claudia Cardinale, Marcello Mastroianni, Burt Lancaster, Marta Bifano, Ken Marshall.
continua»
Drammatico,
durata 133 min.
- Italia 1981.
- VM 14 -
MYMONETRO
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La guerra che attraversa le città
di Alberto58Feedback: 2588 | altri commenti e recensioni di Alberto58 |
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venerdì 8 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Era dal 1981 che lo volevo vedere questo film, da quando me ne parlò mio padre perchè aveva assistito alla scena dell'ingresso a Roma, girata sull'Appia Antica, davanti alla tabaccheria di mio zio. Così ho approfittato della possibilità offerta ieri dall'Accademia di Francia a Villa Medici non solo di vederlo, ma di assistere prima ad una intervista con la stessa regista che ha poi assisitio (impassibile, anche nelle scene più crude o divertenti) alla proiezione, una fila di poltrone avanti a me. La chiave di lettura me l'ha fornita la stessa Cavani quando ha detto che ciò che l'ha colpita del romanzo di Malaparte (che ha acquistato per caso ad una bancarella) era il racconto di una guerra come è vissuta dalla popolazione civile nelle città..perchè in Italia tra il 43 ed il 44 la guerra ce l'abbiamo avuta letteralmente in casa. La Cavani è dissacrante e provocatoria, come del resto ha sempre dimostrato di essere (ad esempio nel San Francesco interpretato da Mickey Roucke). La guerra sembra che stia fuori dalla porta, nella scena iniziale c'è una bellissima ripresa su Capri e poco dopo siamo tutti nella villa di Malaparte con vista sui faraglioni cosicchè quando arirva la prima scena cruda si è quasi sorpresi. E la Cavani va avanti così, mostrando etremi opposti e situazioni grottesche (come la tutta la storia del menù di una cena di gala che il generale Cork è obbligato a curare mentre intorno a lui piovono le bombe "Siamo in guerra qui..come posso occuparmi di questo..." dice al telefono, ma poi se ne occupa e come perchè si tratta di una protetta del presidente USA. La Cavani va avanti così, in una specie di crescendo, con scene spiazzanti e senza pietà, che viene la voglia di scappare, fino alla scena finale davanti alla Tomba di Cecilia Metella la cui crudezza batte perfino "Salvate il soldato Ryan". Ma poi, anche se è dura arrivare fino alla fine, non si scappa e si esce con la convinzione di avere visto un film grande ed originalissimo, una produzione sfarzosa e di alto livello, senza risparmi..e la voglia di vedere gli altri film della cavani (ne ha fatti 15)
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