A Oberwald una regina si ritrova nel castello uno sconosciuto ferito identico al marito che perse anni prima poco dopo io matrimonio.Egli è venuto in realtà per ucciderla, ma cambia i suoi propositi non appena la conosce.Peccato che il conte di Fohn , capo della polizia, ricatta il giovane dicendogli di plagiare la regina per renderla succube, ma quest'ultimo si rifiutera' preferendo la morte e costringendo la regina a provocarlo per farsi uccidere, un triste destino incombe che chiude con lo stringersi la mano a vicenda.Antonioni (la notte, zabriskie point, il grido) dopo anni di assenza torna a dirigere un buon film fondamentalmente sperimentale.Firmato da Antonioni e Guerra nella sceneggiatura, la pellicola si inspira al dramma di Cocteau (l'aquila a due teste) e il regista ferrarese si diverte a mettere effetti speciali non indifferenti con simbologie evidenti (il colore verde che irrompe nella stanza della regina appena apre la finestra, come se la natura entrasse nel castello, il conte Fohn e la sua luce oscura e malefica, la notte che diventa giorno, lo sdoppiamento della madamigella, che manifesta la sua interiorità da una parte e l'esteriore dall'altra, la scena iniziale del temporale rosso fuoco).
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A Oberwald una regina si ritrova nel castello uno sconosciuto ferito identico al marito che perse anni prima poco dopo io matrimonio.Egli è venuto in realtà per ucciderla, ma cambia i suoi propositi non appena la conosce.Peccato che il conte di Fohn , capo della polizia, ricatta il giovane dicendogli di plagiare la regina per renderla succube, ma quest'ultimo si rifiutera' preferendo la morte e costringendo la regina a provocarlo per farsi uccidere, un triste destino incombe che chiude con lo stringersi la mano a vicenda.Antonioni (la notte, zabriskie point, il grido) dopo anni di assenza torna a dirigere un buon film fondamentalmente sperimentale.Firmato da Antonioni e Guerra nella sceneggiatura, la pellicola si inspira al dramma di Cocteau (l'aquila a due teste) e il regista ferrarese si diverte a mettere effetti speciali non indifferenti con simbologie evidenti (il colore verde che irrompe nella stanza della regina appena apre la finestra, come se la natura entrasse nel castello, il conte Fohn e la sua luce oscura e malefica, la notte che diventa giorno, lo sdoppiamento della madamigella, che manifesta la sua interiorità da una parte e l'esteriore dall'altra, la scena iniziale del temporale rosso fuoco).Tutto questo non puo che manifestare una vera e propria arte figurativa, quasi lo schermo venisse dipinto.Monica Vitti straordinaria e sublime che dopo anni torna al cinema drammatico e dimostra il.suo eclettismo ancora una volta.Bellissima e suggestiva la scena del dialogo nel bosco dove i colori si schiariscono come la luce dell'anima prevalga in quella spazio naturale.Forse non il miglior Antonioni, ma senza dubbio ottimo.
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